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Versione completa: il trasto-randa
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<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da Paddy
il trasto ha senso se è lungo e se è in posizione dove può essere regolato velocemente, quelli sulla tuga sono voglie come gli spoiler sulla Uno Sting.

<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]

Paddy: Se e'lungo abbastanza, anche posizionato sulla tuga funziona magnificamente, ti assicuro. Si, sto parlando del trasto randaBig GrinBig GrinBig Grin
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da mantonel
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da Paddy
il trasto ha senso se è lungo e se è in posizione dove può essere regolato velocemente, quelli sulla tuga sono voglie come gli spoiler sulla Uno Sting.

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Paddy: Se e'lungo abbastanza, anche posizionato sulla tuga funziona magnificamente, ti assicuro. Si, sto parlando del trasto randaBig GrinBig GrinBig Grin
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]Vedi,caro Mantonel, potrebbe funzionare egregiamente se anche il boma finisse all'altezza della tuga e questa fosse larga quasi quanto il baglio massimo. Altrimenti, IMHO, ha ragione Paddy...Wink
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da Klaus
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da mantonel
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da Paddy
il trasto ha senso se è lungo e se è in posizione dove può essere regolato velocemente, quelli sulla tuga sono voglie come gli spoiler sulla Uno Sting.

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Paddy: Se e'lungo abbastanza, anche posizionato sulla tuga funziona magnificamente, ti assicuro. Si, sto parlando del trasto randaBig GrinBig GrinBig Grin
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]Vedi,caro Mantonel, potrebbe funzionare egregiamente se anche il boma finisse all'altezza della tuga e questa fosse larga quasi quanto il baglio massimo. Altrimenti, IMHO, ha ragione Paddy...Wink
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Direi che con un trasto randa di due metri sulla tuga, funziona egregiamente, e parlo per esperienza non per sentito dire. Lo hanno capito anche i cantieri di grande serie. Se prendi uno Jeanneau 39, p.e., ti sbalordirai a vedere quanto e'largo.
Non cambia nulla che il trasto sia in tuga o in pozzetto, in quanto una lunghezza di tre metri di trasto a fine boma corrisponde a 1.5m a metà boma, stessa apertura angolare del boma. Dal punto di vista delle regolazioni se è sufficientemente largo (quasi empre lo è) va benissimo anche sulla tuga.
Nelle barche da crociera viene spostato sulla tuga, non solo per liberare il pozzetto, ma anche per poter installare il bimini, che nonostante sia brutto e controproducente, in crociera è di una comodità estrema, sia per il sole che per la pioggia.
Invece sulle barche da regata, dove il bimini non esiste e dove niente è di intralcio, il trasto è meglio sia in pozzetto a fine boma, in quanto è più efficace, non tanto per la regolazione della randa, ma per la manualità dell'equipaggio, per una questione di ergonomia e di sforzi.
In parole povere è in una posizione più comoda al randista, e in una posizione più funzionale per maneggiare il boma in strambata, e utile per cazzare e lascare con più velocità il carrello, sia sotto raffica che in strambata.
Inoltre la trazione complessiva sul punto di scotta risulta essere quasi dimezzata che sul trasto in tuga.
Quindi la mia opinione è in sintesi la seguente:

Barca da crociera assolutamente sulla tuga ( non può esistere una barca seria senza trasto)
Barca da regata assolutamente in pozzetto a fine boma.

Aggiungo che io normalmente assumo due atteggiamenti diversi per quando sono in crociera e quando sono in regata.
In regata sono molto teso, molto attento ai particolari, sempre con adrenalina alle stelle, a volte un po' nervoso, nella piena convinzione che sono i dettagli ch ti fanno vincere o perdere. Non soporto chi fa regate stile 'pane e salame', mi pare di denigrare lo sport, mancare rispetto alla vela.Wink

Al contrario in crociera mi piace rilassarmi con gli amici a bordo, rendere pioacevole e conviviale la navigazione.
Detesto chi in crociera gioca a fare la regata, stressando la vita a se e agli atri, con regolazioni millimetriche, ricerca assetti e altro, è patetico.Disapprovazione
Sono d'accordo con Tiger, anche se riconosco di essere un
po' 'patetico' (e' piu' forte di me, anche quando sono a spasso, se le vele non sono sempre a segno, divento nervoso).
Non rompo le p..le a nessuno pero', faccio tutto da me.
Ciao e BV
Tiger, sei stato impeccabile.
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da einstein
Sono d'accordo con Tiger, anche se riconosco di essere un
po' 'patetico' (e' piu' forte di me, anche quando sono a spasso, se le vele non sono sempre a segno, divento nervoso).
Non rompo le p..le a nessuno pero', faccio tutto da me.
Ciao e BV
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
No, questo è un altro discorso, anch'io non sopporto vedere una vela che sbatte o non è a segno. Ma in vacanza dare priorità alla ricerca della massima prestazione è altra cosa, soprattutto se si fa con 'caduta di stile' rispetto a chi ti sta attorno.
Questa è solo la mia opinione, poi ognuno è giusto che faccia quello che crede.
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da tiger86
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da einstein
Sono d'accordo con Tiger, anche se riconosco di essere un
po' 'patetico' (e' piu' forte di me, anche quando sono a spasso, se le vele non sono sempre a segno, divento nervoso).
Non rompo le p..le a nessuno pero', faccio tutto da me.
Ciao e BV
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No, questo è un altro discorso, anch'io non sopporto vedere una vela che sbatte o non è a segno. Ma in vacanza dare priorità alla ricerca della massima prestazione è altra cosa, soprattutto se si fa con 'caduta di stile' rispetto a chi ti sta attorno.
Questa è solo la mia opinione, poi ognuno è giusto che faccia quello che crede.
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O.K. Tutto chiaro.
Ciao
Per quanto riguarda la questione trasto, metterlo come si usa spesso a metà boma equivale a fare uno sforzo doppio con la scotta, e dunque a dover mettere uno o due winches più pesanti e costosi, a dimensionare il profilo del boma più abbondante e dunque appesantirlo, a far lavorare la trozza con un carico verso l'alto pari a metà di quello della scotta, e le trozze non sempre sono dimensionate per questo. Tutto ciò per non inciampare nel trasto ?? ...

Per quanto riguarda invece la prestazione in 'vacanza', farei una distinzione tra la crociera estiva, dove ammetto la caduta di attenzione, il pilota automatico, e anche il motore quando il vento cala sotto il limite della decenza, e invece l'uscita volta a 'fare due bordi' fuori dal porto....in quest'ultimo caso, secondo me, se si esce per cazzeggiare con la birra in mano, tanto vale risparmiare la fatica e stare direttamente al bar Wink.....

Ciò non toglie che condanno in ogni caso le cadute di stile.

Ciao
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da albert
Per quanto riguarda la questione trasto, metterlo come si usa spesso a metà boma equivale a fare uno sforzo doppio con la scotta, e dunque a dover mettere uno o due winches più pesanti e costosi, a dimensionare il profilo del boma più abbondante e dunque appesantirlo, a far lavorare la trozza con un carico verso l'alto pari a metà di quello della scotta, e le trozze non sempre sono dimensionate per questo. Tutto ciò per non inciampare nel trasto ?? ...

Per quanto riguarda invece la prestazione in 'vacanza', farei una distinzione tra la crociera estiva, dove ammetto la caduta di attenzione, il pilota automatico, e anche il motore quando il vento cala sotto il limite della decenza, e invece l'uscita volta a 'fare due bordi' fuori dal porto....in quest'ultimo caso, secondo me, se si esce per cazzeggiare con la birra in mano, tanto vale risparmiare la fatica e stare direttamente al bar Wink.....

Ciò non toglie che condanno in ogni caso le cadute di stile.

Ciao
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
No Albert, mi pare che solitamente non viene ingrossato il winch, ma aumentati i rinvii del paranco, per cui raddoppia il carico sul punto di scotta, ma il carico sulla scotta cresce di poco.
Solo che tutti questi rinvii aumentano gli attriti e la lunghezza della scotta che fai filare; pertanto se devi lascare e cazzare velocemente in regata, quando spesso navighi sovraivelato, diventa lento e scomodo.
Però in crociera i vantaggi di averlo sulla tuga sono tanti.Wink
ragazzi mentre disquisivate sull'utilità del trasto in pozzetto e non, vi volevo chiedere: per il trasto in pozzetto, avete qualche foto di circuiti ben fatti, per farmi capire come di solito sono? ahimè non ho molta esperienza sui cabinati e non ho mai notato come erano armati i trasti


sulle derive è più semplice (il 555 non ce l'ha...vaaaaabbè..), il trasto si muove con tutto il circuito randa sopra, e sotto di solito c'è il circuito del trasto.

ma sui cabinati?
ciao!
Mi intrometto solo perchè non ho letto interventi che parlano del punto di applicazione della forza che cambia spostando il trasto.
La spinta sulla randa viene trasmessa allo scafo attraverso l'albero e la scotta.
Più è a prua il trasto e più la barca tende all'orza.
Per questa ragione, credo, nel tempo è aumentata la superficie dei genoa che compensano, in questo modo, la tendenza.
Forse sbaglio.
Fatemi sapere.

Maurizio
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da tiger86
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da albert
Per quanto riguarda la questione trasto, metterlo come si usa spesso a metà boma equivale a fare uno sforzo doppio con la scotta, e dunque a dover mettere uno o due winches più pesanti e costosi, a dimensionare il profilo del boma più abbondante e dunque appesantirlo, a far lavorare la trozza con un carico verso l'alto pari a metà di quello della scotta, e le trozze non sempre sono dimensionate per questo. Tutto ciò per non inciampare nel trasto ?? ...

Per quanto riguarda invece la prestazione in 'vacanza', farei una distinzione tra la crociera estiva, dove ammetto la caduta di attenzione, il pilota automatico, e anche il motore quando il vento cala sotto il limite della decenza, e invece l'uscita volta a 'fare due bordi' fuori dal porto....in quest'ultimo caso, secondo me, se si esce per cazzeggiare con la birra in mano, tanto vale risparmiare la fatica e stare direttamente al bar Wink.....

Ciò non toglie che condanno in ogni caso le cadute di stile.

Ciao
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
No Albert, mi pare che solitamente non viene ingrossato il winch, ma aumentati i rinvii del paranco, per cui raddoppia il carico sul punto di scotta, ma il carico sulla scotta cresce di poco.
Solo che tutti questi rinvii aumentano gli attriti e la lunghezza della scotta che fai filare; pertanto se devi lascare e cazzare velocemente in regata, quando spesso navighi sovraivelato, diventa lento e scomodo.
Però in crociera i vantaggi di averlo sulla tuga sono tanti.Wink
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
La lunghezza della scotta resta identica, perchè i rinvii aumentano proporzionalmente alla riduzione di leva conseguente all' avanzamento del punto di scotta.
Ma quello che mi preme dire è un' altra cosa, più generale.
Con una attrezzatura (albero e boma) totalmente rigida, potremmo al limite eliminare il carrello senza sentirne la mancanza, e lavorare solo di vang e scotta. Col vang si determina su un piano verticale l' angolo tra boma e albero, quindi l' altezza del boma, mentre con la scotta si determina l' angolo tra boma e linea di mezzeria della barca. Questo è il sistema con cui si lavora sulle barche prive di carrello (con cui si è lavorato per anni sul 470, classe olimpica, quindi non venitemi a dire che è un sistema rozzo)
Viste le leve esigue con cui lavora il vang, questo sistema comporta grossi sforzi quando con vento forte vogliamo tener basso il boma.
Per ridurre questi sforzi, anche su una barca da crociera, risulta più conveniente, dal punto di vista del dimensionamento delle attrezzature e quindi dei costi, avere montato un carrello che, scarrellato, venga in aiuto del vang grazie a una leva più favorevole.
Il fatto che sia sulla tuga, al di la di tante seghe mentali, a questo scopo va benissimo. Anzi, in condizioni critiche, quando abbiamo tutte le mani di terzaroli, che sia avanzato rispetto alla estremità poppiera del boma va meglio, sempre ai fini di diminuire le forze sul boma stesso.
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da maumobile
Mi intrometto solo perchè non ho letto interventi che parlano del punto di applicazione della forza che cambia spostando il trasto.
La spinta sulla randa viene trasmessa allo scafo attraverso l'albero e la scotta.
Più è a prua il trasto e più la barca tende all'orza.
Per questa ragione, credo, nel tempo è aumentata la superficie dei genoa che compensano, in questo modo, la tendenza.
Forse sbaglio.
Fatemi sapere.

Maurizio

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Si Maurizio, sbagli.
Il tuo è un errore drammatico, e drammaticamente diffuso.
La realtà per fortuna è più semplice di come ipotizzi, se così non fosse i calcoli di statica sarebbero complicatissimi.
Cerco di farti un esempio che ti illumini:
Se hai un tavolo quadrato omogeneo, con quattro zampe dal peso trascurabile che poggiano sul pavimento in quattro punti situati sotto la verticale dei quattro angoli, ogni zampa premerà sul pavimento con un peso pari a un quarto del peso totale del tavolo.
Questo è garantito indipendentemente da come le zampe sono connesse al tavolo: verticali come le gambe di un elefante, due verticali e due oblique come quelle di una specie di cavalletta...
Se dal tavolo fai scendere una tovaglia che nasconde completamente alla vista il sistema di fissaggio delle zampe, permettendoti di vedere solo che gli appoggi delle zampe sul pavimento sono esattamente sotto i quattro angoli del tavolo, tu puoi tranquillamente scommettere quanto vuoi che comunque fantasiosamente queste zampe viaggino tra pavimento e tavolo, il peso scaricato a terra nei quattro punti sotto i quattro angoli del tavolo è lo stesso.
Quando avrai interiorizzato questo esempio, a quel punto avrai capito anche la totale ininfluenza del modo di vincolare il boma alla barca ai fini dell' equilibrio di quest' ultima.
Inoltre la statica ti risulterà infinitamente più semplice di come ti appare adesso.
Fidati.
Spero di cuore di esserti stato utile.
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da Stefano Di
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da tiger86
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da albert
Per quanto riguarda la questione trasto, metterlo come si usa spesso a metà boma equivale a fare uno sforzo doppio con la scotta, e dunque a dover mettere uno o due winches più pesanti e costosi, a dimensionare il profilo del boma più abbondante e dunque appesantirlo, a far lavorare la trozza con un carico verso l'alto pari a metà di quello della scotta, e le trozze non sempre sono dimensionate per questo. Tutto ciò per non inciampare nel trasto ?? ...

Per quanto riguarda invece la prestazione in 'vacanza', farei una distinzione tra la crociera estiva, dove ammetto la caduta di attenzione, il pilota automatico, e anche il motore quando il vento cala sotto il limite della decenza, e invece l'uscita volta a 'fare due bordi' fuori dal porto....in quest'ultimo caso, secondo me, se si esce per cazzeggiare con la birra in mano, tanto vale risparmiare la fatica e stare direttamente al bar Wink.....

Ciò non toglie che condanno in ogni caso le cadute di stile.

Ciao
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
No Albert, mi pare che solitamente non viene ingrossato il winch, ma aumentati i rinvii del paranco, per cui raddoppia il carico sul punto di scotta, ma il carico sulla scotta cresce di poco.
Solo che tutti questi rinvii aumentano gli attriti e la lunghezza della scotta che fai filare; pertanto se devi lascare e cazzare velocemente in regata, quando spesso navighi sovraivelato, diventa lento e scomodo.
Però in crociera i vantaggi di averlo sulla tuga sono tanti.Wink
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
La lunghezza della scotta resta identica, perchè i rinvii aumentano proporzionalmente alla riduzione di leva conseguente all' avanzamento del punto di scotta.
Ma quello che mi preme dire è un' altra cosa, più generale.
Con una attrezzatura (albero e boma) totalmente rigida, potremmo al limite eliminare il carrello senza sentirne la mancanza, e lavorare solo di vang e scotta. Col vang si determina su un piano verticale l' angolo tra boma e albero, quindi l' altezza del boma, mentre con la scotta si determina l' angolo tra boma e linea di mezzeria della barca. Questo è il sistema con cui si lavora sulle barche prive di carrello (con cui si è lavorato per anni sul 470, classe olimpica, quindi non venitemi a dire che è un sistema rozzo)
Viste le leve esigue con cui lavora il vang, questo sistema comporta grossi sforzi quando con vento forte vogliamo tener basso il boma.
Per ridurre questi sforzi, anche su una barca da crociera, risulta più conveniente, dal punto di vista del dimensionamento delle attrezzature e quindi dei costi, avere montato un carrello che, scarrellato, venga in aiuto del vang grazie a una leva più favorevole.
Il fatto che sia sulla tuga, al di la di tante seghe mentali, a questo scopo va benissimo. Anzi, in condizioni critiche, quando abbiamo tutte le mani di terzaroli, che sia avanzato rispetto alla estremità poppiera del boma va meglio, sempre ai fini di diminuire le forze sul boma stesso.
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Hai ragione la lunghezza della scotta in tuga spesso è inferiore a quella in pozzetto, anche perchè il punto di scotta è più alto (sopra la tuga), soprattutto se quello in pozzetto prevede un armo alla tedesca, ma pure se è un semplice paranco.
Io intendevo solo dire che con più rinvii aumenti la lunghezza della scotta rispetto allo stesso paranco meno demoltiplicato.
Per il resto sono 'quasi' d'accordo. Perché quasi?
1. Tutto il tuo ragionamento fila perfettamente se parliamo di navigazione da crociera, in regata l'organizzazione di coperta ha le sue esigienze, come il diverso modo di gestire la barca.
2. a parte lo sforzo superiore per la diminuzione del baccio di leva, è vero che il vang può sostituire il trasto, è quello che si fa quando non si ha un trasto. Però con esso non potrai mai soatituire un punto di scotta spostato sopravvento, cosa che si fa spesso con venti leggeri per aumentare il grasso della vela.Wink
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da maumobile
Mi intrometto solo perchè non ho letto interventi che parlano del punto di applicazione della forza che cambia spostando il trasto.
La spinta sulla randa viene trasmessa allo scafo attraverso l'albero e la scotta.
Più è a prua il trasto e più la barca tende all'orza.
Per questa ragione, credo, nel tempo è aumentata la superficie dei genoa che compensano, in questo modo, la tendenza.
Forse sbaglio.
Fatemi sapere.

Maurizio

<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Come ti ha spiegato Stefano, sbagli.
Ti mancano delle nozioni base di fisica.
Intanto fai attenzione che un centro velico spostato in avanti determina una tendenza poggiera e non orziera come dici tu.
Il centro velico è il 'baricentro' delle forze di pressione sulle vele e atrezzature e più o meno corrisponde al centro geometrico delle vele. Non varia spostando il punto di scotta, in quanto tutto è collegato ad un sistema rigido che è lo scafo.
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Quando avrai interiorizzato questo esempio, a quel punto avrai capito anche la totale ininfluenza del modo di vincolare il boma alla barca ai fini dell' equilibrio di quest' ultima.
Inoltre la statica ti risulterà infinitamente più semplice di come ti appare adesso.
Fidati.
Spero di cuore di esserti stato utile.

<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]

Bellissima quella delle zampe. Sono seduto qui sul tavolo e mi immagino cosa potrebbe esserci sotto.
Immagino sia fisica?
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da tiger86

Per il resto sono 'quasi' d'accordo. Perché quasi?
1. Tutto il tuo ragionamento fila perfettamente se parliamo di navigazione da crociera, in regata l'organizzazione di coperta ha le sue esigienze, come il diverso modo di gestire la barca.
2. a parte lo sforzo superiore per la diminuzione del baccio di leva, è vero che il vang può sostituire il trasto, è quello che si fa quando non si ha un trasto. Però con esso non potrai mai soatituire un punto di scotta spostato sopravvento, cosa che si fa spesso con venti leggeri per aumentare il grasso della vela.Wink
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Sono d' accordissimo con te su entrambi i punti. L' ergonomia del pozzetto in regata ha le sue esigenze, e senza trasto non è facile realizzare l' equivalente del carrello sopravento.

Per cinghia: non so se è giusto chiamarla fisica, si rischia in tal modo di darle una connotazione per addetti ai lavori. Sono piuttosto delle conoscenze istintive, una forma di buon senso, un intuito che ci fa scansare le contraddizioni e gli assurdi. A proposito, mi viene ora a mente che se fosse vero quanto pensava l' amico Maurizio, sarebbe possibile ottenere il moto perpetuo, e da lì diventare ricchi producendo energia agratis. Evidentemente assurdo
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da Rockdamned

sulle derive è più semplice (il 555 non ce l'ha...vaaaaabbè..), il trasto si muove con tutto il circuito randa sopra, e sotto di solito c'è il circuito del trasto.

ma sui cabinati?
ciao!
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
non cambia di molto, solo più rinvii.
hai un bella rotaia con un carrello e sul carrello un superparanco deluxe per la scotta randa(con 2 cime: la velice e la fine, e quindi 2 strozzatori che vannoa spasso sulla rotaia...). il carrello si muove di solito con una demoltiplica 4:1
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da tiger86
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da Stefano Di
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da tiger86
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da albert
Per quanto riguarda la questione trasto, metterlo come si usa spesso a metà boma equivale a fare uno sforzo doppio con la scotta, e dunque a dover mettere uno o due winches più pesanti e costosi, a dimensionare il profilo del boma più abbondante e dunque appesantirlo, a far lavorare la trozza con un carico verso l'alto pari a metà di quello della scotta, e le trozze non sempre sono dimensionate per questo. Tutto ciò per non inciampare nel trasto ?? ...

Per quanto riguarda invece la prestazione in 'vacanza', farei una distinzione tra la crociera estiva, dove ammetto la caduta di attenzione, il pilota automatico, e anche il motore quando il vento cala sotto il limite della decenza, e invece l'uscita volta a 'fare due bordi' fuori dal porto....in quest'ultimo caso, secondo me, se si esce per cazzeggiare con la birra in mano, tanto vale risparmiare la fatica e stare direttamente al bar Wink.....

Ciò non toglie che condanno in ogni caso le cadute di stile.

Ciao
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
No Albert, mi pare che solitamente non viene ingrossato il winch, ma aumentati i rinvii del paranco, per cui raddoppia il carico sul punto di scotta, ma il carico sulla scotta cresce di poco.
Solo che tutti questi rinvii aumentano gli attriti e la lunghezza della scotta che fai filare; pertanto se devi lascare e cazzare velocemente in regata, quando spesso navighi sovraivelato, diventa lento e scomodo.
Però in crociera i vantaggi di averlo sulla tuga sono tanti.Wink
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
La lunghezza della scotta resta identica, perchè i rinvii aumentano proporzionalmente alla riduzione di leva conseguente all' avanzamento del punto di scotta.
Ma quello che mi preme dire è un' altra cosa, più generale.
Con una attrezzatura (albero e boma) totalmente rigida, potremmo al limite eliminare il carrello senza sentirne la mancanza, e lavorare solo di vang e scotta. Col vang si determina su un piano verticale l' angolo tra boma e albero, quindi l' altezza del boma, mentre con la scotta si determina l' angolo tra boma e linea di mezzeria della barca. Questo è il sistema con cui si lavora sulle barche prive di carrello (con cui si è lavorato per anni sul 470, classe olimpica, quindi non venitemi a dire che è un sistema rozzo)
Viste le leve esigue con cui lavora il vang, questo sistema comporta grossi sforzi quando con vento forte vogliamo tener basso il boma.
Per ridurre questi sforzi, anche su una barca da crociera, risulta più conveniente, dal punto di vista del dimensionamento delle attrezzature e quindi dei costi, avere montato un carrello che, scarrellato, venga in aiuto del vang grazie a una leva più favorevole.
Il fatto che sia sulla tuga, al di la di tante seghe mentali, a questo scopo va benissimo. Anzi, in condizioni critiche, quando abbiamo tutte le mani di terzaroli, che sia avanzato rispetto alla estremità poppiera del boma va meglio, sempre ai fini di diminuire le forze sul boma stesso.
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Hai ragione la lunghezza della scotta in tuga spesso è inferiore a quella in pozzetto, anche perchè il punto di scotta è più alto (sopra la tuga), soprattutto se quello in pozzetto prevede un armo alla tedesca, ma pure se è un semplice paranco.
Io intendevo solo dire che con più rinvii aumenti la lunghezza della scotta rispetto allo stesso paranco meno demoltiplicato.
Per il resto sono 'quasi' d'accordo. Perché quasi?
1. Tutto il tuo ragionamento fila perfettamente se parliamo di navigazione da crociera, in regata l'organizzazione di coperta ha le sue esigenze, come il diverso modo di gestire la barca.
2. a parte lo sforzo superiore per la diminuzione del braccio di leva, è vero che il vang può sostituire il trasto, è quello che si fa quando non si ha un trasto. Però con esso non potrai mai soatituire un punto di scotta spostato sopravvento, cosa che si fa spesso con venti leggeri per aumentare il grasso della vela.Wink
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]Morale, meglio che il trasto non stia sulla tuga... appunto.
Citi il bimini come controindicazione ma sinceramente, se studiato bene, non vedo grandi problemi di interferenza col trasto in pozzetto, se poi sta a livello calpestio forse in crociera è anche più comodo, non trovi ?
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