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Versione completa: Riparazione/sigillatura fori
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Sono certo che ne avevamo già parlato ma non trovo la discussione - foro non passante su legno interno barca - “sfilettato”: ok stucco bicomponente poliuretanico per legno ? O ok anche generico bicomponente poliuretanico? O ok un prodotto non bicomponente quindi più pratico da usare - foro passante in coperta per attacco attrezzature (es bozzello, falchetta,..) con vite passante che trafila acqua: butile ? Bisogna quindi rimuovere l’attrezzatura di coperta - foro passante in coperta da chiudere: resina/stucco bicomponente epossidico ? Bicomponente poliuretanico non ok ? Esiste prodotto non bicomponente quindi più pratico (sikaflex di turno …) - altre applicazioni? E se ci fosse un prodotto che va bene per tutte le applicazioni? Così non abbiamo N barattoli e tubetti, tra l’altro quasi sempre poco utilizzati, in giro
E mettere un sigolo imbevuto di resina epossidica? Esistono delle punte per fabbricare i sigoli, un pò di manualità li fai anche tu basta uno scalpello, vanno buttati dentro col martello. Per capirsi cos'è un sigolo, le teste delle viti sulle coperte in tek vengono coperte con i sigoli dello stesso legno messe per vena in modo che l'occhio sfugge e neanche si vedono
Ok bulls. Ma cercavo una soluzione Più pratica (non vorrei a mettermi a fare i sigoli o cercarli, serve comunque l’epossidica se capisco bene) Un mio amico mi ha detto che resina poliestere (quindi più economica della epossidico) bicomponente va bene ovunque per tappare fori, che siano in coperta passanti o all’interno Mi date pf vostra esperienza pratica ?
seguo, ho anch'io degli inguardabili fori ex antenna esterna sullo specchio di poppa. Li ho siliconati provvisoriamente ma questo inverno volevo fare un lavoro almeno non inguardabile35
Se devo sigillare fori devo usare stucco. Epossidico se su legno. Io userei epossidico sempre per facilità di lavorazione e qualità superiore, ma i testi sacri dicono di usare poliestere su poliestere. Inoltre, se voglio fare un bel lavoro estetico, all'esterno devo coprire con gelcoat e si trova solo poliestere. Quindi tanto vale usare stucco poliestere e finire con gelcoat poliestere. Inoltre il prezzo è notevolmente inferiore
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Con queste colle o simili di altre marche, opportunamente addensate con prodotti specifici (es. microfibre di cellulosa o silice colloidale) o reperiti al bisogno (es. polvere di segatura o talco), fai tutti i piccoli lavori che hai citato e anche altri. Essendo tuttavia epossidiche, l’esposizione al sole le fa ingiallire, quindi andrebbero protette (a fini estetici) con qualche mano di verniciatura. Oppure uno stucco poliestere come già detto, ma che ha minori proprietà aggrappanti, incollanti e sigillanti

@mlipizer I miei testi sacri (forse di altra religione 32) dicono così “epossidica su tutto ma poliestere solo su poliestere”
Interessante anche i prodotti indicati da Opinionista Velico, soprattutto per piccoli Interventi Microfibre di cellulosa immagino sia un prodotto di questo tipo Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI . E immagino da utilizzare solo se si vuole maggiore resistenza.Se invece la necessità è solo tappare un foro passante in coperta, se ho capito bene bastano i tubetti di epossidica indicati. Corretto?
Quella indicata da me è resina liquida. L’addensante, oltre a maggiorare la resistenza (come l’inerte che si aggiunge al cemento per creare il calcestruzzo), serve anche per non farla colare creando lo stucco. Se devi solo tappare un foro in piano puoi anche riempirlo con la resina liquida (ovviamente chiudendolo sotto), ma se quel foro non è in piano o vuoi metterci una vite allora occorre creare lo stucco con l’addensante (ne basta poco perché comunque quella resina si addensa subito). Per migliorare l’ancoraggio, prima di riempire il foro con lo stucco puoi dare una “spalmata” interna con la resina liquida (che penetra meglio da ogni parte) usando un cotton fioc (quello per pulire le orecchie). Attenzione però che tira subito quindi eventualmente suddividere il lavoro in più fasi (es. 1° fase mano liquida dentro i fori; 2° fase preparazione stucco e riempimento). Si, le microfibre sono quelle da usare anche per incollare due parti non perfettamente combacianti. Se devi fare solo interni (cioè non esposti al sole) puoi usare polvere di mica (reperibile a basso costo anche su Amazon) per dargli un colore simile al supporto in modo che la riparazione si noti meno senza sovraverniciare.
Sì, hai ragione, ma dopo che hai messo epossidico non potresti più usare poliestere ed è un casino. Io lavoro tanto bene con epossidica.
Da quando ho imparato a conoscere e usare l'epossidica (anzi, le epossidiche perché sono tante, di tipi, costi e impieghi diversi), non sento più la mancanza della poliestere, neanche se "quasi" regalata. Quindi, per me, nessun casino 32
Il problema è che è difficile trovare del gelcoat epossidico.
Mai provato lo stucco epossidico della Veneziani " Epomast"
Credo che mlipizer facesse riferimento a prodotti tipo Sica GC 1 050, Cores Ocean Shield, Prochima Duraloid EPX e simili che poi sono normali resine epossidiche con filtro anti UV appositamente caricate (ad es. con microsfere di vetro piene per Ocean Shield e Duraloid).
Gli stucchi esteticamente sono brutti, si vede la toppa. L'Epomast è grigietto. La resina invece è giallognola. Inoltre esposti agli agenti esterni si rovinano creando piccoli crateri. Vanni ricoperti o com smalto o con gelcoat. Domani, se riesco, metto un po' di foto di esempi di lavori vari. Così capite la differenza. A volte si fanno lavori "brutti", ma funzionali perché si ha poco tempo.
Come avevo già scritto ieri, gli stucchi autopreparati (ma anche il c.d. gelcoat di finitura), possono essere colorati con polvere di Mica. Aggiungo immagini per intenderci ma ci sono anche coloranti liquidi che però non ho mai usato.

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Tuttavia riuscire a trovare il colore giusto è un lavoro più da artista/decoratore che da riparatore. Inoltre come sono tante le resine epossidiche (per impieghi più disparati) sono tanti i prodotti che si possono aggiungere per il nostro scopo, ma è necessaria una certa preparazione teorico-pratica, per evitare anche le conseguenze che hai detto, cioè la porosità di alcuni stucchi nel tempo (che dipende dal tipo di carica aggiunta, normalmente tenera per la sua facile carteggiabilità). Quindi per ogni lavoro (e fase del lavoro) occorre il suo prodotto specifico e se si vuole una finitura perfetta e durevole occorrono prodotti da finitura (autoconfezionati o comprati già pronti) senza “se” e senza “ma”. Non sto però dicendo niente di nuovo perché sono cose che i carrozzieri fanno tutti i giorni ovviamente con prodotti più adatti alle loro esigenze e a quelle del cliente 32
Premesso che, come dice Opinionista Velico, dopo che hai usato l'espossidica la poliestere (e derivati) non la puoi più vedere, io non ho mai avuto problemi a coprire con smalti diversi prodotti in epoxy purchè perfettamente catalizzati e levigati leggeremente. Tanto per dire la linea Isofan (base poliuretanica) consiglia un primer epoxy come prima mano.
I carrozzieri usano fondi (cioè primer con doppia funzione, aggrappante e riempiente) epossidici che poi ricoprono con smalti poliuretanici (colorati e trasparenti di protezione) per la loro elevata resistenza a graffi e abrasioni. Sono prodotti ottimi anche per uso marino a costi sensibilmente inferiori rispetto agli analoghi prodotti reperibili nei negozi di materiale nautico. Qui però si sta discutendo di prodotti da costruzione e non da finitura, cioè le “resine” su cui ci sarebbe molto altro da dire. Ad esempio quella normalmente chiamata poliestere è la ortoftalica (la più economica e un tempo anche la più utilizzata nelle costruzioni navali). Leggermente migliori sono le poliestere isoftaliche. Poi sono arrivate anche le vinilesteri con caratteristiche che si avvicinano alle epossidiche, ma anche nel prezzo. Conoscendole e sapendo scegliere, oggi si possono comprare epossidiche per uso generale (quindi buone sia per laminazioni che incollaggi e strutture in legno) con 10 €/kg che, per lavori di laminazione, all’incirca si dimezzano perché l’epossidica ha una capacità impregnante quasi doppia rispetto alla poliestere, senza considerare che una laminazione in epossidica ha caratteristiche fisico meccaniche decisamente superiori. Poi c’è sempre qualcuno (parlo di piccoli lavori come i nostri) che, credendo di risparmiare, continua ad essere legato alle poliestere ortoftaliche, ma credo che siano posizioni più che altro prese per tradizione e affezione anziché per effettiva conoscenza dei materiali da costruzione che si evolvono nel tempo. Forse l’unico vantaggio della resina poliestere è nella semplicità d’uso perché richiede molta meno precisione nel dosare l’elemento induritore, quindi più adatta a coloro che qui chiamiamo "i pastrocchioni" o "pastrucciòn" 32
Spero anche a beneficio di altri ADV (penso possa capitare a tutti di dover/voler fare qualche piccola riparazione, magari anche di emergenza quando si è in crociera) vorrei provare a fare una sintesi ma chiedendo cortesemente di correggere le probabili inesattezze che inserirò. Riporto anche qualche domanda in quanto non tutto mi è chiaro e/o completo. Come avete capito sono molto basico anche se, oramai 30 anni fa, con mio padre e i miei fratelli abbiamo autocostruito un cabinato di 7,5 mt in compensato marino quindi mangiavamo C-System dalla mattina alla sera; dopodiché non mi sono più occupato di temi del genere e quindi ho quasi dimenticato tutto. Proviamo: - resina poliestere ed epossidica - stucco: è una resina alla quale è stato aggiunto dell’addensante (es.:microfibre cellulosa o silice colloidale) per aumentare la resistenza meccanica ma anche la densità, per rendere più consistente/meno fluido il materiale (così ad esempio per poterlo applicare su superfici verticali, e no farlo colare ad esempio). La resina poliestere è applicata tipicamente per la realizzazione della vetroresina, insieme ovviamente alle fibre di vetro (in diversi formati). Rispetto alla epossidica costa di meno, è meno elastica, meno resistente, si ritira di più, meno capacità di aderire al legno, si usa solo su materiale poliestere (esempio il classico gelcoat anche se esistono gelcoat su base epossidica), mentre l’epossidica si applica su tutto. L’epossidica ingiallisce al sole (ma le ricoperture delle barche in compensato ?) quindi deve essere ricoperta, ad esempio con il gelcoat (confermato che è ok anche gelcoat classico su base poliestere ?) Ci sono “tubetti” di epossidica bicomponenti (quindi pratici per piccole applicazioni, rispetto alla confezione da 1kg) Quindi, se ho capito bene, a parte il prezzo, con epossidica, con eventuale aggiunta di microfibre per renderla più strutturale/resistente e comunque meno fluida, dovrebbe essere ok sempre (da capire ricopertura gelcoat, eventualmente con gelcoat su base epossidica). La Veneziani Epomast è uno stucco epossidico, quindi (resina+microfibre) quindi non necessita di aggiunte addensanti. Che ne dite ? Poi c’è il modo dei Sikaflex 291i: incolla e sigilla, quindi immagino come le resine ma non strutturale (ad esempio devo sigillare e incollare una crepa ma anche un foro) Poi c’è il mondo del butile, come Sikaflex 291i ma non incolla solo sigilla, quindi ok per ad esempio sigillare fori/viti/bulloni per attrezzature di coperta; non serve incollare perché la presa la fa la vite/bullone; insomma deve essere pressato; quindi forse per il solo foro passante da tappare serve il Sikaflex (o la resina ovviamente) Si parlava di buone epossidiche a 10€/kg. Suggerimenti? Scusate per il pippozzo; per cortesia correggete prima che qualcuno segua quanto indicato ed è sbagliato; ovviamente integrazioni ben accette.
Se vuoi una buona sintesi che vada oltre i lavoretti minimali tipo la chiusura di qualche forellino (intervento da 5 minuti come, appunto, la resina che avevo suggerito) ti consiglio di leggere i manuali della West-System, vere bibbie sull’argomento. Di seguito il link al compendio in italiano tratto dal loro ponderoso manuale (in inglese) sulla costruzione di barche in legno. Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI . Ovviamente non sei poi tenuto ad acquistare i loro prodotti (ottimi ma anche molto cari) e una volta acquisite le basi teoriche puoi orientati su analoghi prodotti di altre marche. Per rispondere a qualche dubbio/interrogativo che hai prospettato: a) ci sono resine epossidiche che non ingialliscono al sole o ingialliscono molto lentamente perché dotate di un apposito filtro anti UV. Questa caratteristica è indicata nella relativa scheda tecnica ma sarebbe meglio trovare anche delle recensioni perché non sempre è garantita alla lettera, specie su resine economiche; b) l’epossidica delle siringhette (cd. 5 minuti) è del tipo che ingiallisce. Per utilizzi più intensi vendono anche confezioni più grosse (ad. es. 150+150 ml) a costo relativo inferiore. Io la uso spesso e la compro in un negozio di modellismo vicino casa (150+150 al prezzo di una doppia siringhetta da 12+12 ml). Sono però due bottigliette distinte e per dosare i due componenti uso una bilancina di precisione al centesimo di grammo. Con le siringhe è più facile;
c) non ho mai usato Sikaflex 291i che però mi sembra essere un sigillante con funzione tipo quella del silicone ad uso domestico per intenderci. Essendo a base poliuretanica probabilmente avrà anche buone proprietà incollanti. Per le (sole) sigillature io uso normalmente prodotti a base di MS Polymer (es. Polimax della Bostik); d) parlavo di resine epossidiche economiche per impiego generale con riferimento a quelle c.d. “da colata” che io acquisto su Amazon normalmente di produzione tedesca (Longfair o Dipoxy in base all’offerta che trovo al momento). Queste, anche se costano “relativamente“ poco, non sono tuttavia regalate e se le vuoi a 10 €/kg devi acquistarne un po’ di più di una normale confezione da 1 kg 32 Tra questi due marchi ne avrò consumati finora quasi 30 kg in costruzione di vario tipo (legno, fibra di vetro, fibra di carbonio e compositi) e non ho ragioni di cui lamentarmi. Cercando bene si possono trovare anche altri marchi più economici ma io non li ho mai usati. Se invece devo realizzare manufatti particolari (ad es. esposti ad alte temperature) utilizzo epossidiche specifiche, di altre marche, normalmente più care.
Grazie grazie ancora, Opinionista Velico ! (E che opinioni !)
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