(16-04-2015 20:35)Triscele Ha scritto: [ -> ]Per Tatone, al quarto rigo.....con una fastidiosissima tendenza puggera.... Volevi dire così?
No no, questo è quello che credono molti ma che è completamente falso.
Sulle vecchie barche IOR, specialmente quelle armate a testa d'albero come il GS38, l'immersione della prua provoca una odiosa tendenza orziera impossibile o quasi da contrastare, con la barca che diventa pure "sorda" al timone. Il lavoro da fare per metterle bene a punto è proprio quello di cercare l'assetto che permette lo sbandamento lungo l'asse longitudinale, senza che la prua venga spinta maggiormente in acqua. Un buon metodo per valutare la situazione è controllare l'uscita di poppa: se ben appoggiata sull'acqua le cose vanno bene, se invece l'acqua "stacca" prima dello spigolo e quindi la poppa risulta un po' alta sull'acqua, allora ricadiamo nel caso che ti ho esposto. E, prova pure per credere, in quel caso la barca è fortemente orziera!
Il tema mi stuzzica. Ma per aggolettare l'albero come si procede ?
(18-04-2015 14:12)skipperfelice Ha scritto: [ -> ]Il tema mi stuzzica. Ma per aggolettare l'albero come si procede ?
Ciao, in realtà sulle barche con albero "passante" come il GS 38 è un'operazione abbastanza complessa, da realizzare con molta cura per non sollecitare il profilo nella mastra. Nessun problema invece per quelle armate in coperta.
Di base, è necessario allungare lo strallo di prua e accorciare quello di poppa, normalmente ci sono degli appositi tenditori ma molte barche da crociera hanno gli stralli in misura fissa. In questi ultimi casi si lavora con le prolunghe (qualcuno le chiama anche snodi), oppure tagliando e rifacendo le impiombature (se hai cavi in spiroidale, per non smontare gli stralli si può anche usare i terminali smontabili "norseman". Se invece hai il tondino, hai certamente anche i tenditori...:smiley53
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Trovata la posizione corretta per la testa d'albero, è necessario lavorare sul piede oppure sulla mastra: a volte in mastra ci sono dei cunei dietro l'albero che si possono togliere e che permettono l'arretramento del profilo. Altrimenti, se non c'è spazio, è necessario avanzare il piede di una misura che puoi calcolare facilmente rispettando le proporzioni fra la lunghezza dell'albero e il tratto interno alla barca.
Se pensi di doverlo fare, meglio se ti rivolgi ad un bravo velaio con passato di regatante oppure ad un rigger professionista! Occhio che modificare gli stralli senza cambiare nulla in basso porta a cambiare significativamente la curvatura dell'albero, con effetti catastrofici sulla forma della randa!
Buon divertimento!
Paolo
Ho fatto un paio di verifiche e come sapevo ho il tenditore allo strallo regolabile ed anche uno snodo che quando presi la barca pensavo fosse stato messo per favorire il passaggio dell'ancora sotto il tamburo del l'avvolgifiocco. Avevo sempre notato una eccessiva catenaria del Genoa ma alla luce di quanto hai scritto e chiarito, mi rendo conto che forse ho già l'assetto corretto. Per sfizio voglio solo misurare i gradi di inclinazione e verifico se corrisponde alla misura ottimale che avevate raggiunto su Lancelot!
(21-04-2015 09:24)skipperfelice Ha scritto: [ -> ]Ho fatto un paio di verifiche e come sapevo ho il tenditore allo strallo regolabile ed anche uno snodo che quando presi la barca pensavo fosse stato messo per favorire il passaggio dell'ancora sotto il tamburo del l'avvolgifiocco. Avevo sempre notato una eccessiva catenaria del Genoa ma alla luce di quanto hai scritto e chiarito, mi rendo conto che forse ho già l'assetto corretto. Per sfizio voglio solo misurare i gradi di inclinazione e verifico se corrisponde alla misura ottimale che avevate raggiunto su Lancelot!
Se ti fa troppa catenaria lo strallo di prua, magari non è stato spostato in avanti il piede, controlla l'allineamento dell'albero a riposo. Per verificare il rake, non tenere gli stralli troppo in bando, puntali appena...
Per Tatone,
Con mia sorpresa ho constatato che l'albero poggia su una "impronta" in materiale "strano" avvitato sul fondo barca. Secondo Te come è opportuno alzare di quei tre cm l'albero per verificare lo stato del fondo scassa e spostarlo verso prua?
(13-05-2015 16:18)skipperfelice Ha scritto: [ -> ]Per Tatone,
Con mia sorpresa ho constatato che l'albero poggia su una "impronta" in materiale "strano" avvitato sul fondo barca. Secondo Te come è opportuno alzare di quei tre cm l'albero per verificare lo stato del fondo scassa e spostarlo verso prua?
Ciao, non vorrei dirti una scemenza ma mi sembra che il materiale strano fosse comunque alluminio. Quindi, non dovrebbe esserci corrosione, a meno che abbia vissuto sott'acqua. Per alleggerire il carico dell'albero e spostare la scassa, potresti provare ad usare, con estrema cautela, gli arridatoi appena sotto alla mastra, che servono per controventare gli sforzi dei bozzelli delle drizze a piede d'albero. Estrema cautela perché devi assolutamente metterci un puntone accanto, meglio uno per parte, quindi controllare bene gli attacchi prima di tirare. Naturalmente, stralli, sartie e drizze totalmente in bando, via il genova avvolgibile, io smonterei anche il boma, tanto basta un bullone...
L'albero non è pesantissimo, saranno max 150Kg l'estruso + sartie, stralli, crocette, cavi elettrici. Un totale di meno di 250Kg molto a spanne.
Buon lavoro!
Grazie Tatone delle indicazioni, ci provo e Ti relaziono
Grazie alle preziose indicazioni di Tatone ho regolato al meglio l'albero della mia barca che, nonostante l'annuncio di vendita, mi piace sempre più. certo che se mai la vendessi non penso riuscirei a trovare una degna sostituta
(29-10-2015 09:38)skipperfelice Ha scritto: [ -> ]Grazie alle preziose indicazioni di Tatone ho regolato al meglio l'albero della mia barca che, nonostante l'annuncio di vendita, mi piace sempre più. certo che se mai la vendessi non penso riuscirei a trovare una degna sostituta
Mi fa molto piacere, bravo!
Certo, se ti piace il modo di navigare delle barche di quel periodo ed il "sapore" dei loro interni, è molto difficile identificare sostitute che non ti facciano perdere qualcosa... Oltretutto, il GS 38, così come il Comet 38 realizzato sul suo stesso stampo, sono barche che navigano davvero bene in tutte le andature, anche in poppa sono veloci e stabili, molto sicure come comportamento marino. Per migliorare, dovresti forse salire di dimensione, ma non so se rientra nei tuoi programmi. Oppure "osare" su qualche cosa di davvero innovativo, a me tecnicamente attizzano parecchio le barche con doppio timone (pala, non ruota!), tipo le Francesi (RM, anche Jeanneau adesso fa un 38 così) o gli Elan, ma spesso gli interni sono piuttosto deludenti, almeno per il mio gusto retrò...
Ho avuto per qualche anno un COmet 38 tre cab e due bagni. E quindi ringrazio Tatone della citazione. Sono stato molto soddisfatto della barca. Nel 2007 , con equipaggio di amici e con vele bianche vincemmo la Comet cup in categoria crociera regata con 25 iscritti. E fra questi vi erano molti Comet della nuova serie s. Barca molto equilibrata, senza spunti particolari di velocità ma con buon passo. Sentii dire che la cura Comet rispetto al gs riguardo' proprio l'irrigidimento della struttura forse cin un maggior numero di madieri.. Pinna in piombo pescaggio 2,10 . Dopo qualche anno affrontai un problema serio: entrava acqua a barca samba data dalla la falchetta in alluminio . Tolsi la falchetta, e previa resinatura , misi un bottazzo in legno . Lavoro perfetto. Insomma una bella barca, è un ottimo progetto.
Ancora Tu!
Dopo altre tre estati, continuo a tenere il GS38 e devo dire barca formidabile. Sicura in ogni condizione. Certo la manutenzione comincia a pesare ma ormai ne ha 25 di anni!
Marmitta andata, leva cambio e cavo sostituiti, randa e genoa cambiati, timone con gioco eccessivo, bulbo in ghisa da trattare, teak tuga e passavanti che perde i comenti. Che fare ? E' giunto il momento di cambiare?