I Forum di Amici della Vela

Versione completa: Scotta randa in virata
Al momento stai visualizzando i contenuti in una versione ridotta. Visualizza la versione completa e formattata.
Pagine: 1 2
In virata, la scotta randa la mollate? Parlo di cabinato, non di deriva.
Ovviamente no. Si sposta solo in carrello.
Dipende un pó dal piano velico/scafo/intensità vento, Sul Mousse dopo la virata con vento leggero se non gli faccio prender velocità scarroccio e basta, con le brezze và meglio basta il carrello, devo stare attento di piú al genoa, con vento teso sbando troppo carrello al centro e lavoro di scorta forse sbaglio ma mi trovo bene.
Si, per ripartire con velatura più potente (ed un po’ più poggiati) poi si orza e si cazza randa
Fino ad ora abbiamo un Sí, un No e un Dipende, sono confuso ma non molto felice...
In linea di massima in virata non mollo scotta randa. Solo con brezze leggere dato che poggio per abbriviare lasco di qualche centimetro che recupero appena acquisto velocità e orzo.
@ibanez Puoi interpretarlo come un: “in regata si, in crociera no.” Smile
France in Coppa America lascavano la base randa per ingrassare. Smiley45 Qua siamo a livello, randa chiusa in alto, boma qualche volta anche sopravento. Una volta dato lo svergolamento voluto basta spostare il carello sul trasto. Il discorso che si perde velocità in virata è sicuro, ma quanto, dipende anche dal timoniere come la esegue, dal tipo di barca, disloc. leggera Ma quante virate fate quando andate a spasso per veleggiare? Capisco in regata nei bastoni, in altura regate lunghe se ne fanno poche anche li.
Intendo dire in regata , cosa deve fare il randista in virata?
deve seguire con la randa quello che fa il timoniere quello che fa il timoniere dipende da mille cose... tipo di barca, intensità del vento, stato del mare ecc ecc di base quello che ha detto France, in ordine carrello, scotta, drizza, base (le ultime due specie se c'è onda e se serve più o meno potenza rispetto alla mura precedente)
In regata dipende dalla barca e dal vento il randista oltre alle cose già citate porta anche il carrello sopravvento proprio per far virare la barca usando meno timone, poi sulle nuove mure parte più lasco per dare potenza e via via ricazzare in maniera graduale il tutto, ma dipende tanto dalla barca appunto, sul laser la virata è una delle cose più difficili da fare (pare un paradosso ma è la chiave del successo in regata sui laser), sul J22 si chiama la randa sopravvento per agevolare la virata, sui barconi non questo anche no che è una manovra troppo lenta, poi sui barconi si fa meno rollio, barconi con chiglia basculante o fissa..? Insomma c’è il mondo nel mezzo.
In equipaggio ridotto o ridottissimo ci mancherebbe pure dover lascare e cazzare randa !!!!
Cerchiamo di ridurrre le variabili, parliamo solo di scotta e carrello, Il timoniere chiama la virata, cosa deve fare un randista in regata su barca tipo 31.7 o 36.7 (insomma barche crociera/regata competitive, che puntano a vincere il campionato del golfo) per agevolare la ripartenza dopo la virata, con venti leggeri (5-10 nodi, quindi mentre naviga con il carrello sopravento) e con venti forti (15-20 nodi, qujndi carrello già sottovento)? Deve mollare la scotta o è sufficiente lavorare di carrello?
Per me dovrebbe attendere la prossimità della prua al vento, lascare randa (sulle barche che dici te basta meno di mezzo metro di scotta alla tedesca o poco più se ha le carrucole) e dopo la virata piano piano riprendere carrello su cazzando randa progressivamente, la randa più lasca rispetto alla bolina “a regime” gli serve per dare svergolamento e potenza in ripartenza. Idem con vento forte, il carrello che sia sopravvento o sottovento poco importa, dopotutto quando si viaggia a regime la cima di regolazione carrello sottovento (quella che diventa il nuovo sopravvento dopo la virata) non è strozzata, per cui subito dopo la virata la prima cosa che si fa è tenere la cima del carrello in mano per evitare che scada totalmente sottovento, la scotta randa che è stata precedentemente lascata (e strozzata) sarà da cazzare un attimo dopo.
Corretto ciò scritto da France WLF, dopo la virata, l’imbarcazione perde velocità e di conseguenza anche parte del suo “vento velocità”; se lavori solo di carrello, agirai solo sull’angolo di incidenza lasciando inalterati i profili della tua randa regolata a target (a regime come dice France). Quindi, per ripartire più velocemente, si dovrà lascare scotta, tanto più in presenza di poca aria, dove il gradiente è più sentito. Per semplificare potresti lasciare il carrello al centro e il vang regolato per lo svergolamento di ripartenza in base al vento reale del momento, così in virata si dovrà solo lascare scotta quel tanto da metterlo in tensione e cazzare poi progressivamente fino al target, mettendo mano, se necessario, anche al carrello.
Mi spiegate il perché lascare scotta e quindi svergolando maggiormente aumenta la velocità? Lo chiedo per imparare: io ragionavo così: calando il vento velocità l'apparente ruota a poppavia ed userei il carrello per aprire leggermente l'angolo del boma, lascare scotta per cercare potenza mi sembra un controsenso, apri la balumina e depotenzi almeno io la sapevo così.. io non la toccherei la scotta forse al contrario la cazzerei. Ma siccome sto imparando vi chiedo come funziona questa cosa.
L’equazione non è da leggere: Aumento svergolamento=aumento velocità, ma va interpretata considerando che dopo una virata la barca è molto più lenta di prima, metti nell’esempio di sopra che parliamo di un 36.7, con 10 nodi di vento fa circa 6,3knts ma subito dopo la virata questo deve ripartire da una velocità più bassa diciamo sui 4knts ecco che per riprendere velocità ha bisogno di potenza nelle vele (ergo vele più “grasse”), ora senza stare ad ammattire lasciando cunningam/base/paterazzo limitiamoci a dare più profondità alla randa aprendo la balumina che ha anche l’effetto di assecondare meglio il gradiente (il fatto che più in alto il vento apparente sarà leggermente più spostato verso la poggia e quindi va assecondato con opportuno svergolamento della randa), via via che la barca riprende velocità la randa verrà ricazzata alla sua forma target (piatta il giusto, svergolata quanto basta per avere tutti i filetti in balumina stesi tranne quello in alto che sarà un po’ più ballerino ecc..). Se di contro lavoro solo di carrello la barca si troverà comunque a viaggiare a 4 nodi dopo una virata e raggiungerà comunque i 6,3knts target ma ci metterà più tempo perché la randa piatta e performante per la bolina a regime non è l’ideale con la barca lenta. Comunque la cosa più giusta è fare due, tre, dozzine di prove!
Grazie france, chiarissimo ed esauriente. Quindi in virata con poco vento, quindi realisticamente con carrello sopravento come mi regolo? Il timoniere comincia ad andare all'orza, arrivato prua al vento mollo un pò di scotta randa, il timoniere continua la poggiata fino a un pò più poggiato della bolina stretta per far ripartire la barca. In quel momento io ho carrello sottovento (cioè è rimasto dove era) e scotta randa un pò mollata. Mentre la barca accelera e il timoniere riorza quale è la manovra corretta? Ricazzare randa con il carrello ancora sottovento e subito dopo riportare il carrello sopravento o viceversa?
@gpcgpc Si è vero, specialmente con poca aria, lascare scotta sembra un controsenso perché la vela perde potenza, ma finisci per perderla del tutto se la mandi in stallo; lascando, quindi svergolando (occhio al vang), si facilita il ripristino del flusso sulla vela, considerando poi che, dopo la virata, si riprenderà con andatura più poggiata per riaccelerare.
@ibanez lo spiegavo nel messaggio #14, forse non bene. Considera che qualunque sia la posizione del carrello (leggermente sopravvento o sottovento nelle mure iniziali) una volta che viri questo finisce inevitabilmente per scadere sottovento (perchè la cima del carrello che prima era sottovento non era strozzata, infatti a meno che non si voglia essere super conservativi non si strozza mai la cima sottovento del carrello..), quindi una volta che ti trovi sulle nuove mure la prima cosa da fare è tenere la cima del carrello in mano perchè sennò questo finisce totalmente sottovento e non è quello che si vuole, va tenuto inizialmente leggermente sottovento per poi portarlo progressivamente su ed un attimo dopo iniziare a cazzare randa fino alla regolazione/velocità target, poi il fino si carrello e scotta lo si fa durante la bolina, il randista che fa questo di mestiere ci gioca continuamente. Come diceva Einstein in effetti chi è alle prime armi si può anche tenere il carrello fisso nel mezzo, puntare il vang e lavorare solo di scotta, non è proprio una roba da regatanti incalliti ma funziona alla grande e si evitano problemi, certo è che una volta che si vuol fare le cose per bene il carrello è libero ed il randista ci si dedica al 100% (dopotutto ha solo 3 cime in mano: scotta/carrello-sopra/carrello-sotto)
Pagine: 1 2
URL di riferimento