23-01-2010, 18:11
I Dehler da sempre sono barche dal temperamento forte. Raramente
il Cantiere tedesco con i suoi modelli ha cercato
compromessi e quando ci ha provato, ha fallito.
La filosofia di queste barche è velocità e sicurezza, nella massima
praticità. Solo negli ultimi anni a questi concetti fondamentali
si è aggiunta una cura particolare per l’estetica, fino
alla metà degli anni ottanta totalmente subordinata all’efficienza
tecnica.
In quel periodo nasce il Dehler 38. Uno scafo di 11,80 metri
che ben riassumeva la filosofia del Cantiere. Molti erano gli accorgimenti
tecnici utilizzati per fare di questo 38 piedi dai bordi
liberi molto bassi un gioiello di tecnologia, come il tambuccio
in tre parti che si apriva facendo scorrere una parte sull’altra
in modo da lasciare libera la tuga che si trovava davanti a
questo; o il gomito di gomma rigida incassato nella parte frontale
del bulbo e deputato ad assorbire eventuali urti contro
fondali duri. Ma non finisce qui, il Dehler 38 con un sistema
non semplicissimo, ma comunque utilizzabile, poteva passare
dalla configurazione a ruota, per la crociera a quella a barra,
per l’utilizzo in regata.
LA BARCA
La linea dello scafo è molto aggressiva, con la prua decisamente
più alta della poppa. Baglio massimo centrale, slanci accentuati
e plancetta di poppa ricavata nello stampo.
La prima cosa che colpisce è il bordo basso e l’assenza di spigoli
nella sovrastruttura, il che rende la barca particolarmente
moderna per quegli anni.
Una barca veloce e aggressiva,
costruita per navigare
su rotte lunghe, senza disdegnare
le regate di circolo
LA COPERTA
Il disegno della coperta è tondeggiante e piacevole a vedersi, i
passavanti sono larghi e l’antisdrucciolo è in trade master (una
gomma antiderapante che si incolla al ponte). Il pozzetto, nonostante
sia molto lungo, non è particolarmente spazioso e può
ospitare comodamente solo quattro persone, più il timoniere che
dispone di un sedile a gobba d’asino molto pronunciata, comodo
di bolina, ma difficile da utilizzare con le andature portanti. I
passauomo sono della Lewmar a profilo alto.
COSTRUZIONE
Come tradizione del Cantiere, la costruzione è realizzata a un ottimo
livello. Resine di buona qualità impregnano stuoie di vetro e di
Kevlar nei punti di maggiore sollecitazione. Il controstampo è di tipo
semistrutturale e nell’insieme la barca si presenta molto rigida.
ATTREZZATURA
Tutta di buona qualità e studiata per una condotta da parte di un
equipaggio ridotto, l’attrezzatura di coperta presenta tutte le manovre
rinviate in pozzetto con drizze e borose che passano sotto
una calandratura, con lo scopo di lasciare libera la tuga.
I winch sono quattro (nella versione standard erano senza self
tailing), due per la tuga e due per il genoa, optional quelli dello
spi. Il trasto a rotaia lunga, che va da una parte all’altra del pozzetto,
è posizionato subito davanti alla ruota e ciò permette al timoniere
di governare facilmente la randa. Lo strallo di poppa è a
cavo unico, ma prima di arrivare sul ponte si divide in due e viene
azionato mediante un paranco posto su uno delle due derivazioni
che atterrano sullo specchio di poppa.
Interessante la scaletta posta sul pulpito di prua che permette
una facile discesa a terra quando la barca è ormeggiata di prua,
come usano fare nel nord Europa.
INTERNI
Degli interni esistono due versioni, la standard che vede un uso del
legno molto limitato, materiale che lascia il posto a superfici verniciate
o al controstampo a vista con il paiolato della dinette in una
antigienica moquette. Molto più attraente la versione lusso con gli
interni in legno, così come il pagliolato. Sotto il tavolo della dinette
trova alloggiamento il motore: standard un Volvo da 28 hp, optional
il Volvo da 38 hp turbo (stessa macchina ma accessoriata di
turbina). La posizione del motore fa sì che, nonostante si tratti di
un linea d’asse, l’elica sia sufficientemente lontana dalla pala del timone,
tanto da permettere un buon governo anche in retromarcia.
La barca dispone di due cabine gemelle a poppa e di una a “V” a
prua. I bagni sono due, passanti alle cabine di poppa.
http://www.sea-dreamer.com/aboutus.asp
il Cantiere tedesco con i suoi modelli ha cercato
compromessi e quando ci ha provato, ha fallito.
La filosofia di queste barche è velocità e sicurezza, nella massima
praticità. Solo negli ultimi anni a questi concetti fondamentali
si è aggiunta una cura particolare per l’estetica, fino
alla metà degli anni ottanta totalmente subordinata all’efficienza
tecnica.
In quel periodo nasce il Dehler 38. Uno scafo di 11,80 metri
che ben riassumeva la filosofia del Cantiere. Molti erano gli accorgimenti
tecnici utilizzati per fare di questo 38 piedi dai bordi
liberi molto bassi un gioiello di tecnologia, come il tambuccio
in tre parti che si apriva facendo scorrere una parte sull’altra
in modo da lasciare libera la tuga che si trovava davanti a
questo; o il gomito di gomma rigida incassato nella parte frontale
del bulbo e deputato ad assorbire eventuali urti contro
fondali duri. Ma non finisce qui, il Dehler 38 con un sistema
non semplicissimo, ma comunque utilizzabile, poteva passare
dalla configurazione a ruota, per la crociera a quella a barra,
per l’utilizzo in regata.
LA BARCA
La linea dello scafo è molto aggressiva, con la prua decisamente
più alta della poppa. Baglio massimo centrale, slanci accentuati
e plancetta di poppa ricavata nello stampo.
La prima cosa che colpisce è il bordo basso e l’assenza di spigoli
nella sovrastruttura, il che rende la barca particolarmente
moderna per quegli anni.
Una barca veloce e aggressiva,
costruita per navigare
su rotte lunghe, senza disdegnare
le regate di circolo
LA COPERTA
Il disegno della coperta è tondeggiante e piacevole a vedersi, i
passavanti sono larghi e l’antisdrucciolo è in trade master (una
gomma antiderapante che si incolla al ponte). Il pozzetto, nonostante
sia molto lungo, non è particolarmente spazioso e può
ospitare comodamente solo quattro persone, più il timoniere che
dispone di un sedile a gobba d’asino molto pronunciata, comodo
di bolina, ma difficile da utilizzare con le andature portanti. I
passauomo sono della Lewmar a profilo alto.
COSTRUZIONE
Come tradizione del Cantiere, la costruzione è realizzata a un ottimo
livello. Resine di buona qualità impregnano stuoie di vetro e di
Kevlar nei punti di maggiore sollecitazione. Il controstampo è di tipo
semistrutturale e nell’insieme la barca si presenta molto rigida.
ATTREZZATURA
Tutta di buona qualità e studiata per una condotta da parte di un
equipaggio ridotto, l’attrezzatura di coperta presenta tutte le manovre
rinviate in pozzetto con drizze e borose che passano sotto
una calandratura, con lo scopo di lasciare libera la tuga.
I winch sono quattro (nella versione standard erano senza self
tailing), due per la tuga e due per il genoa, optional quelli dello
spi. Il trasto a rotaia lunga, che va da una parte all’altra del pozzetto,
è posizionato subito davanti alla ruota e ciò permette al timoniere
di governare facilmente la randa. Lo strallo di poppa è a
cavo unico, ma prima di arrivare sul ponte si divide in due e viene
azionato mediante un paranco posto su uno delle due derivazioni
che atterrano sullo specchio di poppa.
Interessante la scaletta posta sul pulpito di prua che permette
una facile discesa a terra quando la barca è ormeggiata di prua,
come usano fare nel nord Europa.
INTERNI
Degli interni esistono due versioni, la standard che vede un uso del
legno molto limitato, materiale che lascia il posto a superfici verniciate
o al controstampo a vista con il paiolato della dinette in una
antigienica moquette. Molto più attraente la versione lusso con gli
interni in legno, così come il pagliolato. Sotto il tavolo della dinette
trova alloggiamento il motore: standard un Volvo da 28 hp, optional
il Volvo da 38 hp turbo (stessa macchina ma accessoriata di
turbina). La posizione del motore fa sì che, nonostante si tratti di
un linea d’asse, l’elica sia sufficientemente lontana dalla pala del timone,
tanto da permettere un buon governo anche in retromarcia.
La barca dispone di due cabine gemelle a poppa e di una a “V” a
prua. I bagni sono due, passanti alle cabine di poppa.
http://www.sea-dreamer.com/aboutus.asp