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Versione completa: feeling 326
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Sto aiutando degli amici a ricercare informazioni ed impressioni di navigazione su questa barca.
Sono grato a quanti vorranno fornirmi impressioni ed info a riguardo.
Grazie
up Big GrinBig GrinBig Grin
L'importante è non prendere decisioni affrettate...Big Grin
Citazione:JARIFE ha scritto:
L'importante è non prendere decisioni affrettate...Big Grin


Dici che stanno ancora aspettando le impressioni prima di decidere???Big Grin
Ciao.
ero l' importatore di Kirié negli anni intorno al 1990, quindi considero questo intervento una doverosa forma di assistenza post-vendita; scherzo, comunque ho sempre del materiale ufficiale dell' epoca, da cui estraggo:

Prog. Harlé (Mortain X gli interni); lungh scafo (che compare sulla licenza come lunghezza F.T.) 955; lungh. totale, con pulpito ecc. 990: gall 828; b. max. 337; peso 3400 di cui 1160 di zavorra (di serie in piombo col pescaggio std di 164, o in ghisa col pescaggio opzionale di 130); S.V. 55mq; motore 18 hp a scelta del cliente Volvo 2002 o Yanmar 2 GM 20 con linea d' asse (non era prevista motorizzazione maggiorata, ma qualche esemplare uscì comunque col 28 hp); carburante 115; acqua 190. Il listino del settembre 1991 era di 111.400.000 lire, comprensivo di IVA, 3 vele, winch ST, cucina con forno, frigo, franco Livorno, immatricolata, con antivegetativo e varo. Anche le spese notarili erano comprese nel prezzo, che quindi era un vero prezzo alla boa, a cui doveva essere aggiunta l' elettronica e le dotazioni di sicurezza.

Salvo casi eccezionali non venivano praticati sconti, perchè il prezzo era fisso, basato sul listino francese, scontato del 4%, a cui erano state aggiunte al costo le spese di trasporto, immatricolazione, notaio ecc. Quindi una importazione parallela dalla Francia, per essere conveniente, avrebbe dovuto spuntare dal concessionario francese uno sconto superiore al 4%. Puoi quindi sapere esattamente quanto fu pagata la barca da nuova: se i conti dell' inflazione forniti dall' Istat sono giusti, quei 111 milioni di lire del '91 sono equivalenti a circa 101.000 euro di oggi.
Se ti serve essere ancora più preciso su quanto la barca costò in origine, altri optional a pagamento erano la timoneria a ruota Withlock Cobra (5.000.000), il motore con raffreddamento indiretto abbinato all' impianto completo a 220 V e al boiler (4.500), il salpaancore elettrico (3.700). Tutti prezzi IVA compresa.
Indico minuziosamente tutto questo perché un confronto di prezzi tra oggi e 20 anni fà può essere interessante per tutti.

La coperta era in sandwich di balsa, lo scafo monolitico, e nasceva con trattamento epossidico preventivo sull' opera viva.
Tra gli addetti ai lavori, la qualità dei Kirié paragonata a quella degli altri maggiori costruttori europei dell' epoca, era considerata leggermente superiore a quella dei Beneteau e Jeanneau, abbastanza superiore ai Gib'Sea, leggermente inferiore a quella dei Dehler, con i quali però il confronto era difficile per le grandi differenze di progetto.
Il 326 (col pescaggio std in piombo) in cantiere era considerata una barca che camminava particolarmente bene, in tutte le andature, e in Francia aveva dato buone soddisfazioni ai proprietari regatanti.
Esisteva anche una versione a deriva mobile, in teoria affetta dal solito problema che non bisognerebbe proporre la stessa barca in versione chiglia e deriva, ma ogni versione richiederebbe un progetto globale a se stante; in pratica credo però che anche il 326 DI si comportasse decorosamente.
Per gli interni era prevista (con 2.700.000 lire iva compresa di sovraprezzo) anche una versione con tre cabine, a mio avviso infelice perchè il bagno diventava passante.
Gli interni, anche del 2 cabine, per molti motivi non mi entusiasmavano (come progetto, mentre la realizzazione in olmo americano, duro e resistente all' acqua era buona). inoltre il 326 era strizzato tra due sorelle progettate da Vaton e Cadro, il 286 e il 346, che avevano dei progetti di interni fantastici, sopratutto nelle versioni a tre cabine, e anche per questo, almeno in Italia, il 326 non ebbe un grande successo.
Inoltre, un grave difetto del 326, comune a molti altri Kirié, e non solo Kirié e non solo di quei tempi, era la metratura bastarda: con poca spesa in più il cantiere avrebbe potuto offrire una barca di 9,99, invece che di 9,55, con costi di gestione identici ma abitabilità sensibilmente migliore.

I 326, come gli altri i Kiriè dell' epoca che ho potuto vedere a distanza di anni, mi sembrano invecchiare bene, ed i proprietari ed ex proprietari con cui ho parlato ne parlano altrettanto bene.
Purtroppo ho poca esperienza diretta di navigazione sulla barca in questione. Una diecina d' anni fà ne trasferii una da Salerno a Livorno, e in precedenza non ci avevo navigato molto. Inoltre penso che per giudicare un barca si debba navigarci tanto, in molte condizioni, e anche in condizioni dure. Poichè le condizioni dure cerchiamo in genere di scansarle, la conoscenza approfondita di una barca si basa sugli errori strategici che abbiamo fatto (essenzialmente, essere nel posto sbagliato nel momento sbagliato), e quindi può richiedere molti anni di possesso. Però, per quel poco che la ho provata, anch' io ne ho un buon ricordo.

Saluti
Prima della precedente avevo anche io studiato un poco il caso Kirie-Feeling, cercavo una piccola con qualche anno sulle spalle (budget ridotto). Pensavo al Feeling 286 Special.
Da quello che ho raccolto i Kirie dell'epoca avevano qualità costruttive supeiori ai più grossi cantieri transalpini Jean e Bene. Poi ho seguito altra strada e rimanendo in Francia sono andato su altro cantiere blasonato (Wauquiez) scegliendo un 33'.

Andando fuori taglia rispetto a ciò che cercavo all'epoca mi piaceva molto il 416 (se ne trovavano anche senza finestratura su murate) ed il 1090.

Il 416 lo aveva anche il famoso navigatore Jean Luc VAN DEN HEEDE quando voleva cazzeggiare in giro fuori dalle competizioni...e se lo usava lui !!!

1090
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416
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Da dire che nel mercato dell'usato i Kirie da noi sono un pò poco considerti...
Citazione:Stefano Di ha scritto:
Ciao.
ero l' importatore di Kirié negli anni intorno al 1990, quindi considero questo intervento una doverosa forma di assistenza post-vendita; scherzo, comunque ho sempre del materiale ufficiale dell' epoca, da cui estraggo:

Prog. Harlé (Mortain X gli interni); lungh scafo (che compare sulla licenza come lunghezza F.T.) 955; lungh. totale, con pulpito ecc. 990: gall 828; b. max. 337; peso 3400 di cui 1160 di zavorra (di serie in piombo col pescaggio std di 164, o in ghisa col pescaggio opzionale di 130); S.V. 55mq; motore 18 hp a scelta del cliente Volvo 2002 o Yanmar 2 GM 20 con linea d' asse (non era prevista motorizzazione maggiorata, ma qualche esemplare uscì comunque col 28 hp); carburante 115; acqua 190. Il listino del settembre 1991 era di 111.400.000 lire, comprensivo di IVA, 3 vele, winch ST, cucina con forno, frigo, franco Livorno, immatricolata, con antivegetativo e varo. Anche le spese notarili erano comprese nel prezzo, che quindi era un vero prezzo alla boa, a cui doveva essere aggiunta l' elettronica e le dotazioni di sicurezza.

Salvo casi eccezionali non venivano praticati sconti, perchè il prezzo era fisso, basato sul listino francese, scontato del 4%, a cui erano state aggiunte al costo le spese di trasporto, immatricolazione, notaio ecc. Quindi una importazione parallela dalla Francia, per essere conveniente, avrebbe dovuto spuntare dal concessionario francese uno sconto superiore al 4%. Puoi quindi sapere esattamente quanto fu pagata la barca da nuova: se i conti dell' inflazione forniti dall' Istat sono giusti, quei 111 milioni di lire del '91 sono equivalenti a circa 101.000 euro di oggi.
Se ti serve essere ancora più preciso su quanto la barca costò in origine, altri optional a pagamento erano la timoneria a ruota Withlock Cobra (5.000.000), il motore con raffreddamento indiretto abbinato all' impianto completo a 220 V e al boiler (4.500), il salpaancore elettrico (3.700). Tutti prezzi IVA compresa.
Indico minuziosamente tutto questo perché un confronto di prezzi tra oggi e 20 anni fà può essere interessante per tutti.

La coperta era in sandwich di balsa, lo scafo monolitico, e nasceva con trattamento epossidico preventivo sull' opera viva.
Tra gli addetti ai lavori, la qualità dei Kirié paragonata a quella degli altri maggiori costruttori europei dell' epoca, era considerata leggermente superiore a quella dei Beneteau e Jeanneau, abbastanza superiore ai Gib'Sea, leggermente inferiore a quella dei Dehler, con i quali però il confronto era difficile per le grandi differenze di progetto.
Il 326 (col pescaggio std in piombo) in cantiere era considerata una barca che camminava particolarmente bene, in tutte le andature, e in Francia aveva dato buone soddisfazioni ai proprietari regatanti.
Esisteva anche una versione a deriva mobile, in teoria affetta dal solito problema che non bisognerebbe proporre la stessa barca in versione chiglia e deriva, ma ogni versione richiederebbe un progetto globale a se stante; in pratica credo però che anche il 326 DI si comportasse decorosamente.
Per gli interni era prevista (con 2.700.000 lire iva compresa di sovraprezzo) anche una versione con tre cabine, a mio avviso infelice perchè il bagno diventava passante.
Gli interni, anche del 2 cabine, per molti motivi non mi entusiasmavano (come progetto, mentre la realizzazione in olmo americano, duro e resistente all' acqua era buona). inoltre il 326 era strizzato tra due sorelle progettate da Vaton e Cadro, il 286 e il 346, che avevano dei progetti di interni fantastici, sopratutto nelle versioni a tre cabine, e anche per questo, almeno in Italia, il 326 non ebbe un grande successo.
Inoltre, un grave difetto del 326, comune a molti altri Kirié, e non solo Kirié e non solo di quei tempi, era la metratura bastarda: con poca spesa in più il cantiere avrebbe potuto offrire una barca di 9,99, invece che di 9,55, con costi di gestione identici ma abitabilità sensibilmente migliore.

I 326, come gli altri i Kiriè dell' epoca che ho potuto vedere a distanza di anni, mi sembrano invecchiare bene, ed i proprietari ed ex proprietari con cui ho parlato ne parlano altrettanto bene.
Purtroppo ho poca esperienza diretta di navigazione sulla barca in questione. Una diecina d' anni fà ne trasferii una da Salerno a Livorno, e in precedenza non ci avevo navigato molto. Inoltre penso che per giudicare un barca si debba navigarci tanto, in molte condizioni, e anche in condizioni dure. Poichè le condizioni dure cerchiamo in genere di scansarle, la conoscenza approfondita di una barca si basa sugli errori strategici che abbiamo fatto (essenzialmente, essere nel posto sbagliato nel momento sbagliato), e quindi può richiedere molti anni di possesso. Però, per quel poco che la ho provata, anch' io ne ho un buon ricordo.

Saluti
fantastico!
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