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Versione completa: Tipo di fibra di vetro per chiudere foro passascafo
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Ciao a tutti, dovrei chiudere un foro passascafo.
Vorrei fazzolettarlo con 6-7 strati di fdv e epoxy.
Che tipo di fdv mi consigliate e che grammatura?
L'ho fatto anch'io, però il foro vero e proprio l'ho tappato con un tappo ricavato dallo scafo di un rottame fatto con i bordi conici, fatta resina addensata ed incollato poi bagnato su bagnato biassiale a 45 ma non ricordo più la grammatura
Wally, interessante l'idea del tappo riciclato! Grazie.
Ciao.. Io ho chiuso il il foro con epox caricata con microfibre e chiuso da ambo le parti sandwich "interno ed esterno" con tessuto biassiale a 3 strati, non ricordo la grammatura del tessuto.
(09-08-2023 09:35)Fabio_DB Ha scritto: [ -> ]Wally, interessante l'idea del tappo riciclato! Grazie.
Il professionista di turno al precedente armatore invece di togliere il vecchio sensore e montare il nuovo ha reputato +semplice fargli un altro buco....a fianco della pinna...insoppprtabile il buco il doppio sensore lettura errata per il flusso disturbato
Io ne ho tre di fila di buchi per i sensori fatti dall'ex proprietario...
(08-08-2023 13:48)Fabio_DB Ha scritto: [ -> ]Ciao a tutti, dovrei chiudere un foro passascafo.
Vorrei fazzolettarlo con 6-7 strati di fdv e epoxy.
Che tipo di fdv mi consigliate e che grammatura?

Mi spiegate come mai per una riparazione simile su uno scafo probabilmente non realizzato con resina epossidica, si tede a usare la resina epossidica?

Tra l'altro una delle caratteristiche della epoxy è che "bagna" con difficoltà il tessuto di vtr, (anche il mat), inizialmente ne viene quasi respinta, sembra idrorepellente. Quando si usa il sacco sottovuoto la pressione atmosferica (o meglio il gradiente di pressione tra atmosfera e interno sacco) tende a far "infondere" la resina dappertutto, anche nei più piccoli interstizi, ma in questo caso non penso che la riparazione venga fatta sottovuoto, giusto?

Allora cè qualcosa che mi sfugge? È comunque meglio usare la resina epossidica?
(09-08-2023 23:28)ibanez Ha scritto: [ -> ]Mi spiegate come mai per una riparazione simile su uno scafo probabilmente non realizzato con resina epossidica, si tede a usare la resina epossidica?

L’epossidica ha qualità decisamente superiori rispetto alle altre resine (gli si avvicina la resina vinilestere, ma anche nel prezzo) e proprio perché non si sa bene con che materiale è stato realizzato lo scafo (le vecchie barche sono normalmente di resina poliestere ortoftalica, cioè quella più economica), l’epossidica garantisce anche una eccellente adesione su qualsiasi altra resina (al contrario invece della poliestere utilizzata sopra l’epossidica)


(09-08-2023 23:28)ibanez Ha scritto: [ -> ]… una delle caratteristiche della epoxy è che "bagna" con difficoltà il tessuto di vtr, (anche il mat), inizialmente ne viene quasi respinta, sembra idrorepellente

Finora ho usato oltre 30 kg di epossidica di varie marche (da quelle più costose a quelle più economiche) e non ho mai osservato questo fenomeno. Se è una resina per laminazione normalmente fluida (più è fluida e meglio impregna), il tessuto è subito impegnato. Ovviamente dipende anche dalla grammatura del tessuto. Per impregnare un tessuto da 450 gr/mq ovviamente ci vuole più tempo che per impegnarne uno da 120 gr/mq. Ho notato anche che il tessuto con tramatura Twill richiede un pochino più di tempo per assorbire completamente la resina rispetto alla tramatura Plain (cioè bilanciata su entrambe le direzioni).


(09-08-2023 10:08)marangoni raffaele Ha scritto: [ -> ]Ciao.. Io ho chiuso il foro con epox caricata con microfibre e chiuso da ambo le parti sandwich "interno ed esterno" con tessuto biassiale a 3 strati, non ricordo la grammatura del tessuto.

Per quanto riguarda il quesito iniziale di questo post concordo con questa soluzione. Oltre alle microfibre aggiungerei però anche un po’ di fibra di vetro ricavata sminuzzando (con le forbici) un pezzo di tessuto per ottenere filamenti di circa 1 cm di lunghezza. Svaserei un pochino anche i bordi interni ed esterni del foro in modo da creare un tappo inamovibile (se lo spessore lo consente farei anche delle incisioni all’interno del foro per creare maggiore grip).
La fazzolettatura si potrebbe anche evitare pareggiando bene interno ed esterno con lo stucco (epoxi + microsfere cave), ma se proprio la si vuole, allora basterebbero 2 o 3 strati di un tessuto 0-90 (Twill o Plain) da 200 gr/mq (uno strato fa circa 0,1 mm di spessore) con larghezze a scalare (le pezze più piccole vanno per prime). Comunque la rifinitura a stucco è necessaria anche in questo caso (se si vuole un buon risultato anche estetico).
(10-08-2023 05:55)opinionista velico Ha scritto: [ -> ]Finora ho usato oltre 30 kg di epossidica di varie marche (da quelle più costose a quelle più economiche) e non ho mai osservato questo fenomeno. Se è una resina per laminazione normalmente fluida (più è fluida e meglio impregna), il tessuto è subito impegnato. Ovviamente dipende anche dalla grammatura del tessuto. Per impregnare un tessuto da 450 gr/mq ovviamente ci vuole più tempo che per impegnarne uno da 120 gr/mq.

La diffficoltà di impregnazione l'ho osservata in diretta, laminando lo stesso mat prima con la poliestere, poi con la epossidica. Con la epoxy era più difficile gargli copiare gli angoli, gli spigoli interni e anche sul dritto era più laboriosa.
Mi hanno detto che esistono mat con un tipo di appretto specifico per la epossidica, ma poi da allora non l'ho più utilizzata e quindi mi è rimasto il dubbio. Probabilmente basta usare prodotti specifici e anche la epoxy si lavora con facilità
Grazie per la risposta
Riguardo la difficoltà di impregnazione: potrebbe dipendere dalla temperatura della resina (e dell'ambiente)? Sui miei barattoli di CFS1010 l'etichetta dice di scaldarli a bagnomaria se necessario...

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(09-08-2023 23:28)ibanez Ha scritto: [ -> ]Tra l'altro una delle caratteristiche della epoxy è che "bagna" con difficoltà il tessuto di vtr, (anche il mat), inizialmente ne viene quasi respinta, sembra idrorepellente.

Neanche io non ho mai riscontrato il problema.
Anzi ho sempre più avuto problemi con la poliestere per il rapido tempo di essicazione che non mi dà il tempo di terminare il lavoro.
Con l'epossidica si riesce a fare un preimpregnato del tessuto, facendo colare la resina sulla vetroresina su un supporto plastico, per poi utilizzare comodamente il tessuto imbevuto della giusta quantità re resina.
E l'altro grosso vantaggio della epossidica, secondo me, è che difficilmente si sbagliano le dosi al 50%, mentre con il 2% della poliestere è sempre un terno al lotto.
(10-08-2023 07:05)ibanez Ha scritto: [ -> ]La diffficoltà di impregnazione l'ho osservata in diretta, laminando lo stesso mat prima con la poliestere, poi con la epossidica.

Non ho mai visto nessuno usare il mat con l'epossidica. Sarebbe come condire taglialle fatte senza uova comprate al discount a 1€/kg (mat) con il tartufo bianco pregiato d'Alba (epossidica).
Il matt si usa per lavoretti dove non ci sono esigenze particolari (es. peso, struttura, estetica, ecc) o per manufatti a perdere (es. uno stampo) abbinato con la resina poliestere ortoftalica, perché sono i due prodotti più economici per lavori di laminazione 32
Opinionista, ho fatto alcuni prototipi in vtr di pale per una pala eolica ad asse verticale da 1 kW prima di passare a laminare le pale vere, in epoxy + carbonio biassiale, testando varie resine e vari tessuti.
Per mia esperienza il tessuto in carbonio si impregna molto bene con l'epossidica, il mat no.
(10-08-2023 18:47)ibanez Ha scritto: [ -> ]Per mia esperienza il tessuto in carbonio si impregna molto bene con l'epossidica, il mat no.

Se ti capita l’occasione, prova ad usare l’epossidica con tessuti in fibra di vetro, cioè quelli composti da soli due fili (trama e ordito) o anche da uno solo (unidirezionale) e vedrai che si impegneranno bene come i tessuti in carbonio.
Il mat usalo solo con la resina poliestere economica, così si evitano anche gli eventuali problemi di impregnazione che hai detto ma su cui non saprei dire altro perché, come ho già riferito, non ho mai visto usare il mat con l’epossidica (che sarebbe sprecata 3232) anche se ogni tanto qualcuno ne parla.
(10-08-2023 15:13)opinionista velico Ha scritto: [ -> ]Non ho mai visto nessuno usare il mat con l'epossidica. Sarebbe come condire taglialle fatte senza uova comprate al discount a 1€/kg (mat) con il tartufo bianco pregiato d'Alba (epossidica).

+1
Aggiungo solo che il mat (non so se tutti, ma alcuni di sicuro) è tenuto insieme da un apretto che non è compatibile con l'epoxy, e può dare problemi di infiltrazione per cui non solo non ha senso ma è proprio sconsigliato con l'epoxy.
Il mat non é un tessuto, é un ammasso di fili di vetro tenuti da un collante, questo collante si dissolve nella resina poliestere e si fonde con essa, non si mette, non lo mette nessun professionista, il mat convenzionale con l epoxi.
Non cé nessuna ragione logica di ricorrere a una resina differente da quella dello scafo, oltretutto per tappare un buco da 50mm o meno.
La nuova resina poliestere e i tessuti che darai si fonderanno rendendo una struttura solidale, inoltre é molto piu' facile, economico, e veloce usare il poliestere.
(11-08-2023 13:39)luca boetti Ha scritto: [ -> ]Il mat non é un tessuto, é un ammasso di fili di vetro tenuti da un collante, questo collante si dissolve nella resina poliestere e si fonde con essa, non si mette, non lo mette nessun professionista, il mat convenzionale con l epoxi.
Non cé nessuna ragione logica di ricorrere a una resina differente da quella dello scafo, oltretutto per tappare un buco da 50mm o meno.
La nuova resina poliestere e i tessuti che darai si fonderanno rendendo una struttura solidale, inoltre é molto piu' facile, economico, e veloce usare il poliestere.
Ecco, è proprio quello che volevo capire, perchè molti consigliano di usare resina epossidica su un manufatto in resine tradizionali in nome di "caratteristiche superiori"
(11-08-2023 14:30)ibanez Ha scritto: [ -> ]Ecco, è proprio quello che volevo capire

Beh le risposte sono arrivate, poi se non ti va bene...
Guarda, non fosse altro per l'odore insopportabile della poliestere, userei l'epoxy a prescindere, proprio perché è una piccola riparazione e quindi il costo è irrisorio.
(11-08-2023 13:39)luca boetti Ha scritto: [ -> ]Non cé nessuna ragione logica di ricorrere a una resina differente da quella dello scafo, oltretutto per tappare un buco da 50mm o meno.

Un foro in carena da 50 mm può fare affondare una barca di 10 metri in poche decine di minuti. Se poi si vuole risparmiare un euro scegliendo tra il materiale che si ha in casa, beh, io non avrei scrupoli e al limite per un giorno faccio a meno del caffè 32

Potrei capire (sulle barche degli altri.... 30) l'esigenza di risparmiare qualche decina di euro comprando confezioni nuove se poi alla fine si deve buttare ciò che resta, ma a casa mia l'epossidica non viene mai sprecata, come pure i tessuti di vario tipo 32
Il problema è che non so di che resina è fatto lo scafo.

È un Draco 33 (clone dei Carter 33) del 79' realizzato dal cantiere Draco Boats.

All'epoca che resine si usavano?
C'è un modo per capire il tipo di resina?

In foto il colore visto in trasparenza (non so se la foto rende ma è un arancione vivo), le parti scure dovrebbero essere lo stucco per riprendere l'incollaggio del mobilio interno.[Immagine: a67fa14fbc1341ba94b7d6179ec1d718.jpg]

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