Alla domanda di quanto valesse l'autoscarica sulle batterie al piombo un chimico delle batterie mi rispose che ovviamente temperatura e densità dell'elettrolita erano fattori determinanti, oltre al tipo di batterie,(Avviamento / Servizi), ma orientativamente mi disse fra 0,8 e 1,5 mA x Ampere/ora al giorno. Quindi una batteria da 100A/h in 12 mesi senza gelo può perdere dal 30% al 55%, però insorgono altri problemi come la stratificazione dell'elettrolita: l'acido solforico più pesante va sul fondo, ed in assenza di cicli convettivi innescati dal calore dissipato durante la ricarica avremo le piastre immerse in una soluzione disomogenea con probabile formazione di cristalli di solfato di piombo PBSO4, la formazione di cristalli (solfatazione) impedirà nei successivi cicli di carica la riconversione negli elementi originari Piombo o Biossido di piombo... in sintesi non tutta la percentuale persa sarà recuperata con le successive ricariche.
Relata refero...
Ma il regolatore dei pannelli non dovrebbe essere lui a "regolare" il carico delle batterie ed evitare l'overcharge pericoloso? Oltretutto, se non erro, il sensore di temperatura dovrebbe intervenire, bloccando la carica in caso di surriscaldamento delle batterie.
Si il punto è ad esempio il guasto del regolatore e la tensione in eccesso alle batterie
Ni. Il regolatore non sa che tu stai lasciando la barca per un anno per cui pensa che tu la voglia trovare con la batteria perfettamente carica domani, ma sull'orizzonte dei mesi te la carica troppo.
Se fosse vero quello che dici, non esisterebbero strumenti apposta per lo stoccaggio delle batterie. Se tu hai un regolatore che te lo consente e lo sai settare in base alle specifiche di stoccaggio della tua batteria, allora la risposta è si, altrimenti è no.
Ovviamente stiamo considerando l'assoluta affidabilità del regolatore e del cablaggio.
In generale, attribuite ai vari strumenti elettronici un'intelligenza che non hanno.
(31-08-2023 10:13)enio.rossi Ha scritto: [ -> ]Ma il regolatore dei pannelli non dovrebbe essere lui a "regolare" il carico delle batterie ed evitare l'overcharge pericoloso?
(30-08-2023 18:47)maema Ha scritto: [ -> ](...) Personalmente sulle barche dei giramondo insisto per fargli montare quelli in vetro ...
(...)in inverno se rimovibili eviterei di lasciarli esposti perchè la vita dei flessibili non è molto lunga, anzi !
Segnalo un altro aspetto ai possessori di pannelli flessibili, che credo siano la maggioranza. In accordo con Maema, la mia esperienza è che lasciandoli sempre esposti si opacizzano con una certa facilità: poi oltre a pulirli bisogna lucidarli, provando a creare un film protettivo. Per fare questo si usano degli appositi plastic cleaner, mentre la lucidatura periodica richiede un polish specifico per materiali polimerici.
Non essendo un autocarrozziere, io ci metto molto più di quanto ci metto a rimuoverli (o coprirli). E soprattutto, la lucidatura limita il degrado ma non me li riporta certo alla resa di prima.
Ho visto qualche raro caso di installazione scrupolosa di pannelli permanenti, ed erano sempre in vetro; oltre ad aver disseminato la barca di protezioni, il proprietario monitorava tutti i parametri da casa.
(29-08-2023 20:49)AndreaB72 Ha scritto: [ -> ]L'energia erogata è 0.
Quella dissipata in calore è un'altra storia. I pannelli sono studiati per assorbire il massimo della radiazione solare e continuano a farlo anche se scollegati. Loro assorbono la stessa energia, e scaldano. Se non sono collegati, scaldano circa il 20% in più.
Poi c'è il problema del cablaggio che potrebbe andare in corto (anche quello interno al pannello), con le conseguenze tipiche del corto.
Personalmente credo che i pannelli solari siano la cosa più pericolosa a bordo da lasciare incustodita.
Io li smonto quando lascio la barca e mi sembra la cosa più sensata da fare.
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Io da anni lascio tutto attaccato in inverno, 660W di pannelli e circa 1000Ah di batterie. Così fanno Inglesi Tedeschi ecc che lasciano le barche in Grecia e Turchia a fine crociera.
Vero è che ho molti devices che restano a consumare e d'inverno i pannelli orizzontali producono veramente poco
Insomma il mondo è bello perché è vario...660W...1000Ah...
È il concetto di rischio che è controintuitivo e molti stentano a vedere.
Il rischio è il dato della probabilità che un certo evento si verifichi e il danno che fa se si verifica.
Un roba poco probabile ma che provoca un danno irreparabile è ovviamente "rischiosa". Invece la percezione del rischio è valutata solo a livello di danno (gente che stacca anche il battery monitor) o solo probabilità (quante volte succede), per cui le decisioni vengono prese in base a "l'ho sempre fatto e lo fa anche il tedesco", che probabilmente è la stessa cosa che ha detto l'ultimo a cui ha preso fuoco la barca.
Va anche bene lasciare tutto attaccato, ma si prendono le precauzioni giuste per 1) diminuire la probabilità e 2) mitigare gli effetti in caso di sfiga.
Non avendo i dettagli delle singole situazioni però è difficile dare una valutazione.
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(31-08-2023 22:05)AndreaB72 Ha scritto: [ -> ]È il concetto di rischio che è controintuitivo e molti stentano a vedere.
Il rischio è il dato della probabilità che un certo evento si verifichi e il danno che fa se si verifica.
+1
Con la formula si capisce megglio. Anche perché è perfettamente possibile una installazione permanente con valori di rischio (=entità del danno x probabilità) modesti.
La barca di cui misuri il rischio può avere un impianto in ottime condizioni generali, con il regolatore solare impostato per un livello di carica sotto il massimo; e nel caso in cui si rompa, controlli indipendenti con sensore di temperatura, in grado di fermare per tempo tutti i sistemi di ricarica. Poi oltre ad avere il rischio basso devi avere una qualche utilità, che non sia solo la curiosità di vedere se riesci a non bruciare la barca.
Il mio punto è che ne ho visti pochi con l'impianto così (ce n'è almeno uno che probabilmente conoscete tutti; Chapeau doveroso). E ne ho visti molti altri che lasciano tutto attaccato senza particolari accorgimenti.
Io partirei dai pannelli: rigidi e montati su strutture dedicate in acciaio, roba che non possa propagare fuoco.
Un parzializzatore, perché 600W non servono a fare mantenimento, ne bastano 100W, quindi avere la possibilità di escludere una parte è utile (un paio di magnetotermici, niente di sofisticato).
Anche i fili devono essere quelli giusti - i fili per il solare sono a doppia guaina e armati. I connettori MC4 devono essere il più possibile protetti perché possono deteriorarsi con gli UV - basta che uno inizi a fare un contatto falso e crea un possibile punto di surriscaldamento.
Non sarebbe male avere i fili all'interno intubati.
Poi andrei sul lato carica: il regolatore deve avere una modalità di stoccaggio compatibile con le specifiche delle batterie, o comunque settato per andarci il più vicino possibile. Il regolatore ovviamente dovrebbe essere montato dove non possa fare danni (per dirne una, avvitato sul pannellato di legno o sulla VTR non è proprio un'idea fantastica) - un pannello di materiale composito ignifugo isolato sarebbe l'ideale.
Il passo dopo sarebbe quello di proteggere le batterie stesse con un Battery Protect (per dire un prodotto a caso), che sia in grado di tagliare in caso di tensione troppo alta (fallimento del regolatore).
Ovviamente fusibili dove servono.
La temperatura non è semplice: 1000Ah vuol dire tante batterie, che vuol dire che dovrebbero essere monitorate TUTTE, ma ci vorrebbe un qualcosa di custom. Purtroppo basta una batteria con un elemento in corto che compromette tutto il resto. Anche se non fa partire un incendio, mi ammazza tutte le altre batterie in parallelo.
Serve anche un impianto parzializzato opportunamente - solo quello che deve rimanere sotto tensione deve esserlo, quindi deve avere un circuito suo isolato dal resto (molte barche hanno un circuito separato per i servizi H24 - sulla mia non c'era).
Un impianto automatico di estinzione nel vano batterie/elettronica non sarebbe male, avendo spazio.
Se chiedi a Maema, vedrai che lui ha i progetti già pronti per tutte queste cose.
(01-09-2023 17:47)Gabriele Ha scritto: [ -> ]Con la formula si capisce megglio. Anche perché è perfettamente possibile una installazione permanente con valori di rischio (=entità del danno x probabilità) modesti.
La barca di cui misuri il rischio può avere un impianto in ottime condizioni generali, con il regolatore solare impostato per un livello di carica sotto il massimo; e nel caso in cui si rompa, controlli indipendenti con sensore di temperatura, in grado di fermare per tempo tutti i sistemi di ricarica. Poi oltre ad avere il rischio basso devi avere una qualche utilità, che non sia solo la curiosità di vedere se riesci a non bruciare la barca.
Il mio punto è che ne ho visti pochi con l'impianto così (ce n'è almeno uno che probabilmente conoscete tutti; Chapeau doveroso). E ne ho visti molti altri che lasciano tutto attaccato senza particolari accorgimenti.
Oggi sono arrivato in barca, dopo 200 km. Avevo lasciato collegato un pannello da 100wp collegato alle batterie AGM dei servizi. ho trovato le batterie al 100% di carica a 14.46V. È troppo? Con quello che dite mi avete un po preoccupato ed adesso non so se lasciare il pannello collegato o coprirlo, ma non saprei come. Buon pranzo
Le agm come regola hanno un voltaggio di carica di 14.6-14.8V e un voltaggio di stand-by di 13.6v.
Se l'intenzione era di trovarle cariche per partire, allora è ok. Se sono state in carica a quella tensione per un mese, allora non è tanto ok.
(02-09-2023 13:49)enio.rossi Ha scritto: [ -> ]Oggi sono arrivato in barca, dopo 200 km. Avevo lasciato collegato un pannello da 100wp collegato alle batterie AGM dei servizi. ho trovato le batterie al 100% di carica a 14.46V. È troppo? Con quello che dite mi avete un po preoccupato ed adesso non so se lasciare il pannello collegato o coprirlo, ma non saprei come. Buon pranzo
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Grazie Andrea per la tua attenzione al forum e grazie da parte mia x la risposta che però mi fa pensare che sia meglio se la scollego. Perché io starò via per un mesetto e, da quello che dice il meteo.it, ci sarà più o meno sempre il sole. Una soluzione potrebbe essere quella di lasciarle quasi scariche (70%) quando vado via?
Se hai un regolatore con qualche settaggio, puoi mettere la tensione di assorbimento e float a 13.6V.
In questo modo ti mantiene la batteria carica senza stressarla.
(02-09-2023 14:13)enio.rossi Ha scritto: [ -> ]Grazie Andrea per la tua attenzione al forum e grazie da parte mia x la risposta che però mi fa pensare che sia meglio se la scollego. Perché io starò via per un mesetto e, da quello che dice il meteo.it, ci sarà più o meno sempre il sole. Una soluzione potrebbe essere quella di lasciarle quasi scariche (70%) quando vado via?
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Per il pannello fisso ho un regolatore Marine 10 MPPT di Western Co. Mi pare di ricordare che i dati siano parametrabili. Cercherò un manualetto o in rete. Thanks e buon WE
(29-08-2023 20:49)AndreaB72 Ha scritto: [ -> ]L'energia erogata è 0.
Quella dissipata in calore è un'altra storia. I pannelli sono studiati per assorbire il massimo della radiazione solare e continuano a farlo anche se scollegati. Loro assorbono la stessa energia, e scaldano. Se non sono collegati, scaldano circa il 20% in più.
Poi c'è il problema del cablaggio che potrebbe andare in corto (anche quello interno al pannello), con le conseguenze tipiche del corto.
Personalmente credo che i pannelli solari siano la cosa più pericolosa a bordo da lasciare incustodita.
Io li smonto quando lascio la barca e mi sembra la cosa più sensata da fare.
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Scusa ma qualsiasi cosa al sole si scalda, perchè dovrebbero scaldare di più se non producono niente? Sono o no circuiti aperti?
(02-09-2023 16:57)AndreaB72 Ha scritto: [ -> ]Se hai un regolatore con qualche settaggio, puoi mettere la tensione di assorbimento e float a 13.6V.
In questo modo ti mantiene la batteria carica senza stressarla.
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Ho un regolatore WMarine 10 MPPT con rel. 1.0 sw e non riesco ad arrivare alla funzione di settaggio del floating. Ci sto dietro da giorni per metterla a 13.6 ma non trovo la funzione. Le specifiche mi dicono che le istruzioni scritte sono per la rel. 1.2. Qualcuno mi può aiutare? Grazie
Bilancio energetico. La radiazione solare assorbita è la stessa, che sia collegato o no.
A parità di energia assorbita una pannello collegato ne restituisce circa il 17% in corrente elettrica, il resto va in calore.
Se non è collegato, anche quel 17% va in calore.
(02-09-2023 21:35)Resolution Ha scritto: [ -> ]Scusa ma qualsiasi cosa al sole si scalda, perchè dovrebbero scaldare di più se non producono niente? Sono o no circuiti aperti?
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(09-09-2023 13:00)AndreaB72 Ha scritto: [ -> ]Bilancio energetico. La radiazione solare assorbita è la stessa, che sia collegato o no.
A parità di energia assorbita una pannello collegato ne restituisce circa il 17% in corrente elettrica, il resto va in calore.
Se non è collegato, anche quel 17% va in calore.
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Scusa se ritorno in argomento ma sono evidentemente un pò duro di comprendonio. Daccordo che il rendimento sia del 17% magari anche meno.
Ma se non è collegato semplicemente non produce energia elettrica quindi semplicemente non produce quel 17%. Sono daccordo che la radiazione solare sia la stessa ma è questa che va a scaldare il pannello non è che se è collegato la corrente in uscita lo raffredda. Magari non producendo scalda un pò meno
Il tuo ragionamento non mi entra in testa.