Sarebbe molto bello se riuscissero a trasformare in realtà questo studio teorico, non sempre si riescono a realizzare questi tipi di progetti. Ovviamente la ricerca nel campo dell’energia sta progredendo rapidamente, con innumerevoli scoperte scientifiche. Certo se riuscissero a realizzare batterie con questa tecnologia, darebbero il via ad una trasformazione tecnologica senza precedenti: chi vivrà vedrà…
Sriamo parlando di microbatterie per apparecchiature elettroniche, non roba di potenza.
Fossi in voi non tratterrei il fiato.
L'unica alternativa con una minima possibilità di rimpiazzare il litio nei prossimi anni è il sodio.
Per ridurre la dimensione delle piastre (quindi la corrente massima) anche le batterie ibride (batteria+supercapacitore) avranno uno spazio, ma non cambia la tecnologia alla base.
(04-12-2022 12:28)Pacio56 Ha scritto: [ -> ]Sarebbe molto bello se riuscissero a trasformare in realtà questo studio teorico, non sempre si riescono a realizzare questi tipi di progetti. Ovviamente la ricerca nel campo dell’energia sta progredendo rapidamente, con innumerevoli scoperte scientifiche. Certo se riuscissero a realizzare batterie con questa tecnologia, darebbero il via ad una trasformazione tecnologica senza precedenti: chi vivrà vedrà…
Una bella batteria con isotopi rdioattivi da 200A chissà quanto saranno contenti alcuni estremisti fanatici.
(04-12-2022 13:05)Wally Ha scritto: [ -> ]Una bella batteria con isotopi rdioattivi da 200A chissà quanto saranno contenti alcuni estremisti fanatici.
Frega un emerito degli estremisti fanatici…. Io la voglio una o due belle batterie da 200A ad isotopi radioattivi, crepi l’avarizia…
@AndreaB72 - Leggendo l’articolo ed altre info in merito non mi pare che siano batterie di bassa potenza per la microelettronica anzi, mi sembra di capire che lo studio sia invece tutto incentrato sulle batterie di potenza per sostituire quelle attualmente in uso sulle auto elettriche ma posso sempre aver capito male. Poi che ci sia da aspettare e che sicuramente non basteranno 2 o 5 anni, su questo siamo d’accordo.
Per l'uso normale si dovranno aspettare molti secondo me. Leggendo la storia dell'azienda il loro problema iniziale era quello di dare energia ai datacenters (vi posso garantire che è un problema gigantesco) e a sensori remoti.
Comunque l'architettura prevedere uno stadio di accumulazione che viene tenuto carico dal un trasduttore il quale usa il calore prodotto dall'isotopo - in pratica si tratta di una normale batteria con uno stadio di ricarica servito dall'isotopo.
Significa anche che il range di utilizzo dipende dalla differenza di temperatura, che nell'uso pratico potrebbe essere un problema.
Comunque è un concetto veramente interessante, anche se non è chiaro cosa ci facciano dopo che la batteria si è esaurita. Per sensori (micro/milli Ampere) la durata è praticamente infinita, ma per elementi di potenza parlano di pochi anni quindi si pone il problema di smaltire dei boxes che sono sostanzialmente indistruttibili con materiale radioattivo all'interno.
Spero che non abbiano lasciato l'esercizio a qualcun'altro