I Forum di Amici della Vela

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Citazione:Powerspi ha scritto:
...
Quello che cambia che un profilo grasso ha bisogno per ottenere una resa un angolo maggiore.
E' esattamente quello che vedi nelle polari dei profili.

Per stringere di più a parità di angolo puoi in effetti appiattire la vela ma a condizione che ci sia abbastanza energia (vento).
...
CoolTongue

Mai vista la polare di un profilo. Sadsmiley
Non è che qualche pia anima, ne posta una .
Grassie.
Citazione:einstein ha scritto:
Per chi ha ancora le idee confuse sull'angolo di incidenza e magari lo confonde con il bordo d'attacco:



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ciao
Scusa Einstein con quest'immaggine confondi tu. Come si fa a confondere un angolo d'incidenza con un bordo d'attacco? semmai qualcuno potrebbe confondere l'angolo d'incidenza con l'angolo d'attacco che sulle barche si usa poco mentre si usa sugli aerei.

Avevo risposto a te perchè quotavi una cosa poco quotabile. poi Bullo ha risposto rimescolando la materia dicendo anche cose corrette ma sulle definizioni mi sembrava che si perdesse un poco.
Riguardo all'immagine che posti peraltro si parla di tangente d'attacco e non di bordo d'attacco.
Big Grin:42:Cazzate ragazzi, cazzate!!!!!Smiley14Smiley14E solo ogni tanto...mollateSmiley14Palla 8
Io mi sono tenuto 'discosto' fin qui.....ma vi segnalo che avete secondo me tutti un po' di ragione e un po' di torto.

L'angolo di incidenza è quello che la corda del profilo fa con il flusso; l'angolo di entrata o ingresso è quello che il bordo d'attacco (la vela nel caso di una monosuperficie) o la linea media del bordo di attacco (nel caso di un profilo spesso) fanno con il flusso.

Nel caso di un ala rigida, l'angolo di incidenza si può ridurre mantenendo una certa efficienza anche per valori negativi dell'angolo di entrata, ma nel caso di una vela floscia non è possibile e si ha il collasso (parapendio) o lo sgonfiamento (vela di barca)... dunque è quest'ultimo che 'comanda' la bolina (lì sono attaccati i filetti!) e non l'angolo di incidenza.

Comunque al di là dei problemi aerodinamici e di interferenza con la randa che si possono anche prevedere con i software a disposizione che finalmente possono gestire coppie di vele *, la diminuzione di rendimento relativa alla diminuzione dell'angolo di scotta si spiega con un semplice parallelogramma delle forze.

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Dunque tirando in dentro il punto di scotta e mantenendo invariato tutto il resto, la risultante aerodinamica del Jib si orienta più verso poppa ed il vettore risultante lungo il moto diminuisce, mentre quello sulla perpendicolare aumenta.

Ciao
Kermit, dopo l'intervento di Albert, hai le idee piu' chiare? Mi sembrava che il disegnino fugasse ogni dubbio, evidentemente cosi' non e' stato.
Sei d'accordo che ambedue i profili, nell'immagine, siano correttamente orientati nel flusso che li investe? Se e' cosi', noterai che gli angoli di incidenza non sono gli stessi.
Insisto sul bordo d'attacco perche', secondo me, ed ora anche per Albert, e' la chiave di tutto.
Corretta l'osservazione tra angolo e bordo (non si mischiano pere con mele) dovevo riferirmi alla tangente.
Su bullo, mi riferivo alla frase evidenziata in rosso, per il resto, ho imparato ad interpretare le sue opppinioni.
E per ultimo, si, l'immagine si riferisce alla tangente di ambedue i bordi di attacco, per far notare quello che e' scritto sotto.
ciao
Se parliamo di cos'è un angolo d'incidenza penso di aver avuto le idee chiare sia prima che dopo l'intervento di Albert, basta definirlo.
Non c'è mai stata, almeno per me , nessuna confusione con il bordo d'attacco.
L'angolo d'incidenza può non cambiare anche cazzando la scotta.

Come suggerisce Aleufo ora lasco Smile
Citazione:lord ha scritto:
Citazione:Powerspi ha scritto:
...
Quello che cambia che un profilo grasso ha bisogno per ottenere una resa un angolo maggiore.
E' esattamente quello che vedi nelle polari dei profili.

Per stringere di più a parità di angolo puoi in effetti appiattire la vela ma a condizione che ci sia abbastanza energia (vento).
...
CoolTongue

Mai vista la polare di un profilo. Sadsmiley
Non è che qualche pia anima, ne posta una .
Grassie.

Da 'Le vele':
Studiate da Eiffel e riprese da Marchaj.
Per l'esperimento sono state usate lamiere di latta rigida con diverse curvature ad archi regolari, con rapporto freccia/corda di 1/7, 1/13,5 e 1/20, simili a quelli delle ns vele.

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Si puo' notare che piu' volume ha il profilo, piu' grande sara' l'angolo di incidenza (flusso-corda del profilo) di forza max. L'angolo, che genera la maggior forza velica, varia con l'incidenza, ma anche con la dimensione della freccia; qui' e' rispettivamente di: 12° per 1/20, 15° per 1/13,5 e 20° per 1/7.
Nella realta', angolare di piu' il profilo curvo, e' come rientrare il punto di scotta della vela piu' grassa in maggior misura di una piu' magra.
ciao
Citazione:kermit ha scritto:
Se parliamo di cos'è un angolo d'incidenza penso di aver avuto le idee chiare sia prima che dopo l'intervento di Albert, basta definirlo.
Non c'è mai stata, almeno per me , nessuna confusione con il bordo d'attacco.
L'angolo d'incidenza può non cambiare anche cazzando la scotta.

Come suggerisce Aleufo ora lasco Smile

Si va' ben.... se il vento cala o da scarso, se la barca aumenta la velocita' ecc. ecc., ma se tutto rimane costante, cazzando scotta cambi anche l'angolo di incidenza.
Ora lasco anch'io...Wink
ciao
E grazie al cavolo che lascate...siamo in boa!Big GrinBig GrinBig Grin
Ora su di spi e spiegatemi anche questoBig Grin
Acc ragazzi..ma quanto lascate....cazzate, cazzate..spesso, anzi no voi lascate..cazzo io!Smiley14
Grazie einstein.
Devo riaprirlo quel libro...
Avete la capacita' di esprimere una definizione di un termine in tre giorni e in 4 modi differenti. E la quinta volta che provo a leggere seriamente e con impegno questo 3D e poi crollo... Mi costate una cifra in MOMENT AAACTTT per il mal di testa!!!4242
Mi permetto di contestare il termine 'volume' riferito a un profilo monosuperficie dato che si tratta di una superficie 3d...ma sempre una superficie, che per definizione non ha volume. (Credo si tratti di una libera traduzione). Meglio 'curvatura'...come in star trekWink

Contesto pure il fatto che lascando la scotta l'angolo di incidenza non cambi.....forse nella zona della base della vela non cambierà di molto, ma cambia comunque, poichè la bugna si sposta quantomeno in avanti, se non in fuori, e dunque l'angolo varia comunque.

Ma se mentre lasca, il tailer guarda in su invece che solo il primo filetto, si accorgerà che lascando, tutti i profili in progressione verso l'alto cambiano angolo di incidenza. E questo si verifica in maggior misura sui jib non sovrapposti, piuttosto che sui genoa, a causa del diverso angolo della scotta.

Per non farlo variare e far solo cambiare profilo alla vela, si dovrebbe intervenire sul carrello spostandolo in avanti e sul tweaker portando la scotta all'interno.....ed è qui che i tweakers diventano fondamentali se si va coi jib, non tanto per tirare il punto di scotta contro l'albero.

Ora lasco anch'io Big GrinBig Grin

Mr. Cinghia, un'alto moment act ??? Wink

Ciao
Citazione:Mr. Cinghia ha scritto:
Avete la capacita' di esprimere una definizione di un termine in tre giorni e in 4 modi differenti. E la quinta volta che provo a leggere seriamente e con impegno questo 3D e poi crollo... Mi costate una cifra in MOMENT AAACTTT per il mal di testa!!!4242

Conosci la krucca ? Big GrinBig Grin
Citazione:lord ha scritto:
Citazione:Mr. Cinghia ha scritto:
Avete la capacita' di esprimere una definizione di un termine in tre giorni e in 4 modi differenti. E la quinta volta che provo a leggere seriamente e con impegno questo 3D e poi crollo... Mi costate una cifra in MOMENT AAACTTT per il mal di testa!!!4242

Conosci la krucca ? Big GrinBig Grin

No.
Prima o poi mi aspetto la teoria dimostrata e documentata sul migliore angolo di incidenza della punta del chiodo per penetrare nel legno in maniera ottimale; angolo diverso, si capisce, per ogni tipo di legno. Vedi tabella allegata.
Ma perché non andate in barca a vela punto e basta?
Pensa tu se andando in auto uno si ponesse domande del tipo: 'Ma il sistema di aste e bilancieri, per azionare le valvole, determina una reale trasmissione desmodromica o ci sono sfasamenti, anche se centesimali ed ininfluenti sul buon funlzionamento del sistema? E se sì, perché?'

[:42] [:244] [:245] [:246]
Talvolta credo che si insista solo per presa di posizione.
E' così evidnte che cambiando forma alla vela si varia l'angolazione del bordo di attacco tale da costringere alla varizione di rotta o alla modifica dell'angolo di incidenza con barbers, tweakers o quel che si vuole!!!DisapprovazioneDisapprovazioneDisapprovazioneSmile

A tal proposito ancora non ho capito come funzionerà lo svrgolamento della randa su BMV Oracle in AC.

Sempre a riguardo dell'angolo bordo di attacco del jib è interessante capire come la catenaria influenzi la variazione dello stesso lungo la sua lunghezza.
Lancio il sasso e vediamo chi mi segue:
quando aumento la catenaria automaticamente è come se diminuissi l'angolo di attacco della parte centrale dell'inferitura e quindi in pratica se i filetti sono a segno con rotta costante e io lasco paterazzo, noterò rifiutare il filetto centrale sottovento.
Tale inficazione mi porterebbe o ad orzare qualche grado o lascare un po' scotta (più che barber).
Come ce la giochiamo?

1. Dipende dal tipo di barca
2. Dipende dalle condizioni meteo-marine
3. Meglio non variare nulla
Grande farmacia...Big Grin

Uff...ma dovev proprio nevicare?
Io credo che a questo punto sia il momento di inserire il fattore di potenzA, determinato da ogni singolo intervento, che varia l'angolo, ma non quello di attacco, bensì quello di difesa. In virtù di questo fattore di potenza (trovato su un libro cinese di architettura velica)...(ma poi chissà cosa sarà questo fattore di potenza....)possiamo in una stagione avere dei risultati molto diversi....

mmmmmmmmmmmmm comincio a capirci qualcosaOcchio neroOcchio nero
Citazione:tiger86 ha scritto:
Talvolta credo che si insista solo per presa di posizione.
E' così evidnte che cambiando forma alla vela si varia l'angolazione del bordo di attacco tale da costringere alla varizione di rotta o alla modifica dell'angolo di incidenza con barbers, tweakers o quel che si vuole!!!DisapprovazioneDisapprovazioneDisapprovazioneSmile

A tal proposito ancora non ho capito come funzionerà lo svrgolamento della randa su BMV Oracle in AC.

Sempre a riguardo dell'angolo bordo di attacco del jib è interessante capire come la catenaria influenzi la variazione dello stesso lungo la sua lunghezza.
Lancio il sasso e vediamo chi mi segue:
quando aumento la catenaria automaticamente è come se diminuissi l'angolo di attacco della parte centrale dell'inferitura e quindi in pratica se i filetti sono a segno con rotta costante e io lasco paterazzo, noterò rifiutare il filetto centrale sottovento.
Tale inficazione mi porterebbe o ad orzare qualche grado o lascare un po' scotta (più che barber).
Come ce la giochiamo?

1. Dipende dal tipo di barca
2. Dipende dalle condizioni meteo-marine
3. Meglio non variare nulla
Grande farmacia...Big Grin

Uff...ma dovev proprio nevicare?

Ciao Tiger, ti sei evidentemente confuso. Quando dai catenaria e' esattamente l'opposto di quello che hai scritto, infatti l'angolo di incidenza aumenta, non diminuisce, secondo l'ampiezza della flessione dello strallo e per compensare si potra' lasciare alla balumina un po' di scarico visto che i profili della parte mediana si troveranno spostati lateralmente. Wink
E questo e' quanto sono riuscito a trovare sull'arcano:

Randa rigida di BMW Oracle:
La sua rigidità offre infatti un enorme vantaggio rispetto a una vela tradizionale, in tessuto: non deve essere regolata continuamente come quest’ultima, alla ricerca della forma perfetta, quella che offre la migliore performance. Un lavoro mica da niente: ogni cambiamento d’intensità di vento, in Coppa, anche di mezzo nodo, oltre che di direzione, comporta una messa a punto maniacale, da compiere oltretutto in piena gara. E non sempre ci si azzecca. Senza contare che il tessuto si deforma, cede. Con l’«ala», invece, una volta trovato il profilo migliore, sei a posto. Resta quello, non cambia.

Ma come si fa a dare la forma perfetta a questo «mostro» dell’hi-tech? E come si fa ad orientarlo? Ecco, torniamo all’effetto sorpresa che ha colpito il boss Ellison. L’«ala» è formata da due elementi: la prima metà ruota con l’albero; la seconda, si può direzionare nel suo insieme, indipendentemente dalla precedente, come fosse una «porta a soffietto». Inoltre, quest’ultimo pezzo è diviso in otto sezioni, ciascuno regolabile in maniera diversa, come i «flap» di un aereo. Così, si può fare assumere alla vela una forma elicoidale per catturare meglio il vento, il cui angolo di direzione varia anche in altezza.

Resta la domanda delle «cento pistole»: l’ala rigida renderà di più rispetto a una vela tradizionale, a parità di vento? In realtà, nessuno ancora lo sa, essendo un prototipo. È quello che sta cercando di capire Oracle, in questi giorni di test. E che gradirebbe sapere anche Alinghi, che aveva scartato la soluzione della vela rigida perché avrebbe richiesto troppo tempo in ricerca. Tempo che, forse, ora è troppo stretto per Oracle. Ecco perché a Ellison non dispiacerebbe procrastinare i match-race di febbraio.

ciao
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