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Versione completa: stecche piatte o tonde per la randa????
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devo steccare una randa per renderla full-batten come ho sempre avuto. ora ho visto le stecche a sezione tonda. un velaio mi ha detto che si rompono più facilmente e sono meglio quelle classiche piatte, un'altro che non ha mai avuto problemi, anzi quelle piatte si rompono per torsione, basta che le tonde si montino con macchinette (puntastecche) da tutte e due le parti. d'altronde io le ho da anni nel lazybag e non è mai successo niente. essenso un veterovelista non ho altra esperienza in merito. potete aiutarmi?
non sono di certo un esperto, ma ti dico cosa ha detto il mio velaio quando con stupore mi sono ritrovato le stecche tonde al posto di quelle piatte della mia nuova randa full batten: la spiegazione dichiarata è che dipende dalle dimensioni delle vele. Nel mio caso la randa è 44 mq circa, per cui si imponeva la stecca a sezione circolare e non la classica piatta.... dal punto di vista della resistenza, direi che pensandoci la stecca a sezione circolare è la migliore (resiste bene a torsione e flessione); come ingombro invece preferirei la stecca piatta... poter stimare (se esiste) una riduzione dell'efficienza della randa causata dal maggior ingombro delle tasche non saprei proprio cosa dire, secondo me a naso direi che perde di efficienza, ma magari invece è il contratio perchè induce la formazione di uno strato limite turbolento che migliora la portanza della vela... mi rendo conto di non essere stato di grande aiuto, ma spero di aver lanciato qualche spunto... ciao
esiste un problema di stabilità a carico di punta.
qualunque oggetto, sottoposto a pressione monoassiale, sopporta il carico in maniera inversamente proporzionale alla sua lunghezza (semplificando), a parità di sezione.
aumentare la sezione permette di aumentare l'inerzia e quindi stabilizzare la stecca a carico di punta.
questo in particolar modo sulle full lenght, in quanto non hanno modo di scaricare se non sulle estremità già vincolate da una parte dall'albero sulla rotaia e dall'altra dalla patta di chiusura.

volendo teorizzare la stecca migliore sarebbe a sezione ellittica, ma penso che i costi aumenterebbero considerevolmente rispetto ad una sezione tonda.

dal punto di vista della portanza del profilo, lo strato turbolento non ha mai aiutato a migliorare la portanza.
il flusso laminare è quello che permette il migliore finzionamento di un profilo.
quando si passa a flusso turbolento gli integrali di circuitazione vengono influenzati da parametri statistici nella matrice di flusso che non possono che ridurre l'efficienza.
lo spessore della tasca invece, creando un cosiddetto 'effetto tegolo' ovvero limitando la variazione di flusso in direzione ortogonale al piano della sezione alare, permette di contenere le riduzioni dei coefficienti di forma dovuti al fatto che comunque la vela è un'ala 'imperfetta' in quanto la sua forma non è ellittica.
mi permetto di rammentare le palline da golf... la transizione da strato limite laminare a turbolento energizzando lo stesso gli consente di evitare il distacco a maggiori angoli di incidenza rispetto a quelli che consentirebbe il regime laminare... questo sistema è usato sui profili alari di alcuni aerei da caccia con una 'piccola' area alare...quindi la tua affermazione mi sembra scorretta... ma tutto risale ai miei studi oramai un po lontani nel tempo... Smile
la superficie alare di un caccia ha superfici di controllo che una vela non ha a disposizione.
inoltre il numero di reynolds a cui è sottoposto un flusso intorno al profilo alare di un caccia non mi sembra paragonabile a quello di una randa.
il numero di mach relativo pure.

stiamo parlando, all'interno dello stesso fenomeno, di condizioni al contorno non comparabili.

se osservi anche la 'vela' di MacQuarie, che ha viaggiato a 50kn, noterai che si sono ben quardati dal mettere stimolatori di turbolenza.

gli stimolatori di turbolenza inoltre vengono posizionati perpendicolarmente al flusso, e generano iperportanza sull'extradosso, mentre sull'intradosso la superficie resta liscia.
questo permette ad un profilo asimmetrico di generare maggiore portanza a parità di superficie, a spese di potenza del motore.
la vela deve purtroppo essere un profilo asimmetrico su entrambe le mura, e quindi uno stimolatore di turbolenza non avrebbe significato in quanto ne avresti uno sull'extradosso e uno sull'intradosso non solo annullando l'effetto del primo, ma pure generando instabilità alare con il secondo.

i tegoli, come ho precedentemente indicato, hanno il compito di limitare la dispersione di flusso sull'ala, dovuta alle differenze di pressione distribuita (una buona simulazione può essere fatta con un programma di analisi del flusso ad elementi finiti non lineari) e vari tipi di tegoli li puoi trovare sulle ali di Mirage, F16, MIG21 ecc.
anche molti aerei commerciali li utilizzano all'estremità alare (AirBus).
chiaro, un caccia ha necessità di stabilità alare in manovra congiuntamente con la capacità di accelerare la manovra stessa.
due necessità aereodinamicamente opposte che tegoli e stimolatori, uniti ai moderni sistemi di gestione computerizzata della stabilità alare permettono 'miracoli' che nel passato manco si potevano sognare.

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<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da bluebarbjack


volendo teorizzare la stecca migliore sarebbe a sezione ellittica, ma penso che i costi aumenterebbero considerevolmente rispetto ad una sezione tonda.

<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]

Quoto al 1000%

Le stecche Blue Streak OR in vinilestere a sezione pressochè ellittica costano un 70% in più di quelle tonde equivalenti. Insieme ai terminali regolabili dedicati Rutgerson fanno un bel 'pacchetto' che ha però il suo bel costo.

Dunque effettivamente si adottano quando il 'must' non sia il risparmio all'osso.

Ciao
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