Pastore, se cazzare il vang, in quelle condizioni, vuol dire appiattire e svergolare la randa, convengo con te, ma, imho, questa e' una manovra che si usa su derive o piccoli cabinati sportivi dove l'attrezzatura e' molto flessibile; su barche piu' grosse, con armamenti molto piu' rigidi (per non parlare di alberi in carbonio), hai voglia, cazzando il vang, di curvare l'albero nella parte bassa.
ciao
d'accordo con einstein, su barche con attrezzatura non flessibile per regolare lo svergolameto della randa si dovrebbe usare la tensione della scotta, abbinata alla posizione del carrello. Sui meteor, dove navigo spesso, il vang in genere lo uso solo per evitare di far ballare il boma sulle andature portanti.
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da einstein
Pastore, se cazzare il vang, in quelle condizioni, vuol dire appiattire e svergolare la randa, convengo con te, ma, imho, questa e' una manovra che si usa su derive o piccoli cabinati sportivi dove l'attrezzatura e' molto flessibile; su barche piu' grosse, con armamenti molto piu' rigidi (per non parlare di alberi in carbonio), hai voglia, cazzando il vang, di curvare l'albero nella parte bassa.
ciao
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mah, io ricordo quando sugli ior il vang era idraulico e collegato alla centralina... aveva la stessa funzione, era solo una questione di quanta forza applicarci. Se non stavi attento rompevi il boma.
La curvatura dell'albero nella parte bassa è un 'effetto collaterale' e quindi non l'obiettivo primario della regolazione.
L'obiettivo è 'stendere' la randa e la balumina per tenerla piatta.
Poi se mi dici che al posto dell'albero montano un palo della luce e le teorie veliche vanno nel pallone, allora mi arrendo.
IL Pastore
Scusami Pastore, non e' curvando il boma che appiattisci la randa, anzi, ma e' curvando l'albero; percio' non e' un 'effetto collaterale' ma e' proprio quello che vuoi ottenere.
ciao
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da Il Pastore
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da einstein
Pastore, se cazzare il vang, in quelle condizioni, vuol dire appiattire e svergolare la randa, convengo con te, ma, imho, questa e' una manovra che si usa su derive o piccoli cabinati sportivi dove l'attrezzatura e' molto flessibile; su barche piu' grosse, con armamenti molto piu' rigidi (per non parlare di alberi in carbonio), hai voglia, cazzando il vang, di curvare l'albero nella parte bassa.
ciao
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mah, io ricordo quando sugli ior il vang era idraulico e collegato alla centralina... aveva la stessa funzione, era solo una questione di quanta forza applicarci. Se non stavi attento rompevi il boma.
La curvatura dell'albero nella parte bassa è un 'effetto collaterale' e quindi non l'obiettivo primario della regolazione.
L'obiettivo è 'stendere' la randa e la balumina per tenerla piatta.
Poi se mi dici che al posto dell'albero montano un palo della luce e le teorie veliche vanno nel pallone, allora mi arrendo.
IL Pastore
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Premetto...
Io non ho nessuna memoria, già questo dimostra che ho meno esperienza di molti che scrivono.
Vedo spesso in barca cazzare tutto a morte. Spesso non mi sembra questo abbia un senso.
Il discorso VANG é partito, in questa discussione, dalla barca [u]troppo sbandata[u].
Quindi si parte dal presupposto che non ho persone abbastanza pesanti in falchetta o che comunque la barca non stia giu.
Ora, se è vero che si sposta il carrello del genoa indietro per far scaricare la balumina della stesso, perchè dovrei, cazzando a morte il VANG, far esattamente l'operazione opposta per la randa ?
Le barche moderne, abbastanza leggere con entrate fini e poppe larghe, con poco scafo immerso, non devono essere schiacciate sull'acqua, cazzando tutto a ferro spesso ottieni proprio questo, sembra che la barca cammini perchè vedi un grande spostamento di acqua, in realtà è solo perchè è schiacciata, tenendo le vele, giustamente,leggermente più molli (aperte in balumina generalemte) la barca sta leggera più sulle linee e cammina e stringe di più.
Io faccio questa considerazione molto intuitiva, ma mi sembra corretta.
Una barca (numeri a caso) ha bisogno di 1000kg di vento per dare il suo massimo...con venti leggeri ne arrivano attraveso le vele 800, devo fare qualcosa per portarli a 1000, ingrasso e regolo, con i venti più forti arrivano 1300kg, oltre i 1000 sono solo sbandamento...devo toglierli, aprendo normalmente, balumina ecc.se cazzo troppo rischio di farli diventare 1400...
dannosi ...
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da einstein
Scusami Pastore, non e' curvando il boma che appiattisci la randa, anzi, ma e' curvando l'albero; percio' non e' un 'effetto collaterale' ma e' proprio quello che vuoi ottenere.
ciao
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va bene
Quoto.
Se la barca sbanda troppo è sovrainvelata, pertanto non disponendo di equipaggio pesante o si riduce o si cerca di tenere tutta la tela scaricando in alto abbassando, quindi, il CV.
Inoltre, che ho a fare il trasto di randa se poi devo andare a regolare lo svergolamento con il vang, che ha una leva di gran lunga inferiore? Di bolina non serve come manovra, a meno di avere un carrello insufficiente o assente.
Aggiungo che lo svergolamento con mare formato e un timoniere non espertissimo aiuta a dare potenza, mentre una balumina chiusa non fa altro che portare in stallo il terzo alto della vela, creando turbolenze che impiegano tempo ad andare via.
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Messaggio inserito da Sebàstian
Quoto.
Se la barca sbanda troppo è sovrainvelata, pertanto non disponendo di equipaggio pesante o si riduce o si cerca di tenere tutta la tela scaricando in alto abbassando, quindi, il CV.
Inoltre, che ho a fare il trasto di randa se poi devo andare a regolare lo svergolamento con il vang, che ha una leva di gran lunga inferiore? Di bolina non serve come manovra, a meno di avere un carrello insufficiente o assente.
Aggiungo che lo svergolamento con mare formato e un timoniere non espertissimo aiuta a dare potenza, mentre una balumina chiusa non fa altro che portare in stallo il terzo alto della vela, creando turbolenze che impiegano tempo ad andare via.
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Diciamo che con vento e mare formato, lo svergolamento da piu' ' tolleranza' (non potenza).

ciao
Giusta osservazione, termine inappropriato!
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Messaggio inserito da einstein
Diciamo che con vento e mare formato, lo svergolamento da piu' ' tolleranza' (non potenza).

ciao
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Quindi con mare formato consiglieresti di cercare di aspettare a ridurre e piuttosto svergolare (in questo modo ci sarà sempre una parte della vela a tirare).
Ed in caso di mare formato e vento rafficato?
Mare piatto e vento disteso, tenere su tela scaricando o ridurre in modo anche da avere meno leve in alto (peso e portanza)?
Con il mare formato serve un pò di potenza in più per pasare le onde, quindi questo 'modo' dello svergolamento ti permette di averla quando serve, naturalmente ci vuole un sincronismo non facile, fra timone equipaggio..e ....mare. Lo stesso in pratica con il vento rafficato quando arriva la raffica via vang e cazzare paterazzo per aprire balumina, equipaggio tutto fuori e nuova regolazione nella mollana.
Con vento steso e mare piatto ( se non sono previsti a breve) cambiamenti, puoi usare le vele giuste (magari un genova pù piccolo)perchè una volta trovata la giusta velatura non dovrai affrontare variazioni di intensità e quindi di assetto.
Aggiungerei che con vento medio disteso e mare piatto (7-14 nodi), ci troviamo nelle migliori condizioni per la vela (anche se io amo piu' le ariette); le regolazioni relative dovranno quindi essere mirate ad ottenere la massima potenza e massima prua, quindi: balumina chiusa, fiocco concavo, flessione albero media e minima catenaria.
ciao
Ehi Einstein.. che scontro se ci troviamo!! da 0 a 8kn.....e magari qualche isoletta da girare

Il mare e' grande Ale, chissa'....

ciao
Fiocco concavo, ma non è la sua situazione normale? cosa intendete con questa espressione?
su monotipi tipo J/24 qualche 'big' in passato usava la tecnica del 'vang sheeting' con vento forte :
vang ben cazzato per appiattire randa (ma balumina chiusa), e gran lavoro di scotta per aprire ad ogni raffica - molto faticoso, e penso anche difficile ; ma lo vedo male su un barcone
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da clavy
Fiocco concavo, ma non è la sua situazione normale? cosa intendete con questa espressione?
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Le linee di forma sono ad arco regolare, con grasso verso il centro e non verso prua.
ciao
come fai a dire proprio 15 cm cosi..ad occhio?
conosci la barc? mhh dicevi 37 ma e' 34! vabbe dai diciamo piu avanti studieranno loro di quanto no?
ottima analisi cmq!
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Messaggio inserito da Il Pastore
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Messaggio inserito da Nimitz
La barca, che di solito in bolina stringe 30 - 35° di apparente senza problemi, dopo ogni virata si inchiodava se le vele venivano cazzate subito.
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Ogni barca ha un limite di sbandamento oltre il quale non stringe e non cammina oltre ad andare di fianco.
Occorre tenere la barca entro quell'angolo.
Per farlo ci vuole:
-il peso adeguato sopravento (6 su un 37 mi sembrano pochi, almeno 8 direi e belli cicci con aria forte). SE NON TIENI LA BARCA DRITTA DI BOLINA NON VAI!
-la randa piatta e quindi, come ti hanno già detto, cazzare base, cunningham, vang a ferro, scotta e scendere di carrello. Capisci se hai fatto un buon lavoro quando scarellando tutto sotto raffica sbatte appena appena , DEVE ESSERE PIATTA. Se l'aria aumenta ancora (non mi sembra il caso dei 17 nodi), paterazzo.
-per fare prua hai bisogno di forma e portanza, per superare le onde nelle ripartenze hai bisogno di potenza. Queste due cose sono in contradizione quindi occorre un compromesso che va provato sul campo.
In particolare (mi pare che il salona sia un frazionatino con crocette aquartierate), in caso tirare le alte e le basse di conseguenza insieme al paterazzo per ridurre la catenaria (DI BOLINA LA CATENARIA VA ELIMINATA tranne rarissimi casi tipo vento debolissimo e onda lunga...).
l'aumento di tensione alle sartie (aquartierate) aumenta anche la curva dell'albero (preflessione) che contribuisce ad 'eliminare' il grasso della randa.
UN PAIO DI PROMEMORIA:
-occhio che se hai bisogno di poggiare sotto a uno ad un incrocio, occorre che qualcuno molli il vang perchè rischi di romperlo e la barca poggia piu in fretta
-se hai un genoa di quelli rollabili molto magri (per la rollabilità) chiaramente non aiuta. In caso sul bordo dove hai l'onda piu di prua tieni il carrello 15 cm piu avanti del bordo dove hai l'onda piu al traverso
INFINE, con qualsiasi barca, con onda, l'effetto di pesi mal disposti è deleterio (serbatoi, catena a prua etc...)
Credo cmq che con 200 kg in piu sopravento sareste andati il doppio.
Senza il peso tutto il resto non conta
ciao
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