L'anno passato ho installato un porta antenne costruito in acciaio inox 316L.
Ad un anno di distanza il manufatto presenta macchie siperficiali similruggine brutte da vedere.
Anche se le togli ritornano.
Il materiale era sicuramente inox 316L (era stampigliato sul tubo prima di essere lucidato).
L'acciaio del pulpito è perfettamente pulito.
Qualcuno mi sa consigliare sul tipo di trattamento da applicare in modo da superare il problema?
l'acciaio inox è un po ghignoso, per esempio, se con la spazzola con la quale lo lucidi hai precedentemente spazzolato del ferro, l'acciaio inox ti fa le macchie di ruggine,316 o non 316, tanto per dirne una....
se puoi smontarlo puoi portarlo a lucidare da qualcuno del mestiere, ci sono anche dei trattamenti che si possono fare ma pochi hanno quella attrezzatura, altrimenti puoi sempre lucidarlo con del cotone e della pasta abrasiva da carrozziere.
Grazie Estro del contributo.
Riguardo al contatto con utensili utilizzati in precedenza per acciao normale ti assicuro che ne sono stato bene attento in quanto conoscevo il problema.
Ho trattato l'acciaio con spazzoletta e pasta lucidante specifica e pensavo di aver superato il problema.
Mi chiedevo se usare il decappante poteva essere di aiuto.
Ho smontato il pezzo e forse dovrò portarlo a qualcuno del mestiere per la lucidatura, ma volevo imparare anche io e, se possibile, tentare qualcosa.
acciaio cinese ?
l'anno scorso ho cercato qualche chiarimento in merito, anche su questo forum, mai pervenuto completamente.
avevo in animo di sostituire le sartie della mia barca, che a vista sono in ottimo stato ma non so quanti anni abbiano.
Intanto, mi sono detto, comincio dalle draglie e vediamo cosa succede. Ecco, questo è il testo della mail che ho inviato qualche settimana fa al Fornitore
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gentilissimo sig. XXXXXXXXX,
circa un anno fa, a seguito di corrispondenza via e-mail qui allegata, sono stato nel vostro magazzino, ed ho acquistato una coppia di draglie (diametro mm. 5, lunghezza circa 8,5 mt. ciascuna) e relativi tenditori per la mia barca.
a distanza di solo un anno sia la fune che i tenditori presentano vistosi segni di ossidazione, tanto che non si distinguono più dalle draglie inferiori che hanno oltre vent'anni.
la barca era ed è ancora sull'invaso, a terra in una darsena del nord Adriatico per restauro, e quindi non è nemmeno stata sfiorata dall'acqua salata.
Mi chiedo, e vi chiedo, se la qualità dell'acciaio oggi reperibile sul mercato sia questa, oppure se si tratti di un caso dovuto ad una fornitura difettosa da voi ricevuta.
In quest'ultimo caso, vi chiedo la sostituzione del materiale da me acquistato con altro di idonea qualità.
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Aggiungo, per gli ADV, che non ho avuto risposta.
Per il momento non farò il nome dell'Azienda Fornitrice delle draglie, ma mi guarderò bene dal farvi ulteriori acquisti.
Ho visto anche su altre barche gli stessi problemi, l'acciaio di oggi è diverso, e di qualità inferiore, a quello che si trovava una volta.
saluti, luciano
Molto probabilmente allo scopo di contenere le spese molti rivenditori cercano nuove fonti di approvigionamento, l'intenzione è sempre quella di cercare un prodotto valido ad un prezzo migliore, ma non sempre l'operazione riesce.....ma siamo noi consumatori a voler spendere sempre meno, e allora chi opera in questo settore si trova costretto a praticare prezzi sempre piu concorrenziali, altrimenti non vende e non lavora, per far questo deve acquistare a meno....a discapito della qualità spesso,(non sempre).
Questa è la storia, un po in tutti i settori.
Io mi vedo spesso costretto a farmi i pezzi in acciaio per conto mio per esempio, perchè a volte quello che trovo in produzione non mi sfagiola del tutto, e noto che quello che conta ai fini della tenuta contro le ossidazioni è una perfetta lucidatura...persino il 304 tiene bene l'ossido se è ben lucidato.
Citazione:Estrovelico ha scritto:
Molto probabilmente allo scopo di contenere le spese molti rivenditori cercano nuove fonti di approvigionamento, l'intenzione è sempre quella di cercare un prodotto valido ad un prezzo migliore, ma non sempre l'operazione riesce.....ma siamo noi consumatori a voler spendere sempre meno, e allora chi opera in questo settore si trova costretto a praticare prezzi sempre piu concorrenziali, altrimenti non vende e non lavora, per far questo deve acquistare a meno....a discapito della qualità spesso,(non sempre).
Questa è la storia, un po in tutti i settori.
Io mi vedo spesso costretto a farmi i pezzi in acciaio per conto mio per esempio, perchè a volte quello che trovo in produzione non mi sfagiola del tutto, e noto che quello che conta ai fini della tenuta contro le ossidazioni è una perfetta lucidatura...persino il 304 tiene bene l'ossido se è ben lucidato.
estro la storia che siamo noi consumatori ... non è sempre vera. io cerco di risparmiare a parità di qualità, non in senso assoluto. è che invece i venditori vogliono fare guadagni facili comperando in cina e rivendendo a noi a prezzi 'europei', in questo periodo i bottegai fanno affari d' oro, tutti.
Spendere meno?
Ho acquistato una cucina con vasca inox e cappa inox pagata uno stonfo, altreo che inox, cacca!
Ho scritto alla nota casa produttrice ITALIANISSIMA e mi ha risposto che evidentemente ho pulito gli oggetti con prodotti non idonei che dovevo eventualmente rivolgermi a chi me l'aveva venduta, e poi via una serie di scuse da ridere, se non fosse da piangere. Viva il cinese, almeno quandi prendo la fegatura:
1) mea culpa, lo sapevo.
2) ho speso poco e me ne frego
3) non mi sento preso per i fondelli, quindi mene frego.
Attenzione, ho preso degli oggetti inox cinesi, li ho nella casa al mare e dopo anni sono perfetti e li ho pagati una bazzecola.
Guadagni facili? Ma guarda che oggi la fuori c'è una guerra! Altrochè guadagni facili, salta una attività ogni quarto d'ora...[
Eppoi chi può negare che ognuno di noi va a far spesa dove spende meno?! Questo implica una guerra dei prezzi e la ricerca continua da parte dei venditori di prodotti concorrenziali, il mio discorso è generico ovviamente, ma non si può negare che non sia cosi, poi nel dettaglio c'è caso e caso, è ovvio.
Non tutto quello che viene dalla Cina è da buttare, anzi....
Esatto e' una guerra, e sempre meno le fusioni nascono dal minerale puro, ma sempre piu' da materiale ferroso riciclato quindi con impurita' maggiori, cinese o non cinese oggi la qualita' degli acciai e' inferiore a prescindere dal paese di produzione.
Premesso che anche chi lavora nella nautica ha il sacrosanto diritto di guadagnare con la propria attività, il problema è che non esiste alternativa al cavo orientale, le nostre trafilerie italiane ed europee hanno dovuto cedere il passo alle funi Koreane prima e cinesi poi da diversi anni; solo in Inghilterra ed in Germania/Olanda viene ancora prodotto del cavo.
Il problema dell' ossidazione superficiale dell' acciaio è dovuta si alla diversa ( e non necessariamente peggiore) qualità del cavo, ma anche al maggiore 'inquinamento' ambientale. In genere il fenomeno dell' ossidazione si presenta maggiormente, peor mia esperienza, in imbarcazioni che fanno lunghe soste in cantiere o a terra (dove maggiore è il rischio di avere un vicino che gioca con la smerigliatrice) o in porti vicini a zone industriali. In genere un intervento di pulizia e passivazione dell' acciaio con prodotti appositi (io preferisco la pasta Wichinox) risolve il problema in maniera definitiva.
Ma ti hanno risposto
?
L' amministratore delegato della Acelor disse quando Mittal (indiano) voleva acquistarli: ' si è vero facciamo acciaio come Mittal, ma non si può paragonare lo champagne con il vino....'
Citazione:lucianodb ha scritto:
acciaio cinese ?
l'anno scorso ho cercato qualche chiarimento in merito, anche su questo forum, mai pervenuto completamente.
avevo in animo di sostituire le sartie della mia barca, che a vista sono in ottimo stato ma non so quanti anni abbiano.
Intanto, mi sono detto, comincio dalle draglie e vediamo cosa succede. Ecco, questo è il testo della mail che ho inviato qualche settimana fa al Fornitore
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gentilissimo sig. XXXXXXXXX,
circa un anno fa, a seguito di corrispondenza via e-mail qui allegata, sono stato nel vostro magazzino, ed ho acquistato una coppia di draglie (diametro mm. 5, lunghezza circa 8,5 mt. ciascuna) e relativi tenditori per la mia barca.
a distanza di solo un anno sia la fune che i tenditori presentano vistosi segni di ossidazione, tanto che non si distinguono più dalle draglie inferiori che hanno oltre vent'anni.
la barca era ed è ancora sull'invaso, a terra in una darsena del nord Adriatico per restauro, e quindi non è nemmeno stata sfiorata dall'acqua salata.
Mi chiedo, e vi chiedo, se la qualità dell'acciaio oggi reperibile sul mercato sia questa, oppure se si tratti di un caso dovuto ad una fornitura difettosa da voi ricevuta.
In quest'ultimo caso, vi chiedo la sostituzione del materiale da me acquistato con altro di idonea qualità.
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Aggiungo, per gli ADV, che non ho avuto risposta.
Per il momento non farò il nome dell'Azienda Fornitrice delle draglie, ma mi guarderò bene dal farvi ulteriori acquisti.
Ho visto anche su altre barche gli stessi problemi, l'acciaio di oggi è diverso, e di qualità inferiore, a quello che si trovava una volta.
saluti, luciano
Fiore ha scritto:
Ma ti hanno risposto?
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nemmeno per sogno, non si sono degnati.
è la maleducazione di oggi ... il cliente va bene solo quando acquista (e paga) ...
io ho il cellulare sempre acceso, chi ha bisogno di me (anche i clienti) mi trova sempre, di giorno e di notte, magari non risolvo i problemi ma li prendo in carico
saluti, luciano
risolto il problema con semplice acido muriatico diluito o nò,
dipende dai casi,sciacquo e vasellina con uno srofinaccio.
Citazione:HAL9001 ha scritto:
Esatto e' una guerra, e sempre meno le fusioni nascono dal minerale puro, ma sempre piu' da materiale ferroso riciclato quindi con impurita' maggiori, cinese o non cinese oggi la qualita' degli acciai e' inferiore a prescindere dal paese di produzione.
sacrosanto, comunque basta leggere le etichette dei prdotti che acquisitiamo per scoprire che parecchi, anche di marche sinonimo di qualità, sono prodotti in Cina: dalle apparecchiature elettroniche ai giocattoli. La qualità, credo, é una questione di controlli sulla filiera e non di paese di produzione. Si salva la nicchia, che in quanto tale prescinde dai numeri, ma non significa necessariamente qualità. Poi, tra queste evidenze, ci sta di tutto: dal prodotto cinese scadente a quello italiano eccellente e viceversa.