Citazione:Furkolkjaaf ha scritto:
fate come me : andate molto piano. E la differenza sarà irrilevante.
Massimo, non fare il modestone; in quello che dici, comunque, c'e' una grande verita'.
''Si dice che gli antichi marinai si riferissero, nella definizione dell'angolo al vento e di conseguenza delle andature, a quel vento che essi sentivano in barca, cioe' al vento apparente. Le velocita' modeste delle barche di allora e la mancanza di varieta' di tipi di barche, rendevano modesta la differenza tra vento reale e vento apparente e improponibile il confronto tra diversi tipi di barche, per cui non vi era grande differenza nel riferire le andature all'uno o all'altro dei venti. (considerando anche il fatto che quel tipo di imbarcazioni si muovevano solo con venti sostenuti)
Nella nautica di oggi, le andature vengono definite rispetto al vento reale. Ci sono buone ragioni per questa definizione, infatti il velista vive e si muove sulla barca, che e' ''il riferimento in traslazione'', per cui riferire le andature al vento reale, cioe' al ''riferimento fisso'', viene a costituire il legame fra i due riferimenti. Questo legame e' fondamentale nella navigazione; infatti e' nel ''riferimento fisso'' che sono situate le coste, gli scogli e tutte le mete della navigazione, mentre nel ''riferimento in traslazione'', che si muove con la barca, si trovano solo le vele e l'equipaggio.
Nel pianificare una navigazione sulla carta nautica, bisognera' tener conto che e' il vento reale che produce le onde e determina le zone esposte o di ridosso; inoltre l'angolo morto di avanzamento contro vento e' creato dal vento reale, che normalmente ne costituisce la bisettrice e puo' essere facilmente tracciato sulla stessa carta nautica. La velocita' della barca puo' essere facilmente stimata, se si conosce l'angolo della rotta rispetto al vento reale, e anche questa puo' essere tracciata sulla carta: ecco quindi creata la relazione intrinseca fra andatura e vento reale.
La regolazione delle vele sulle barche, in particolare l'angolo di apertura della vela, non deve trarre in inganno; due barche diverse infatti, per esempio una lenta e una veloce, per percorrere la stessa rotta con lo stesso vento reale, avranno la stessa andatura, pur con vele regolate in modo differente. Le vele infatti sono regolate sul vento apparente, per cui la barca veloce, che ha l'angolo al vento piu' stretto, avra' le vele regolate con un piccolo angolo di scotta, tipico di un'andatura di bolina per la barca piu' lenta, ma la sua andatura sara' comunque quella che corrisponde all'angolo fra la sua rotta e il vento reale e non l'angolo fra la sua rotta e il vento apparente''.
ciao