Applicare la coppercoat va fatto con scienza e coscienza, nulla di eccezionale ma vanno rispettati alcuni passaggi, non è come applicare una normale antivegetativa dove anche lavorando con i piedi il risultato è assicurato.
Essendo a base epossidica lo scafo deve avere umidità nella norma, se troppo umida o con osmosi meglio soprassedere.
(20-12-2022 23:31)cmv88 Ha scritto: [ -> ]Applicare la coppercoat va fatto con scienza e coscienza....
L’unica volta che l’ho vista ridare è stato qualche anno fa su un motoscafo di circa 40 piedi in sosta sul piazzale vicino alla mia barca. Il lavoro l’ha eseguito direttamente il proprietario che diceva di essere un carrozziere. Ha fatto un lungo ma ottimo lavoro di carteggiatura della vecchia ramata (che, rispetto a quella del mio amico, non mi sembrava neanche tanto consumata) con una potente rotorbitale professionale.
Purtroppo gli è invece andata male quando ha iniziato a preparare la miscela perché il rame non poteva essere definito polvere ma assomigliava più ad una sabbia fine. In pratica doveva mescolare di continuo altrimenti gli si accumulava velocemente tutto sul fondo del barattolo. Inoltre eravamo già in autunno inoltrato e la notte cominciava a rinfrescare parecchio. Ma questo è stato niente, perché dopo l'applicazione di tutte le mani, la carena sembrava essere stata rivestita con carta vetrata di grana 40. Tirarla al liscio significava portare via quasi tutta la nuova ramata, oltre al lavoraccio da mulo che ciò avrebbe comportato.
Dopo un paio di settimane la barca è sparita e non l’ho più rivista, neppure lui.
Il Coppercoat viene venduto per una durata stimata di 7/8 anni. Io ho dato il Coppercoat sulla mia barca nel 2011. La prima volta si deve portare la carena a gelcoat (un lavoraccio). Io all'epoca prima delle canoniche mani di CC feci mettere due mani di Epoxy (Cecchi CFS 1010) come protezione preventiva antiosmosi.
Nel 2016 ho alato la barca per sistemare un graffio sotto la linea di galleggiamento e nell'occasione ho ridato 3 mani di CC (previa leggera carteggiatura dei precedenti strati). Da allora la barca è in acqua e il prossimo intervento di stesura del nuovo CC è previsto per il 2024.
Sono arci contento del Coppercoat perchè con una immersione ogni tanto ho la carena sempre pulita e non devo più combattere annualmente con i tempi dei cantieri per ridare le mani di antivegetativa
Coppercoat su coppercoat...a quanti kg stiamo?
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Quindi riassumendo:
1)Portare a gelcoat la carena
2)Controllo umidità
3)Una o due mani di epossidica (facoltative)
4)Applicazione del coppercoat seguendo pedissequamente le istruzioni sul loro sito. Che trà l'altro pare siano esposte in maniera chiara ed esaustiva.
Considerando che al punto 3 ci sono già arrivato diverse volte non credo sia così difficile procedere.
Mi resta un dubbio, come comportarsi nella zona della taccatura; o meglio con l'antivegetativa passavo un paio di mani al volo nel momento dell'alaggio, in questo caso con resina che deve catalizzare non credo sia possibile.
(21-12-2022 08:31)masa66 Ha scritto: [ -> ]Coppercoat su coppercoat...a quanti kg stiamo?
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16 kg. più o meno come avere 10 metri di catena da 8 in più
mi raccomando di portare in barca solo ospiti smilzi massimo 72 kg. se pesano di più falli sbarcare
si scherza ovviamente
(21-12-2022 10:15)mpxy_pc Ha scritto: [ -> ]Mi resta un dubbio, come comportarsi nella zona della taccatura; o meglio con l'antivegetativa passavo un paio di mani al volo nel momento dell'alaggio, in questo caso con resina che deve catalizzare non credo sia possibile.
devi assolutamente spostare la barca dopo aver fatto asciugare per bene il tutto pena un disastro assicurato
(21-12-2022 10:15)mpxy_pc Ha scritto: [ -> ]4)Applicazione del coppercoat seguendo pedissequamente le istruzioni sul loro sito. Che trà l'altro pare siano esposte in maniera chiara ed esaustiva.
Se è la prima volta che si esegue questo lavoro o che si utilizza un prodotto diverso dal precedente io farei prima una prova su una piccola parte di carena (es. cm 50x50) per vedere cosa succede. Se il risultato è buono si passa alla fase successiva completando la carena altrimenti si cerca di capire quale è stato il problema.
(21-12-2022 10:15)mpxy_pc Ha scritto: [ -> ]Mi resta un dubbio, come comportarsi nella zona della taccatura; o meglio con l'antivegetativa passavo un paio di mani al volo nel momento dell'alaggio, in questo caso con resina che deve catalizzare non credo sia possibile.
Per fare le taccate (le mie sono 6) mi sono sempre accordato con il Marina per mettere la barca in sospensione sulla gru come ultimo lavoro della giornata. La sera viene data la prima mano e la mattina dopo mi alzo presto per andare a dare la seconda mano. Normalmente va in acqua circa due ore dopo.
Con l'epossidica non so però se si riescono a dare 3 o 4 mani durante la notte in modo da averla asciutta la mattina (la catalizzazione completa può anche avvenire sott'acqua purché la resina sia indurita abbastanza per non venir via con la barca in movimento). Forse usando una resina a catalizzazione molto veloce. Del resto stiamo parlando di piccole superfici. Le temperature primaverili poi aiutano a velocizzare la catalizzazione
Una soluzione è quella di abbassare una taccatura alla volta (mettendone un'alta nelle vicinanze) e dare il CC. Una volta catalizzato, rimettere la taccatura e fare la stessa cosa in sequenza con le altre.
Potendolo fare si sposta la barca su altre taccature e si fanno tutte e quattro le vecchie contemporaneamente.
Se non ricordo male le specifiche di prodotto dicevano che una volta steso sullo scafo il prodotto doveva stare all'asciutto per almeno 72 ore (addirittura la catalizzazione completa avviene anche successivamente)
(21-12-2022 18:03)opinionista velico Ha scritto: [ -> ]Se è la prima volta che si esegue questo lavoro o che si utilizza un prodotto diverso dal precedente io farei prima una prova su una piccola parte di carena (es. cm 50x50) per vedere cosa succede. Se il risultato è buono si passa alla fase successiva completando la carena altrimenti si cerca di capire quale è stato il problema.
Certamente, visto che ancora ho qualche mese prima di avere le temperature esterne idonee al lavoro pensavo di prenderne una confezione e fare tutte le prove del caso quest'Inverno con comodo in laboratorio.
In un messaggio precedente parlavi dello scafo di un 40piedi che sembrava carta vetrata a grana grossa...ecco questo non potrebbe essere una controindicazione? nel senso, la mia è una barca da 5 nodi, 5.5 nodi quando va bene, non vorrei perdere mezzo nodo per questo..
(22-12-2022 07:03)kitegorico Ha scritto: [ -> ]Una soluzione è quella di abbassare una taccatura alla volta (mettendone un'alta nelle vicinanze) e dare il CC. Una volta catalizzato, rimettere la taccatura e fare la stessa cosa in sequenza con le altre.
Potendolo fare si sposta la barca su altre taccature e si fanno tutte e quattro le vecchie contemporaneamente.
Se non ricordo male le specifiche di prodotto dicevano che una volta steso sullo scafo il prodotto doveva stare all'asciutto per almeno 72 ore (addirittura la catalizzazione completa avviene anche successivamente)
Credo che nel caso dovrò organizzarmi con dei cristi da muratore da installare a fianco delle taccature che sono sull'invaso...
Per le taccature basta fare una taccatura nuova a lato di quella esistente (o anche 2 nuove) e poi si fa saltare quella che si vuole riprendere. Tanto sono messe in pressione a mazzuolo con delle zeppe e rifarle o farle saltare é abbastanza facile
Buonasera a tutti,
Sono armatore di un COMET 420. Attualmente la carena è a nudo da due anni.
è presente uno strato di epoxyprimer particolarmente duro portato tutto a finitura liscissima.
Ero indeciso se andare di Coppercoat o cambiare totalmente argomento scegliendo antivegetative siliconiche ad esempio la Hempel SilicOne....che cosa fareste?
La barca ha subito due anni di lavori di completo restauro.
Le siliconiche forse diverranno il futuro ma una imbarcazione a dislocamento ad oggi a mio avviso non ci siamo. Si puliscono se si va veloci e spesso e 7 o 8 nodi non sono "veloci".
La coppercoat ha dimostrato una sua efficacia, visto il diffuso utilizzo. Anche se la barca sta ferma comunque il suo lavoro lo fa. Per una decina d'anni ti togli il pensiero e puoi diradare di molto gli alaggi.
Se sei uno che mette la barca in secca in inverno il vantaggio della coppercoat si riduce ai soli materiali che ti risparmi e ti durerà a tempo indefinito.
Sono scelte personali comunque