Salve, al primo alaggio della nuova (usata) barca ho trovato l'asse del timone come vedete nell prima foto. Non avevdo in programma navigazioni impegnative, ho deciso di rimandare eventuali interventi di ripristino all'anno prossimo.
Credo che tale corrosione sia stata causata dal contatto con l'antivegetativa, è giusto?
Adesso la barca è pronta per essere messa in acqua, arrivo ieri in cantiere e scopro che sull asse timone è stato dato in fondo epossidico e sopra di questo l'antivegetativa (autolevigante). Che fare? Lascio tutto così per questa stagione o devo sverniciarlo? E come, senza rovinare l'asse?
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Dalla foto sembra ci sia della corrosione, forse correnti galvaniche.
Il carpentiere cosa dice?
Per irrobustire mettere un'altro tubo inox dentro.
Giusto dare il primer per l'inox e poi l'AV.
Sicuramente corrosione (ricorda molto il mio) personalmente non risparmierei con qualche accrocchio sull'organo di governo. All'epoca avevo fatto fare un timone nuovo (con upgrade) e installato uno zinc saver e non ho mai più avuto problemi.
Dalle vs risposte capisco che non sono stato chiaro nel mio primo messaggio.
L'asse del timone al primo alaggio ha mostrato evidenti segni di corrosione, che si vedono bene nella prima foto.
Le mie domande sono due;
1) è probabile che quel colletto sia stato corroso dal contatto con una antivegetativa o è una zona di bagnasciuga naturalmente soggetta a maggiori cicli di ossidazione? O le responsabili sono le correnti galvaniche? La barca è un comet 333, lasse non è in contatto con nessna altra parte metallica, la barra è in teak.
2) in cantiere a mia insaputa quando hanno gli hanno dato un fondo epossidico e poi sopra l'antivegetativa, che ne dite, si può lasciare così o è meglio togliere tutto e riportare l'acciaio a vista?
Secondo me si tratta di correnti galvaniche, quando è successo a me non mi sono neanche posto il problema su quale fosse la soluzione migliore ma ho preferito rifare tutto perchè se, e, ripeto se, si tratta di correnti l'asse risulta "camolato" quindi indebolito e non c'è trattamento che tenga.
Io avrei il dubbio che la corrosione che si vede sia solo una parte della corrosione dell asse nella parte che sta dentro lo scatolato della pala.
Per quanto riguarda la domanda sulla corrosione, in zona losca e asse ci andrebbe data antivegetstiva per piedi ed eliche, non quella per lo scafo che se contiene metalli può innescare corrosione.
Strano non lo abbiate visto, te o il perito, in fase di esame preacquisto.
Ultima cosa: avete forato il timone in basso per vedere se c'è acqua all interno?
In attesa di intervento radicale, metterei zinc saver e terrei la 220 collegata il minimo indispensabile, staccando anche la spina dall colonnina .
quasi sicuramente il problema dipende da un'antivegetativa non idonea data negli anni ( il tuo 333 è del 1987 ... ) e che può aver piano piano corroso l'asse
soluzioni
1 - se hai manualità e conosci un buon / ottimo tornitore puoi, dopo aver scavato per bene il timone, far mettere un manicotto spessore 5 mm. e lungo 200 mm. incollato e calettato a caldo, ripristinare la testa del timone con resina epossidica caricata e rifare ovviamente la boccola ( lo dico per averlo fatto sul mio bavaria 32 )
2- rifare ex novo il timone
dare più strati di resina epossidica su parti metalliche e poi antivegetativa per carena è di prassi anche se troverai sempre alcuni che non condividono questo sistema e optano per antivegetativa per metalli
fai inoltre come consigliato da kavokcinque ... fora il timone in basso con una punta da 8 / 10 e vedi se esce acqua
p.s.
per oltre 10 anni sul mio sd 120 ho dato 2-3 mani di resina epossidica e poi coppercoat e non ho mai avuto problemi di corrosione mentre sull'asse del timone come un gran fesso non ho dato la resina ma solo coppercoat e ho fatto danni risolti come detto sopra con un manicotto
Come dice Lorenzo, quella è corrosione provocata dal rame dell'antivegetativa data direttamente sull'asse.
Devi scavare la parte superiore della pala fino a trovare il buono dell'asse prima di prendere una decisione.
Dalla foto si capisce male l'entità del danno quindi è difficile da dire.
Se dopo aver pulito tutto vedi che la corrosione è solo superficiale puoi anche farci un collare di vetroresina laminando con epossidica. Non basta la resina caricata per fare il collare, meglio mettere un supporto che impedisca che si crepi.
Ho fatto una cosa simile sulla mia, anche se io non avevo corrosione ma si era solo ammalorata la giunzione fra pala e asse.
Ovviamente non metterci l'AV dopo.
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per non lasciar dubbi
quando parlo di manicotto intendo un manicotto in alluminio calettato a caldo ( nel mio caso l'asse è in alluminio ) e poi e solo poi riempire quanto scavato con resina
"Perno della pala", "Corrosione" e "Antivegetativa", a queste tre parole ne manca una quarta: "Alluminio".
Questa è la mia esperienza.
Alle barche (come la mia) che hanno il perno della pala in alluminio viene prescritto o perlomeno consigliato di non dare l'antivegetativa nel piatto superiore della pala ed intorno alla losca per evitare corrosione nel perno di alluminio, specialmente se l'antivegetativa è a base di rame.
L'anno scorso ho rinnovato il certificato di sicurezza, ed il perito del Rina ha richiesto (con mia soddisfazione) di sfilare in basso il perno per verificarne lo stato.
Alla visita, dopo la pulizia, la corrosione c'era ma è stata valutata come accettabile.
Dopo ulteriore trattamento di pulizia è stato applicato un leggero strato di resina caricata a chiusura delle camolature
L'anno scorso ho rinnovato il certificato di sicurezza, ed il perito del Rina ha richiesto (con mia soddisfazione) di sfilare in basso il perno per verificarne lo stato.
Sarò fuori tema ma questo è uno dei motivi per cui mantengo bandiera italiana, o sempre trovato periti "pignoli" che hanno realmente controllato la barca, quando c'è stato bisogno sono tornati 2 e anche 3 volte.
A me avrebbe fatto i.....e come una bestia.
Se fosse vero che i controlli obbligatori sono utili, l'Italia avrebbe un'incidenza di incidenti più bassa rispetto a paesi che non ce li hanno, cosa che non trova riscontro oggettivo da nessuna parte.
Peraltro puoi chiamare un perito quando vuoi e con qualsiasi bandiera.
(02-07-2023 16:50)penven Ha scritto: [ -> ]L'anno scorso ho rinnovato il certificato di sicurezza, ed il perito del Rina ha richiesto (con mia soddisfazione) di sfilare in basso il perno per verificarne lo stato.
Sarò fuori tema ma questo è uno dei motivi per cui mantengo bandiera italiana, o sempre trovato periti "pignoli" che hanno realmente controllato la barca, quando c'è stato bisogno sono tornati 2 e anche 3 volte.
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Scusa non capisco perchè un perito che segnala durante una visita periodica una zona ammalorata quindi potenzialmente pericolosa possa farti incazzare.
Per quanto riguarda il raffronto tra paesi che effettuano controlli ed altri dove non esiste l'obbligo non ritengo che possano essere dati confrontabili per i numerosi confondenti, in tutti gli articoli letti vengono sempre presentati dati spuri per l'impossibilità di applicare qualsiasi test di significatività statistica.
Non è quello che hai detto. Ha trovato che il tuo timone era danneggiato? Aveva elementi che indicassero che il tuo asse fosse ammalorato per chiederti un'operazione potenzialmente costosa?
O ti ha solo consigliato di controllare e si è offerto di assistere?
Quale sarebbe la lista di controlli standard? Se non esiste o non viene seguita alla lettera i controlli a tappeto sono inutili e dipendono dalla volontà e competenza del singolo, oltre a creare le condizioni per la connivenza con i cantieri.
Esistono dati sull'influenza dei controlli sugli incidenti? Considerando il costo complessivo per l'amministrazione e per gli utenti, l'assenza di dati (pubblici) è come minimo segno di incompetenza, ma probabilmente peggio.
Io la vedo così, ma ognuno ha i suoi condizionamenti. Comunque da quest'anno sono italiano anche io (per la barca almeno) e ti saprò dire quante inutili rotture di balle in più comporta.
(03-07-2023 09:18)penven Ha scritto: [ -> ]Scusa non capisco perchè un perito che segnala durante una visita periodica una zona ammalorata quindi potenzialmente pericolosa possa farti incazzare.
Per quanto riguarda il raffronto tra paesi che effettuano controlli ed altri dove non esiste l'obbligo non ritengo che possano essere dati confrontabili per i numerosi confondenti, in tutti gli articoli letti vengono sempre presentati dati spuri per l'impossibilità di applicare qualsiasi test di significatività statistica.
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Quando abbiamo tirato la barca in secco il mio timone presentava camolature sulla parte visibile il perito mi ha suggerito di effettuare un ulteriore verifica (cosa che avrei fatto comunque), quando l'abbiamo aperto si è visto chiaramente che l'intero asse presentava zone di corrosione per tutta la sua lunghezza nonostante la pala mantenesse la sua positività per cui anche bucandolo non sarebbe uscita acqua e all'esterno non c'erano segni che potessero far pensare ad un danno così grave.
Comunque l'intera operazione è stata indolore, addirittura il timone è stato sostituito con barca in acqua appensantendolo con delle cinture da sub e non ha richiesto più di mezza giornata di lavoro.
Il perito non mi ha imposto la sostituzione ma la riparazione del danno.
Per quanto riguarda la lista dei controlli presumo che esista, da quello che vedo oltre ai materiali soggetti a scadenza (il mitico tubo del gas) controllano le prese a mare, provano la barra di rispetto ecc.
Devo anche dire che non mi sono mai sentito vessato dalle ispezioni (e ormai sono più di 40 anni non ho mai avuto bandiera estera) ma le ho sempre vissute come un momento di confronto.
E' vero più di 600 euro di revisione zattera ogni 2 anni sono tanti, alcune dotazioni ridicole ma avere un perito ogni 4 personalmente lo trovo utile ed a me ha evitato una situazione potenzialmente pericolosa.
Mi sembra che sia eroso dalla corrente galvanica, magari una perdita accentuata dall av in rame, prima di fare lavori costosi, guarda che magari una pala del timone nuova da Jefa la trovi, magari costa meno.
In cantiere da me abbiamo fatta qualche pala in compensato, é un lavoro lungo, non complicato ma ci vogliono le macchine giuste e il profilo originale.