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Versione completa: Lascare la base randa ...
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Mi sono reso conto , che ho navigato sempre con la base randa troppo cazzata... ovviamente la mia capacità di regolare le vele è quella che è...

Quindi ho iniziato a lascarla, ed ho riscontrato di bolina un miglioramento dell'angolo e anche un discreto aumento di velocità.
Non ho notato particolari effetti sullo sbandamento.. diciamo che a sensazione non ho visto grandi peggioramenti..

Quello che vorrei capire è quanto va lascata ..
quale indicatore posso utilizzare per capire se stò lascando troppo ..
e magari rendermi conto che potrei lascare anche di più...

Grazie a tutti
Di solito si lasca alle portanti e di traverso bolina con poco vento. Poi andrebbe valutata ogni singola situazione.

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QB!Smiley45Smiley45Smiley45Smiley45
lascando base si ingrassa la parte bassa della randa l'altra parte più sopra si fa radrizzando l'albero.
Per smagrire si imbanana l'albero e si cazza base.
Ora col palo che armi con crocette orientate verso poppa ben poco puoi fare.
Ovvio che con poco vento ingrassi e con aumento del vento e dello sbandamento smagrisci.
Tu vorresti sapere quanto, se hai fatto qualche regata con gente esperta avrai notato che alvuni vogliono le vele più grasse altri più magre, un'oppppppinione, quello che ti dice se hai fatto le cose giuste è il log.
La vela è un'opppppinione.-
E' un po come gli aerei, se noti prima di atterrare rallentano e per poter continuare a stare su, le ali si incurvano e creano piu portanza, é il grasso della vela, quando cé poco vento se molli la base la vela si ingrassa e, in teoria, dovrebbe portare di piu'
Come dice Bullo, la cosa migliore per capire "quanto" è mettersi in andatura e correggere guardando il log (e facendo la tara delle variazioni di intensità vento, onda, etc.)
si il fatto è che ho notato che anche con vento sostenuto 15nodi di apparente... la barca andava meglio lascando la base,
quanto incide sullo sbandamento??
La barca sente molto se lasco la scotta della randa..
ma sento poco effetto sullo sbandamento cazzando o lascando la base..
Da qui mi viene da pensare che quando credo di essere con la base lasca...sia comunque troppo cazzata... non avendo un riferimento..
(05-06-2023 10:53)Scetti Ha scritto: [ -> ]si il fatto è che ho notato che anche con vento sostenuto 15nodi di apparente... la barca andava meglio lascando la base,
quanto incide sullo sbandamento??
La barca sente molto se lasco la scotta della randa..
ma sento poco effetto sullo sbandamento cazzando o lascando la base..
Da qui mi viene da pensare che quando credo di essere con la base lasca...sia comunque troppo cazzata... non avendo un riferimento..
Per avere un riferimento, devi avere la base che disegna una falce di luna tra base randa e boma. Giusto per dare un parametro

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(05-06-2023 10:53)Scetti Ha scritto: [ -> ]si il fatto è che ho notato che anche con vento sostenuto 15nodi di apparente... la barca andava meglio lascando la base,
quanto incide sullo sbandamento??
La barca sente molto se lasco la scotta della randa..
ma sento poco effetto sullo sbandamento cazzando o lascando la base..
Da qui mi viene da pensare che quando credo di essere con la base lasca...sia comunque troppo cazzata... non avendo un riferimento..

Imho senti molto poco sullo sbandamento per vari motivi:
- Come diceva Bullo è una regolazione che ha effetto sulla parte bassa della vela, siccome il braccio di leva è poco rispetto al centro di rollio, l'effetto ha poca componente di sbandamento.
- Direi anche che aumentando il grasso della vela togli parte della componente sbandante e aumenti quella di avanzamento.
- Aumentando il grasso in basso cambi anche lo svergolamento (twist) della vela e probabilmente vai a regolare meglio la vela (una vela troppo svergolata lavora male).

Tutte le cose insieme innescano il circolo virtuoso per cui aumenti la velocità e aumenti l'efficienza delle appendici, diminuisce lo scarroccio e la barca bolina molto meglio.

Il condizione in cui non devi depotenziare, il limite dell'apertura della base penso stia nel rifiuto della vela di prua sulla randa, siccome la parte bassa della randa è quella più influenzata, sai che devi smettere di lascare base quando vedi che la randa inizia a "pungere" in prossimità dell'albero.

Tutte mie opinioni, spero che persone più competenti di me possano intervenire ulteriormente.
Hai delle striscie di forma sulla vela?
Hai dei "filetti" (tell-tales) interni alla randa?
Hai dei "filetti" in fondo alle stecche?
Sono tutte cose che ti dicono molto su come gira l' aria lungo la randa.

Drizza più o meno cazzata, vang più o meno cazzato, scotta di randa più o meno cazzata, carrello di randa più o meno sopravento/sottovento, strallo di poppa più o meno cazzato, meolo più o meno cazzato ... tutti insieme determinano la forma della randa.
E siccome ogni barca è diversa dalle altre, occorre: 1) uscire con acqua calma, provare una regolazione, prendere nota della prestazione (velocità del vento, angolo di bolina e velocità della barca, possibilmente anche la "prua vera"), cambiare UNA regolazione, prendere nota ancora, e poi ancora ... ma anche 2) andare a vedere le barche "di quelli bravi" e vedere che riferimenti hanno sulle vele e come le regolano.
alcuni concetti sparsi.

su barche note, puoi avere riferimenti quantitativi (ad esempio, sul laser vuoi 4 dita di grasso in bolina, un palmo scarso di poppa) se non conosci la tua barca dovrai costruirti questi riferimenti. non è sbagliato mettere una scala numerata all'estremità del boma.

in assenza di altre indicazioni il log e la capacità di condurre la barca fanno da padrone. questo vale per tutte le regolazioni possibili. se ti fa andare più veloce è meglio. se governi meglio la barca è meglio. ovvio

in linea generalissima: bolina base cazzata, poppa base lasca. bolina con onda molli un po', mare piatto cazzi un po'. più la base è molla più la vela ha un profilo profondo più fa portanza
8fino a quando non stalla), ergo più cammini, fino a quando ce la fai a tenerla.

occhio però: cammini MA non fai angolo, perchè mollando la base aumenti il grasso e se aumenti il grasso allarghi l'angolo d'incidenza. con angolo di incidenza aperto non bolini, pochi caspi.

sempre a linee grandissime, il grasso massimo (sempre in bolina) sarà dell'ordine del 3-4%. con una E d 4 metri, stiamo parlando di 15 cm circa. occhio che a questa indicazione "misurabile" sul boma, si aggiunge il grasso naturale della vela, disegnata con una certa concavità.

detto questo: se ti poni queste domande, può valere la pena fare un bel corso e farle tutte insieme ad un istruttore, così poi la tua barca te la godi appieno.
(05-06-2023 07:00)Scetti Ha scritto: [ -> ]Quello che vorrei capire è quanto va lascata ..
quale indicatore posso utilizzare per capire se stò lascando troppo ..
e magari rendermi conto che potrei lascare anche di più..

Guarda sempre il log. Se dopo aver lascato, la velocità aumenta e la barca va meglio allora ok. Se lascando ancora la velocità diminuisce o la barca va peggio allora riccazza piano piano sempre guardando il log. Ovviamente a parità di angolo a salire o a scendere. Col tempo e l'esperienza ti verrà automatico.

Altro indicatore è il benessere a bordo. Se modificando la tensione della base l'equipaggio si lamenta, allora ritorna come prima.

Sono regole molto empiriche ma abbastanza funzionali e senza necessità di studiare troppo la teoria Smile
(05-06-2023 07:00)Scetti Ha scritto: [ -> ]Mi sono reso conto , che ho navigato sempre con la base randa troppo cazzata... ovviamente la mia capacità di regolare le vele è quella che è...

Consiglierei un corso di vela serio :-) La regolazione delle vele, cosa fondamentale per andare in barca a vela, non può essere ignorata. Oltre a rischiare di rovinare tutto è anche pericoloso.
Si accetto il consiglio,
ma le basi della vela le ho...anche qualcosina in più del minimo... so regolarle le vele.. ma quando si va sulle regolazioni di fine... la musica cambia.
Non ho chiesto a cosa serve... ho chiesto come capire se la vela è regolata correttamente... in quanto ho avuto l'impressione che tendenzialmente tengo la base troppo cazzata,
e questa impressione è maturata dal fatto che lascando la base oltre i miei riferimenti la barca è migliorate come velocità...
la domanda era se esiste un indicatore e Clavy ma anche ADL mi hanno dato dei dati oggettivi su cui riflettere e fare prove .
Bullo docet:quello che ti dice se hai fatto le cose giuste è il log.
Ora il punto è capire se il miglioramento lo fanno le tue regolazioni o la raffichetta, la correntina o altra delle infinite variabili della vela,e ci vuol tempo.
Ti hanno detto tutto e tutto giusto, solo che lo devi applicare alla tua barca con le tue vele, il che richiede un lavoro di "accordatura" come con chitarra o pianoforte, ma se non hai orecchio...Smiley29
(06-06-2023 13:46)Scetti Ha scritto: [ -> ]Si accetto il consiglio,
ma le basi della vela le ho...anche qualcosina in più del minimo... so regolarle le vele.. ma quando si va sulle regolazioni di fine... la musica cambia.
Non ho chiesto a cosa serve... ho chiesto come capire se la vela è regolata correttamente... in quanto ho avuto l'impressione che tendenzialmente tengo la base troppo cazzata,
e questa impressione è maturata dal fatto che lascando la base oltre i miei riferimenti la barca è migliorate come velocità...
la domanda era se esiste un indicatore e Clavy ma anche ADL mi hanno dato dei dati oggettivi su cui riflettere e fare prove .

Non ti abbattere, la regolazione fine è difficile.
Le vele sono in 3D, sono sorrette da un albero che può essere flessibile o irrigidito, flesso "bene" o "male" in relazione al vento e all'onda, inoltre ogni vela nasce con un taglio datole dal velaio, che può essere più o meno grasso. Come se non bastasse, le vele invecchiando cambiano forma.
Praticamente ogni barca e ogni vela ha le sue peculiarità, che devono adattarsi a venti e onde variabili. Un bel rebus.
Per questo, stabiliti i "fondamentali" (le tre "fonti di potenza", grasso, svergolamento e incidenza) in relazione a vento e onda, la concreta regolazione fisica poi è roba da "musicisti" come dice oudeis.
Facendo equipaggio con gente "brava" in regata ti si apre un mondo, feci una regata da randista su un X332 praticamente privo di elettronica (anche il log era starato, dava i numeri), e questi regolavano in continuazione sulla base dei sensi, il timoniere mi ha fatto aprire le mani nelle boline con paterazzo, scotta e carrello, e, ripeto, non si leggeva un numero. Però vincemmo in compensato.

Il miglior consiglio che mi sento di darti è di invitare a bordo qualche randista regatante, e discuterne con lui con in mano le scotte e una birra...
(06-06-2023 13:46)Scetti Ha scritto: [ -> ]Si accetto il consiglio,
ma le basi della vela le ho...anche qualcosina in più del minimo... so regolarle le vele.. ma quando si va sulle regolazioni di fine... la musica cambia.
Non ho chiesto a cosa serve... ho chiesto come capire se la vela è regolata correttamente... in quanto ho avuto l'impressione che tendenzialmente tengo la base troppo cazzata,
e questa impressione è maturata dal fatto che lascando la base oltre i miei riferimenti la barca è migliorate come velocità...
la domanda era se esiste un indicatore e Clavy ma anche ADL mi hanno dato dei dati oggettivi su cui riflettere e fare prove .

puoi fare un corso avanzato. non esistono solo i corsi base 32
(07-06-2023 08:31)ADL Ha scritto: [ -> ]puoi fare un corso avanzato. non esistono solo i corsi base 32

Si vero, io suggerirei una via di mezzo con quanto scritto da Jacques, nel senso che quando sali di livello è opportuno fissare gli obiettivi della formazione e selezionare un formatore con cui ti trovi bene.
I corsi avanzati di solito si focalizzano su "manovre" o iniziazione regata, qui l'esigenza è un po' diversa e forse ristretta, meglio focalizzare prima.
Un consiglio che do spesso a chi vuole affinarsi è di trovare imbarco per qualche regata (meglio cercare barche alte in classifica30). Anche se ti mettono solo a far peso in falchetta hai modo di vedere e sentire cosa fanno quelli più bravi di te ma anche quelli meno... confronti quel che avresti fatto con quello che fanno di giusto e di sbagliato e immagazzini in un giorno una quantità di esperienza che uscendo da solo ti servirebbero 3 anni.
Si e no....
un conto regatante esperto che sale sulla tua barca e ti spiega bene le dinamiche e le regolazioni di fino, con calma,
un conto in regata, qualcuna ne ho fatte, stai in falchetta tutto il tempo e non vedi niente... poi al winch in virata e non vedi niente...
il timone in mano solo quando esci o rientri in porto...
Non è così istruttivo... troppo nervosismo... non propedeudico per l'apprendimento..
Le vele si regolano anche andando a passeggio, esempio col mio carattere se vedo le vele troppo cazzate con forma che non mi piace, poco o troppo cazzate in drizza sto male sento la barca che soffre.
Quando insegno per la pratica per prendere la patente non le guardo, starei male, in stallo o con l'nferitura che sbatte, esempio la randa, spiego che si cazza la scotta per dare lo svergolamento poi si agisce sul carrello
per bordare più o meno, come parlare da solo in un deserto, pazienza, chissà col tempo, forse.-
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