Questa è un estate pazzerella.
Mi è capitato un paio di volte al lago di Garda di essere fuori mentre vedevo arrivare un temporale. Al lago si fa presto, si tirano giù le vele e di corsa verso il porto.
Mi chiedo: se in mare, a molte miglia dal porto, succede di essere improvvisamente sorpresi da un temporale che fare?
Giù le vele, motore spento, strumentazione elettronica spenta, stare lontano dall albero e da parti metalliche, pregare (il papa è a 40km)e aspettare che passi? Bisognia stare sotto?
O a motore si può cercare di scappare e rientrare?
mi dichiaro incompetente...
ma se è vero come è vero che la gabbia di faraday protegge dalle scariche...
allora l'insieme albero.. paterazzo.. sartie... strallo... non sono già una gabbia...???
non basterebbe creare una continuità tra loro e scaricarla sul bulbo o comunque in acqua...???
Citazione:mimmo.de ha scritto:
comunque anche se non c'entra con la barca, in una trasmissione sulla rete nazionale,delle teste d'uovo spiegavano che in caso di temporale, mai sotto gli alberi ed in piú si consigliava di inzupparsi per bene invece che rimanere asciutti perche' la 'scossa' invece di prendere vie 'interne' scivolava quasi, sulla pelle e sugli abiti bagnati
di mare ne so poco me di montagne qualcosa in piu:
in caso di fulmini su morena o cresta oltre a pregare o bestemmiare a seconda del credo occorre:
bagnarsi il più possibile (anche se... ho capito che in questo caso il fulmine non ti attraversa ma ti scorre sopra... ma nn è una passeggiata di salute
) assumere poi posizione rannicchiata con testa tra le ginocchia. mi è capitato uno sola volta e chisse lo scorda
evitare alberi, e grotte a meno che non siano molto profonde. evitare i terrazzini dei rifugi
Citazione:kermit ha scritto:
in mare si ha il vantaggio di non avere quasi limiti alla rotta di scampo. In genere i temporali è meglio non attraversarli (almeno il nocciolo del cumlonembo) e per non attraversarli bisogna vederli bene.
In questo il radar è molto utile perchè ti da direzione e velocità di movimento del CB anche di notte e quindi cercare di assumere una rotta che si discosti il più possibile dal suo percorso ed alla massima velocità possibile (io accendo anche il motore).
Ovviamente bisogna essere preparati ad essere investiti dal groppo: vele ridotte, salvagenti ecc
avrei detto le stesse cose...
volevo aggiungere che il momento piu' preoccupante e' quando entri nel temporale ..perche' puoi avere delle botte di vento anche trombe marine per il contrasto fra correnti....
da noi la cosa non e' rara il Conero divide sicuramente spesso due situazioni atmosferiche fra vendi meridionali e quelli settentrionali.. e sono facili botte da 60/70 nodi improvvisi questo vale specialmodo sotto costa...al largo sicuramente e' piu' facile ..fai correre la barca come vuole...e quanto vuole..
ne abbiamo parlato altre volte, non c'è modo di diffendersi dai fulmini.
Io ne ho presi due e tutti in porto con tutto spento, con danni importanti agli apparati elettronici.
in un caso mi ha fuso perfino la presa di corrente in banchina, la propagazione è imprevedibile, non servono catene, collegamenti al bulbo ecc.
In barca tutto è guidato dal caso.
Alberi e ombrelli secondo me attirano è una cosa ultraverificata, mia moglie ne ha preso uno con l'ombrello aperto, gli ha mozzato il puntale, per il resto nulla.
Interessanti megalodon!! grazie.
Sbirciandoli un po', mi han colpito le conclusioni di 'Lightning and sailboats'.
Questo lo scenario: barca a vela in acqua dolce.
Se non ho capito male, su di una barca a vela unprotected, ovvero senza la catena intorno all'albero e dei cerchi o quadrati metallici in acqua (maggior superficie rispetto a metri di catena penso), non esiste nessun posto sicuro a bordo, mentre su di una barca protected, quindi con catena e superfici, ci sono solo alcune zone di relativa sicurezza.
Prosegue però dicendo che c'è solo un posto più pericoloso di queste due, ovvero una piccola barca unprotected senza albero.
In parole povere, ci va sfortuna nel prenderne uno e fortuna nell'uscirne indenni.
Pare però che mettendo in protezione la barca, ci siano maggiori chance di non friggere.
I più esposti al rischio pare siano i motoschifari, o comunque barche senz'albero.
Nel 2005 durante un temporale un fulmine è caduto vicino alla mia barca ormeggiata a Cala di Mola, nel golfo di Porto Azzurro. Io per fortuna non ero in barca. Quando sono salito sulla barca, la mia prima reazione è stata 'chi è quel co....ne che mi ha buttato cicche accese in barca ...'
Poi ho provato a attaccare le batterie, e nessun segno di vita. Le bruciature in pozzetto erano dovute ai pezzetti dell'antenna VHF incandescenti caduti. Per fortuna insieme ai fulmini è arrivato un diluvio, altrimenti credo che la barca si sarebbe incendiata.
RIsultato: oltre 11.000€ i danni, era saltato tutto, compresi i cavi dentro l'albero, bruciati, dal quadro elettrico alla strumentazione, VHF, alternatore e motorino avviamento del motore, stereo, ...
Per fortuna avevo la Kasko.
In navigazione di temporali ne ho presi tanti, io mi regolo così: non accendo il motore, velatura conservativa ma che permetta di camminare veloci, ammaino sempre spi o genny se sono a riva e cerco di scappare il più velocemente possibile.
Dato che, per quanto ne so, la rotazione del vento intorno al groppo è antioraria, cerco di lasciare il temporale a sx, in modo di avere andature portanti. In ogni caso, appena sento cambio repentino di direzione e intensità del vento poggio cercando di allontanarmi.
Altra tecnica utile: contare l'intervallo tra il fulmine è il tuono, aiuta a stimare la distanza e regolarsi meglio.
E poi incrociare le dita....
qualcuno ha qualche notizia/statistica? cioè per esempio nel 2009 in mediterraneo quanti velisti sono morti colpiti da un fulmine?
Citazione:gianni diavolone ha scritto:
Citazione:kermit ha scritto:
in mare si ha il vantaggio di non avere quasi limiti alla rotta di scampo. In genere i temporali è meglio non attraversarli (almeno il nocciolo del cumlonembo) e per non attraversarli bisogna vederli bene.
In questo il radar è molto utile perchè ti da direzione e velocità di movimento del CB anche di notte e quindi cercare di assumere una rotta che si discosti il più possibile dal suo percorso ed alla massima velocità possibile (io accendo anche il motore).
Ovviamente bisogna essere preparati ad essere investiti dal groppo: vele ridotte, salvagenti ecc
avrei detto le stesse cose...
volevo aggiungere che il momento piu' preoccupante e' quando entri nel temporale ..perche' puoi avere delle botte di vento anche trombe marine per il contrasto fra correnti....
da noi la cosa non e' rara il Conero divide sicuramente spesso due situazioni atmosferiche fra vendi meridionali e quelli settentrionali.. e sono facili botte da 60/70 nodi improvvisi questo vale specialmodo sotto costa...al largo sicuramente e' piu' facile ..fai correre la barca come vuole...e quanto vuole..
Vedo che questo è un post di ben 2 anni fa e comunque anche con l'esperienza di 2 anni in più non cambierei di una virgola i miei interventi. Vorrei capire da coloro che non accenderebbero il motore per sfuggire ai temporali se c'è una motivazione tecnica, se si dovesse rivelare utile avere una maggiore velocità trovo stupido non farlo
Citazione:kermit ha scritto:
Vorrei capire da coloro che non accenderebbero il motore per sfuggire ai temporali se c'è una motivazione tecnica, se si dovesse rivelare utile avere una maggiore velocità trovo stupido non farlo
straquoto, io vado di vela più motore anche durante le tappe di avvicinamento se mi trovo con venticelli che allungano inutilmente il tempo di esposizione all'imprevisto.
Tema: fulmini e saette.
Leggo tutti gli interventi e giungo alla conclusione che la fiducia nel Registro Navale, nonostante la loro centenaria esperienza, è ai minimi storici:
a Kermit che chiedeva cosa prevedano i registri ho risposto, recentemente, riportando testualmente ciò che dice il Rina. Il tutto desunto dal suo 'Regolamento per la nautica da diporto'.
Varrà qualcosa o affidiamo la nostra sicurezza alle 'sensazioni'?
Saluti
Citazione:AlessandroKirie ha scritto:
Sarebbe interessante chiarire questo aspetto.
Dal basso della mia ignoranza, avrei detto l'esatto contrario, in quanto le cuspidi creano le condizioni per la forte differenza di potenziale che scatena il fulmine, che quindi colpirebbe più facilmente un albero, rispetto a una barca che ne è sprovvista.
Cosa sbaglio?
non credo che tu sbagli. per quanto ne so è come se alla nuvola scappasse tanto di farla. deve trovare un posto adatto anche a 10 km di distanza. a volte la fa addosso alla sorella nuvola, ma prediligge
le vie ionizzate per scaricare a terra dove si scarica veramente bene e con gusto.
se non c'è terra va bene anche il mare.
capita che le vie ionizzate siano fatte da tutte le punte rivolte verso l'alto e dalle masse calde puntuali a causa dell'aria calda che si solleva ( un falò, un uomo o anche un cane in uno spazio aperto )
in campeggio, sui pali delle tende ci mettevamo delle patate per evitare le punte.
mia moglie non vuole l'antenna del VHF in testa d'albero anche se la mia barca è d'acciaio.