29-03-2009, 21:13
...una barca in legno massello è per necessità un dislocamento pesante in quanto la unidirezionalità delle fibre del legno, lo fanno resistere bene in una direzione (anisotropia) mentre offre scarsa resistenza nel senso contrario. Gli incastri la chiodatura ecc. non risolvono completamente il problema, la trazione (urto) perpendicolare alle fibre può provocare la rottura longitudinale di qualche tavola.
Quando fu scoperta la colla a base resorcinica (colla rossa) con caratteristiche di insolubilità nell'acqua, che una volta indurita aveva grande presa nell'incollaggio, fu una rivoluzione.
Le tavole si incollano incrociate e il legno diventa isotropo (resistente in tutte le direzioni), di conseguenza abbiamo uno scafo con struttura leggerissima dove il peso è circa la metà di uno in massello, con resistenza a trazione di mille Kg x cm2 (media tra le specie di legni che lo compongono). Se ben progettato strutturalmente nel senso di torsione e flessione avrà caratteristiche di monoliticità ineguagliabili, uno scafo senza soluzioni di continuità e senza nessun innesco di rottura degno della migliore tecnica aeronautica. Le tavole incollate con la 'rossa' devono essere serrate per bene, perchè la colla deve entrare nei pori (cellule) di entrambi i pezzi. Bisogna evitare il formarsi di sacche di colla dovute alla non planearità del legno perchè esse sottoposte alle sollecitazioni nel tempo, diventano il punto di partenza per fessurazioni.
Resina epossidica
La resina epossidica migliora ulteriormente l'incollaggio, avendo la struttura molecolare ad alveare. Nell'incollaggio eventuali sacche di resina si comportano come una capriata: assorbono meglio gli sforzi là dove la 'rossa' può fessurarsi.
E' inoltre un ottimo isolante del legno, infatti dando la prima mano, stendendola bene a pennello, ne chiudiamo la maggior parte dei pori. Al termine della prima mano, se si guarda il legno in controluce, i punti non impregnati a sufficienza risultano opachi, pertanto bisogna ritoccali.
A questo punto conferiamo al legno l'effetto 'cantina' cioè non interagisce più con l'umidità presente nell'aria circostante, stabilizzandosi.
Altre mani di epoxy sono uno spreco economico e di tempo e non migliorano un bel niente. Tre mani di vernice o pittura completano l'opera. Una barca costruita in lamellare, isolata con resina su tutta la superficie esterna (mai sotto coperta), richiederà ripitturazioni dopo 5 anni (a secondo di chi ... pennella) Quello che scrivo è il compendio di decenni di lavoro nel campo nautico per hobby.
Pitture
Le pitture oggi giorno sono fantastiche, sul massello useremo le monocomponenti senza dare l'isolamento con la resina, (il legno si muove troppo). Bene anche i trattamenti con olio di lino cotto (se ne trovate ancora, minio ecc. oltre al calafataggio con canapa o stoppa, lasciate perdere le cotonine intrecciate, lo spessore del comento può essere variabile, la canapa è filiforme e si inserisce nella giusta quantità, la cotonina intrecciata è a diametro fisso.
Nelle costruzioni in lamellare (l'esterno già detto) all'interno ho usato le nuove pitture e vernici a base d'acqua, che dire, vanno bene, non rilevo inconvenienti, sono in evoluzione tecnica e non potranno che migliorare.
Che bello quando pitturi sotto coperta senza inalare solventi!
Sul legno massello e lamellare evitate le pitture, vernici e antivegetative bi-componenti, sono rigide, non seguono i movimenti del legno (ciò che le monocomponenti fanno egregiamente) e spaccano somigliando alle zolle nel terreno inaridito.
Quando fu scoperta la colla a base resorcinica (colla rossa) con caratteristiche di insolubilità nell'acqua, che una volta indurita aveva grande presa nell'incollaggio, fu una rivoluzione.
Le tavole si incollano incrociate e il legno diventa isotropo (resistente in tutte le direzioni), di conseguenza abbiamo uno scafo con struttura leggerissima dove il peso è circa la metà di uno in massello, con resistenza a trazione di mille Kg x cm2 (media tra le specie di legni che lo compongono). Se ben progettato strutturalmente nel senso di torsione e flessione avrà caratteristiche di monoliticità ineguagliabili, uno scafo senza soluzioni di continuità e senza nessun innesco di rottura degno della migliore tecnica aeronautica. Le tavole incollate con la 'rossa' devono essere serrate per bene, perchè la colla deve entrare nei pori (cellule) di entrambi i pezzi. Bisogna evitare il formarsi di sacche di colla dovute alla non planearità del legno perchè esse sottoposte alle sollecitazioni nel tempo, diventano il punto di partenza per fessurazioni.
Resina epossidica
La resina epossidica migliora ulteriormente l'incollaggio, avendo la struttura molecolare ad alveare. Nell'incollaggio eventuali sacche di resina si comportano come una capriata: assorbono meglio gli sforzi là dove la 'rossa' può fessurarsi.
E' inoltre un ottimo isolante del legno, infatti dando la prima mano, stendendola bene a pennello, ne chiudiamo la maggior parte dei pori. Al termine della prima mano, se si guarda il legno in controluce, i punti non impregnati a sufficienza risultano opachi, pertanto bisogna ritoccali.
A questo punto conferiamo al legno l'effetto 'cantina' cioè non interagisce più con l'umidità presente nell'aria circostante, stabilizzandosi.
Altre mani di epoxy sono uno spreco economico e di tempo e non migliorano un bel niente. Tre mani di vernice o pittura completano l'opera. Una barca costruita in lamellare, isolata con resina su tutta la superficie esterna (mai sotto coperta), richiederà ripitturazioni dopo 5 anni (a secondo di chi ... pennella) Quello che scrivo è il compendio di decenni di lavoro nel campo nautico per hobby.
Pitture
Le pitture oggi giorno sono fantastiche, sul massello useremo le monocomponenti senza dare l'isolamento con la resina, (il legno si muove troppo). Bene anche i trattamenti con olio di lino cotto (se ne trovate ancora, minio ecc. oltre al calafataggio con canapa o stoppa, lasciate perdere le cotonine intrecciate, lo spessore del comento può essere variabile, la canapa è filiforme e si inserisce nella giusta quantità, la cotonina intrecciata è a diametro fisso.
Nelle costruzioni in lamellare (l'esterno già detto) all'interno ho usato le nuove pitture e vernici a base d'acqua, che dire, vanno bene, non rilevo inconvenienti, sono in evoluzione tecnica e non potranno che migliorare.
Che bello quando pitturi sotto coperta senza inalare solventi!
Sul legno massello e lamellare evitate le pitture, vernici e antivegetative bi-componenti, sono rigide, non seguono i movimenti del legno (ciò che le monocomponenti fanno egregiamente) e spaccano somigliando alle zolle nel terreno inaridito.