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Versione completa: Osmosi, un caso pratico
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Bravo, anche se vedendo fare i lavori soffrivo con te.
Eccezionale anche la documentazione. Una foto vale più di mille parole!
Complimenti sinceri, veramente bravo/i. La barca ti vorrà bene per sempre.
Cari AdV per fare il lavoro che Gedeone ha fatto ho trovato un rimessaggio all'aperto che mi ha permesso di lavorare alla mia barca. Dopo aver portato a zero la carena prima con una sabbiatura leggera e poi con la moletta a mano ho messo la gonna do plastica alla barca installandoci due stufe agli infrarossi. Il gestore mi aveva promesso di lasciarmi attaccare alla rete attraverso un sub contatore. Promessa del tutto disattesa per cui dopo un mese di tira e molla ho del tutto tolto la gonna pensando che almeno all'aria aperta avrei avuto una qualche possibilità di asciugatura.
Ora misuro ogni settimana con lo skinder analogico e inizio a vedere qualche risultato (un 60 % di carena intorno ai 50-60 un altro 40%, da mezza nave alla poppa, intorno a 80-100). Mi sa comunque che ci vorranno altri 3 mesi x avere valori accettabili e inizio a chiedermi se resisterò...
E' dura con la primavera in arrivo e la barca a secco!!
Chi ne sa di misurazioni di umidità qualcosa più di me anche perchè ho dei dubbi sulle misurazioni che stò effettuando.
Saluti a tutti
Bravo, veramente bravo. Hai portato un'esperienza meravigliosa a portata di tutti documentata in maniera splendida: Poi ognuno ne prenderà quel che serve anche se ovviamente immagino che ci sarà qualche professorone che magari storcerà il naso, forse perchè mentre impastavi lo stucco non andavi da destra verso sinistra o non accompagnavi il movimento con il passaggio delle nubi....
Io sono pr i lavori fatti in proprio dopo una seria riflessione e documentazione non allo sbaraglio però. A volte leggo di gente che si mette a far cose senza avere la minima cognizione questo è sbagliato a quel punto si chiamano professionisti e si tirano fuori i soldini è meglio che fare un gran casino!
Complimenti! e grazie per questo bellissimo resoconto... un utilissimo punto di riferimento Wink
Per Francy Sailor 67.
Se ti può aiutare ti racconto quanto successo a me.
Anche io ho fatto personalmente il trattamento antiosmosi.
Ho tolto tutto il gelcoat entro fine Novembre ed ho apllicato il trattamento epossidico il giugno successivo.
Le misurazioni fatte con l'apparecchio abbastanza serio in uso al commerciale di zona dava dei risultati di discontinuità superficiale che apparentemente non erano giustificati da un esame visivio e si facevano supposizioni su eventuali rinforzi locali presenti nel controstampo. Avvicinandosi al periodo del trattamento ero pieno di dubbi e sono riuscito ad ottenere un sopralluogo dal tecnico della V. con il oro apparecchio.Risultato: ha detto che difficilmente aveva trovato barche così asciutte ed erano scomparse le zone di discontinuità.
L'apparecchio usato può fare la differenza e quello della soc V. (quasi ubn bauletto) è senz'altro superiore alla 'scatoletta' in dotazione ai più.
Spero di averti dato una risposta.

P.S.: la mia barca si è asciugata stando in un piazzale all'aperto a 50m dal fiume.
Grazie per il tuo intervento, anche io penso che molto dipenda dallo strumento, ma non ho sottomano nessuno che possa rifarmi la misurazione con uno strumento diverso più professionale.
Anzi lancio un appello su Napoli e provincia in tal senso: conoscete qualcuno che a prezzo modico mi possa fare una misurazione seria.

Grazie a tutti
Ciao Francy,
L'asciugatura è la parte in cui l'impazienza la fa da padrone.
Temo che il lasciare lo scafo umido possa essere il peggiore degli errori.
Concordo però (perché ci sono passato) che asciutto non è un termine come 'in cinta'... Ha mille gradi intermedi.
Secondo la mia esperienza devi portare lo scafo sotto i parametri consigliati nella totalità dello scafo, unica eccezione devono essere quei 4-5 punti di forte discontinuità dove, come ho scritto, fisicamente non ha senso che ci siano delle discontinutà.
Spiego meglio cosa intendo per discontinuità: in un'area ho lo skinder a valori del 20% U.R. poi sposto lo strumento di 3-4 cm sullo scafo e ottengo 99% U.R. In un corpo solido continuo trovo difficile giustificare tali valori, lo strumento del perito non rilevava queste discontinuità (sul suo misurava 20% e poi 21%).

ciao
Ciao Gedeone, ho capito cosa intendi ma la discontinuità come veniva spiegata dal perito in relazione allo strumento da te usato?. Era forse colpa delle ferramenta montate all'interno, dei madieri o delle ordinate che si usa costruire fazzolettando sulla parte interna usando supporti lignei o cos'altro?.
Forse nello strumento del perito poteva essere regolato il grado di penetrazione della misurazione in modo da limitarla solo alla vetroresina?
Io purtroppo ho la barca alla Lega navale e teoricamente dopo 6 mesi di assenza pur pagando potrei perdere il posto.
Il che ti rendi conto sarebbe una tragedia... per cui sono ormai all'ultimo mese e ho 30 come misurazione di media con alcune aree anche a 80-90 ma con al centro di questi aree zone anche di 10!
Non so come venirne fuori francamente.
Un'altra cosa: dopo le prime due mani di 10 10 se passano più di 48 ore devo poi carteggiare con acqua prima dello stucco?
Grazie
Francy,
sarò franco, anche il perito ha dato una spiegazione poco scientifica. In alcune zone effettivamente c'era dell'acciaio annegato, in una, ho scoperto dopo, uno scatolato che si era riempito di acqua. Erano effettivamente tutte zone che non hanno visto scendere l'umidità di nulla (2 3 punti % tipo da 99 a 97%) in sei mesi, mentre lo scafo nella sua totalità aveva in regime di discesa molto costante e omogeneo. Però, ripeto, le zone erano piccole fascie in punti particolari, credo che sommando tutto non si arrivasse a qualche decimetro quadro.
La regolazione dello strumento del perito non l'ho vista e penso non fosse addirittura necessaria.

Il problema del posto è certo, capisco, fonte di grossa preoccupazione, forse puoi spiegare che la barca sta facendo un intervento radicale e ottenere una moratoria. Mi parrebbe giusto che si rendessero conto della situazione.

Le aree che descrivi secondo me devi soppesarle, ma temo che media 30% sia ancora alta.

Per l'applicazione del 1010 dopo un po' (48 ore non sono poi precisissime) la resina 'trasuda' un po' di patina untuosa che (penso) non permetta una perfetta saldatura degli strati successivi. Ritengo che 'careggiatura' si possa sostituire con pompa dell'acqua e spugnetta abrasiva 3M a levare la patina. Direi a occhio che se ne va un'oretta buona a fare 'sto lavoro, ma temo sia meglio farlo.

Ti auguro comunque di poter finire il lavoro in pace, parla con la LNI sono sempre persone, non solo regolamenti.

ciao
Vedo solo ora questo bel thread.
Spero di non averne mai bisogno, ma comunque grazie per resoconto e informazioni.
Non sapevo che la tua barca fosse stata oggetto di tante attenzioni.
A presto
matteo

P.S. che meraviglia quella barca vista da poppa a dritta della tua! SmileSmile
Ciao ADV,
ho ricevuto una domanda riguardante lo stucco e rispondo qui, dovesse mai essere utile a qualche altro utente:
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
...volevo chiederti una cosa relativa alla posa dello stucco. Dalla foto che hai postato si vedono le righe tutte belle dritte: come hai, nel dettaglio, messo lo stucco? Lo hai prima steso sulla barca con la spatola e poi hai passato la dentata o lo hai steso e accompagnato mano a mano solo con la dentata?...
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]

Lo stucco, dopo impastato l'ho steso direttamente con la spatola dentata. Se la quantità è poca si spalma senza problemi creando un solco uniforme e senza grossi problemi. Se per caso se ne mette un po di più (e quindi la spatola dentata ci scivola sopra senza fare il solco), nessun problema, ripassandoci sopra si tira benissimo e si uniforma senza problemi. Nessuna 'pre' passata con spatola liscia. Il solco deve arrivare fino alla barca (senza lasciare stucco, lo si riempirà dopo).
E' utile avere comunque una spatola liscia (nell'altra mano) con lo stucco da mettere o per toglierne un po' dalla dentata se è troppo.
Di spatole ce ne sono diverse, io le ho prese da chi mi vendette la resina, ma poi ne ho prese altre di maggiori dimensioni (io ho usato i denti da 1 mm). Quando sono poco flessibili stancano di più la mano, e una volta usate, se vanno ripulite (a stucco asciutto) l'unica cosa con cui sono riuscito è stata il flessibile con spazzola di ferro.

(Ciao Laura e spero di avere risposto alla tua domanda)
Grazie della risposta e delle spiegazioni. Abbiamo usato anche noi la spatola dentata da 1 mm, abbiamo steso lo stucco più o meno come hai detto tu per quanto riguarda il lato sinistro, ma non venivano tutte belle precise come le tue, anche dosando lo stucco e mettendone cioè un po' meno, per questo ti ho chiesto lumi.
Nel frattempo abbiamo fatto anche l'altro lato mettendo con la spatola larga uno strato di stucco che poi abbiamo tirato con la dentata. Il risultato è stato migliore ma ci abbiamo messo molto più tempo. Sarà la paura del far da sè...
Adesso siamo alla seconda mano con spatola liscia, mi pare stia venendo bene, ma che lavoraccio! In due sembra non finisca mai...
Grazie dell'aiuto che comunque il tuo resoconto ci ha fornito.
Aggiornerò sullo stato dei lavori.
Grazie ancora e BV.
Laura
<font face='Arial][color='Arial]
Casualmente ho letto solo oggi questa discussione, che mi ero perso a suo tempo. Interessantissima. Non posso che fare i complimenti a chi non solo si imbarca per lavori associabili alle fatiche di Ercole, ma si prende anche la briga di documentarli per gli altri. Questa mi sembra la cosa più encomiabile.
Una sola domanda: Dicevi che, per fortuna, la barca non era stata periziata al momento dell'acquisto. Non ho capito il senso del 'per fortuna'. Forse pensi che il perito non avrebbe fatto una giusta diagnosi?
Circa un decennio fà lavoravo nei cantieri,sopratutto sulle barche con osmosi,quindi...bravi!Avete fatto un bel lavoro!!!Cool
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da Ulisse 47
<font face='Arial][color='Arial]
... Dicevi che, per fortuna, la barca non era stata periziata al momento dell'acquisto. Non ho capito il senso del 'per fortuna'. Forse pensi che il perito non avrebbe fatto una giusta diagnosi?
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]

Il motivo della mia riflessione era che, se al tempo alla barca fosse stata diagnosticata l'osmosi, sicuramente non mi sarei fidato ad acquistarla (era ed è comunque la mia prima barca di proprietà); per cui non avrei comprato una barca che ad oggi non cambierei volentieri.
Mi ci trovo bene, posso pasticciare e fare prove che su una barca da 100K€ non mi sarei sognato di fare.
Ecco. Tutto qui. Sono uno dei pochi che non ha avuto i soliti due soli momenti di gioia in barca.

Ciao
Marco
Ho letto tutto e trovato estremamente interessante e didattico.
Anche io sto per accingermi a fare lo stesso lavoro, parto tra 2 settimane (per fortuna la barca è un po più piccola).
Mi sorge però una domanda circa le zone dove poggia la barca, e vorrei sapere tu come ti sei comportato. La mia idea è questa:
1) una volta portata a nudo la vetroresina sposto la barca sull'invaso in modo da asportare anche il gelcoat nelle zone dove appoggiava sull'invaso
2) una volta asciutta la barca, comincio il trattamento completo, tranne l'antivegentativa, nell'intera barca (chiaramente le zone dove appoggia rimangono a vetroresina a vista)
3) poi sposto la barca sull'invaso, e comincio il trattamento completo partendo dallo stucco con spatola dentata nei quattro punti di appoggio, e arrivando fino al primer epoxy.
4) antivegetativa

Tu come ti sei comportato?

La mia paura è che
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da acquafredda
Mi sorge però una domanda circa le zone dove poggia la barca,
....
Tu come ti sei comportato?

La mia paura è che
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Ciao Acquafredda,
Quello che ho fatto io NON è da seguire, perché di fatto io ho lasciato le zone dove poggiava la barca allo stato originale e le finiro al prossimo alaggio (tra qualche settimana).

Per far bene, l'invaso esistono tre possibilità:
- poggi la barca sul bulbo, e usi un'incastellatura (per esempio tubi innocenti) che tengano lateralmente e longitudinalmente la barca ferma spingendo sull'opera morta, e lavori tutto insieme.
- disponi (o costruisci) un invaso con 8 punti di contatto e quando lavori togli a 4 a 4 i supporti, in modo da non spostare la barca ma cambiare i punti di appoggio.
- sposti la barca come vuoi fare tu.

Il primo modo è altamente sconsigliabile se sei all'aperto per il rischio di vento forte, mentre al chiuso puoi farlo, anche se credo la '626' non sia proprio contenta di tale pratica.
Il secondo x me è il migliore, disponendo dell'invaso giusto.

Se non vuoi spostare la barca due volte, puoi fare tutto il lavoro e poi spostare e 'giuntare' fino al primer.
La AV la dai alla fine e le tacche come al solito a barca sulle cinghie (almeno così fanno da noi).

ciao
ciao, complimenti per il lavoro fatto!
sto iniziando anche io...
Una spiegazione: dopo aver pelato con il gelplane hai idrosabbiato o fresato le bolle?
grazie
mi complimento per il lavoro ma soprattutto per l'auto ironia con cui lo hai descrittoBig GrinBig GrinBig Grin
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