...tornato da qualche giorno di ferie dove mi sono dedicato a schematizzare l'impianto elettrico della mia piccola, arrivo all'attacco con questo primo post, confidando nella vostra illuminante esperienza. Allego qui una ricostruzione grafica (che mi permette di comprendere meglio quando sono in barca) realizzata seguendo i cavi (non marcati).
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Al link trovate una versione in alta risoluzione. Ci sono alcuni cavi (tratteggiati in arancio e identificati con le lettere A B C D E F) che non sono riuscito a seguire perché si infilano dentro dei corrugati dove non passa neanche la sonda, ma che suppongo si congiungano tra di loro (non so come, anche se posso fare delle ipotesi). Diciamo che l'incognita maggiore riguarda il funzionamento/collegamento dell'1+2+BOTH, ma siccome lo voglio togliere, non me ne preoccupo eccessivamente a questo punto. In sostanza, intendo razionalizzare l'impianto, togliendo, appunto, il famigerato 1+2+BOTH (che ritengo responsabile della cottura di una batteria quest'estate), e vorrei anche togliere gli isolatori a diodi montando un ripartitore Victron, più altre piccole modifiche. Ho pertanto necessità di comprendere con certezza com'è realizzato ora l'impianto, in modo da mettere le mani solo dove è necessario. Vedete qualcosa di strano/anomalo nella schematizzazione? Secondo voi i cavi A B C D E F come si congiungono tra loro? Mi potrei essere perso qualcosa per strada?...definito questo primo step vi posterò la versione revisionata che intendo realizzare... Grazie infinite per qualsiasi intervento
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Allora...proseguo imperterrito (magari può essere utile a qualcun altro). Ho schematizzato l'impianto, come vorrei modificarlo. Rispetto a quello originario:
- ho inserito un isolatore galvanico
- ho sostituito i due ripartitori di carica con un Victron Argofet (che se non erro dovrebbe essere molto più efficiente)
- ho eliminato il commutatore 1+2+BOTH in quanto ritengo fosse inutile (e dannoso, come già qualcuno mi aveva detto in passato)
- ho inserito uno staccabatterie per il banco servizi (di fatto, sostitutivo del commutatore di cui sopra)
- ho inserito un fusibile riarmabile per ciascuna batteria
- ho cercato di riordinare un po' i cablaggi mediante l'utilizzo di più bus bar
Preciso che, essendo le 2 batterie servizi in parallelo, e costituendo pertanto un unico banco, ho ritenuto di caricarle come se fossero un'unica batteria (quindi con un unico cavo proveniente dal caricabatterie e con un unico cavo proveniente dall'isolatore). Corretto? Preciso infine che il "bus bar negativi generale" è quello già attualmente presente dietro il pannello utenze e da cui parte il negativo che va a terminare su una piastrina attaccata ai prigionieri. Ecco lo schema:
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...a seguire, dimensionamento fusibili e cavi...ogni bacchettata, critica, suggerimento, o anche solamente un "sembra tutto ok" è ben accetto
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Mi pare corretto, non avrei usato i magnetotermici a ripristino sulle batterie ma un più semplice ed economico fusibile. Inoltre avrei “osato” un DC-DC al posto del separatore di carica.
Ti ringrazio per il feedback. I megnetotermici li metterei esclusivamente per non dovermi portare fusibili di ricambio...così se scatta, posso provare a capire il problema e riarmare per prova senza bruciare ogni volta un fusibile... Per il DC-DC, potresti darmi qualche info in più? Sto tentando di capire dal sito Victron di cosa si tratta, ma non credo di comprendere bene...
Il DC DC è di fatto un caricabatterie (molto evoluto) alimentato a 12 V direttamente dalla batteria motore. Colleghi diretta sull'alternatore la batteria motore la quale viene ricaricata dalla corrente da questo generata e alla tensione fissa che da l'alternatore. Poi alla batteria motore colleghi l'entrata del DCDC e alla batteria servizi la sua uscita. Se prendi quello della Victron nuovo (XS) arriva fino a 50 A ed è totalmente impostabile tramite app specifica Victron. Le batterie servizi e motore rimangono sempre isolate
Il DC-DC (soluzione evolutiva del ripartitore) è un caricabatterie con sorgente a corrente continua (DC), in pratica porteresti l'alternatore a caricare solo la BM e per caricare il BS usi il DC-DC che pesca l'energia dal circuito BM (solo con alternatore attivo). I principali vantaggi:
- La carica dell'alternatore va tutta alla BM fintanto che è satura;
- Il BS viene caricato con delle logiche di carica specifiche che ti permettono di preservarne la durata nel tempo e massimizzare la carica nel breve periodo;
Grazie per la spiegazione...ho dato un'occhiata ai manuali della Victron e parlano sempre di alternatore "intelligente"...Dato che il mio motore è un vetusto Volvo Penta MD2020 e che l'alternatore mi sembra abbastanza in linea con l'età del motore, ritengo non faccia parte di tale categoria smart...Funzionerebbe comunque il DC-DC? ...ma la vera domanda è: il beneficio reale rispetto a un isolatore argofet (che se non erro è già un ripartitore evoluto che permette di salvaguardare le batterie e di ricaricarle senza "disperdere" carica) quale dovrebbe essere?
Il dc dc lavora con i normali alternatori, compresi quelli vetusti.
Il ripartitore di carica separa le batterie ma manda tensione e corrente alla batteria servizi cosí come arriva dall'alternatore che è un generatore grezzo e poco sofisticato.
Il dcdc è un caricabatterie che eroga tensione e corrente secondo dei cicli pre impostabili (agm,gel,litio,etc) o totalmente personalizzabili.
Per la batteria servizi un altro pianeta
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Uno dei vantaggi del DC-DC e' che consente di avere un parco batterie con chimica mista: la batteria di avviamento sará sempre al piombo, mentre i servizi possono essere anche al litio. I caricabatterie con piú uscite non consentono questa possibilitá, posso specificare una sola chimica per tutte le uscite. Con un DC-DC posso addirittura utilizzare un caricabatterie obsoleto che non ha una politica di carica per il litio: carica solo la batteria motore, tra questa ed il pacco servizi metto un DC-DC configurato per il litio ed ho risolto.
BV!