I Forum di Amici della Vela

Versione completa: Tenditore con allegato
Al momento stai visualizzando i contenuti in una versione ridotta. Visualizza la versione completa e formattata.
Scusate, ho pasticciato con l'immagine, credo che ora si veda.
Buon giorno a tutti, vi chiedo aiuto per un consiglio 'professionale'.
Ho progettato un intervento di consolidamento del tetto della Basilica di S. Vitale a Ravenna facendo ricorso a tecniche non invasive ispirate al mondo della vela. In pratica le travi sono irrigidite e trasformate in tralicci da puntoncini assimilabili a crocette e da tiranti in trefolo diametro 10 mm assimilabili a stralli.
Il problema è sorto in fase di collaudo del prototipo a mezzo di prova di carico. La ditta, che non ha confidenza con il rigging, ha comprato il tenditore presso un negozio di articoli nautici, ma qualcosa nel montaggio non và.
Infatti quando si mette in forza il cavo girando il tenditore serve uno sforzo molto elevato tanto che non si è potuto tensionare il cavo nemmeno al primo valore di lettura del tensiometro loos & co PT 3Mpari a 540 kg totali! Inoltre azionando il tenditore gira tutto il cavo per cui deve essere tenuto ferno con una morsa il che mi sembra un accorgimento brutale e poco efficace. Mi farebbe piacere sapere se a vostro avviso il montaggio è corretto o meno e come raggiungere valori di tesatura di 900 kg senza sforzi spropositati.
Vi ringrazio in anticipo Deseo



Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .
Scusa, perché non si è potuto mettere in forza il cavo alla tensione voluta, oltre al problema della rotazione del cavo?
Un operaio ha infilato un cacciavite nel foro del tenditore, un'altro ha cercato di bloccare il cavo con una pinza perchè non girasse.
Con grande fatica hanno fatto qualche giro arrivando ad un indice 35 del tensiometro laddove la scala dello strumento fornisce il primo valore utile con lettura dell'indice a 38 pari ad un allungamento del 6% ed un carico di 540 kg.
A me questa cosa non convince perchè personalmente non credo sia normale faticare tantoper cosi scarso risultato.
Inoltre considerato che il sistema andrà ritesato ogni anno prma dell'inverno provo ad immaginare con penserebbero i tecnici della Curia di una simile operazione!!
Da quello che ho capito io, semplicemente si parla di un arridatoio grippato, per tornare alle cose elementari, l'inox è autocensured, un minimo di truciolo e si inchioda tutto, imboccare il filetto delicatamente a mano, magari dopo aver messo un qualche tipo di lubrificante sul filetto.
Prova a far svitare l'arridatoio sempre che ce la facciano ancora Sadsmiley.
Innanzitutto sull'asta del tenditore c'è (o dovrebbe esserci) una sede per inserire una chiave per tenere fermo l'asta e di conseguenza il cavo. Poi un cacciavite non è il massimo per cazzare il tenditore, l'ideale dovrebbe essere un tondino di acciaio della giusta misure. Per ultimo, per questo tipo di applicazione sarebbe stato più indicato un tenditore con corpo in bronzo e terminali in acciaio, con filettatura in pollici (il passo è più fino rispetto al metrico e consente di fare leggermente meno sforzo) e sopratutto ben lubrificato. Molto facile che come dice clavy si sia grippato.
Ciao
ti scrivo perchè per lavoro mi è già capitato di fare lavori di consolidamento di strutture lignee non rimuovibili con soluzioni paragonabili a quella che hai esposto.
Abbiamo fatto un po' di prove e abbiamo valutato di usare acciaio dolce in barre con le teste lavorate.
Se ti interessa ti posso mandare un disegno dei particolari di connessione e del sistema di 'tiraggio'.
Arridatoi in acciaio erano stati scartati proprio per la difficoltà di arrivare con utensili da cantiere a valori di precompressione adeguati. (Passi filetti troppo grossi e/o leve insufficienti).

Celo

PS nella foto non si vede bene: il cavo è semplicemente appoggiato sulla testa del puntone in tubo quadro?
Se è così, senza sede, è molto poco stabile e potenzialmente molto pericolo.
Ciao Celofatta,
grazie della tua segnalazione, ovviamente mi farebbe piacere conoscere meglio le tue considerazioni; se hai qualche ulteriore approfondimento puoi riferirti alla mia mail csillat@libero.it così evitiamo di tediare gl altri Amici della Vela.
Io ho ipotizzato di utilizzare un tenditore perchè in fondo è l'accessorio che da sempre si usa per i tiranti e catene strutturali nei restauri.
Il problema è di controllare che il sistema possa essere registrato periodicamente dal manutentore senza sforzi fisici eccessivi ed acrobazie considerato che operiamo sopra una delicatissima cupola in materiale fittile dello spessore di pochi cm.
PS complimenti per l'osservazione, in effetti la sede del cavo non è come la vedi, in realtà viene saldato all'estremo un semitubo per addolcire il raggio di curvatura (con due fermi laterali di guida antisfilamento). Abbiamo dovuto rimuoverlo facendo un brutale scasso a V per accorciare il puntone dal momento che il cavo teso risultava quasi tangente alla cupola e non volevamo rischiare azioni improprie sulla stessa. Comunque questo è solo un prototipo di studio, proprpio per studiare le possibili migliorie. Questi pezzi andranno adattati quasi trave per trave perchè le travi in legno sono state tagliate a mano qualche secolo fa...altro che macchine a controllo numerico!!
URL di riferimento