02-02-2009, 18:10
Riprendo qui la discussione sui dacron da crociera, utilizzati per realizzare vele cross-cut e radiali.
Come avrete già capito, nel caso di una vela cross-cut, i pannelli vengono disposti perpendicolari alla balumina, in modo da contrastare le tensioni con i fili della trama (fill) che sono orientati a 90° rispetto alla lunghezza del tessuto.
Nel taglio radiale, i pannelli vengono orientati invece in modo che le sollecitazioni prevalenti vengano contrastate con i fili dell'ordito, ovvero disposti a 0° rispetto alla lunghezza del tessuto.
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Qui di seguito una scheda di un comune tessuto bilanciato da crociera da 7.9 oz, con 450 dpi x 450 dpi, che significa che ci sono tanti fili a 90° quanti a 0°.
Se andiamo a vedere i grafici, o, meglio, lo stretch a 10 libbre, scopriamo che sui 90° il tessuto si allunga 2.4, mentre sugli 0° del doppio, ovvero 4.7 e a 45° 4 volte tanto, ovvero 9.4.
Dacron: Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .
Questo ci fa capire che, pur avendo lo stesso numero di fili che resistono, se costruiremo la vela cross-cut, avrà una forma molto più stabile e meno elastica che se la costruissimo triradiale.
Il motivo è il percorso diverso che fanno i fili durante la tessitura: quelli della trama sono diritti, quelli dell'ordito sono intrecciati e quando vanno in tensione tendono a raddrizzarsi provocando l'elasticità che rileviamo nelle prove di stretch.
Tessuto in sezione: Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .
Già che ci siamo vediamo la differenza con un laminato da crociera, con doppio taffettà e peso identico, 7.9 oz.
Sottoposto allo stesso test, nella direzione dell'ordito dà il risultato migliore e si allunga la metà del dacron equivalente, 1.1.
Nessun dubbio che vada usato per fare vele triradiali.
Laminato crociera: Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .
Ma il vantaggio più eclatante nei confronti del tessuto di dacron ce l'ha sul bias, ovvero a 45° dove si allunga anche qui la metà in percentuale, che però è una differenza enorme in senso assoluto.
Il motivo è che il tessuto si comporta come vediamo nell'immagine qui sotto:
Bias: Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .
Mi auguro che questa 'miniconferenza' non vi abbia annoiato e sia utile ad evitare che in ogni discussione, come successo in passato, si affronti l'argomento dacron/laminato/taglio portando a supporto sensazioni, innamoramenti etc. etc.
I gusti e le preferenze non sono comunque in discussione, ma la materia è pseudoscientifica e pseudosperimentale, quindi ben vengano pareri opposti se supportati da documentazione ....
Ciao.
Come avrete già capito, nel caso di una vela cross-cut, i pannelli vengono disposti perpendicolari alla balumina, in modo da contrastare le tensioni con i fili della trama (fill) che sono orientati a 90° rispetto alla lunghezza del tessuto.
Nel taglio radiale, i pannelli vengono orientati invece in modo che le sollecitazioni prevalenti vengano contrastate con i fili dell'ordito, ovvero disposti a 0° rispetto alla lunghezza del tessuto.
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Se andiamo a vedere i grafici, o, meglio, lo stretch a 10 libbre, scopriamo che sui 90° il tessuto si allunga 2.4, mentre sugli 0° del doppio, ovvero 4.7 e a 45° 4 volte tanto, ovvero 9.4.
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Questo ci fa capire che, pur avendo lo stesso numero di fili che resistono, se costruiremo la vela cross-cut, avrà una forma molto più stabile e meno elastica che se la costruissimo triradiale.
Il motivo è il percorso diverso che fanno i fili durante la tessitura: quelli della trama sono diritti, quelli dell'ordito sono intrecciati e quando vanno in tensione tendono a raddrizzarsi provocando l'elasticità che rileviamo nelle prove di stretch.
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Già che ci siamo vediamo la differenza con un laminato da crociera, con doppio taffettà e peso identico, 7.9 oz.
Sottoposto allo stesso test, nella direzione dell'ordito dà il risultato migliore e si allunga la metà del dacron equivalente, 1.1.
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Ma il vantaggio più eclatante nei confronti del tessuto di dacron ce l'ha sul bias, ovvero a 45° dove si allunga anche qui la metà in percentuale, che però è una differenza enorme in senso assoluto.
Il motivo è che il tessuto si comporta come vediamo nell'immagine qui sotto:
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Mi auguro che questa 'miniconferenza' non vi abbia annoiato e sia utile ad evitare che in ogni discussione, come successo in passato, si affronti l'argomento dacron/laminato/taglio portando a supporto sensazioni, innamoramenti etc. etc.
I gusti e le preferenze non sono comunque in discussione, ma la materia è pseudoscientifica e pseudosperimentale, quindi ben vengano pareri opposti se supportati da documentazione ....
Ciao.