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Versione completa: de-solforatore per le battaerie
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Buongiorno a tutti, seguo sempre con intresse il forum anche se vi ho partecipato poco.

Vorrei sapere se qualcuno conosce o ha provato i desolforatori elettronici per le batterie. Sono dei piccolo circuti che si mettono in parallelo tra i poli e rilasciano impulsi che, con il tempo, eliminano / staccano il solfato di piombo dalle piastre, riportando la superfice attiva delle piastre prossima alla estensione di progetto. Sembrerebbe una soluzione perfetta per allungare la vita delle nostre costosissime batterie per anni.

L'aggeggio costa anche poco (€70 / 80). Tuttavia il dubbio che ho è che per l'energia richiesta per funzionamento agisca come una lenta scarica. Come sappiamo la lenta scarica è la causa della solfatazione stessa.... Forse bisognerebbe tenere il banco di batterie sempre sotto carica o andare spesso a mettere in moto. Marche come la Sterling Power e la Sistek di Forli producono il circuito.

Qualcuno li ha in uso o ne ha sentito parlare?

Grazie e buon vento a tutti
Io ne acquistati tre della BHM a circa 25 euro l'uno, sono italiani, ma non li ho ancora installati.
Citazione:Messaggio di miclupo
Buongiorno a tutti, seguo sempre con intresse il forum anche se vi ho partecipato poco.

Vorrei sapere se qualcuno conosce o ha provato i desolforatori elettronici per le batterie. Sono dei piccolo circuti che si mettono in parallelo tra i poli e rilasciano impulsi che, con il tempo, eliminano / staccano il solfato di piombo dalle piastre, riportando la superfice attiva delle piastre prossima alla estensione di progetto. Sembrerebbe una soluzione perfetta per allungare la vita delle nostre costosissime batterie per anni.

L'aggeggio costa anche poco (€70 / 80). Tuttavia il dubbio che ho è che per l'energia richiesta per funzionamento agisca come una lenta scarica. Come sappiamo la lenta scarica è la causa della solfatazione stessa.... Forse bisognerebbe tenere il banco di batterie sempre sotto carica o andare spesso a mettere in moto. Marche come la Sterling Power e la Sistek di Forli producono il circuito.

Qualcuno li ha in uso o ne ha sentito parlare?

Grazie e buon vento a tutti
per desolfatare se non ricordo male serve una bassissimo amperaggio
per lungo tempo.(se non ricordo male)
quindi con un banalissimo caricapile a 12v-150300mA (magari quelli del telefonino che sparano anche 141620V)nel periodo di fermo di barca un bel 15gg di microcarica et voilà. (10€?)
sbaglio?(attendiamo i tecnici)
Si, si carica ad una corrente di circa il 4% della capacita' nominale della batteria per tempo molto lungo (anche oltre 30 ore se necessario) fino a raggiungere una tensione fra 15,5 e 16 Volt, quindi si ritorna alla carica normale.
La desolfatazione non deve essere proseguita troppo a lungo ma la si puo' ripetere spesso ricordandosi di verificare il livello dell'elettrolita (potrebbe consumarne un pochino).
Durante la desolfatazione le apparecchiature devono essere staccate per evitare :
1) che possano venir danneggiate da tensione troppo alta
2) che si assorbano la corrente (che e' bassa) rendendo inefficace l'operazione
Le batterie GEL o AGM non devono mai essere sottoposte a questo trattamento in quanto si rischia di danneggiarle e, per la loro struttura, sembrerebbe pure non necessario.
Quanto detto e' la sintesi di cio' che suggeriscono alcuni fra i maggiori produttori di batterie.
secondo me miclupo più che alla carica di desolfatazione classica si riferisce proprio ad apparecchi specifici tipo il 'Megapulse' o roba del genere ?

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i due cavi si attaccano al positivo e al negativo della batteria (e volendo si possono lasciare in permanenza li'), l'apparecchietto invia un impulso che poco a poco distrugge il materiale formato dalla solfatazione, nel frattempo la batteria puo' essere usata in modo normale (caricata o scaricata)

in rete si trovano uno/due circuiti anche per farseli da sé, un gruppo di appassionati americani li ha comparati a quelli disponibili in commercio e -chi più chi meno- una certa utilità sembra proprio che ce l'abbiano tutti
Anche quelli che o preso io sono simili, il contenitore è di plastica e si attaccano alla batteria con un biadesivo.
Li sconsiglio vivamente, danno degli impulsi alle batterie e probabilmente staccano lo zolfo ma contemporaneamente 'demoliscono' le piastre in piombo a piccoli pezzi. Avevo provato aggeggi simili quando si mettevano nei grossi impianti fotovoltaici ed i risultati non mi piacquero affatto
Se parliamo dei 'condizionatori ad impulsi', leggendone le caratteristiche, non mi piacciono molto soprattutto per il fatto che lavorano fornendo alla batteria brevissimi ma molto intensi impulsi (per una manciata di nanosecondi ma capaci di arrivare a 35 fino a 80 Volt secondo il modello e il produttore) e, dovendo essere lasciati sempre inseriti in quanto possono richiedere settimane per ottenere risultati, non so cosa possa accadere all'elettronica collegata.
E' vero che ogni circuito elettronico dovrebbe essere progettato per resistere persino alle scariche che, inevitabilmente, sono presenti sui conduttori durante i temporali (non certo da fulmine che sono eccessive ma da pura induzione, comunque forte), tuttavia essendo diffidente per natura preferisco evitare e la desolfatazione, ogni tanto, la eseguo in modo tradizionale.
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