Salve amici,
Secondo radio-banchina la tensione di drizza sposta il grasso(randa o genoa che sia) in avanti...mentre quando sono a prua /piede d'albero mi convinco che 'semplicemente' il grasso diminuisce uniformemente sull' inferitura e sulla balumina.
Immagino accadano entrambe le cose ...E cosi'?
Oppure ci sono casi / tagli /materiali in cui valgono comportamenti differenti?
Grazie a tutti
B.V.
Birimbao
Mhhh questo e' un lavoro per Albert man!

Allbeeert Mannn pensaci tu!!

Così in generale (che tra un po' arrivano gli scienziati e io sto zitto)...
Cazzando la drizza sposti la freccia massima in avanti e appiattisci la vela.
Occio tra un po' vengono fuori con il teorema di Pirignaso!!


Quoto.
Tra un pò arriveranno con il teorema della supercazzola prematurata ...
Cmq se cazzi la drizza (secondo me... perchè qui si nota come ognuno veda cose diverse in barca) sposti il grasso in avanti e hai un leggero appiattimento della vela nella parte medio alta. Per la parte bassa non c'è storia: si usa il tesabase
Mi zittisco anche io! Cinghia, 'ndemo bever un goto dala vedova?[?]


Dai dai che è una brutta giornata e vogliamo divertirci ... aspettiamo i teoremi che ci divertiamo.
Io non ho dubbi: se cazzo la drizza o va avanti il grasso o parte lo sciacquone.
ma cosa sono drizza e cazzo?
l'atto pre sessuale di un qualsiasi membro uomo..

Da recenti studi (buttalacqua e salvavino edizioni ast&mio)
i velisti sono stati definiti:
individui goderecci maschilisti e fallocratici
che identificano il loro desiderio onirico
nell'albero posto ritto al centro a mò di pene.
da qui i termini drizza e cazza che ben esemplificano
quanto sostenuto nelle pubblicazioni sopracitate.




Se la mettete sul buffonesco

posso rispondere a tono....
Oppure rispondo seriamente:
Perchè il 'grasso' vada avanti regolarmente cazzando la drizza, la vela deve avere due requisiti: 1) deve essere realizzata in tessuto e non in laminato; 2) deve essere pannellata cross-cut, ovvero avere il materiale che arriva diagonalmente sulla ghinda. Aumentando la tensione della drizza si ottiene un effetto simile a quello che si ottiene tirando un tovagliolo (di tessuto, non di carta

) per gli angoli. Dunque è una prerogativa delle vele in 'bassa tecnologia'.
In tutti gli altri casi, ed in particolare coi laminati, tesare la drizza oltre il punto in cui l'inferitura è distesa, deforma ed allunga permanentemente la vela, riducendo in effetti la quantità di ripresa e dunque di 'grasso' nella zona di ghinda (effetto contrario al desiderato).
Ciao
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Mi zittisco anche io! Cinghia, 'ndemo bever un goto dala vedova?[?]


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Non e' il posto giusto. Cmq sentiamo anche Stefanonene e i venessiani chi si vuole unire. Tipo: marti ore 20 campo Santi Apostoli... e free spritz time finche' non siamo in ginocchio.


>Oppure rispondo seriamente:
grazie Albert
>In tutti gli altri casi, ed in particolare coi laminati, tesare la drizza oltre il punto in cui l'inferitura è distesa, deforma ed allunga permanentemente la vela, riducendo in effetti la quantità di ripresa e dunque di 'grasso' nella zona di ghinda (effetto contrario al desiderato).
Parliamo di un genoa laminato.
L'inferitura è distesa: se mollo un filo di drizza che fa il grasso?
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Messaggio inserito da Alpa550
Quoto.
Tra un pò arriveranno con il teorema della supercazzola prematurata ...
Cmq se cazzi la drizza (secondo me... perchè qui si nota come ognuno veda cose diverse in barca) sposti il grasso in avanti e hai un leggero appiattimento della vela nella parte medio alta.
Per la parte bassa non c'è storia: si usa il tesabase.
Mi zittisco anche io! Cinghia, 'ndemo bever un goto dala vedova?[?]


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Se usi solo il tesabase, il grasso rimarra' piu' o meno in zona centrale, se vuoi spostarlo avanti devi usare il cunningham.
ciao
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da Gof
Parliamo di un genoa laminato.
L'inferitura è distesa: se mollo un filo di drizza che fa il grasso?
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Il 'grasso' in media arretra leggermente, o, meglio, si distribuisce su un profilo più circolare, per compensare il surplus di grasso nella parte anteriore della vela, dovuto alla catenaria dello strallo di prua nel genoa o all'albero poco flesso nella randa, in condizioni di vento debole. Quello che cambia, inoltre, lascando la drizza e lasciando il resto invariato, è l'aumento dello svergolamento della parte alta della vela.
Ciao
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Messaggio inserito da einstein
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Messaggio inserito da Alpa550
Quoto.
Tra un pò arriveranno con il teorema della supercazzola prematurata ...
Cmq se cazzi la drizza (secondo me... perchè qui si nota come ognuno veda cose diverse in barca) sposti il grasso in avanti e hai un leggero appiattimento della vela nella parte medio alta.
Per la parte bassa non c'è storia: si usa il tesabase.
Mi zittisco anche io! Cinghia, 'ndemo bever un goto dala vedova?[?]


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Se usi solo il tesabase, il grasso rimarra' piu' o meno in zona centrale, se vuoi spostarlo avanti devi usare il cunningham.
ciao
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sono d'accordissimo con Albert ( ci mancherebbe altro...

), non ha senso con i laminati tesare a ferro la drizza sperando che il grasso vada avanti, lo farà solo se la vela si deforma per sempre.
Anche cazzando il cunningham è simile il discorso.
Si deve cazzare quel po che basta per tendere l'inferitura e recuperare le pieghe.
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Messaggio inserito da einstein
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Messaggio inserito da Alpa550
Quoto.
Tra un pò arriveranno con il teorema della supercazzola prematurata ...
Cmq se cazzi la drizza (secondo me... perchè qui si nota come ognuno veda cose diverse in barca) sposti il grasso in avanti e hai un leggero appiattimento della vela nella parte medio alta.
Per la parte bassa non c'è storia: si usa il tesabase.
Mi zittisco anche io! Cinghia, 'ndemo bever un goto dala vedova?[?]


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Se usi solo il tesabase, il grasso rimarra' piu' o meno in zona centrale, se vuoi spostarlo avanti devi usare il cunningham.
ciao
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Verissimo , mi ero spiegato male: intendevo che cion la drizza l'appiattimento (a meno che ci sia ... ) è nella parte medio alta, mentre per appiattire la parte bassa usi il tesabase.
Convengo perfettamente sul cunningham.
OK,
adesso è chiaro che il grasso si sposta verso prua solo nel dacron cross-cut. Nei laminati resta groso modo dovo il velaio lo ha voluto.
Ma cmq l'entità del grasso dipende dalla tensione di drizza? Cioè quale è l'effetto della drizza sul profilo? Mi aspetto che anche qui dipende dal taglio e dal tessuto.
Grazie a tutti
Birimbao
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Messaggio inserito da albert
Se la mettete sul buffonesco

posso rispondere a tono....
Oppure rispondo seriamente:
Perchè il 'grasso' vada avanti regolarmente cazzando la drizza, la vela deve avere due requisiti: 1) deve essere realizzata in tessuto e non in laminato; 2) deve essere pannellata cross-cut, ovvero avere il materiale che arriva diagonalmente sulla ghinda. Aumentando la tensione della drizza si ottiene un effetto simile a quello che si ottiene tirando un tovagliolo (di tessuto, non di carta

) per gli angoli. Dunque è una prerogativa delle vele in 'bassa tecnologia'.
In tutti gli altri casi, ed in particolare coi laminati, tesare la drizza oltre il punto in cui l'inferitura è distesa, deforma ed allunga permanentemente la vela, riducendo in effetti la quantità di ripresa e dunque di 'grasso' nella zona di ghinda (effetto contrario al desiderato).
Ciao
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La quantità di grasso, oltre che dal giro d'inferitura, è data dalla differenza di lunghezza lungo il tessuto delle catene verticali, ovvero, più è lunga in verticale la vela nel centro rispetto ad inferitura e balumina, più grassa sarà. Questa differenza va ripartita nel progetto nelle giunture tra i vari ferzi.
Dunque la tensione della drizza sul dacron c-cut opera in due sensi: quello che abbiamo detto, ovvero una deformazione diagonale del tessuto, che opera un richiamo del tessuto stesso verso l'inferitura, ma anche un allungamento dell'inferitura stessa, che va a modificare il rapporto di lunghezza col centro della vela, provocandone l'appiattimento.
Non credo serva ricordare che ogni qual volta si compia quest'operazione, lo spostamento reciproco e l'allungamento dei fili degrada il finissaggio del tessuto, accorciando la vita della vela e riducendone le prestazioni.
Ciao