13-01-2009, 05:31
Dopo Natale mi è stata offerta l'occasione di visionare in un cantiere vicino casa un barca a vela che doveva rappresentare, a detta dei miei amici forieri della soffiata, un affare senza precedenti. L'affare era stato monetizzato in 20.000 euro più le spese di riparazione effettuate in loco dal cantierista stesso. Giunti sul posto lo spettacolo offerto superò anche la mia immaginazione: sopra l'invaso era adagiata quella che poi avremmo appurato essere un ELAN 431 luce anno di costruzione 1995 di provenienza croata, dove era stata utilizzata come charter, e trasferita alla base di Nisida dove aveva rotto gli ormeggi a causa dei forti venti dei giorni precedenti. La barca in coperta aveva riportato pochissimi danni ma l'opera viva lasciò tutti noi di stucco! Il timone era ridotto ad un ricciolo di acciaio, poi rilevatosi l'asse della pala tranciata di netto in due parti, mentre adagiata a pochi metri giaceva la deriva letteralmente stracciata dalla sua carena. Tutta la parte centrale dello scafo era stata sventrata ed era rimasta attacata ai bulloni del bulbo.
Versione del cantiere che aveva effettuato il recuro:
la barca a seguto della rottura delle cime di ormeggio, averva arato il fondo del porto infilando timone e deriva nella sabbia. Nel sollevare la barca con la gru è avvenuto il, per loro,'riparabile'. Infatti il progetto di recupero prevede la fornitura dal cantiere di produzione della stampata originale estesa per 50 cm ai lati della carena dell'alloggiamneto del bulbo da infilare dal lato superiore oltre al restauro e ricostruzione di tutte le parti mancanti dell'opera viva. Costo ulteriori 20.000 euro.
La domanda è: può un simile intervento non pregiudicare l'affidabilità della barca considerato che una simile deriva supera le sei tonnellate?
Io ho consigliato ai miei amici di attendere un 'Altro' affare ma mi è rimasta la curiosità di sapere se e come è possibile intervenire in casi del genere.
Versione del cantiere che aveva effettuato il recuro:
la barca a seguto della rottura delle cime di ormeggio, averva arato il fondo del porto infilando timone e deriva nella sabbia. Nel sollevare la barca con la gru è avvenuto il, per loro,'riparabile'. Infatti il progetto di recupero prevede la fornitura dal cantiere di produzione della stampata originale estesa per 50 cm ai lati della carena dell'alloggiamneto del bulbo da infilare dal lato superiore oltre al restauro e ricostruzione di tutte le parti mancanti dell'opera viva. Costo ulteriori 20.000 euro.
La domanda è: può un simile intervento non pregiudicare l'affidabilità della barca considerato che una simile deriva supera le sei tonnellate?
Io ho consigliato ai miei amici di attendere un 'Altro' affare ma mi è rimasta la curiosità di sapere se e come è possibile intervenire in casi del genere.