Salve a tutti. Sono interessato a capire di piu sui coefficenti di sbandamento delle barche a vela. Vedo e sento oppure leggo che il peso del bulbo e la sua lunghezza dovrebbero testimoniare un comportamento piu tranquillo o piu allegro. Non riesco ad individuare i dati chiave con i quali si possa evincere i rapporti di comportamento delle varie barche e progetti. Qualcuno mi sa indirizzare per una migliore comprensione? Grazie saluti
L'argomento è un po' troppo complesso per essere trattato di sana pianta in un forum.
Se vuoi approfondire il mio consiglio è:
Teoria e progetto di imbarcazioni a vela di Sergio Crepaz, ed. Zanichelli.
Al capitolo 7 c'è la trattazione relativa alla stabilità delle carene.
Ciao
... a trovarlo il libro di Crepaz
ti consiglio il libro 'Le qualità marine di una barca' di Marchaj, per me ottimo.
In pratica più è stabile e più rolli, meno stabile meno rollio movimenti più dolci. Bisogna arrivare ad un compromesso, lascialo fare al proggettisia. Es: prove fatte in vasca, stesso modello, con albero e senza, sollecitato con onde si rovescia e fa il giro di 360° prima quella senza albero. Tutto quello che metti sotto la linea di galleggiamento contribuisce alla stabilità. La stabilità è un'oppppinione.-
io ho annegato mi socera in sentina....mo' capisco perche' la barca e' cosi' stabbile...
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Messaggio inserito da tandu
... a trovarlo il libro di Crepaz
ti consiglio il libro 'Le qualità marine di una barca' di Marchaj, per me ottimo.
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Vero non si trova più! e pensare che nonostante gli anni è ancora uno dei pochi libri fatti veramente bene.
Per rispondere a Solista, non è facile giudicare il comportamento in base ai dati dichiarati dal cantiere, occorre analizzare l'intero progetto, ci sono barche che hanno stabilità di forma tali da avere un ottimo raddrizzamento, e quindi un comportemento 'tranquillo', anche con bulbi non troppo pesanti.
Il rapporto sarebbe comunque da considerare in funzione del piano velico, Anche in questo caso è difficile trarre conclusioni approssimative, ci sono stati modelli di barche che nella configurazione Regata, con piano velico maggiorato, andavano meno di modelli crocera, il bulbo che occorreva per stabilizzare la quantità di tela portava con sè un dislocamento che ne faceva aumentare il volume di carena e la conseguante resistenza all'acqua, del modello in configurazione crocera, evidentemente più equilibrato.
Salve ringrazio tutti per il contributo. Mi rendo conto che non sia possibile evincere una regola univoca a questo argomento. Mi ha stupito lìamico che dice che senza albero si rovescia prima! Non avrei creduto. Un caro saluto a tutti.
io ce l'ho
o meglio la mia donna
Moltissimi anni fa il mio primo libro di teoria della vela è stato 'Lo sport della Vela' di Juan Baader. E' stato per molto tempo la mia bibbia. Era edito da Mursia. C'e qualcuno tra voi che lo ha conosciuto e frequentato?
A.
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da solista
Salve ringrazio tutti per il contributo. Mi rendo conto che non sia possibile evincere una regola univoca a questo argomento. Mi ha stupito lìamico che dice che senza albero si rovescia prima! Non avrei creduto. Un caro saluto a tutti.
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evidentemente il tuo amico
- o è 'molto attezzato' e mentre sta sdraiato sulla tuga si eccita
- o farebbe meglio a studiarsi i concetti di stabilità.
tutto il peso in alto alza il baricentro e pertanto riduce la stabilità della barca.
se togli l'albero e tutta l'attrezzatura sposti il baricento verso il basso e riduci l'inerzia trasversale.
risultato:rolli meno e ti rovesci più difficilmente.
Probabilmente voleva dire 'senza l'albero si 'RADDRIZZA' più facilmente....
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da bluebarbjack
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da solista
Salve ringrazio tutti per il contributo. Mi rendo conto che non sia possibile evincere una regola univoca a questo argomento. Mi ha stupito lìamico che dice che senza albero si rovescia prima! Non avrei creduto. Un caro saluto a tutti.
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evidentemente il tuo amico
- o è 'molto attezzato' e mentre sta sdraiato sulla tuga si eccita
- o farebbe meglio a studiarsi i concetti di stabilità.
tutto il peso in alto alza il baricentro e pertanto riduce la stabilità della barca.
se togli l'albero e tutta l'attrezzatura sposti il baricento verso il basso e riduci l'inerzia trasversale.
risultato:rolli meno e ti rovesci più difficilmente.
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Penso che l'amico a cui si riferisce solista sia l'ADV bullo, che riporta un esperimento dove una modello senza albero ha meno stabilità di uno con albero, in una situazione simulata di mare molto difficile. Non so se le fonti sono le stesse, ma ho letto tale esperimento in un libro di Marchaj, in pratica l'albero fa da elemento stabilizzatore quando le oscillazioni sono molto rapide, personalmente condivido la conclusione dell'esperimento.
la stabilità di una imbarcazione è caratterizzata da (r-a) che è la distanza tra il metacentro e il baricentro.
addirittura una drizza non fissata influisce sulla stabilità in quanto carico 'a pendolo' è come se tutto il suo peso fosse concentrato in testa d'albero.
togliere l'albero e tutta l'attrezzatura abbassa la posizione del baricentro mentre il metacentro praticamente non si sposta.
pertanto il braccio di stabilità aumenta.
cambia l'inerzia e pertanto la risposta in frequenza del sistema scafo-mare secondo le leggi della meccanica normalmente applicabili ad un sistema massa-molla-smorzatore (chiaramente di tipo non lineare).
la risposta in frequenza del rollio è determinata dalle armoniche proprie ed pertanto a qualunque condizione di impulso determinata da treni d'onde si avrà una risposta.
giocando in vasca con frequenze determinate si può ribaltare una barca con una certa frequenza e dimostrare che CON QUELLA FREQUENZA se ci fosse stato l'albero non si sarebbe ribaltata: è come utilizzare l'alfabeto e dimostrare che con questo si può anche scrivere la Divina Commedia.
sarebbe gradito che questi 'geni della dinamica' riportassero anche la condizione di frequenza con cui la barca con albero si rovescia e verificare il comportamento senza albero nella stessa condizione dinamica.
Ciao bluebarbjack, è verissimo quello che dici, l'esperimento incriminato lo vedo come una curiosità che altro.
Bluebarbjck scometto che sei ingegnere. Conosci la teoria ma ti posso assicurare che più una barca è stabile e più rolla, i richiami sono violenti, meno stabile movimenti lenti e dolci. I modelli in vasca erano uguali con e senza albero uno vicino all'altro. Con lo IOR le barche stabili venivano penalizzate, i proggettisti cercavano di mettere la zavorra molto vicino al baricentro sia per diminuire la stabilità sia per rendere la barca morbida con onda. si arrivo all'assurdo che certe barche a 90° non tornavano più su. Questo fino alla regata del Fastenet dove persero la vita diversi marinai, non ricordo l'anno esatto, mi sembra 1978, dopo quella regata il regolamento fu cambiato. La stabilità è un'oppppinione
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da bullo
Bluebarbjck scometto che sei ingegnere. Conosci la teoria ma ti posso assicurare che più una barca è stabile e più rolla, i richiami sono violenti, meno stabile movimenti lenti e dolci. I modelli in vasca erano uguali con e senza albero uno vicino all'altro. Con lo IOR le barche stabili venivano penalizzate, i proggettisti cercavano di mettere la zavorra molto vicino al baricentro sia per diminuire la stabilità sia per rendere la barca morbida con onda. si arrivo all'assurdo che certe barche a 90° non tornavano più su. Questo fino alla regata del Fastenet dove persero la vita diversi marinai, non ricordo l'anno esatto, mi sembra 1978, dopo quella regata il regolamento fu cambiato. La stabilità è un'oppppinione
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scusa se sono un ingegnere e per di più navale.
purtroppo nessuno è perfetto.
se sei anche solo un perito (non defunto) sai anche che le accelerazioni sono maggiori tanto più alte sono le frequenze.
pertanto tanto più stabile è la barca tanto più alte sono le frequenze, e pertanto più fastidiose.
inoltre le forti accelerazioni consumano molta energia e rallentano la barca.
le storture generate da architetti e armatori per aggirare i regolamenti non devono essere riportate come il 'vangelo della corretta progettazione': un criminale resta un criminale anche se vince la guerra.
spero però che qualcuno mi convinca sul motivo di costruire catamarani e trimarani quando, se si rovesciano, non hanno alcuna speranza di raddrizzarsi se non con l'aiuto di una gru.....
scusandomi per essere un ingegnere, buon vento
porca vacca......come architetto è la prima volta che sono contento di dar ragione ad un ingegnere!!
Non sono nè architetto nè ingegnere ma ho tolto l'albero per manutenzione: al solito ormeggio, afflitto da risacca motoscafara, la barca rolla con movimenti molto più rapidi e fastidiosi.
Di più non so.
Ciao
é logico ...appunto!! ci impiega meno tempo a tornare diritta