I tientibene della mia imbarcazione sono deteriorati in modo inspiegabile, considerando sia l'età della barca (10 anni) che lo stato della falchetta, che è in legno come i tientibene. Esteriormente il legno è pieno di solchi, crepe, strani puntini neri, macchie più chiare (funghi?). Non so spiegarmi perchè sono in uno stato così penoso.
Che tipo di intervento potrei fare? Una levigata per eliminare i vari solchi e una passata con qualche prodotto protettivo?
Grazie a tutti!
Se legno spazzola tenera ed acido ossalico spazzola do per vena, se teak starei attento alla carta vetrata in quanto tenero lo consumi facilmente,
Nessun protettivo da pennellare sopra?
Dopo aver sanato il legno come dice Wally e stuccato le crepe più evidenti, potresti dare 2 mani d' impregnante + 2 mani di finitura lucida.
Non si crepa poi con il sole?
No, l' impregnante "segue" le dilatazioni del legno dovute al riscaldamento del sole.
Il flatting (o coppale) per contro, con il tempo si vetrifica, perde la capacità di seguire le dilatazioni del legno e si crepa.
Per anni ho usato il flatting di ogni marca e qualità, applicato con tutti i crismi possibili ed immaginabili (fino a 11 mani sempre più diluite, pennello tondo a pelo lungo, invocazioni a tutti i numi dell' olimpo, etc etc) ma i risultati sono sempre stati gli stessi: sfogliamento del flatting. Adesso uso e raccomando solo e solamente impregnanti e finiture che comunque non sono eterni, intendiamoci; ma almento è più facile rimuoverli con una passatina di carta vetrata e ripittarli senza troppi problemi e con tempi d' asciugature rapidi
Se sapessimo di che essenza si tratta, potremmo dare suggerimenti idonei. Se fossero di teak, come sarebbe giusto, allora io procederei carteggiandoli fino a ridurre al minimo i solchi tra le venature e, dopo una bella pulita, li tratterei con olio di jojoba. I miei, quando vendetti la barca, dopo 32 anni erano perfetti. Ovviamente per conservarli bene andrebbero puliti e "oliati" almeno una volta l'anno (meglio 2). Nello spazzolare il teak, meglio non usare la spazzola nel senso della venatura perchè essendo un legno morbido di scavano i solchi.
Se li potresti sostituire facilmente, inox e fine.
Credo siano di teak ma non ci giurerei. Alla vista sembra teak
@Frappettini Ho fatto il lavoro come mi hai suggerito, il risultato è più che soddisfacente. Nel ringraziarti per i consigli, mi domando e ti domando se ci sono delle ragioni specifiche che sconsigliano di trattare allo stesso modo anche il pozzetto
(24-02-2023 15:37)Frappettini Ha scritto: [ -> ]Dopo aver sanato il legno come dice Wally e stuccato le crepe più evidenti, potresti dare 2 mani d' impregnante + 2 mani di finitura lucida.
Sul teak non sapevo che si potesse fare, ho sempre saputo che fosse un legno resinoso, che rilascia le essenze e che per questo non può essere verniciato, ma forse mi hanno detto male
+1 le coperte con doghe di teak non le ho mai viste con impregnante
@Guido_Elan33 Il teak, dei piani di calpestio, lo tengo pulito con il "teak cleaner" e oliato con il "teak wonder" senza altri particolari trattamenti; questo per preservare il "grip" del teak anche da bagnato.
Penso che i tuoi corrimano non siano in teak perché non ho mai visto questa essenza aggredita da funghi e muffe.
Rileggendo il primo post, ho limpressione che siano in Teak, dato che parla di vari problemi (punti neri, screpolature solchi etc...) ma non di vernice sfogliata o deteriorata. Quindi probabilmente in origine non erano verniciati e quindi probabilmente era un tipo di legno che non deve essere verniciato.
Che succede a dare l'impregnante al Teak?
@Frappettini pero' e' anche vero che l'ìimpregnante NON offre una protezione minimamente paragonabile alle classiche 4/5/6 mani di coppale...vero che ogni TOT (2/3 anni) dovresti stare grattare e ravvivare, ma sia fisicamente, sia esteticamente lo ritengo decisamente superiore.
per esperienza le 30 sdraio della piscina, che sono sempre sotto al sole, sempre bagnate dall' irrigazione e sempre con i piedini nell'erba, sono passate da impregnante, ad aquagel per poi rendersi conto (dopo che si erano sfogliate totalmente e molte marcite nell'arco di un'estate) che la coppale, data bene, era l'unica soluzione tollerabile per non doverle portare a 0 ogni anno...l'ultimo refit 'ho fatto 3 anni fa', sono ancora belle lucide.. in coppale we trust
Teak si ma quello Africano IROKO.
Credo che quello del Siam non sia più commerciabile.
Ho avuto la fortuna di camminarci sopra facendo i primi passi a 9 mesi sui vaporetti a Venezia.
Resistentissimo ogni giorno camminavano sopra migliaia di persone con scarpe di tutti i tipi, sempre perfetto.