Lasciando la barca incustodita e non volendo lasciare i pannelli in carica (e non potendo/volendo rimuoverli) è opportuno coprirli o è sufficiente staccare il collegamento elettrico? in questo secondo caso, la dissipazione in calore dell’energia prodotta e non rischia di rovinarli o creare altri rischi? grazie
Per lunghi anni li lasciavo con una copertura fatta da materassino di quelli da ginnastica a contatto con le celle e un telo tipo sunbrella. Tutto legato da 8 laccioli per evitare che, strusciando col vento, si rovinassero le celle. In più staccavo i connettori e anche la batteria. Però noi abbandoniamo la barca per 11 mesi. Adesso ho fatto l'upgrade dei pannelli e del sistema di fissaggio e li smonto.
sempre lasciati collegati con qualcosa a basso assorbimento acceso per fare cicli di carica scarica.da quest'anno lascio acceso il router e la webcam
se stacchi i pannelli perchè dovrebbero produrre energia? Se la misuri in Wh è il prodotto di V*A*h se A è zero l'energia quanto sarà?
L'energia erogata è 0. Quella dissipata in calore è un'altra storia. I pannelli sono studiati per assorbire il massimo della radiazione solare e continuano a farlo anche se scollegati. Loro assorbono la stessa energia, e scaldano. Se non sono collegati, scaldano circa il 20% in più. Poi c'è il problema del cablaggio che potrebbe andare in corto (anche quello interno al pannello), con le conseguenze tipiche del corto. Personalmente credo che i pannelli solari siano la cosa più pericolosa a bordo da lasciare incustodita. Io li smonto quando lascio la barca e mi sembra la cosa più sensata da fare.
Io ne lascio uno (rigido) sempre attaccato, perché quando sono assente mi compensa l'autoscarica delle batterie
Sarebbe interessante vedere effettivamente quanto un pannello sempre attivo compensa l'autoscarica o sottopone la batteria allo stress dell'overcharge. Un batteria AGM ha un'autoscarica media mensile del 2% per cui 100Ah perdono 2Ah al mese. Un pannellino da 50W in estate produce circa 250Wh al giorno, che a 12V sono circa 12.5Ah al giorno. Un banco da 300Ah (barca di 10-11 metri?) perde 6 Ah al mese che sarebbero circa 0.2Ah al giorno, a fronte di un contributo di 12Ah al giorno. Il regolatore quindi gioca un ruolo fondamentale nel proteggere la batteria, ma di fatto non lo fa perché i settaggi standard del regolatore sono per garantire il massimo della prestazione, non lo stoccaggio. Ovviamente non vogliamo consideriamo i casi di guasto del regolatore che consentirebbero al pannello di mandare 18-19V direttamente nella batteria (incustodita e già carica al 100%...). Se il pannello è abbastanza grande, in questa situazione la batteria si surriscalda e non è da escludere che ad un certo punto esploda (successo, più di una volta e con risultati immaginabili). La mia opppinione è che i pannelli per mantenere le batterie non siano un'idea potenzialmente buona, ma implementata nella maniera sbagliata nel 99% dei casi. C'è anche da dire che il problema dell'autoscarica è molto sopravvalutato, specialmente per periodi relativamente brevi (6-12 mesi?). Il problema peggiora con le batterie ad acido libero (che perdono inizialmente l'8% al mese per poi scendere verso il 3/5%), ma non so se il rischio di un circuito a 19V in tensione incustodito valga il costo di una batteria cambiata più spesso.
La tua disamina mi sembra corretta. Però a me il pannello collegato (con sensore di temp sulle batterie) ha consentito di superare tutto il tempo di assenza x il Covid.
Si, il covid è stato un evento straordinario. Io sono fortunato che vivo vicino alla barca e il supermercato dove faccio la spesa è proprio accanto al porto (e il cane deve essere pisciato, no?). Chi ha la barca lontana, capisco che abbia avuto più problemi.
La soluzione più semplice per evitare di smontare i pannelli rigidi non è la copertura con classico tessuto scuro da tendalino sagomato su misura e bloccato da qualche bottone?
Ho configurazione estiva con 2 pannelli da 110w sul bimini gestiti da un Victron Smart Solar + un Solbian sx a basso voltaggio, circa 10,5 v, montato fisso in tuga sotto il boma in posizione infelice e regolato d un Genasium GV boost Produce tra 0,3 e 2 amp secondo orario e inclinazione del sole. Batterie al piombo acido libero piastra positiva tubolare per 400 amp. Ho un utenza pompa sentina h 24 gestita d un pannellino con 2 led sempre accesi come consumo fisso. Con i pannelli estivi operativi, senza utilizzare la barca, le batterie fanno la loro curva impostata di carica passando dI 12,79 delle ore notturne alla prima fase, poi a quella di assorbimento raggiungono i 14,4 v poi vanno in mantenimento e stanno a 13,8. Tolti i pannelli sul bimini osservo che il Solbian fisso cmq non riesce a portare la tensione oltre i 13,9. Le batterie non raggiungono mai il massimo della prima fase, quindi stanno su quest fase finché c'è produzione. Di notte di nuovo sui 12,70 abbondanti. Domando se con questa situazione rischio di mandare le batterie in overcharge. Non ho fusibili sui positivi dei pannelli. Eventualmente che fusibili dovrei mettere? Meglio doppi prima e dopo il regolatore?
Kavok, il fusibile è utilissimo per altre evenienze, ma non interviene in caso di "cottura a fuoco lento" delle batterie. Per rovinare le batterie basta mandare a oltranza una corrente piccola, ben al di sotto della portata del fusibile.
@AndreaB72 Faccio esattamente la stessa cosa che fai tu, ora so anche perché
(p.s. ho la barca a 10 minuti...)
Sì, se il regolatore si guasta (caso non raro), l'erogazione non è fermata dal fusibile, che interviene solo in caso di sovracorrenti. Mentre se il regolatore non si guasta, comunque scalda e ti espone a rischi vari. Per accettarli, devi avere qualche motivo in più dell'autoscarica (es. qualche utenza da alimentare sempre). Ma soprattutto devi essere davvero sicuro di come è fatto il tuo impianto. A parte i rischi, per me non ha molto senso economico lasciare dei buoni pannelli a deteriorarsi inutilmente durante l'anno. Meglio prevederli facilmente smontabili. Se non è facile, puoi comunque tenerli staccati e coperti.
Tutto quello che leggo è razionale, ma c’è una casistica di incidenti? Ho un natante acquistato già con due pannelli rigidi fissi da 25w cad orientabili e esterni al pulpito di poppa. Sono li da n anni, sempre in funzione collegati, non saprei quanti, così come il regolatore elementare, la batteria singola da 100A normalissima fiamm acido anche essa comprata con la barca, durata 11 anni e sostituita lo scorso anno per rottura di un coperchio sennò sarebbe ancora lì…Ho questi 100A e sto in rada frigo acceso H24 per giorni e giorni senza accendere il motore se non per spostamenti…uso autopilota anche a vela carico telefoni iPad lampade ecc tutto normale Vi leggo e valuterò di rivedere questo impianto ma qualche dubbio mi sorge. Sicuramente i pannelli in n anni sempre attivi NON hanno rovinato una batteria, anzi…e mai ho pensato a una seconda…
Si, esiste una casistica. Mi ricordo anche la foto di una barca con un buco in una fiancata fatto da una batteria esplosa a causa del regolatore andato. Ovviamente si parla di rischi e sono tutti relativi. Alcuni staccano anche il battery monitor quando lasciano la barca, altri lasciano per mesi il cavo in banchina con il deumidificatore acceso. Ognuno poi decide in quale punto nel mezzo stare (evitando magari gli estremi che di solito sono sbagliati per loro natura). Stai anche parlando di 2 vecchi pannellini da 25W. Anche con tutta la buona volontà sarà difficile che ammazzino qualcuno. Non è raro però trovare installazioni da kW di solare che ovviamente pongono problemi di natura diversa. Io stesso ho 440W e 560Ah di batterie al litio, per cui affronto il rischio in maniera meno opportunistica. Se tu sei a posto e tutto è in equilibrio, non toccare niente (se funziona quanto basta non toccare che si guasta - principio ingegneristico di provata efficacia).
Condivido la potenziale pericolosità, ho seguito diverse barche con fotovoltaico, e sono testimone di bimini anneriti o addirittura fusi (quelli in tela spalmata) a causa di installazioni non proprio corrette. Personalmente sulle barche dei giramondo insisto per fargli montare quelli in vetro (magari senza cornici) su roll-bar (ultimamente con tubi di carbonio) , mentre su catamarani o barche con hard-top i flessibili sono scelta obbligata, ma di qualità con celle sunpower, adesso si trovano anche con diodi fra gruppi di celle e pellicole rigide calpestabili...comunque con pannelli di buona qualità non ho mai saputo di problemi, tutt'al più si sono rotti meccanicamente quelli installati su tela in presenza di forte vento e hanno smesso di caricare. Credo che se l'installazione serve per compensare la normale autoscarica e quindi evitare di lasciare la barca collegata in banchina (soprattutto in inverno), un piccolo pannellino va bene e difficilmente farà danni vista la bassa potenza prodotta, se invece si vogliono lasciare frigoriferi accesi etc. con correnti nell'ordine di decine di ampere credo vadano prese tutte le misure di sicurezza possibili, regolatori con sensori di temperatura sulle batterie, fusibili vicino le sorgenti, diodi per bypassare i pannelli in ombra, battery protect etc. e se i pannelli sono tanti fare più stringhe per migliorare il rendimento in presenza di ombre mobili. Ormai su alcune barche si superano facilmente i 2Kw e basta pensare a cosa fa una stufetta pari potenza, quindi cavi che entrano nei tubi con fori dai bordi taglienti, giunzioni non impermeabili e amenità simili meglio evitarle; in inverno se rimovibili eviterei di lasciarli esposti perchè la vita dei flessibili non è molto lunga, anzi !
Per me la maggiore pericolosità è il corto su un positivo che esce dalla batteria però la pericolosità è data dalla sezione del cavo per cui il corto pericoloso è secondo me solo su positivi di potenza (verricello, motorino avviamento). Pericoloso anche il frigo che è meglio spegnere se non a bordo. In merito ai pannelli può avere senso un fusibile che usano spesso i camperisti tra regolatore e batteria proporzionato alla sezione cavo. Ma la sezione del cavo stesso da regolatore a batteria se passano gli ampere di una batteria in corto si polverizza...Poi chiaro al crescere delle potenze installate di cui parlate ovvio agire di conseguenza. I pannelli installati sono vetro e cornice alu tutta roba pesante che mi disturba proprio per il peso. Mai pensato di coprire i pannelli, ma non è un'idea peregrina se rivedo il tutto.
Sull'autoscarica della batteria questa è la mia esperienza: Ho la barca in Grecia e l'adopero per un mese all'anno se ho fortuna. In genere portavo a casa tutte le batterie (AGM 85 Ah per il motore, Gel 100 Ah servizi e un altra AGM 40Ah buffer per la radio che toglierò appena si esaurisce). Poco prima del Covid ho lasciato in barca la pesantissima batteria servizi, scollegando sia il positivo che il negativo, dato che dovevamo tornare in inverno per fare dei lavori. Alla fine sono tornato in aprile del 2022. Ho caricato la batteria ed è ancora li che funziona bene. Se non avessi avuto questa esperienza, probabilmente, sarei ancora li a portare su e giù 30 kg di batteria. Un amico canadese, un anno, ha lasciato le batterie ad acido libero e quando è tornato dopo 9 mesi ha dovuto sostituire tutto. Con AGM e gel non mi farei problemi. Ripeto, questo è quello che è capitato a me. Non ho nessuna preparazione teorica sull'argomento Forse potrebbe aiutare a ricaricare una scarica profonda un carica batterie di nuova generazione.