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Versione completa: Anodo equalizzazione potenziale
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Sul manuale della barca con progettazione CE, un Bavaria, ho letto la seguente raccomandazione manutentiva:
Controlla e rinnova regolarmente la condizione di logorio dell'anodo subacqueo dell'equalizzazione potenziale.

La barca in effetti, in zona piede ha uno zinco fissato allo scafo con un bullone passante che all'interno si collega tramite un cavo all impianto elettrico ( provato a seguirlo ma non so dall'altro capo dove é collegato) .Lo zinco rimane sempre intatto o quasi.

Premesso che non so cosa sia " l'equalizzazione potenziale", qualcuno è in grado di spiegarmi come funziona questa protezione fatta dal cantiere?
Grazie.
Non è una piastra di massa (invece di anodo)?
No, non è una piastra di rame poroso. Foro, bullone passante, zinco tondo fuori, rondella dado cavo elettrico all interno. Comune e standard su molti Bavaria j&j anni attorno al 2003 2010
Stabilito che il SDrive é e deve essere isolato dal motore se questo zinco fosse attaccato SOLO al SDrive, farebbe da zinco aggiuntivo a protezione della trasmissione che è in alluminio. Se invece è attaccato slla linea di massa della barca fa da piastra a mare e un po' da zinco generico. Se è attaccato al negativo batterie... Ohiboh!!??
dalla posizione escludo sia collegato al saildrive (come potrebbe?)
Detto nel primo post, filo collegato all impianto elettrico.
Lo zinco non ha niente a che vedere con l'sd.
Dato che è fatto da un cantiere di grande serie con impianti a norma CE non c'è da dubitare sulla correttezza deĺa lavorazione.
Non si tratta di tirare ad indovinare.
Ci sono migliaia di Bavaria fatti così, ci vuole qualcuno che sappia dove é collegato e cosa significa equalizzazione potenziale.
A mio parere potrebbe essere lo zinco a cui fanno capo i collegamenti di massa delle varie parti metalliche immerse, sarebbe il sistema chiamato "bonding", ovvero collego tutto assieme e ad un unico zinco che mi salva dalla corrosione. Equalizzare il potenziale, anche se non rende benissimo il concetto, secondo me significa fare in modo che la massa sia allo stesso potenziale in ogni suo punto, questo per evitare correnti vaganti nell'ambito dei collegamenti di massa. Il fatto che tutte le masse vadano a connettersi allo zinco lo fanno diventare anche una specie di dispersore come potrebbe essere una piastra di terra, tutti i cavi dovrebbero però arrivare li, in un tipo di collegamento chiamato "a stella", andrebbero quindi collegate anche le varie "terre" degli apparati (radio, radar ecc.), e credo che questo sia il tuo caso anche se il collegamento invece che a stella è fatto in serie per semplificare l'impianto.
Su impianti di un "certo livello" queste masse sono separate, ovvero lo zinco è collegato al circuito di bonding e la terra degli apparati ad una piastra dedicata, questo perchè spesso le antenne o le carcasse (terra) degli apparati sono anche collegate al negativo delle batterie.
Nella mia barca di alluminio ci sono 3 livelli di massa separati: lo scafo che funge da piano di massa per la radio (ma è isolato dalla cc), la massa dei serbatoi, carcasse strumenti, e altre parti metalliche isolate dallo scafo, e la massa del circuito di alimentazione (batterie). Naturalmente anche il motore è isolato. Riallacciandomi a quanto detto in un'altra discussione, io preferisco non collegare mai la massa delle batterie allo scafo, neanche per un momento, in quanto potrebbero esserci dei ritorni non desiderati che provocano alte correnti pericolose per l'impianto.
Come dice rob credo sia uno zinco di massa per scaricare sul metallo più debole le differenze di potenziale dei metalli presenti nella barca (da qui il concetto di equalizzazione del potenziale) e proteggere le strutture metalliche dalle correnti vaganti.

Un po' di tempo fa ho visto questo ed al minuto 5:30 si parla proprio di quel tipo di anodi.
https://youtu.be/tRpgqxaf8KI?t=333
@Velatina : non é un circuito di bonding che collega le parti metalliche immerse. Anche per l'asse timone la Jefa raccomnda che non venga messo a massa.
È sicuramente collegato solo all impianto elettrico.
@Crocchidù: non penso serva per i metalli presenti, ma forse é una sorta di protezione per le apparecchiature elettriche.
Se non fa parte del circuito di bonding ma solo è un dispersore di terra per gli strumenti, dovrebbe esserci una piastra porosa e non lo zinco, ma probabilmente certi cantieri tendono a risparmiare..., comunque questo spiegherebbe perchè non si consuma.
Un ohmmetro potrebbe aiutare a chiarire i tuoi dubbi...
Un "anodo sacrificale" protegge qualcosa di immerso a cui è collegato elettricamente, altrimenti è solo un pezzo di metallo immerso come qualsiasi altro. Messo su una barca di plastica, o il cavo interno va a collegarsi a qualche altra parte metallica immersa (saildrive, asse timone, prese a mare, ecc ecc) altrimenti non è un anodo sacrificale.
"Va al quadro elettrico": dal quadro elettrico ci sono collegamenti elettrici verso parti metalliche immerse? Se non ci sono, non è un anodo sacrificale, in tal caso ci si potrebbe mettere qualsiasi altro metallo.
Dentro il quadro elettrico può essere collegato al negativo e/o a un circuito con tutti i punti di "terra" delle apparecchiature elettriche/elettroniche, i bulloncini "ground" di radar, gps, ecc, bisognerebbe andare a vedere.
La piastra porosa non è un anodo, ne una massa, è l'altro polo della antenna VHF o di altri apparati radio di bordo.
porosa perchè così ha una superfice di contatto con l'acqua di un paio di metri quadri.
Non deve essere verniciata con AV nè collegata ad altri elementi.
Se la cercate con un tester (ommetro) troverete che combina con il negativo delle batterie, ma solo perchè negli apparati radio il negativo di alimentazione ed il polo freddo della antenna (calza sul cavo) sono uniti .
La risposta giusta potrebbe essere questa tratta dl forum Bavaria:

As tiger79 says it is bonded to the DC electric circuits in accordance with the Recreational Craft Directive standards. I have the same on my 2015 boat. It erodes very slowly - even though it is much smaller than the one on your boat. I have replaced it once after the first 3 years in the water all the time.

Quindi potrebbe essere una massa per l impianto a 12 v a norma RCD
Per chi ne ha voglia può leggersi la norma ISO EN 13297 Small craft - Electrical systems - Alternating and direct current installations
che recentemente ha incorporato la ISO EN10133 e per completezza la CEI 64-8,
forse la traduzione del manuale Bavaria non è perfetta, il conduttore di EP è semplicemente il conduttore che deve portare tutte le masse allo stesso potenziale,
Lo zinco di cui si parla in questo caso è il dispersore o nodo equipotenziale EP, ed ha funzione sia per la Cc che per la Ac, (sarebbe più consono utilizzare una piastra in bronzo sferitico, ma siccome a massa c'è anche bulbo ed in certi casi linea asse, elica, cavallotto, lo zinco previene la corrosione di quest'ultimi),
di fatto quando siete collegati in banchina la terra del 220 di bordo è collegata alla maglia di terra del marina, e quindi (a meno di sistemi isolati) il Vs. bulbo, la vostra linea d'asse etc...
ma una volta in navigazione se ci sono generatori o inverter Ac, le apparecchiature in Ac devono comunque avere un dispersore al quale sono collegate tutte le masse, ed è esso il nostro soggetto.
buon vento,
m
Grazie mille per la dettagliata spiegazione.
Leggendo in rete sui nodi equipotenziali ho visto che aiutano anche nella eliminazione delle corrosione dovute a correnti disperse.
@ maema
Maema, quando hai tempo, voglia, possibilita', saresti disponibile a fare uno schemino, anche a mano, di come collegare i negativi del 12V, le masse metalliche (piede d'albero, lande, serbatoi, ecc.), le masse della 220 rete ed inverter. Penso potrebbe interessare a molti e potrebbe anche aiutare a far chiarezza su un tema che a ben pochi e' chiaro, professionisti compresi.
(26-11-2022 23:34)giorgio8596 Ha scritto: [ -> ]@ maema
Maema, quando hai tempo, voglia, possibilita', saresti disponibile a fare uno schemino, anche a mano, di come collegare i negativi del 12V, le masse metalliche (piede d'albero, lande, serbatoi, ecc.), le masse della 220 rete ed inverter. Penso potrebbe interessare a molti e potrebbe anche aiutare a far chiarezza su un tema che a ben pochi e' chiaro, professionisti compresi.

Caro Giorgio, argomento non semplicissimo e purtroppo non c'è uno schema che va bene per tutti ! iniziamo con la norma che ho citato (13297), essa recita che terra Ac e massa negativa devono essere insieme, in questo modo linea d'asse, elica etc diventano il dispersore e nodo EP, necessario al funzionamento dei sistemi RCD, GFCI, "Salvavita", la norma cita anche il colore del conduttore: verde o verde con striscia gialla.
Ma la stessa norma indica come eccezioni: i casi di scafo in metallo, di motore isolato, sistemi di distribuzione IT (neutro isolato) etc... Il caso riportato da Kavokcinque con Sail drive (Volvo P.) dove il sail d. è isolato ne è un esempio e richiede appunto la aggiunta di un dispersore dedicato. I cantieri del Nord spesso non uniscono la massa negativa e la terra Ac 220V, lo fanno in virtù del rischio di correnti impresse da banchina che andrebbero ad utilizzare le appendici metalliche immerse di una barca come dispersore di terra del Marina... a meno dell'installazione di un trasformatore di isolamento (e non di un separatore galvanico a diodi...!). Forse può essere utile considerare che indipendentemente dal sistema di distribuzione scelto TT, TN, IT la terra della rete Ac 220V DEVE avere un suo dispersore, esso può essere comune al negativo del sistema Dc o indipendente, con riferimento ai casi citati sopra. Smiley5
Ovviamente anche il bonding rientra fra le masse da collegare in EP, solo che se passascafi, valvole e portagomma sono in ottone, sono indifendibili anche connessi fra loro e collegati ad uno zinco, visto che lo zinco è nella loro lega (in abbondanza) e quindi se ne andrà comunque dal passascafo/valvola/portagomma e non dall'anodo collegato ad essi tramite una resistenza (cavo). Anche i serbatoi metallici devono essere connessi all EP, riguardo il serbatoio del carburante anche il bocchettone di imbarco (se metallico). L'albero è bene collegarlo al bulbo in linea diretta per le scariche elettrostatiche, possibilmente evitando che sull'albero vi sia il negativo (spesso portato dalla massa dell'antenna VHF quando non è a poli chiusi montata su supporto isolante).Smiley33 altrimenti si vanno a formare due nodi EP (bulbo) e albero/elica con il rischio di circolazione di corrente fra loro.
ciao Maema,
si, in effetti hai ragione, c'e' veramente una casistica da mal di testa e le stesse norme non sono di semplice comprensione e men che meno applicazione. Io per dispersore/nodo EP uso un passascafo in bronzo con al suo interno un barrotto di rame a cui all'interno della barca si collegano la base dell'albero (non ho bulbo metallico), le lande, le masse metalliche come serbatoi, ecc., e che all'esterno, in acqua, lo stesso barrotto monta un anodo di zinco che in effetti si consuma molto poco. Mi resta il dubbio che collegando a quello anche la massa dell'inverter, quando sono in banchina mi troverei il mio dispersore collegato alla rete di terra del marina, e non so quanto faccia bene (quindi per il momento non l'ho collegato). Di fatto, poi, attraverso il motore, anche il negativo delle batterie viene ad essere collegato al nodo EP, e il motore, a sua volta, ha la linea d'asse con i suoi zinchi, che invece si consumano regolarmente.
Vero e' che in navigazione come carichi a 220 collegati, c'e' solo il caricabatterie del computer, quindi senza grossi pericoli, ma se dovessi invece alimentare un carico importante si creerebbe una situazione di pericolo in assenza di un elemento dispersore.
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