Citazione:ghibli4 ha scritto:
Citazione:volapiuk ha scritto:
Citazione:ixaco ha scritto:
...non capisco il tono polemico...farà parte dello stile immagino...
ti chiedo scusa, ma nessun tono polemico .... era un mio modo di vedere la questione, tutto qui (magari anche sbagliato).
Beh in parte la quoto. Se avessi ascoltato i consigli non avrei provato, se non avessi provato non saprei che anche con vento 'normale' posso usarlo.
Poi di qua ad usarlo con ventone ne passa .
Prossimo anno mi porto lo spinnaker, anziché il gennaker, anche perché sulla mia il genny e' un po' una forzatura.
Tanto in ferie un bordo solo si fa'.
si ghibli il senso è un pò questo ... poi ovvio la tecnica si affinerà, magari ascoltando qualche consiglio ... ma intanto tu ci provi per mare e magari vedrai che la tua scala di vento aumenterà (come io sto provando per mare ad aumentare la mia).
Citazione:ixaco ha scritto:
Citazione:volapiuk ha scritto:
Citazione:ixaco ha scritto:
...non capisco il tono polemico...farà parte dello stile immagino...
ti chiedo scusa, ma nessun tono polemico ... era un mio modo di vedere la questione, tutto qui (magari anche sbagliato).
Sul fatto che per imparare per davvero si debba passare per l'esperienza e solo attraverso l'esperienza si possano metabolizzare proprie modalità non ci piove, è innegabile; il confronto e la ricerca di suggerimenti dimostra al contempo apertura mentale e voglia di sperimentare modalità a cui magari non a evamo pensato al fine di ottenere il risultato migliore e magari attraverso l'esperienza degli altri, magari mettendoci meno tempo del necessario ( è la base della didattica, si usa quanto fatto dagli altri per andare avanti senza dover cominciare dall'inizio ogni volta; ...senza accettare questo principio saremo ancora lì con le clave...). Ministi e quelli che regatano con i Figaro sono gente che di miglia, in ogni condizione, ne macinano parecchie, ciò nonostante si ritrovano e pagano quelli con più esperienza di loro (...e per arrivare a fare questi 'corsi' li devi avere già quadrati, ma parecchio) per apprendere segreti e manovre testate e ritestate...d'altronde 'alla vecchia' non si porta uno spi con venti o venticinque nodi da soli...e , che piaccia o non piaccia, non si naviga più alla Moitessier...
Già in questa discussione ho avuto spunti interessanti, quando arriverò a portare e strambare da solo con dieci nodi mi ricorderò delle parole di Apolloni, che è uno che chiacchiera poco, e vedrò come il suo sistema funziona, anzi, mi sa che lo proverò prima perchè quello naviga poco in banchina e delle due, è più facile che sia io a non aver capito bene la tecnica...
Nun Vento
Ixaco ora ti copio e incollo qui un'altra mia riflessione (da miei appunti personali ... per me è sempre ottima cosa avere un quadernino e scrivere di penna) ... forse anche questa sbagliata (per me giusta).
Cosa intendiamo con l'espressione << potersi figurare qualche cosa ? >>.
Alla parola vela, noi ci figuriamo il contenuto dell'esperienza al quale corrisponde questa parola. Dunque ne possiamo associare facilmente un aspetto razionale. Ma con le parole mare, vento, vela, le cose si complicano leggermente, per cui possiamo più facilmente fuggire da un aspetto puramente razionale per finire nel campo dei sensi, delle percezioni, delle sensibilità.
Qui la notevole difficoltà è figurarsi questo mondo di percezioni vitali con l'interpretazione quasi esatta delle tantissime combinazioni di esperienza reale e vissuta che offre il mare, il vento la vela.
A questo punto la spiegazione scientifica di cosa avviene è molto complessa.
Per tale motivo di un bravo velista non bisogna ascoltare i suoi discorsi, ma attenersi alle azioni che compie. Perchè lui crea il prodotto della sua immaginazione con l'azione ... perchè la spiegazione che ne da sembra una invenzione del suo pensiero.
Ecco perchè la vela si impara, non si insegna.
Insomma per mare e con le azioni ... se esci per mare con Apolloni impari veramente, se a chiacchiere in banchina no, o almeno non capirai mai bene cosa ti ha voluto dire e come bisogna farlo dal vivo e su quale barca, eh.
Citazione:mania2 ha scritto:
ho letto che in molti consigliano l'ammainata dietro al genoa cioè sottovento.
Vorrei sfatare questa regola.
infatti la migliore andatura per ammainare è al gran lasco, in questa situazione la randa è totalmente aperta e il genoa, se aperto, non prende vento per la copertura della randa; perciò sta lì, sbatte un pò e può dare solo fastidio. In questa andatura lo spi è totalmente quadrato, perciò sta sostanzialmete sopravvento alla barca. liberando il braccio dal tangone, mollando scotta e richiamando il braccio (da sopravvento), lo spi perde immediatamente pressione e si mette a bandiera; a questo punto si può calare e questo cade sul ponte a prua e se ne va direttamente dentro il boccaporto di prua. Viceversa per ammainarlo dietro il genoa bisogna richiamarlo da sottovento (sotto il genoa o a poppa di questo); se lo spi cade va a finire in acqua e c'è sempre la difficoltà di farlo passare sotto al genoa che sbatte o a poppa di questultimo dove c'è pochissimo spazio per manovrare.
Proprio per questo anche in regata gli equipaggi preferiscono l'ammainata sopravvento.
quoto quanto scrivi, tuttavia vorrei fare delle mie precisazioni.
1. In regata l'ammainata sopravento si fa anche per mantenere il circuito dal lato giusto, ad esempio se le boe vanno a sx e arrivi mure a sx per avere il circuito pronto sulla dx.
2. Solitamente per ammainare anche sopravento si stralla prima... o no.
3. Anche io preferisco l'ammainata sopravento, è anche più ergonomica, ma non sempre è possibile.
Ad esempio, nei bastoni di flotta (boe a sx) per ragioni tattiche si arriva spesso alla boa mure a dx che ti da diritto di rotta per cui spesso devi ammainare sottovento per non dover girare il circuito.
4. Ammainare sopravento con strallo cavo va da dio, con garrocci è un attimino più delicato...
dimenticavo: anche io in solitario ammaino dal pozzetto.
Citazione:tiger86 ha scritto:
Citazione:mania2 ha scritto:
ho letto che in molti consigliano l'ammainata dietro al genoa cioè sottovento.
Vorrei sfatare questa regola.
infatti la migliore andatura per ammainare è al gran lasco, in questa situazione la randa è totalmente aperta e il genoa, se aperto, non prende vento per la copertura della randa; perciò sta lì, sbatte un pò e può dare solo fastidio. In questa andatura lo spi è totalmente quadrato, perciò sta sostanzialmete sopravvento alla barca. liberando il braccio dal tangone, mollando scotta e richiamando il braccio (da sopravvento), lo spi perde immediatamente pressione e si mette a bandiera; a questo punto si può calare e questo cade sul ponte a prua e se ne va direttamente dentro il boccaporto di prua. Viceversa per ammainarlo dietro il genoa bisogna richiamarlo da sottovento (sotto il genoa o a poppa di questo); se lo spi cade va a finire in acqua e c'è sempre la difficoltà di farlo passare sotto al genoa che sbatte o a poppa di questultimo dove c'è pochissimo spazio per manovrare.
Proprio per questo anche in regata gli equipaggi preferiscono l'ammainata sopravvento.
quoto quanto scrivi, tuttavia vorrei fare delle mie precisazioni.
1. In regata l'ammainata sopravento si fa anche per mantenere il circuito dal lato giusto, ad esempio se le boe vanno a sx e arrivi mure a sx per avere il circuito pronto sulla dx.
2. Solitamente per ammainare anche sopravento si stralla prima... o no.
3. Anche io preferisco l'ammainata sopravento, è anche più ergonomica, ma non sempre è possibile.
Ad esempio, nei bastoni di flotta (boe a sx) per ragioni tattiche si arriva spesso alla boa mure a dx che ti da diritto di rotta per cui spesso devi ammainare sottovento per non dover girare il circuito.
4. Ammainare sopravento con strallo cavo va da dio, con garrocci è un attimino più delicato...
...Leandro, mi fai sorgere un dubio: il mio problema da prode prodiero è quando mi orzano in boa e pretendono che io cavi quel benedetto spi da sopravento con tutta la pressione sul tangone...lasciamo stare la barca tutta sbandata perché i timonieri e tattici ritardano la manovra e anticipano l'orza...insomma dal mio punto di vista se vuoi ammainare lo spi sopravento devi essere quadrato non strallato...
Nella mia limitata esperienza, il problema principale e' il pilota.
Se capita di dover ammainare per un rinforzo, e' facile che orami sia al gran lasco, con onda in aumento e rollio.
Un Nke se la cava anche in questa situazione, ma non so quanti si fidano che un Autohelm possa evitare strapoggia + strambata o una straorza. Nel primo caso, a prua non legato avrei davvero paura di finire in acqua.
Senza considerare caramelle varie.
Quando mi e' capitato di dover ammainare per un rinforzo, ho davvero capito che non sono D'Ali' e mai lo saro'.
Nella mia piccola esperienza ho messi su spi alcune volte in solitario, sempre con poco vento, ma la volta che ho preso una botta di maestrale, che mi ha obbligato a orzare per non finire su un campo di coltivazione di cozze, e ad ammainare in quella condizione tirandomi letteralmente addosso lo spi che cercava di portarmi via, non mi sono divertito per niente, anzi dallo sforzo mi e' venuta un ernia del disco. Ergo il consiglio e' grande prudenza e provare per gradi facendo attenzione ai groppi.
Ciao