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Versione completa: Vele su strallo amovibile - solent - trinchetta - tormentina
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Provo a ricapitolare: la barca è un Bavaria C45, armo in testa d'albero, randa steccata con 2 mani di terzaroli e fiocco autovirante. Albero Selden "Sport mast". Come dicevo vorrei far montare uno strallo di trinchetta amovibile, per armare quando necessario una tormentina...se fosse possibile vorrei poter armare lo stralletto e la relativa vela, senza dover staccare la scotta del fiocco dal fiocco autovirante, però non mi viene alcuna idea se non quella di mettere 2 rinvii (uno a prua vicino praticamente sotto al rollafiocco ed uno a piede d'albero), nel quale far passare la scotta del fiocco in modo che corra parallela alla coperta, così da non essere d'intralcio alla tormentina ed al suo strallo...La soluzione di spostare scotta del fiocco e relativo bozzello sulla tormentina, come suggerito da qualcuno, è certamente logica, ma mi preoccupa un po' per questi motivi: Prima di issare la tormentina dovrei mettere un paio di cinghie (robuste) intorno al fiocco per evitare che si srotoli completamente fuori controllo, poi dovrei togliere scotta e bozzello, che andrebbero fissati alla bugna della tormentina e poi issare la tormentina. il tutto da solo o quasi, dato che spesso navigo da solo o al max in due ho letto che Malingri ha visto disintegrato il carrello dell'autovirante durante una navigazione oceanica con fiocco parzialmente avvolto e 35 nodi di vento (se ben ricordo), la barca era un Hanse 508 , usare il sistema autovirante per la tormentina non vorrei sia azzardato. qualcuno ha delle proposte? In alternativa pensavo ad una Storm Bag, anche se non mi convince... qualcuno ha esperienza con questa vela? è possibile issarla utilizzando la drizza del Gennaker? Come sempre grazie a tutti e scusatemi se ho scritto qualche inesattezza.

@niko57 Ho riletto la tua risposta, grazie mille. Forse non ho capito bene, in pratica hai rinunciato all'autovirante e messo un fiocco al 106%? Solo per curiosità, di che barca si tratta?
Si hai capito bene. É l'unica soluzione logica. Fiocco a prua e autovirante sull' inner stay. È una soluzione di serie su barche grandi fatte con logica.
come hai scritto, in previsione crociera, quest'anno spero almeno un mese, ho pensato di sostituire l'autovirante con un fiocco a sovrapposizione, (avendo già previsto winch e rotaie)e utilizzare la trinchetta con l'autovirante. Concordo con il tuo ragionamento che mantenere il fiocco autovirante e spostare la scotta sulla trinchetta non sia una buona soluzione, non piaceva neanche a me per i motivi che hai evidenziato. Con il senno di poi, probabilmente avrei rinunciato a autovirante e strallo di trinchetta, e mi sarei accontetato di un fiocco al 106 %, come da piano velico del cantiere. il problema dell'autovirante è che di bolina o tutto aperto o tutto chiuso, non puo essere parzializzato. Capisci che, se parliamo di apparente in bolina, con poco piu di 20/22 nodi di reale, sfioriamo i 30 nodi, situazione non cosi infrequente, anzi quasi normale in certe zone di navigazione. Situazione che mi sentirei di affrontare con un fiocco parzialmente avvolto, magari per poche ore, ma non con autovirante tutto intero. Che poi alla fine, se le miglia non sono tante, puoi sempre chiudere tutto e andare a motore, con motori ed eliche delle barche moderne, grossi problemi non dovresti averne, a parte la scomodità...La barca è un X 4.6, piu o meno dimensioni simile alla tua.
(14-02-2023 19:56)IlBlucaliffo Ha scritto: [ -> ]...[] ho letto che Malingri ha visto disintegrato il carrello dell'autovirante durante una navigazione oceanica ...[]

Mi piacerebbe che qualcuno mi spiegasse come si può usare parzialmente avvolto un fiocco il cui punto di scotta è su una rotaia trasversale. Se non ci si mettesse un barber la balumina continuerebbe a sbattere violentemente; se ci mettesse un barber e si usasse la stessa scotta, il carrello lavorerebbe sulla rotaia con un' angolazione sbagliata. In entrambi i casi il carrello lavorerà male sulla rotaia, sputerà tutte le sfere e si disintegrerà ... Dunque il problema non è del carrello o della vela (dunque è indifferente se si usa per jib o trinchetta) ma di chi, pur con tutta la sua esperienza, non sa adoperarlo.
Magari sbagliando, ma quest'estare ho navigato con l'autovirante parzialmente avvolto a causa di vento oltre 20 nodi rafficato... la scotta era cazzata quasi a ferro ma non ho notato particolari problemi. Probabilmente mi sbaglio ma non mi è sembrata un'eresianavigare avvolgendo parzialmente il fiocco autovirante...Magari qui sul forum c'è qualcuno con barca armata con autovirante che può condividere le sue esperienza in merito?
Magari sbagliando 32 Con la geometria del Jib, se avvolgi 50 cm di vela, dovresti grosso modo spostare in avanti il punto di scotta di 40 per avere il giusto tiro che si distribuisca correttamente tra base e balumina. Se avvolgi e cazzi a ferro avrai la balumina che apre e sventa in alto, e la base tirata come una corda di violino. C'è qualcuno che tentando di fermare la balumina ha cazzato fino a piegare in basso il profilo dell'avvolgifiocco. Comunque ognuno con le cose sue può fare come crede ... poi eventualmente ci sono io che gliele riparo Smiley36
@Albert ho un hanse con autovirante e non ho mai navigato con fiocco parzialmente rollato, perché come detto da altri se devo rollare un autovirante sono già fuori dal mio range di utilizzo velico e sto già correndo in porto però faccio presente che rollando il fiocco, data l'inclinazione dello strallo la bugna rimane più o meno sulla linea della bisettrice, tanto che da chiusa si solleva fino a circa 1,8 metri. Quindi non mi torna il tuo ragionamento, o forse non l'ho capito
Il prolungamento della scotta,dall'angolo di scotta al cursore, è sul prolungamento della mediana dell'inferitura. Credo che non hai capito. La tua teoria sarebbe valida se la balumina fosse uguale alla base, cioè il fiocco fosse un triangolo isoscele, dove la mediana e la bisettrice giacciono sulla stessa retta Chi ti ha parlato di bisettrice non sa andare a vela.
Si è parlato molto di come si determina l’angolazione giusta ma ogni tanto l’argomento torna fuori con i suoi dogmi. Qualcuno sostiene la teoria della bisettrice. Altri sostengono la teoria della mediana C’è anche chi opta per una posizione intermedia tra le due precedenti (v. Es. S. Crepaz, “Teoria e progetto di imbarcazione a vela”). In ogni caso quasi tutti quelli che sanno andare a vela (almeno tra quelli che conosco direttamente o che ho studiato), concordano sul fatto che queste teorie servano soltanto per posizionare il carrello in via empirica, poiché ogni vela di prua ha la sua geometria, peraltro variabile quando si tratta di vela rollabile o terzarolabile. Dopo di che, la posizione esatta del punto di scotta si determina e si modifica (“Regolazioni di fino”) direttamente in navigazione in base alle esigenze (es. se voglio la tensione equilibrata tra base e balumina, oppure voglio svergolare leggermente la balumina o al contrario ingrassare la base, ecc. ecc.). Chiaro che nelle barche senza il carrello longitudinale o soluzioni equivalenti (es. barber), ma con punti di scotta fissi in coperta, la questione è diversa e la teoria iniziale deve invece essere applicata con maggiore rigore, partendo dal progetto delle vele e delle attrezzature di coperta. Comunque, per tornare al quesito iniziale oggetto di questa discussione, credo che la soluzione migliore sarebbe quella di utilizzare un sistema di aggancio/sgancio rapido della scotta del fiocco (che dovrà essere avvolto bene e serrato ancora meglio). Sul fatto di poterla poi riutilizzare con la trinchetta, bisognerebbe prima verificare la robustezza dell’attrezzatura, poiché anche se la trinca è più piccola del fiocco, le sue condizioni di utilizzo presuppongono carichi superiori (la pressione del vento aumenta in funzione del quadrato della sua velocità). Se questo fosse possibile, occorrerà ovviamente una trinca disegnata in modo che la scotta lavori con angolature corrette. Insomma, un lavoro da studiare attentamente in barca con l’aiuto di un esperto.
Il mio era un'intervento per spiegare che Albert è velaio e anche proggettista di barche e mettere in dubbio quello che dice, parlando di bisettrice. La regolazione del punto di scotta è ovvio che cambia con l'intensità del vento. Il signore sopra parlava che rullondo il fiocco il punto di scotta non cambiava posizione.
@albert Se fai bolina stretta sono daccordo, ma se poggi un po' visto che magari ci sarà pure qualche onda, il punto di scotta puo' restare dové, la cosa che mi domando, ma se ho diciamo 35 nodi di vento (che non é poco) il mare formato di conseguenza, ho voglia di fare della bolina stretta per giustificare linstallazione di una trinchetta? Ne vale veramente la pena tutto sto ambaradan per poi magari usarla 2 volte? La mia trinchetta,che ho in barca , giace da anni in un sacco sotto la brandina di poppa. Io invece sto pensando di levare lo strallo di trinchetta e buttare via il tutto
Poggiando il punto di scotta va spostato più avanti. La vela è un'opppinione.
@luca boetti In merito all'utilità della trinchetta su strallo amovibile con garrocci, posso solo dire che quando gli armatori vedono quanto la usano poi si dividono in due fazioni: - quelli a cui non sarebbe comunque servita che la mettono in vendita - quelli a cui sarebbe servita ma non se la sono sentita di andare a prua ad armarla etc. etc. che la adattano per metterla su avvolgitore amovibile o fisso. Per quanto riguarda l'autovirante su rotaia trasversale, funziona bene solo in bolina stretta sul punto di scotta di progetto; in tutte le altre condizioni bisogna trovare una regolazione di compromesso che di solito è stracazzato in base e lasco in alto. Infatti se si poggia e si lasca, non potendo avanzare il punto di scotta, la balumina svergola e la vela nel terzo superiore non porta. Per inciso, l'unico autovirante che funziona terzaruolato è quello bomato con il tesabase col carrello sul boma (tipo la randa avvolgibile).
Perfettamente daccordo , anch'io in passato avevo strallo amovibile con trinchetta e garrocci, in una buia notte con mare formato e vento in aumento andai a prua per montare il tutto, un colpo della strega terribile, rientro in pozzetto a carponi.Ma anche senza colpo della strega sarebbe stato molto complicato il montaggio su una piccola barca di 34 piedi. Appena rientrati in Italia montammo subito un avvolgitrinchetta trasformando la barca in un cutter, decisione di cui non ci siamo mai pentiti per il nostro tipo di navigazione in altura. Ma per navigazioni corte in Mediterraneo per me ha poco senso una trinchetta se si ha un fiocco rollabile, ma chi si mette mai a tirare una bolina dura con 30/35 nodi di vento e mare formato in Mediterraneo , lasciate perdere, godetevi le vostre barchette come sono e senza tanti problemi, se invece decidete di fare viaggi lunghi in altura ha un sacco di senso mettere un rulla trinchetta che alla bisogna si possa ridurre, o in andature di bolina non stretta usare le due vele di prua piu' randa, ma per i due bordi in giro davanti al marina non ha nessun senso ne lo stralletto removibie e ne un rulla trinchetta fisso, in particolare in barche in vetroresina dove bisogna studiare e realizzare dei buoni ancoraggi, senza dimenticarsi delle volanti se non si vuole un albero che pompi da matti.
anche io ho montato uno stralletto amovibile e ho un fiocco da vento su garrocci su rotaia autovirante, mentre sullo strallo ho armato un genoa (al posto del fiocco autovirante di serie). per poter controllare la balumina quando lasco la scotta ho murato il fiocco su un paranco: alzo il punto di mura e la scotta ha un tiro più verticale, come se avanzassi il carrello ,inoltre per poter stringere il vento bisogna che la corsa del carrello sulla rotaia trasversale sia più corta in quanto essendo lo stralletto più vicino alla rotaia l'angolo sul piano orizzontale si apre.
Certamente se il punto di scotta non é al posto esatto la vela funziona meno, ma se sei di bolina larga o al traverso con 35/40 nodi e fili a 8/10 nodi di velocità, se anche sventa un po' non mi sembra che sia un gan problema se stai scappando da un colpo di vento, certo se stai regatando é un altra manica. In crociera si usa avere la vela di prua mezza rollata e va bene lo stesso, io ho tre vele di prua, genoa 140, genoa pesante e fiocco olimpico, le cambio a seconda dell uscita, sono vele comunque gestibili a due, la barca é piccola, poi ho un yankee e due trinkette, queste ultime, da quando non vado piu in grecia, giacciono meramente sotto la cuccetta di poppa, devo dire che sono proprio striminzite. Per questo motivo che riguardo alla trinchetta sono meno convinto della sua effettiva utilità
A mio modo di vedere la questione trinchetta sì trinchetta no dipende molto da come è armata la barca da progetto: se si ha una barca "vecchio stile" con randa piccola e genoa al 150% armata in testa d'albero allora ha un senso montare un secondo strallo dove armare una trinchetta (come ho fatto sulla mia barca) su una barca "moderna" con randa generosa, lande a murata e fiocco a bassa sovrapposizione non ce la vedo proprio una trinchetta magari farei armare una 3a mano alla randa se ne è sprovvista, e alle brutte rollerei un po' il fiocco. sempre IMHO
in effetti molto dipende da come è armata la barca e dal tipo di navigazione: nel mio caso nasce con fiocco autovirante su rollafiocco, ma con le ariette... meglio un genoa. Se però capita di dover fare bolina con vento forte, per me è meglio avere una vela adatta. Sempre nel mio caso il fiocco è molto allungato e più il fiocco ha elevato allungamento più diventa difficile controllare la balumina...non tanto per le prestazioni ma perche una balumina che sbatte violentemente in alto con molto vento credo che dopo un po' si sbricioli.
prima d inventarti la trinchetta, hai provato a vedere come naviga la tua barca di sola randa terzarolata con vento forte? magari è gestibile una bolina larga abbastanza x rientrare in porto...
che ne dite di utilizzare come tenditore dello strallo amovibile in dynema della tormentina un paranco con Bozzello Girevole a Violino con Arricavo e Strozzascotta?
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