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Versione completa: albero rotante perchè no?
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@sailor13: non ho mai detto AERORIG. primo: non ci penserei mai: è una cazzata col botto. tutti problemi e nessuna semplificazione. ho parlato di ALBERO ALARE ROTANTE o pivotante se vuoi, con profilo alare e struttura in carbonio. aumenti i moduli ed utilizzi dell'unidirezionale appropriato per sopportare le sollecitazioni. la sezione alare orientabile ti permette di eliminare la randa con Vento forte ed utilizzare il solo profilo dell'albero per ottenere la portanza richiesta. veniva utilizzato quando si facevano regate dove le barche (anche trimarani) dovevano bolinare. ora che si fanno solo laschi non servono più. l'unico inconveniente potrebbe essere in porto all'ormeggio...MA NOI SIAMO TUTTI VELISTI CHE NON FANNO CRESCERE LE SERPULIDI SOTTO LE BARCHE, VERO? Big GrinBig GrinBig Grin
mi pare di poter riassumere che nella maggior parte dei casi l'albero rotante su un monoscafo é una 'tavanata galattica' Big Grin
mah. credo invece che un albero che ruota di un tot e con un profilo allungato darebbe una grandissima mano in tutto, concettualmente e' piu' logico. I problemi tecnici non sono insormontabili, basta fare le sartie che ruotano
anche loro. perche' non lo fanno? perche' negli ac, avere poco vantaggio e
impegnare risorse enormi su dimensioni di attrazzatura gia' al limite non
vale la candela, e sui barchi da crociera si porta via un sacco di spazio
e semplicita' per ottenere qualcosa che non gli frega a nessuno. la prima barca su cui misi il kulo era un cat, quando salii su una barca a chiglia rimasi di stucco..dove kaz e' l'albero che ruota? illogico in effettiTongue
un pò scherzavo ; nel frattempo mi é venuto in mente che esiste (esisteva ?) anche questo monotipo di cossutti : Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI . che mi ha legnato diverse volte quando avevo l'este 24...ma forse era un problema di 'operatore' 42
ma infatti, dopo aver curiosato ad esempio ben bene il Giro 34 progetto Finot, grazie ai suggerimenti, mi vien quasi il sospetto che sia fin troppo semplice, ma è la dimostrazione della fattibilità. Albero in carbonio per la rigidità e solo due sartie ben acquartierate. Niente crocette, neppure il diamante. La randa (veramente 'granda' in proporzione alla barca) ha il boma molto lungo e il fiocco è piccolo. Insomma un armo potente. E dire che è un progetto del '98. Qualcuno lo ha usato? visto che è stato pensato per il Girovela. Tra l'altro anche questo sta a significare robustezza considerato le tante mani che ci hanno lavorato sopra. Non mi risultano disalberamenti.
Citazione:Messaggio inserito da osef
...[] Insomma un armo potente. E dire che è un progetto del '98. Qualcuno lo ha usato? ...[]

Io l'ho usato. L'albero è un 'palo' e, al contrario di quel che dovrebbe fare per seguire il profilo della randa, ruota di oltre 45° per parte a livello dello spanner in coperta, mentre all'attacco delle sartie fissate 'opportunamente' ai lati, a seconda della tensione che si da alle stesse, ruota da niente a qualche grado...Nel 2007 nel corso di una prova della 'Coppa Merica' uno degli alberi è spioppato giù per il cedimento di una sartia (dyform). Stendiamo un velo pietoso sulla praticità del randone col boma inclinato...dico solo che quando si ammaina se non si sgancia la prima slitta bassa si fa fuori la randa...Dunque non è tutto oro ciò che luccica Big GrinBig GrinBig Grin
boh...con rispetto parlando, il Giro 34 mi sa di gran cassone con un palo della luce in mezzo. non mi sembra strano che nessuno o quasi l'abbia comprato
E' una barca che ha senso solo nel contesto in cui viene (veniva ?) adoperata...a Caorle ce n'era una un po' taroccata che correva (Maxi Dolphin, mi pare).
grande albert, mi piacciono i tuoi alti e bassi, come le onde nella giusta frequnza....ma maxi dolphin non è il cantiere produttore?
Esatto. Alti e bassi ?? Forse mi esprimo male...'correva' sta per partecipava alle regate...regatavaWink, non per 'volava basso'.
Salve. tutto ok. ma se ad un melges 24 ad esempio, largo quanto un classe a ,si mettesse paro paro ,un albero alare di classe a o formula 18...che controindicazioni ci sarebbero? grazie
Ciao, ti rispondo io che mi sento chiamato in causa in quanto aprii questa discussione ma, come puoi notare, è del 2009. Alla tua domanda non so rispondere.’
Normalmente ci si presenta nella sezione “welcome on board” poi puoi postare direttamente il tuo quesito, come nuova discussione (anche perché proprio specifico) nella sezione “Sailing and rigging”, ciao e benvenuto
Non reggerebbe alle sollecitazioni! L’albero dei catamarani da te citati sono studiati per reggere un certo peso, non so di quanti kg si parli ma al massimo del massimo avrai il peso del catamarano + quello dell’equipaggio (essendo ai trapezi), poi il tiro del vento è così forte che il cat scuffia, avranno fatto l’albero considerando questo immagino. Se però lo fissi a delle lande solidali ad una barca pesante con chiglia in piombo questa avrà un momento raddrizzante di gran lunga maggiore e quindi la sartia avrà un tiro esponenzialmente più alto e l’albero non è studiato per reggere tali pressioni. Senza contare che con quella randina di Classe A un Melges non lo muovi e se vuoi metterla enorme ed allunata si torna al discorso di sopra, l’albero non è progettato per reggere quelle sollecitazioni. Il gennaker manco lo menziono...Un uso intelligente di un albero di classe A lo ha fatto Vismara per la barca di uno che conosco e su cui ho fatto diverse uscite e regate, guardati le foto di Salinigi, a poppa noterai il portabandiera/antenne/radar in carbonio, quello è un albero di Classe A segato a circa 2mt
(27-01-2009 01:23)osef Ha scritto: [ -> ]... E dire che è un progetto del '98. Qualcuno lo ha usato? visto che è stato pensato per il Girovela. ...
Confesso l'ho usato… Spero che il reato sia caduto in prescrizione...

A parte gli scherzi,
ho fatto una piccola parte di un giro d'Italia a vela... L'albero incuriosiva ma era di gestione non facilissima.
Si bloccava a volte in angoli non congrui con la direzione del vento....Non ricordo altro ma ricordo che prendeva una buona dose di maledizioni giornaliere....

Nonostante quest'esperienza non totalmente positiva, non sono contrario all'idea dell'albero rotante. Una barca con i crocettoni tipo imoca 60 (se questi sono affiancabili allo scafo quando si è in porto) sarebbe utilizzabile normalmente o no????

bv
Effettivamente, un amico ha in banchina vicino a me un Freedom 35, alberi in carbonio senza sartie e boma wishbone.
Non girano gli alberi ma ruotano le vele che sono doppie e avvolgono l'albero.
Molto interessante.
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(18-07-2020 19:39)capatosta Ha scritto: [ -> ]Nonostante quest'esperienza non totalmente positiva, non sono contrario all'idea dell'albero rotante. Una barca con i crocettoni tipo imoca 60 (se questi sono affiancabili allo scafo quando si è in porto) sarebbe utilizzabile normalmente o no????

bv

Si, se "affianchi" i crocettoni allo scafo non serve nemmeno ammainare le vele .... vengono giù da sole .... e mi vedo già le veleggiate e gli ingaggi in boa Smiley36

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(20-07-2020 12:52)albert Ha scritto: [ -> ]Si, se "affianchi" i crocettoni allo scafo non serve nemmeno ammainare le vele ... vengono giù da sole ... e mi vedo già le veleggiate e gli ingaggi in boa Smiley36

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i crocettoni li affianchi in porto quando le vele sono già ammainate
sarebbe solo obbligatorio quel minimo di furbizia (e di attrezzature) necessario a garantire la stabilità all'albero "nudo"

se si son fatte regate in shore con multiscafi bestiali potrebbero ben farsi con crocettoni affiancabili (in porto)..

bv
Riprendo questa discussione perché le barche dell'attuale Coppa America hanno l'albero rotante. Con l'intelligente applicazione di due rande parallele. Tra l'altro penso che questa possa essere la prima delle applicazioni possibili (costose) sulle barche da regata "normali".

Quello che mi incuriosisce è che hanno le crocette. Come funziona?
Da una ripresa dell'elicottero di Luna Rossa sembra che queste non girino.
Che meccanismo ci potrà essere? Un anello su cuscinetto?
un po' di tempo fa erano state avanzate delle ipotesi dai 2 attentissimi D'albertas e Pinucci.
Le crocette dovrebbero essere scomposte per permettere di mantenere in posizione l'attacco delle sartie.

https://www.youtube.com/watch?v=IKW9mh_Y9D0&t=417s
Grazie, molto interessante.
Sono anche iscritto al canale di D'Albetas e Pinucci ma questo video mi era sfuggito.

Nell'ipotesi in questione il sistema sembrerebbe tutto sommato semplice.
Comunque molto ingegnoso: tutto un gioco di leve, con spinte e trazioni in relazione al punto di rotazione dell'albero.
Tra l'altro bello robusto considerato un solo ordine di crocette.
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