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Versione completa: Carico patarazzo
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Ciao a tutti,
mi interesserebbe sapere quale possa essere il carico nominale che deve (dovrebbe)avere il patarazzo di un 35 piedi.
Albero 14 m armato in testa, senza volanti, con 2 ordini di crocette (5° di quartiere) e sartiame spiroidale da 8 mm.
grazie,
saluti
Citazione:Messaggio di RJ
Ciao a tutti,
mi interesserebbe sapere quale possa essere il carico nominale che deve (dovrebbe)avere il patarazzo di un 35 piedi.
Albero 14 m armato in testa, senza volanti, con 2 ordini di crocette (5° di quartiere) e sartiame spiroidale da 8 mm.
grazie,
saluti

A questa domanda sarebbe piu' indicata una risposta da sailor o zanki, comunque, se ben ricordo, la tensione max dovrebbe corrispondere al 30%-40% del carico di rottura, se e' questo che volevi sapere.
ciao
cosa intendi per carico nominale?
Penso carico di lavoro.
Forse non si chiama 'carico nominale', ma ciò che mi interesserebbe sapere è il carico che mediamente viene dato al patarazzo durante una bolina con vento teso.
Lo spiroidale da 8 mm ha un carico di rottura di circa 5.000 kg, quindi secondo eisten portebbe essere plausibile un carico di 1500 - 2500 kg. A me sembra un po' elevato, ma non avendo per ora un patarazzo idraulico dotato di manometro non ho un metro di paragone.
RJ, io ti ho suggerito un carico massimo, che e' quello che di solito forniscono i costruttori per avere un discreto margine di sicurezza. Non e' detto che ogni volta che bolini con vento teso tu debba arrivare a tensioni di paterazzo di 1500-2000 kg.
ciao
Provo a dare una risposta con un diverso approccio.
La regolazione del paterazzo non serve a buttar giù l'albero o altro ma serve a dare alla randa la forma desiderata influendo sulla curvatura dell'albero; inoltre serve a regolare la catenaria dello strallo in funzione dell'intensità del vento.
Perciò il problema non dovrebbe essere quanto lo posso tirare prima di demolire la barca, a questo ci dovrebbe aver pensato già il progettista della barca dimensionando opportunamente le attrezzature, ma dovrebbe essere la capacità di regolazione per migliorare le prestazioni della barca sotto vela.
Ti ringrazio mania2, infatti il nocciolo della questione è proprio questo: non conoscendo i carichi di progetto della barca, volevo avere un riscontro per capire se per fare lavorare bene randa e strallo stavo caricando il patarazzo in un campo 'consueto' per barche di questa dimensione e armamento.
per quanto riguarda la regolazione della randa devi guardare la forma che assume regolando il paterazzo. in genere tesandolo, l'albero si flette e la randa si spiana; se esageri nel tiro, e quindi flessione, la randa fa fuori forma e si inizia a creare un piega diagonale che va dall'estremità del boma (punto di scotta) verso l'inferitura. Ovvio che il tutto dipende dal come è tagliata la randa rispetto al tuo albero.
Per quanto riguarda la catenaria (del rollafiocoo immagino) considera che più di tanto non si potrà eliminare. Oltre un certo tiro del paterazzo potrebbe addirittura aumentare per la flessione dell'albero.
Anche questo si può verificare fissando un grosso elastico, di circa 1.5 m, in tensione al punto di mura del genoa e alla drizza del genoa. tesando il paterazzo puoi verificare se l'elastico si allunga o si accorcia (in quest'ultimo caso significa che lo strallo va in bando e non serve andare oltre).
Considera poi che anche lo scafo si deforma sotto questi tiri.
Citazione:mania2 ha scritto:
per quanto riguarda la regolazione della randa devi guardare la forma che assume regolando il paterazzo. in genere tesandolo, l'albero si flette e la randa si spiana; se esageri nel tiro, e quindi flessione, la randa fa fuori forma e si inizia a creare un piega diagonale che va dall'estremità del boma (punto di scotta) verso l'inferitura. Ovvio che il tutto dipende dal come è tagliata la randa rispetto al tuo albero.
Per quanto riguarda la catenaria (del rollafiocoo immagino) considera che più di tanto non si potrà eliminare. Oltre un certo tiro del paterazzo potrebbe addirittura aumentare per la flessione dell'albero.
Anche questo si può verificare fissando un grosso elastico, di circa 1.5 m, in tensione al punto di mura del genoa e alla drizza del genoa. tesando il paterazzo puoi verificare se l'elastico si allunga o si accorcia (in quest'ultimo caso significa che lo strallo va in bando e non serve andare oltre).
Considera poi che anche lo scafo si deforma sotto questi tiri.

Quoto Wink

ciao
E le volanti? Che non avete. Che non si possono mettere. Le regole di stazza che limitano la regolazione.
Il carico dipende da molti fattori, quanto pesa la barca, quanto può andare di velocità (anche a motore) qunto sono grandi le vele di prua, quanto lo devi cazzare per ridurre catenaria allo strallo di prua, il tutto moltipilcato per un coefficente di sicurezza.

Prova a pensare se ci fossero 40 nodi di vento, sei al lasco, motore in piena, spi a riva, surfata sull'onda e ....a tutt'untratto c'è uno scoglio affiorante che non avevi visto....Big Grin la barca va da ....nodi a 0 in un secondo e il paterazzo arriva a carichi anche superiori al dislocamento totale della barca.
zanki bella la sottolineatura 'motore in piena'Big Grin per le condizioni descritte, ma temo che in quelle condizioni se accendessi il motore rallenteresti la barcaWink
Citazione:zankipal ha scritto:
Prova a pensare se ci fossero 40 nodi di vento, sei al lasco, motore in piena, spi a riva, surfata sull'onda e ....a tutt'untratto c'è uno scoglio affiorante che non avevi visto....Big Grin la barca va da ....nodi a 0 in un secondo e il paterazzo arriva a carichi anche superiori al dislocamento totale della barca.
Credo che in una situazione del genere il carico del paterazzo sia l'ultimo dei tuoi pensieri....
Mi sembra che stiamo uscendo un tantino dal tema. Confermo che mi è chiaro l'utilizzo del patarazzo, ed i suoi effetti sulle regolazioni di vele, strallo ecc.., e non sto cercando di capire quali siano i carichi dinamici che lo sollecitano (onde, scogli, balene, U-boat). La questione che mi interessava è la seguente: Il prossimo mese installerò un cilindro Olmatro (ora ho un semplice tenditore a volantino); quando sarò di bolina, supponiamo con una quindicina di nodi, ed avrò regolato il piano velico in modo soddisfacente, potrò vedere che carico stà applicando il patarazzo. Mi sarebbe piaciuto avere qualche numero, di barche simili, per poter fare un paragone.
Saluti
Citazione:RJ ha scritto:
Mi sembra che stiamo uscendo un tantino dal tema. Confermo che mi è chiaro l'utilizzo del patarazzo, ed i suoi effetti sulle regolazioni di vele, strallo ecc.., e non sto cercando di capire quali siano i carichi dinamici che lo sollecitano (onde, scogli, balene, U-boat). La questione che mi interessava è la seguente: Il prossimo mese installerò un cilindro Olmatro (ora ho un semplice tenditore a volantino); quando sarò di bolina, supponiamo con una quindicina di nodi, ed avrò regolato il piano velico in modo soddisfacente, potrò vedere che carico stà applicando il patarazzo. Mi sarebbe piaciuto avere qualche numero, di barche simili, per poter fare un paragone.
Saluti
scusa l'ignoranza, suppongo sia un tenditore idraulico con la possibilità di verificare il tiro (o la pressione?).
Dubito che tu possa trovare dati di altre barche simili, sono apparecchiature che in genere usano le barche da regata sopra una certa dimensione. Invece potrai creari delle tabelle di regolazione che ti permetteranno di ritrovare la messa a punto nelle varie condizioni in modo più immediato.
in effetti mi sembra che qualcuno qui ti abbia risposto correttamente, il carico giusto è quello che ti da la forma delle vele voluta e le prestazioni migliori, ogni barca e invelatura è diversa ed è una regolazione che dovrai trovare tu.
io potrei dirti ce col mio ior adesso arrivo al massimo ad una pressione di 120 bar molto raramente ed in certe condizioni estreme e con questo ottengo un appiattimento della randa in alto ed il timone recupera neutralità, oltre naturalmente riduzione di catenaria per quel che si può. ma cerco di evitare di arrivare a queste pressioni elevate e faccio piuttosto una mano alla randa per non sollecitare l'attrezzatura e barca. cerchiamo di rimanere sui 70-80 bar normalmente quando serve. Quando eravamo più inesperti anni fa probabilmente dobbiamo avere qualche volta (poche volte) smanettato troppo con la pressione che poteva arrivare anche ai 300, non sapendo come te a quanto era il giusto. può darsi per questo un giorno abbiamo trovato in testa d'albero l'attacco del paterazzo incrinato ed abbiamo dovuto sostituite tutto il paterazzo.
spero di averti dato qualche elemento in più.
andrea
dimenticavo: oltre al paterazzo così facendo ci siamo fumati anche i cuscinetti dello strallo (2 volte)
Grazie bangbang;
potresti solo ancora dirmi il tuo IOR di classe è, e qual'è il rapporto bar/kg del tuo patarazzo idraulico?
grazie 1000.
saluti
Citazione:RJ ha scritto:
Grazie bangbang;
potresti solo ancora dirmi il tuo IOR di classe è, e qual'è il rapporto bar/kg del tuo patarazzo idraulico?
grazie 1000.
saluti
ma a quale scopo glie lo chiedi? ti ha appena spiegato che ogni barca è diversa!
Dipende dall'inerzia dell'albero, dal piano velico, dal grasso della randa, ecc... quando l'avrai montato cazzerai un po il tenditore e andrai a verificare l'effetto che ha sulla curvatura dell'albero, dopo sarai tu che deciderai se di bolina con vento dovrai cazzarlo a 80 bar o a 100, come faccaimo a saperlo noi in un forum?Smile
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