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Versione completa: Installare una Life Line
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Volendo installare due Life Line sulla mia barca sono andato dal mio fornitore per acquistare un cavetto d'acciaio e farmi prestare la pressa per impiombare (nella barca di un un mio amico il cavetto passa all'interno delle bitte di prua e poppa ed ha due impiombature per parte), il commesso ha detto che sul cavetto si può scivolare e mi ha consigliato una fettuccia.
Se decidessi per questa soluzione, ma a me quella fettucia a terra perennemente bagnata non mi attira molto, come la fisso? Basta una gassa?
Pino
Scusate se riprendo questo vecchio argomento. Quacuno parla di stroppi in tessile per assicurare la fettuccia ([?][?][?][?]line) alla bitta o dovunque si decida di assicurarla. Quale diametro di quale materiale ha il carico sufficiente? Una banale gassa è patetica o potrebbe essere sufficiente (parlo di una barca da crociera destinata, sulla carta, a navigazioni tranquille salvo errori di interpretazione meteo)?
Grazie e BV (ci siamo quasi...)

Ale
il termine corretto è jack line
in cavo, ovunque vengano passate il capitombolo in coperta e assicurato per la logica che rotondo rotola appena ci petti il piede sopra ti ritroverai sbragato in coperta, si legato ma, si rischia

DEVONO ESSERE in fettuccia piatta senza se e senza ma

con il tessile oggi i pescherecci più moderni ci fanno pure lo strascico
bv
Citazione:Montecelio ha scritto:
Appurato che và usata la fettuccia e montata all'interno delle sartie, si trova di altre marche, già pronta di varie misure con una asola e la fibbia come quelle Wichard che non trovo?
Grazie.
Pino

si ma trovi nei negozi di atrezatura da montagna della fettuccia dynema ecc ecc a prezzi umani, son certificate credo si possano ordinare anche cucite, altrimenti le prendi, poi potresti farle cucire in veleria se no le passi da bitta a bitta

perlegarti ti consiglio i loop da arrampiccata certificati, costano veramete poco, a roma trovi sicuramente tutto quello che ti occorre

ti assicuro che il risultato che otterrai è ottimo a un prezzo molto ragionevole
bv
Citazione:gatsby ha scritto:
Scusate se riprendo questo vecchio argomento. Quacuno parla di stroppi in tessile per assicurare la fettuccia ([?][?][?][?]line) alla bitta o dovunque si decida di assicurarla. Quale diametro di quale materiale ha il carico sufficiente? Una banale gassa è patetica o potrebbe essere sufficiente (parlo di una barca da crociera destinata, sulla carta, a navigazioni tranquille salvo errori di interpretazione meteo)?
Grazie e BV (ci siamo quasi...)

Ale
ormai con il dynema (spectra) si hanno carichi di rottura elevatissimi anche per cimette da 8 mm. Ritengo preferibile perchè più facile da annodare utilizzare proprio un diametro dell'8 (scalzato o non) con cui fare una legatura con diversi passaggi per incrementare l'attrito e quindi la stabilità della stessa nonchè il carico a rottura che in questo modo può essere elevato al valore desiderato.
Personalmente ritengo che la fettuccia di sicurezza (per evitare diatribe con gli anglofoni che chiamano life-line quella che per i naviganti nazionali sono le draglie) in una barca a vela, senza fare eccessivi nuovi attacchi, possa andare dalla galloccia di prua alla galloccia più interna delle drizze, subito a lato del tambuccio, da ambo i lati.

La fettuccia, vanno bene quelle tubolari che usano i velai di rinforzo alle bugne di scotta, può avere una gassa cucita da introdurre nella cava centrale della galloccia e ribaltare sulle ali: non si muove più!

Fatta una gassa si prova in barca e si imbastisce dove cucire la gassa sull'altra estremità per poterla introdurre e ribaltare con un pò di fatica. Anche in questo caso una volta ribaltata non si muove più. Qualcuno dirà: ma resta un pò lasca! Ccccerto... deve avere un pelo di lasco altrimenti ostacola lo scorrere del moschettone e rompe gli zebedei, inoltre caricare a 90° una fettuccia tesa a ferro moltiplica esageratamente ed inutilmente la sollecitazione.

Lo stroppo con i moschettoni che collega la cintura alla fettuccia non deve permettere di arrivare a toccare con il corpo le draglie dalla stessa parte della fettuccia, muovendosi sopravento c'è un ulteriore margine di sicurezza.

Si và così, sicuri di non potere andare fuori bordo, dal tambuccio (allacciarsi prima di uscire) alla ruota e, dall'altra parte, appena a pruavia dell'albero, verso prua si dovrebbe comunque andare solo legati sopravento e raddoppiare la cima (si passa sotto alla fettuccia e si mette anche il secondo moschettone alla cintura).

Utile un golfare al centro del pozzetto per ancorare chi ci opera.

Per il timoniere e per chi gira a poppa (molto pericoloso è passare attorno alle maxi ruote in uso) ritengo utilissima una gassa in alto (il più possibile ma...raggiungibile) fissata al paterazzo. Provare per credere!

Big GrinBig GrinBig Grin
Citazione:RMV2605D ha scritto:
Personalmente ritengo che la fettuccia di sicurezza (per evitare diatribe con gli anglofoni che chiamano life-line quella che per i naviganti nazionali sono le draglie) in una barca a vela, senza fare eccessivi nuovi attacchi, possa andare dalla galloccia di prua alla galloccia più interna delle drizze, subito a lato del tambuccio, da ambo i lati.

La fettuccia, vanno bene quelle tubolari che usano i velai di rinforzo alle bugne di scotta, può avere una gassa cucita da introdurre nella cava centrale della galloccia e ribaltare sulle ali: non si muove più!

Fatta una gassa si prova in barca e si imbastisce dove cucire la gassa sull'altra estremità per poterla introdurre e ribaltare con un pò di fatica. Anche in questo caso una volta ribaltata non si muove più. Qualcuno dirà: ma resta un pò lasca! Ccccerto... deve avere un pelo di lasco altrimenti ostacola lo scorrere del moschettone e rompe gli zebedei, inoltre caricare a 90° una fettuccia tesa a ferro moltiplica esageratamente ed inutilmente la sollecitazione.

Lo stroppo con i moschettoni che collega la cintura alla fettuccia non deve permettere di arrivare a toccare con il corpo le draglie dalla stessa parte della fettuccia, muovendosi sopravento c'è un ulteriore margine di sicurezza.

Si và così, sicuri di non potere andare fuori bordo, dal tambuccio (allacciarsi prima di uscire) alla ruota e, dall'altra parte, appena a pruavia dell'albero, verso prua si dovrebbe comunque andare solo legati sopravento e raddoppiare la cima (si passa sotto alla fettuccia e si mette anche il secondo moschettone alla cintura).

Utile un golfare al centro del pozzetto per ancorare chi ci opera.

Per il timoniere e per chi gira a poppa (molto pericoloso è passare attorno alle maxi ruote in uso) ritengo utilissima una gassa in alto (il più possibile ma...raggiungibile) fissata al paterazzo. Provare per credere!

Big GrinBig GrinBig Grin


QUOTISMO INCONDIZIONATO e complimenti per ''le draglie'' CoolBig Grin

nei corsi sicurezza viene spiegato

bv
scusate ... magari la mia e' una domanda stupida.. ma se gli attacchi alla cintura sono laterali non e' meglio? avendo un cordone a X da agganciare alla fettuccia e alla cintura a secondo del bordo dove si vuole passare. Quando si vuole tornare indietro e quindi cambiare lato della cintura rispetto la fettucia, si aggancia l'altro moscettone all'altro lato sulla cintura.Poi si puo sganciare l'altro e tornare indietro. In questo modo si e' sempre in sicurezza connessi alla fettuccia. Anche perche , almeno io, di solito mi sposto guardando prua o poppa per mantenere meglio l'equilibrio poiche di solito la barca e' inclinata o oscilla maggiormente nella drezione dei lati.Credo che con un attacco laterale (nel lato interno della barca), a parita' di movimenti , sia puo avere un cordone leggermente piu corto che con l'attacco frontale. Se eventualmente si cade in acqua si ha la possibilita' di respirare , basta girare la testa nellatra direzione, nel tempo in cui la barca viene fermata inoltre si fa meno resistenza all'avanzamento perche siamo di fianco e di conseguenza meno carichi(kg) per il cordone e la fettucciase. Se si rimane appesi su un bordo si ha la possibilita di essere 'attivi' nell'attesa di soccorso e nella fase di recupero.
che ne pensate?
ciao ciao
[quote]ventomagico ha scritto:
. Se si rimane appesi su un bordo si ha la possibilita di essere 'attivi' nell'attesa di soccorso e nella fase di recupero.
che ne pensate?
ciao ciao


NO =======================

no CONCORDO PER NULLA
IMHO il concetto delle jackline è quello DI NON finire mai fuoribordo

magari quando arrivano i soccorsi ti ritrovano appeso a murata annegato o assiderato, è una possibilità non tanto remota

anche come regola secondo me non c'è una ''regola ma dipende molto dalla barca, cosa offre ecc ecc

sarebbe oppoertuno imparare stare bassi e lavorare in ginocchio in certe condizioni
bv
Citazione:NoLe ha scritto:

L'uso di un passerino da tempesta deve avere lo scopo di non farti cadere in acqua quindi ... deve essere [gvid]piu' centrale possibile all'asse dell'imbarcazione[/gvid], altrimenti se lo si fa' scorrere vicino alla falchetta se si cade ... si e' in acqua!

L'uso di un passerino che scorre lungo la falchetta (tipo quello delle foto del catalogo Plastimo) lo vedo giusto con mare calmo.

I punti di aggancio del passerino devono essere passanti, se si vuole avere la massima sicurezza, sarebbe meglio predisporre dei golfari o altri punti di aggancio, attenzione alle resistenze di questi punti che devono avere sempre maggiori di 2000 Kg. la falchetta proprio non la userei Montecelio, le bitte hanno sicuramente una buona resistenza ma non mi sentirei comunque tranquillo.

Il cordone di sicurezza corto al punto di non farti finire fuori bordo, e' meglio che sia ad Y con due moschettoni in modo che se ti serve agganciarti ad un altro punto di tenuta lo puoi fare in tutta sicurezza senza rimanere un attimo mai slegato.

Ribadisco l'utilita' di agganciarlo alla cintura di sicurezza sulla schiena.

quoto in modo assoluto!!!!
Tutto deve essere predisposto per non andare OLTRE le draglie (ved. post storici) per cui l'aggancio di schiena non ha (IMHO) tutta questa importanza, anzi potrebbe essere più di intralcio che utile.
Sailor13, io passo da sopravento. Quello che dici è interessante.
Ad integrazione e conferma delle osservazioni di Nole.
L'antico termine italiano corretto, come è già stato detto, è passerino di sicurezza.
I vecchi manuali consigliano di legarsi in almeno due punti e spostarne uno per volta.
No fissare i passerini alla falchetta, ma più centrali possibile.
Cintura o giubbetto con fermo inguinale e cordone a Y, corto.
L'aggancio di schiena sarebbe ottimale ma serve solo se si è trascinati dalla barca per non rimanere a faccia sotto, scomodo da usare perché se ti scappa uno dei cordoni è difficile riprenderlo impacciati da cerata e giubbetto.
L'esperienza mi ha dimostrato che trascinati dalla barca, anche se il giubbetto ha il colletto che si gonfia sotto la nuca, si gira ugualmente su se stessi se non si aprono le braccia per stabilizzarsi, ed allora sì serve l'aggancio sulla schiena per tenere fuori la faccia.
Bene solidi golfari dedicati ai passerini e golfari anche in pozzetto: all'uscita del passo d'uomo e vicino al timone, ho già visto gallocce e bitte andarsene insieme ai cavi d'ormeggio o dell'ancora.
Cavo o fettuccia, se ben solido, non cambia molto: sul cavo si scivola perché rotola, nella fettuccia ci si inciampa perché non è mai tesissima.
Sempre passare sopra vento e camminare ben bassi o sulle chiappe o gattonare, tenendo in mano o una draglia o il tientibene.
Anche legati una mano per se ed una per la barca.
No ai nodi su passerini e cordoni di tessile: come si spezza facilmente uno spago? Gli si fa un nodo assuccato, si tengono i capi in mano e si dà un bello strattone, provare quanto è facile.
Il miglior consiglio: non cadere in acqua.Smiley14
Ma queste ed altre cose, chi va per mare le sa già.Big Grin
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