Un saluto a tutti.
Mi sto chiedendo con quale criterio si stabilisce la potenza dell' entrobordo.
In passato i Comet erano noti per avere il minimo sindacale, oggi ci sono coloro che sostengono che più ne hai meglio è, e in situazioni critiche è anche giusto, ma probabilmente esiste un metodo più preciso per stabilire il miglior compromesso... direi in base al dislocamento.
Qualcuno mi può illuminare?
Grazie e b.v.
''Il miglior compromesso'' e' quando un motore fa' quel che una persona specifica gli chiede.
Ci sono (meglio, si possono approssimare) curve di potenza propulsiva necessaria per mandare la barca a una certa velocita' con mare piatto, un po' d'onda, molta onda, eccetera, poi si decide.
Una barca sprintosa dove si tende a usare la vela piu' possibile ha bisogno di relativamente meno potenza rispetto a una pacioccosa dove per i piu' vari motivi si esita meno a mettere il motore .
Su una barca da crociera un motore adeguato e’ essenziale. La butto là seguendo cosa fanno i principali cantieri:
20 cv per i 30 piedi
30 cv per i 33 piedi
40 cv per i 38 piedi
50 cv per i 40 piedi
60/70 per i 43/44 piedi
In linea di massima partendo dai 20 cv per i 9 metri aggiungerei 10 cavalli per ogni metro
Solo per buttare lì un ordine di grandezza spannometrico...
Diciamo tra i 4 e i 6 cavalli per tonnellata, sotto siamo su barche da regata, sopra siamo verso un motorsailer o comunque una barca molto ben motorizzata.
Così, a spanne!
Anni fa un esperto mercante di motori di Trieste consigliava la potenza almeno pari a metà della superficie velica
Cosí hai un surplus di potenza che in qualche occasione può far comodo per esempio anche semplicemente quando hai carena sporca, per contro ti porti appresso 20kg in piú e consumi un pelo in piú,