Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Messaggio inserito da murri
...siccome siamo su un forum, l'unica cosa che possiamo fare è parlare...credo
per cui, se hai da parlare, forse questo è il posto giusto...forse
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Azz.... questa volta mi tocca pure dargli ragione
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da alice
però l'importante secondo me è fare come Pegaso, che ha provato quelle condizioni e le reazioni sia sue che della barca
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Se gli ingegneri 'provassero' a costruire i ponti per vedere se tengono ne crollerebbero molti....
Meglio sapere prima quanto cemento e quanto ferro metterci dentro, non trovi?
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Messaggio inserito da murri
...siccome siamo su un forum, l'unica cosa che possiamo fare è parlare...credo
per cui, se hai da parlare, forse questo è il posto giusto...forse
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Certamente se ne può parlare e si tratta pure di un argomento molto interessante che stimola sogni avventurosi di epiche imprese marinaresche.
Meglio, magari, farlo dopo aver letto i classici manuali di Adlar Coles ed Errol Bruce, nonché i racconti dei viaggi in solitario dalle parti di Capo Horn.
L’unico problema, secondo me (e non solo), è che le sole parole non potranno mai descrivere con esattezza l’effettiva situazione del momento e lo stato d’animo che si prova (ben diverso da quello di una tranquilla discussione sul forum o nei salotti di un circolo nautico). Certo, si legge e si parla di vento che fischia lugubre tra sartie e attrezzature, rollii e beccheggi paurosi, onde frangenti di 10 e oltre metri che sballottano la barca, gente scaraventata fuoribordo, pioggia, fulmini, vestiti completamente inzuppati, giornate insonni, e il tutto, magari, amplificato dal buio notturno. Un conto però è leggerlo o sentirselo raccontare, un conto è invece provarlo di persona rendendosi conto che fra teoria e pratica ci può essere molta differenza.
In quelle situazioni non ci si pone troppo il problema se la soluzione adottata per tenere il mare si chiami tecnicamente panna, cappa, cappa filante, cappa secca o altro. Il dubbio è: “Ce la farò a salvarmi oppure no?” ovvero, come dice Soldini “Portare a casa la pellaccia”.
E non sto parlando solo di “tempeste perfette”, ma condizioni meteo-marine “difficili”, e quando siano difficili dipende dalla preparazione tecnico/fisica di ciascuno di noi e dai mezzi di cui dispone.
Così, c’è chi riesce a bolinare risalendo allegramente 40 nodi di vento e relativo mare (buon per lui) e chi invece con 20 nodi e mare mosso non riesce più a gestire la sua barca, va in crisi, e trova molto più saggio ammainare tutto e rifugiarsi velocemente in porto a motore (se può). Ovviamente nel mezzo ci sta di tutto e di più e ciascuno dice la sua per quello che è la sua conoscenza e la sua esperienza...o anche il suo semplice interesse a dire cmq la sua
Pegaso e Forza 10 mi siete piaciuti
vi quoto
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da Deepdiver
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da alice
però l'importante secondo me è fare come Pegaso, che ha provato quelle condizioni e le reazioni sia sue che della barca
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Se gli ingegneri 'provassero' a costruire i ponti per vedere se tengono ne crollerebbero molti....
Meglio sapere prima quanto cemento e quanto ferro metterci dentro, non trovi?
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Hai hai qui hai proprio toppato, ti rispondo da ingegnere quale sono che non si nasce 'imparati', che le regole applicate sono frutto di esperienza e non cadono dal cielo, ovviamente quando si prova lo si fa' su basi fondate su di un ragionamento, su delle ipotesi che si sono fatte.
Lasciamo quindi stare la costruzione dei ponti.
Per provare una barca intendo un caso come questo.
Il cantiere del Pardo presenta una barca il Grand Soleil 41, progetto di Finot, con una poppa enorme, massima abitabilita'.
Discussione di banchina con il direttore vendite del Cantiere del Pardo, io sostengo la superiorita' di una barca classica come la mia di bolina con mare formato e trenta nodi di vento, lui mi dice, guarda che in quelle condizioni il GS 41 va' benissimo, vuoi provarlo, o.k. quando volete.
Ci troviamo un giorno con una forte libecciata e usciamo, ovviamente avevamo montato il fiocco sull'avvolgifiocco e preso due mani alla randa, fuori c'erano 30/35 nodi fissi e un mare di coseguenza, il proprietario della barca a bordo, la barca bolinava benissimo, molto bagnato il pozzetto centrale, e passava anche le onde molto bene, in poppa poi era molto sicura, ho dovuto ricredermi e ho ringraziato il mio amico e il proprietario della barca, contento perche' aveva provato la barca in quelle condizioni e aveva visto come si comportava dando un grande senso di sicurezza.
Allora dove e' il problema, non e' meglio provare quando ci sono le condizioni e un equipaggio esperto o farsi magari sorprendere senza esperienza e incasinarsi perche' non si sa' cosa fare.
Ovviamente di base bisogna essere sicuri della barca come lo ero io dell'Alpa 12,70 e dello swan 44 che e' seguito, barca che ha vinto una settimana delle bocche all'inizio degli anni ottanta, quando aveva gia' dieci anni, in condizioni molto dure (una gemella, non la mia)battendo prototipi agguerritissimi.
Fra l'altro quando piu' tardi cercavo una barca sicura e abitabile per anni di crociere in egeo dove il vento forte in estate c'e' tutti i gioni, mi sono ricordato di quella uscita e ho comprato proprio un GS 41 che per sei anni ha navigato con noi a bordo, io, mia moglie,ex istruttrice a Caprera, prima una figlia, poi due, tutte due in barca con pochi mesi.
A sentir voi uno in Egeo non dovrebbe mai andare, col meltemi a 30/35 nodi tutti i giorni...
Scusate, ma quando intervengo cerco di farlo, a ragion veduta, e basandomi sulla mie esperienze, non pretendo che tutti si comportino come me, sono assolutamente d'accordo con forza dieci, la vela e' molto soggettiva, uno fa' quello che si sente di poter fare, mancherebbe altro.
Sapete qual'è il guaio di questo forum? Qui con la bocca e con le letture e poi con la tastiera sono tutti ardimentosi. Per fortuna, nella realtà e senza voli pindarici con la fantasia, lo sono meno dopo aver sentito un bollettino meteo di quelli che dico e si risparmiano certi 'esperimenti' cretini. Questo, tanto per parlare delle mie cazzate.
.
Naturalmente non parlo del groppo. Parlo di burrasche vere in Mediterraneo. Chi fà certi discorsi provocatori è solo perchè non le ha provate, magari anche rimettendoci del proprio.
Per quanto riguarda la Sydney-Hobart, quella è fatta per atleti puri professionisti o semi, che posso stare in certe condizioni per giornate intere, dopo una preparazione fisica di mesi , se non di anni e con barche da almeno un milione di euro Lasciate perdere! Non siamo tutti Soldini, così come io non sono Tiger Woods sul campo da golf.
In ogni caso, chi sfida certi bollettini meteo con barche da diporto e magari con pure la responsabilità di altre persone, è una persona generalmente inaffidabile anche nella vita.
Lo paragonerei a colui che guida un TIR per 48 ore di seguito: un pericolo per sè e per gli altri. Allo stesso modo è pericoloso scrivere certe cose su un forum, perchè alcuni potrebbero essere indotti a provare cose da
non provare.
Tom
h<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da pegaso
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da Deepdiver
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da alice
però l'importante secondo me è fare come Pegaso, che ha provato quelle condizioni e le reazioni sia sue che della barca
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Se gli ingegneri 'provassero' a costruire i ponti per vedere se tengono ne crollerebbero molti....
Meglio sapere prima quanto cemento e quanto ferro metterci dentro, non trovi?
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Hai hai qui hai proprio toppato, ti rispondo da ingegnere quale sono che non si nasce 'imparati', che le regole applicate sono frutto di esperienza e non cadono dal cielo, ovviamente quando si prova lo si fa' su basi fondate su di un ragionamento, su delle ipotesi che si sono fatte.
Lasciamo quindi stare la costruzione dei ponti.
Per provare una barca intendo un caso come questo.
Il cantiere del Pardo presenta una barca il Grand Soleil 41, progetto di Finot, con una poppa enorme, massima abitabilita'.
Discussione di banchina con il direttore vendite del Cantiere del Pardo, io sostengo la superiorita' di una barca classica come la mia di bolina con mare formato e trenta nodi di vento, lui mi dice, guarda che in quelle condizioni il GS 41 va' benissimo, vuoi provarlo, o.k. quando volete.
Ci troviamo un giorno con una forte libecciata e usciamo, ovviamente avevamo montato il fiocco sull'avvolgifiocco e preso due mani alla randa, fuori c'erano 30/35 nodi fissi e un mare di coseguenza, il proprietario della barca a bordo, la barca bolinava benissimo, molto bagnato il pozzetto centrale, e passava anche le onde molto bene, in poppa poi era molto sicura, ho dovuto ricredermi e ho ringraziato il mio amico e il proprietario della barca, contento perche' aveva provato la barca in quelle condizioni e aveva visto come si comportava dando un grande senso di sicurezza.
Allora dove e' il problema, non e' meglio provare quando ci sono le condizioni e un equipaggio esperto o farsi magari sorprendere senza esperienza e incasinarsi perche' non si sa' cosa fare.
Ovviamente di base bisogna essere sicuri della barca come lo ero io dell'Alpa 12,70 e dello swan 44 che e' seguito, barca che ha vinto una settimana delle bocche all'inizio degli anni ottanta, quando aveva gia' dieci anni, in condizioni molto dure (una gemella, non la mia)battendo prototipi agguerritissimi.
Fra l'altro quando piu' tardi cercavo una barca sicura e abitabile per anni di crociere in egeo dove il vento forte in estate c'e' tutti i gioni, mi sono ricordato di quella uscita e ho comprato proprio un GS 41 che per sei anni ha navigato con noi a bordo, io, mia moglie,ex istruttrice a Caprera, prima una figlia, poi due, tutte due in barca con pochi mesi.
A sentir voi uno in Egeo non dovrebbe mai andare, col meltemi a 30/35 nodi tutti i giorni...
Scusate, ma quando intervengo cerco di farlo, a ragion veduta, e basandomi sulla mie esperienze, non pretendo che tutti si comportino come me, sono assolutamente d'accordo con forza dieci, la vela e' molto soggettiva, uno fa' quello che si sente di poter fare, mancherebbe altro.
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
conosco il GS41 di cui parli la sta restaurando un mio amico, come quasi tutte le barche di finot è molto interessante
Alessandro, scusate, ma voi parlate solo delle barche, ma della gente che sta sulle barche non si parla? Sono tutti uguali in barca? Hanno tutti la stessa preparazione tecnica e soprattutto fisica? Io temo che chi fà questi discorsi avrà magari sì provato qualche raffica di vento forte e un po' di onda, ma la burrasca non l'ha mai provata. Sei lì, soffri come un maiale al macello sballottato qua e là come una bistecca e continui a ripeterti: 'Ma che pirla, perchè sono qui? Perchè non sono stato più prudente? Non potevo prevedere una cosa simile? Perchè mi sono messo in questa situazione? Ma chi me l'ha fatto fare??!!'. Ma che c'entra la barca? Sei tu che devi resistere! La barca resiste molto più di te, cazzarola!
il proprietario della barca, contento perche' aveva provato la barca in quelle condizioni e aveva visto come si comportava dando un grande senso di sicurezza.
Allora dove e' il problema, non e' meglio provare quando ci sono le condizioni e un equipaggio esperto o farsi magari sorprendere senza esperienza e incasinarsi perche' non si sa' cosa fare.
Ovviamente di base bisogna essere sicuri della barca
Sbaglio o ho parlato prima della barca di equipaggio esperto)]
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Messaggio inserito da pegaso
Hai hai qui hai proprio toppato, ti rispondo da ingegnere quale sono che non si nasce 'imparati', che le regole applicate sono frutto di esperienza e non cadono dal cielo, [u]ovviamente quando si prova lo si fa' su basi fondate su di un ragionamento, su delle ipotesi che si sono fatte.[u]
Lasciamo quindi stare la costruzione dei ponti.
Per provare una barca intendo un caso come questo.
Il cantiere del Pardo presenta una barca il Grand Soleil 41, progetto di Finot, con una poppa enorme, massima abitabilita'.
Discussione di banchina con il direttore vendite del Cantiere del Pardo, io sostengo la superiorita' di una barca classica come la mia di bolina con mare formato e trenta nodi di vento, lui mi dice, guarda che in quelle condizioni il GS 41 va' benissimo, vuoi provarlo, o.k. quando volete.
Ci troviamo un giorno con una forte libecciata e usciamo, ovviamente avevamo montato il fiocco sull'avvolgifiocco e preso due mani alla randa, fuori c'erano 30/35 nodi fissi e un mare di coseguenza, il proprietario della barca a bordo, la barca bolinava benissimo, molto bagnato il pozzetto centrale, e passava anche le onde molto bene, in poppa poi era molto sicura, ho dovuto ricredermi e ho ringraziato il mio amico e il proprietario della barca, contento perche' aveva provato la barca in quelle condizioni e aveva visto come si comportava dando un grande senso di sicurezza.
Allora dove e' il problema, non e' meglio provare quando ci sono le condizioni e un equipaggio esperto o farsi magari sorprendere senza esperienza e incasinarsi perche' non si sa' cosa fare.
Ovviamente di base bisogna essere sicuri della barca come lo ero io dell'Alpa 12,70 e dello swan 44 che e' seguito, barca che ha vinto una settimana delle bocche all'inizio degli anni ottanta, quando aveva gia' dieci anni, in condizioni molto dure (una gemella, non la mia)battendo prototipi agguerritissimi.
Fra l'altro quando piu' tardi cercavo una barca sicura e abitabile per anni di crociere in egeo dove il vento forte in estate c'e' tutti i gioni, mi sono ricordato di quella uscita e ho comprato proprio un GS 41 che per sei anni ha navigato con noi a bordo, io, mia moglie,ex istruttrice a Caprera, prima una figlia, poi due, tutte due in barca con pochi mesi.
A sentir voi uno in Egeo non dovrebbe mai andare, col meltemi a 30/35 nodi tutti i giorni...
Scusate, ma quando intervengo cerco di farlo, a ragion veduta, e basandomi sulla mie esperienze, non pretendo che tutti si comportino come me, sono assolutamente d'accordo con forza dieci, la vela e' molto soggettiva, uno fa' quello che si sente di poter fare, mancherebbe altro.
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Toppato? Non credo, forse non sono stato chiaro, quello è possibile....
Nessuno si lancia a progettare qualcosa senza le nozioni teoriche adeguate, io ingegnere non lo sono diventato
per ragioni personali, ma nessuno mi ha mai detto: 'prova a mettere un po' di ferro a occhio e vedi che succede....' che sia aandato nell'univeristà sbagliata? Può darsi....
Tieni conto el fatto che io rispondevo ad Alice (che forse potrei anche aver frainteso) che sembrava dire: Smettetela di parlarne sul forum e andate fuori a provare.... questo on si può dire a uno che non sa neanche come ci si mette alla cappa....
I forum servono anche per chiedere consigli, non trovi?
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Messaggio inserito da pegaso
il proprietario della barca, contento perche' aveva provato la barca in quelle condizioni e aveva visto come si comportava dando un grande senso di sicurezza.
Allora dove e' il problema, non e' meglio provare quando ci sono le condizioni e un equipaggio esperto o farsi magari sorprendere senza esperienza e incasinarsi perche' non si sa' cosa fare.
Ovviamente di base bisogna essere sicuri della barca
Sbaglio o ho parlato prima della barca di equipaggio esperto)]
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
sono d'accordo con Pegaso con questa filosofia. Personalmente, in navigazione, ho provato la mia barca fino a circa 35 nodi di vento e pur con equipaggio ridotto di sole due persone ho potuto constatare la bontà del progetto, però sono consapevole che le barche di una certa epoca avevano caratteristiche migliori per affrontare condizioni veramente dure.
Ritengo che la maggior parte delle barche moderne abbia una scarsa possibbilità di resistere a certe tempeste per tempi prolungati
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Messaggio inserito da pegaso
il proprietario della barca, contento perche' aveva provato la barca in quelle condizioni e aveva visto come si comportava dando un grande senso di sicurezza.
Allora dove e' il problema, non e' meglio provare quando ci sono le condizioni e un equipaggio esperto o farsi magari sorprendere senza esperienza e incasinarsi perche' non si sa' cosa fare.
Ovviamente di base bisogna essere sicuri della barca
Sbaglio o ho parlato prima della barca di equipaggio esperto)]
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Chi decide o no quando l'equipaggio sia o no esperto?
Chi valuta la preparazione psicofisica, lo stress che il corpo e la mente debbono sopportare?
Mi pare un po' empirico questo discorso, Pegaso.
Kermit, io cambio il tuo discorso: RITENGO CHE LA MAGGIORANZA DEI NAVIGANTI MODERNI NON SIA IN GRADO DI SOPPORTARE CONDIZIONI DI BRUTTO TEMPO PROLUNGATO.
Ovvero:
CEDE PRIMA L'UOMO RISPETTO AL GUSCIO!
Tom
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da bozzello
... Allo stesso modo è pericoloso scrivere certe cose su un forum, perchè alcuni potrebbero essere indotti a provare cose da non provare.
Tom
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Tom, se giri su internet trovi di tutto, puoi leggere di gente che si è divertita a farsi dare martellate sui testicoli (per non portare paragoni più particolareggiati) questo non significa che chi lo legge prenda anch'egli il martello e....
Anche uno scemo scuoterebbe la testa e direbbe: de gustibus....
Si, forse.... io però, avendo una (credo di poterlo dire) buona esperienza nel campo della subacquea, ti dico che ne ho visti tanti 'provare a spingersi un po' più in la', quando però ti sbagli e ti spingi troppo in la, rischi di non tornare più indietro.... con l'acqua non si scherza, non è respirabile, se ci finisci dentro senza le dovute attrezzature non torni a piedi e l'uomo non è più fatto per nuotare a lungo.... (secondo alcuni studi una volta si, almeno per quanto riguarda la razza bianca).
Meglio fare prima due conti o andare con qualcuno che sa toglierti il didietro dalle pedate....
Non mi ricordo se è mai stata notata questa curiosità ma il Grand Soleil che è naufragato all'ultima middle sea race perdendo il timone si chiamava 'LOKI' come lo swan 44 che nella sydney-Hobart del 1998 fu rovesciato da un frangente e fu costretto al ritiro.
Non so se le barche fossero dello stesso armatore ma forse sarebbe bene che cambiasse nome alla sua prossima barca
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da kermit
...ho potuto constatare la bontà del progetto, però sono consapevole che le barche di una certa epoca avevano caratteristiche migliori per affrontare condizioni veramente dure.
Ritengo che la maggior parte delle barche moderne abbia una scarsa possibbilità di resistere a certe tempeste per tempi prolungati
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Ecco, questa e' un'affermazione interessante.
Veramente secondo voi una barca degli anni 70 o 80 e' piu' robusta di una moderna barca?
Non voglio sollevare ulteriori polemiche, voglio solo capire qual'e' il vs. pensiero in proposito.
Vi siete mai chiesti quel'è il grafico e quindi il valore di angolo della stabilità positiva della vostra imbarcazione? Io si ed ho scoperto che il 411 ha un angolo di circa 120 gradi, ma prendo atto che imbarcazioni molto più oceaniche della mia ha valori anche vicini a 180°.I progetti S&S sicuramente hanno valori più elevati di 120°.
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da TeoV
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da kermit
...ho potuto constatare la bontà del progetto, però sono consapevole che le barche di una certa epoca avevano caratteristiche migliori per affrontare condizioni veramente dure.
Ritengo che la maggior parte delle barche moderne abbia una scarsa possibbilità di resistere a certe tempeste per tempi prolungati
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Ecco, questa e' un'affermazione interessante.
Veramente secondo voi una barca degli anni 70 o 80 e' piu' robusta di una moderna barca?
Non voglio sollevare ulteriori polemiche, voglio solo capire qual'e' il vs. pensiero in proposito.
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
No, assolutamente, a parità di qualià di prodotto. Sarebbe assurdo sostenere una cosa simile.
Forse Kermit intendeva sostenere che il disegno moderno previlegia altre componenti.
Tom
Mah! io non me le vado certo a cercare ma qualcuna me la sono beccata in traversata ed in regata.
In regata mediamente sei propenso a fare rotta il piu' possibile ma quoto Bozzello dicendo che l'uomo é ben piu' debole della VTR in questo caso perche' mediamente l'equipaggio (da regata) andava KO dopo un paio di ore (complice il buio spesso e la fifa) ed allora il piu' delle volte si é battuto in ritirata girando dignitosamente la poppa. Non per paura ma per il fatto che le regate erano come al solito durante il fine settimana con tempo 'preso a prestito' dall'ufficio ed il piu' delle volte il fortunale stravolgeva i piani micrometrici di rientro e di ferie.
In crociera quando te la becchi te la tieni ma un adeguato lavoro di prevenzione lo si puo' fortunatamente fare con i vari meteo. Quelle che ho preso io, vuoi perché ho rischiato vuoi perché i meteo non erano stati così affidabili, me le sono tenute con equipaggio ridottissimo ma barca in assetto. Oltre i 30kn la mia tendenza é (dove possibile) poggiare. Oltre i 40 poggiare é un imperativo (se possibile). Oltre i 50 (presi una volta) si scappa. Complice l'onda corta dell'Adriatico non é pensabile di risalire in relativo comfort un mare formato creato da un vento > di 30/40kn e che agisce con fetch importante.
Mettersi alla cappa con 40 o 50kn con il fiocco a collo significa rischiare di fare dei danni. Meglio senza vele e con ancora galleggiante piuttosto. Io a bordo ho sia una bella ancora galleggiante che una spera e sebbene sia pronto ad usarle fino ad ora ho preferito correre. Pensateci un attimo. 50 e passa nodi con ondate che spazzano la coperta. Portare un 'ancora galleggiante di grandi dimensioni a prua (e notate che bisogna attaccarla anche ad uno spezzone di catena per zavorrarla un po) piuì tutta la cima etc.etc. e finalmente riuscire a mollarla (sopravvento oserei puntualizzare! e con onde corte e ripide che ti smontano la barca). Beh tutto questo non si inquadra bene nella mia idea di divertimento e si entra nel campo della sopravvivenza. Quindi se posso continuo a stare in porto in caso di previsioni negative e correre se proprio me la becco.
Scud
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da TeoV
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da kermit
...ho potuto constatare la bontà del progetto, però sono consapevole che le barche di una certa epoca avevano caratteristiche migliori per affrontare condizioni veramente dure.
Ritengo che la maggior parte delle barche moderne abbia una scarsa possibbilità di resistere a certe tempeste per tempi prolungati
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Ecco, questa e' un'affermazione interessante.
Veramente secondo voi una barca degli anni 70 o 80 e' piu' robusta di una moderna barca?
Non voglio sollevare ulteriori polemiche, voglio solo capire qual'e' il vs. pensiero in proposito.
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
In termini generali ne sono straconvinto poi bisogna vedere caso per caso. A sensazione 'partono' troppi timoni e si 'staccano' troppe chiglie.
Il caso dello Sly che ha perso la chiglia come del G.S che ha perso il timone (e non è il primo) non mi è piaciuta per niente. Peraltro se la barca non fosse rimasta a galla alla deriva non so quanta volontà ci sarebbe stata nel recuperare il relitto.
Quello che è fastidioso da vedere è che gli enti normatori tipo il RINA si fanno vedere solo per prendere i soldi, quando c'è da organizzare una commissione d'inchiesta per valutare un incidente e prendere provvedimenti con i costruttori/progettisti per tutelare vite umane spariscono.
Che fine a fatto lo sly? Chi lo sta valutando? E del Loki? perchè si è staccato il timone?
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13