In base alle misure della barca si può solo ipotizzare quale trazione eserciterà sulla linea di ancoraggio nelle varie condizioni di velocità del vento.
Critico è anche il corretto dimensionamento del calumo, da cui dipende l'angolo di tiro, ed il far fare testa all'ancora (ma non solo).
Da quello che so le ancore tipo fortress e danforth, per esempio, che sono ottime su fondali sabbiosi, se correttamente impiegate su quei fondali hanno una tenuta molto superiore anche se di peso leggero. Tale tenuta è relativa più alla loro superfice che al loro peso. Mi ricordo di aver visto al riguardo tabelle di test comparativi impressionanti.
Dato che con la barca non ci si ancora sempre su fondali di un solo tipo, generalmente si tiene fissa a prua una cosiddetta ancora tuttofare... Anche per questo tipo di ancore (quelle a vomere per es. tipo bruce/trefoil, cqr, delta, ecc.) il peso non è tutto anche se qui è molto più importante. Penso, che il peso indicato sia applicabile molto indicativamente solo per queste ancore ma sarebbe meglio trovare tabelle più analitiche (se non ricordo male ci sono anche sul libro di Zerbinati 'Lavori in barca').
Bisognerebbe, IMHO, comparare la trazione esercitabile dalla barca con i risultati dei test nelle varie condizioni di vari tipo di ancore e poi scegliere il compromesso migliore.
Le tabelle danno dati di massima utili al fine del calcolo dei carichi nelle situazioni diverse.
Una volta stabilito che la tua barca sviluppa quella quantità di forze a quella determinata condizione di vento e mare, non ti resta che attrezzarti con una
'linea d'ancoraggio' adeguata tenendo conto delle caratteristiche di tenuta che ogni ancora ha su tipi di fondali diversi.
Parlo di linea d'ancoraggio e non soltanto di ancora, perchè, per esempio, una volta che hai il carico di rottura della catena da 6mm che rientra nel range delle forze in campo, è inutile e dannoso averne una da 8mm (porti solo peso in più) e magari più corta.
Il mio punto di vista è:
1- quello di avere una lunghezza importante di catena di spessore corretto, senza strafare, ma che ti permette di allungare opportunamente la distanza sull'ancora in caso di rinforzo (quindi è importantissimo adeguare la lunghezza della catena in base alla profondità ed al vento, facendo lavorare l'ancora salpata ad un angolo adeguato)
2- avere più tipologie di ancore di peso e dimensioni adeguate per i diversi tipi di fondale
3- modulare al massimo la propria linea d'ancoraggio ed all'occorrenza appennellare opportunamente e se necessario avere l'opportunità di calarne una terza in altra direzione
4- considerare sempre ed in casi estremi l'opportunità di ripararsi per tempo in un porto sicuro o di salpare ed allontanarsi dalla costa (meglio affrontare il mare che una scogliera troppo vicina...)
Traduco quanto detto con quello che ho sul mio Comet 9.10.
a) 60 metri di catena da 6mm
b) 1 ancora Bruce da 7,5 Kg (ancora buona per diverse tipologie di fondali escluso posidonia) per utilizzo quotidiano (è inutile forzare il verricello inutilmente quando non serve, e giocando sulla lunghezza del calumo mi dà tenuta già fino a vento sostenuto)
c) 1 ancora a vomere da 12Kg (ancora poliedrica più adatta per fondali con posidonia) con 8 mt di catena da 8mm da appennellare alla Bruce (in caso di rinforzi di vento e mare), o da salpare a forbice in aggiunta alla prima linea, sempre se è opportuno scegliere l'ancoraggio a forbice
d) 1 ancora Fortress da 3,5Kg (la migliore per fondali sabbiosi) e 60 mt di cima da 14mm (cima che posso utilizzare anche per una seconda linea d'ancoraggio.
Aggiungo che il musone del mio comet l'ho rifatto interamente in inox, con la predisposizione per salpare anche 2 ancore a forbice
Un occhio attento ai bollettini meteo ed ai portolani della zona dovrebbero fare il resto.