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Versione completa: Stuccatura comenti con epossidica
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Ciao.
Ricapitolando la barca è in terra da diversi anni. Quindi perfettamente asciutta.
Opera viva invergata e riempite le parti mancanti con C System o simili.
Le fiancate, trattate in modo uguale.
Due mani di C System, o simili su tutto lo scafo con particolare attenzione alle zone della giunzione della chiglia e del timone.
Ora, se fossi a questo punto, stuccherei tutto con stucco bicomponente
sia carena che fiancate.
Poi: fondo a spruzzo a rasare e smalto su fiancate.
Per opera viva: fondo a spruzzo a rasare, primer epossidico e antivegetativa.
Se hai tempo guarda il sito della Gustavo Cecchi, ci sono molte notizie utili...
forse di parte, ma puoi usare anche altri prodotti con le stesse caratteristiche!
Ora sono in partenza per il Rally atlantico ARC, potrò essere in rete dal 20 dicembre prossimo!!!!
Approfitto per fare un saluto a tutti gli amici del forum.
Maurizio, Manzipotter
Ciao a tutti, faccio una premessa: vorrei modificare il titolo della discussione per riportare qui tutti i miei post relativi ai lavori sulla mia barca ed evitare di aprire nuove discussioni. E' possibile farlo?

Vengo invece alla mia (nuova) domanda: il lavoro di rinvergatura è praticamente concluso, per cui vorrei dare una bella carteggiata all'opera viva e all'opera morta. Come si vede dalle foto sopra ci sono ancora tracce di vernice, inoltre sull'opera morta il legno è stato 'cotto' dalla prolungata esposizione al sole. Visto che carteggiare tutto a mano è un delirio, mi sono munito di levigatrice roto-orbitale: ho fatto qualche prova anche con il 'carroarmato', ma non va bene perchè, essendo la superficie della barca molto curva, rischio letteralmente di scavare il legno. Con la roto-orbitale va un po' meglio, ho anche inserito un tampone di spugna tra platorello e foglio di carta abrasiva per avere un miglior accoppiamento con la superficie della barca. Ho notato però due cose: 1)se ci si sofferma un attimo di troppo, anche con la roto-orbitale rischio di scavare il legno; 2) in certi punti rimangono dei piccoli segni, come dei cerchietti, forse anche in questo caso perchè mi soffermo troppo. Questo utensile può essere quindi adatto a fare questo tipo di lavoro? In un filmato ho visto fare lo stesso lavoro con un trapano su cui era stato montato un platorello con carta abrasiva, forse può andare meglio perchè gira più adagio? Che grana di carta conviene usare?

Grazie in anticipo!

Gigi
Ciao, sono sempre Maurizio!
Io ho usato la roto orbitale con carta 100.
Credo non sia possibile lasciare le fiancate a legno.
Se è così, quando hai stuccato le fiancate devi avviare tutto con una
'staggia' credo si chiami così! Lavoro lungo e faticoso!!! Da fare in vari passaggi.
Se vuoi vedere che cosa ho fatto puoi andare sul sito della barca che ho sistemato.
http://www.lonaii.it

Saluti, Maurizio
Ciao, sono sempre Maurizio!
Io ho usato la roto orbitale con carta 100.
Credo non sia possibile lasciare le fiancate a legno.
Se è così, quando hai stuccato le fiancate devi avviare tutto con una
'staggia' credo si chiami così! Lavoro lungo e faticoso!!! Da fare in vari passaggi.
Se vuoi vedere che cosa ho fatto puoi andare sul sito della barca che ho sistemato.
http://www.lonaii.it

Saluti, Maurizio
Gigi,
quello che stai provando è la tua inesperienza. La roto-orbitale è l'utensile giusto: certo devi fare pratica. Il disco deve sempre girare e non devi insistere nei punti prima di avere preso la mano. Ci sono delle confezioni in commercio di 30/40 dischi di diverse grane (80-120-180-220) prendine una e verifica con quale riescie meglio il lavoro. Tieni conto che la carta si impasta rapidamente: non ti meravigliare che ci vorranno metri e metri di carta per un buon lavoro. Scordati di usare levigatrici a nastro (carroarmato), Platorelli, trapani con accessori vari.
Il vero problema sei tu; lavora facendo pratica su una tavola a terra. Riprendi il lavoro nel opera viva che verrà trattata con strati di prodotto di maggiore spessore, così eventuali irregolarità non si noteranno. Quando poi avrai sufficiente pratica vedrai ti risulterà facile: NON AVERE FRETTA!

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Citazione:manzipotter ha scritto:
Ciao, sono sempre Maurizio!
Io ho usato la roto orbitale con carta 100.
Credo non sia possibile lasciare le fiancate a legno.
Se è così, quando hai stuccato le fiancate devi avviare tutto con una
'staggia' credo si chiami così! Lavoro lungo e faticoso!!! Da fare in vari passaggi.
Se vuoi vedere che cosa ho fatto puoi andare sul sito della barca che ho sistemato.
http://www.lonaii.it

Saluti, Maurizio
E questo allora cos'è?
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Rurik, Maurizio,

grazie mille ad entrambi per le risposte e soprattutto per i consigli!

@Maurizio: potresti spiegarmi meglio il lavoro per lasciare l'opera morta a legno? La barca è sempre stata così, col legno a vista, e mi piacerebbe molto lasciarla così, ma temo che i segni del tempo mi portino a doverla fare a smalto...qualcuno mi aveva inoltre detto che resina epossidica e flatting non vanno d'accordo, è vero?

@Rurik: grazie per i tuoi consigli, tra le altre cose avevo provato la grana 80, penso di dover usare almeno una 100 e procedere con continuità facendo al limite più passate, senza insistere in un punto e senza fare troppa pressione.

Ciao!
Citazione:gigi_ita50 ha scritto:
Rurik, Maurizio,

grazie mille ad entrambi per le risposte e soprattutto per i consigli!

@Maurizio: potresti spiegarmi meglio il lavoro per lasciare l'opera morta a legno? La barca è sempre stata così, col legno a vista, e mi piacerebbe molto lasciarla così, ma temo che i segni del tempo mi portino a doverla fare a smalto...qualcuno mi aveva inoltre detto che resina epossidica e flatting non vanno d'accordo, è vero?

@Rurik: grazie per i tuoi consigli, tra le altre cose avevo provato la grana 80, penso di dover usare almeno una 100 e procedere con continuità facendo al limite più passate, senza insistere in un punto e senza fare troppa pressione.

Ciao!
la carta da 80 è la prima da usare, senza esagerare su legno grezzo. Mi meraviglia tu la debba usare Disapprovazione Una carta da 120 o 180 sarebbe meglio per ottenere una superficie che, una volta trattata sia liscia.
Ti hanno detto giusto; epossidica e flatting non vanno assolutamente d'accordo. Se ti piace la finitura del Rurik è trattato con Ocean Epoxy Cristal di CORES.

Se però temi i segni del tempo sbagli; sono la storia della tua barca e ne devi andare orgoglioso. Le barche col legno a vista vengono chiamate 'il mobile' perché spesso si tende a lasciarle a legno solo quando sono perfette. Un segno una tavola giuntata sono l'anima della tua barca; meditate gente meditate.
Citazione:Rurik ha scritto:
Citazione:gigi_ita50 ha scritto:
Rurik, Maurizio,

grazie mille ad entrambi per le risposte e soprattutto per i consigli!

@Maurizio: potresti spiegarmi meglio il lavoro per lasciare l'opera morta a legno? La barca è sempre stata così, col legno a vista, e mi piacerebbe molto lasciarla così, ma temo che i segni del tempo mi portino a doverla fare a smalto...qualcuno mi aveva inoltre detto che resina epossidica e flatting non vanno d'accordo, è vero?

@Rurik: grazie per i tuoi consigli, tra le altre cose avevo provato la grana 80, penso di dover usare almeno una 100 e procedere con continuità facendo al limite più passate, senza insistere in un punto e senza fare troppa pressione.

Ciao!
la carta da 80 è la prima da usare, senza esagerare su legno grezzo. Mi meraviglia tu la debba usare Disapprovazione Una carta da 120 o 180 sarebbe meglio per ottenere una superficie che, una volta trattata sia liscia.
Ti hanno detto giusto; epossidica e flatting non vanno assolutamente d'accordo. Se ti piace la finitura del Rurik è trattato con Ocean Epoxy Cristal di CORES.

Se però temi i segni del tempo sbagli; sono la storia della tua barca e ne devi andare orgoglioso. Le barche col legno a vista vengono chiamate 'il mobile' perché spesso si tende a lasciarle a legno solo quando sono perfette. Un segno una tavola giuntata sono l'anima della tua barca; meditate gente meditate.
Ciao!
Quindi sulla tua barca hai dato solo lo strato di epossidica sul legno grezzo senza poi mettere il flatting, giusto?
Concordo con il tuo punto di vista, io sono appassionato anche di moto ed è un po' la differenza tra una moto conservata e una restaurata: la seconda sarà sicuramente bellissima, però la prima porta con sè la sua storia. Ovviamente lo stato di conservazione deve essere accettabile...Tornando alla barca, al di là del legno cotto dal sole c'è un danno su una tavola un po' difficile da riparare, se non sostituendola e al momento questo è un po' fuori dalle mie capacità. Nel movimentarla nel magazzino dov'era si sono agganciati ad un pilastro in cemento e il danno è facilmente immaginabile....appena riesco posto una foto, così si capisce meglio.

Ciao,
Gigi
riccardo: ma l'epossidico non 'plastifica' il legno?

il nostro maestro d'ascia non ne vuol sentir parlare, dice che il legno deve respirare e con gli epossidici (qualsiasi cosa siano, stucchi, vernici, colle) fai solo dei casini. solo colla rossa, calafato e vernici monocomponenti come si faceva 100 anni fa... è lui che è pazzo o c'è qualche controindicazione con i bicomponenti moderni?
Ciao a tutti, facciamo un riepilogo.
Gigi, mi sembra abbia incollato i comenti con resina epossidica inserendo dei listelli di legno.
A questo punto cade il discorso di Andrea e del maestro d'ascia (che abbiamo in comune, Giovanni mi ha appena fatto
una riparazione alla mia barca!!!)
Guardando le foto che hai inserito non mi sembrava possibile lasciare le fiancate a vista,
è vero che a vista è più bello, ma visto lo stato delle tavole e delle riparazioni necessarie, forse, è meglio una bella stuccata e rasata.
Una finitura colorata evidenzierà le bellissime linee del progetto.
Se il 5.50 fosse mio non avrei dubbi.
Saluti Maurizio
Citazione:manzipotter ha scritto:
Ciao a tutti, facciamo un riepilogo.
Gigi, mi sembra abbia incollato i comenti con resina epossidica inserendo dei listelli di legno.
A questo punto cade il discorso di Andrea e del maestro d'ascia (che abbiamo in comune, Giovanni mi ha appena fatto
una riparazione alla mia barca!!!)
Guardando le foto che hai inserito non mi sembrava possibile lasciare le fiancate a vista,
è vero che a vista è più bello, ma visto lo stato delle tavole e delle riparazioni necessarie, forse, è meglio una bella stuccata e rasata.
Una finitura colorata evidenzierà le bellissime linee del progetto.
Se il 5.50 fosse mio non avrei dubbi.
Saluti Maurizio
Esatto, ho rinvergato con listelli di legno ovunque possibile, dove non ce l'ho fatta (spessori intorno a 1,5 mm) resina+microfibre naturali+polvere di legno.
La fiancata con legno a vista è una cosa cui faccio un po' fatica a rinunciare, però le magagne sono molte, soprattutto sulla murata sinistra che è stata quella maggiormente esposta al sole. La destra è messa nettamente meglio, ma non posso fare una parte in un modo e una in un altro Smile. Lo smalto è sicuramente più pratico, il legno a vista si scalda anche di più e la verniciatura va a pallino abbastanza in fretta. Mi ricordo che quando la barca veniva usata questo problema era un supplizio, se il flatting durava più di un anno era un mezzo miracolo.

Ciao
Gigi
Citazione:Proust2000 ha scritto:
riccardo: ma l'epossidico non 'plastifica' il legno?

il nostro maestro d'ascia non ne vuol sentir parlare, dice che il legno deve respirare e con gli epossidici (qualsiasi cosa siano, stucchi, vernici, colle) fai solo dei casini. solo colla rossa, calafato e vernici monocomponenti come si faceva 100 anni fa... è lui che è pazzo o c'è qualche controindicazione con i bicomponenti moderni?
L'epossidica viene demonizzata inutilmente. Ogni maestro d'ascia esprime una conoscenza specifica e nessuno sbaglia. Sono essenzialmente esperienze dirette che alle volte vengono anche da situazioni soggettive. In una chiacchierata con un falegname contrario all'uso, mi ricordo con fatica era stato chiarito che l'avversione era perché la prima volta che l'aveva usata aveva scoperto di esserne allergico.
Cmq di seguito riporto i componenti dichiarati della colla rossa:
20% - 25% fenolo
10% - 12.5% 1,3-diidrossibenzene
7% - 10% Etanolo
1% - 3% metanolo; alcool metilico
Perché quelli elencati sono per caso olii naturali essenziali?
La resina epossidica è prodotta con lo stesso tipo di componenti che hanno origine dalla raffinazione del petrolio: non è un prodotto di sintesi chimica. Chiaro che è di opinione comune che il petrolio sia 'sporco'.
Peccato che se non fosse 'esteticamente' vero, esso deriva da processi di decomposizione naturali e viene semplicemente raffinato per distillazione nei componenti che usiamo giornalmente.
Non intendo entrare in conflitto con chi ha scelto di mantenerersi fedele alle tecniche se pur vorrei chiedere se usa la pece nel opera viva o l'antivegetativa di sintesi.
Si scrive tanto e si capisce poco: credo che ogni armatore deve semplicemente valutare il contesto in cui si muove. Se il cantiere che ha scelto lavora con l'epoxy, sa quello che fa e ne risponde, uguale quello che usa olio di lino, minio etc.
Il vero problema è chi non sa dare il flatting o usare l'epoxy che racconta che sono prodotti scadenti.
Un po di conoscenza e molta umiltà quando ci si avvicina ad un prodotto, vecchio o nuovo che sia.
Mi permetto di fare un parallelo: sul Rurik c'è solo bronzo, c'è chi nota che sembra sporco e si rovina nei punti di usura. E' sicuramente così, può sembrare brutto ma è soggettivo, che si usura superficialmente ma solo perché morbido e si crea la sede di lavoro senza poi deteriorarsi oltre. Poi un giorno si rompe qualcosa e si parte con acciaio, una canapa si sfilaccia si sostituisce con il tessile etc.
Per farla breve il bello di questa discussione è la discussione stessa: trovare ancora piacere d'interrogarsi e non conformarsi agli standard del usa e getta. Una volta si girava in laguna con le barche ricoperte di lamine di rame o bronzo: per le teredini era la soluzione. Oggi si usa l'Epoxy ma rame e bronzo sono ancora una soluzione.
Citazione:gigi_ita50 ha scritto:
Ciao!
Quindi sulla tua barca hai dato solo lo strato di epossidica sul legno grezzo senza poi mettere il flatting, giusto?
No, la finitura esterna è una vernice poliuretanica perché, come nel caso del flatting, è quella che si rinnova annualmente mentre la base viene ripresa molto + di rado (10/20 anni) a seconda dei prodotti.
Ci tengo però a sottolineare una inesattenzza: 'hai dato solo'???
La qualità di un processo applicativo di qualsiasi trattamento viene molto spesso confuso con la rapidità di esecuzione. Il trattamento dello scafo del Rurik è durato circa 45gg. Quel omino di schiena nella foto, Giuseppe, ha dato 8 trattamenti intervallati ognuno da un abbrasivazione della superficie con roto-orbitale e carta da 180/220/250/400.
Citazione:...Tornando alla barca, al di là del legno cotto dal sole c'è un danno su una tavola un po' difficile da riparare, se non sostituendola e al momento questo è un po' fuori dalle mie capacità. Nel movimentarla nel magazzino dov'era si sono agganciati ad un pilastro in cemento e il danno è facilmente immaginabile....appena riesco posto una foto, così si capisce meglio.

Ciao,
Gigi
Gigi,
dal legno allo smalto puoi sempre andare, tornare indietro non è possibile. Goditi il legno e se poi lo riterrai darai sopra lo smalto, ma prova il piacere di essere l'unica barca, permettetemi l'arroganza, che valga la pena di guardare nel tuo porticciolo.Wink

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