Ho una barca solo da questa estate -Dofour 3800 -e quindi è il primo inverno che affronto. Ho visto che praticamente tutti, nella marina dove sono, hanno messo la barca sull'invaso ai primi freddi dicendo che 'le fa bene stare all'asciutto'.
Ho provato a capire meglio, ma sembra che la spiegazione sia la frase tra virgolette appena citata e basta.
Siccome volevo veleggiare un po' anche d'inverno l'ho lasciata in acqua con l'intenzione di metterla sull'invaso ai primi miglioramenti del tempo e seguendo anche questi ragionamenti:
1.la marina è in zona lagunare e tra pioggia, neve e umidità non credo avesse potuto giovare di chissà quale beneficio
2.la temperatura è scesa anche a -15°C: pensare di lasciare la barca totalmente esposta a temperature del genere sinceramente...beh, credo non avrei dormito la notte.
La mia intenzione è quella di aspettare il miglioramento del tempo, lasciarla 'asciugare' al massimo una settimana, fare tutte le manutenzioni necessarie all'opera viva e via di nuovo.
Sbagliato tutto?
Paolo
Perfetto!
Lasciare la barca sull'invaso quando la temperatura scende così tanto sotto 0°C richiede un pò di attenzione (per evitare che l'acqua/liquidi ghiaccino con danni!).
Quindi, se non ghiaccia la laguna, aspettare che le temperature comincino ad alzarsi è un'idea (intanto complimenti per le veleggiate a -15!)
Ma a parte il periodo più rigido è bene ricordare che tutte le barche in vetroresina, se l'opera viva non è costruita con resina epossidica e non ha ricevuto un generoso trattamento protettivo in epossidico, hanno bisogno di un periodo fuori dall'acqua per abbassare l'umidità assorbita dalla carena, in modo da allontanare il problema osmosi.
Credo sia difficile da quantificare, perchè dipende sia dall'umidità misurata che dall'età della barca (col passare degli anni hanno bisogno di star fuori più a lungo).
Il Dufour 3800 ha qualche annetto, non è certo in epossidico e anzi parecchie barche di quegli anni nel tempo manifestano osmosi. Se non ha ricevuto trattamenti professionali io la terrei fuori dall'acqua almeno tre mesi 'buoni'.
ti dico cosa faccio io: da novembre a febbraio tiro la barca in secco per 2 motivi il primo e che so gia' che per questioni di poco tempo al massimo la userei 3 volte, e il secondo e che dove ho l'ormeggio io cioe' a barletta il porto e' fatto male e l'inverno e' rischioso per le mareggiate. Alando la barca ogni anno ho valori di umidita' sulla opera viva bassissimi( considera che ho fatto il trattamento osmosi).
...ma a Barletta, non penso siano molti i giorni in cui va sotto zero....
Citazione:Messaggio di zamplex@gmail.com
Ho una barca solo da questa estate -Dofour 3800 -e quindi è il primo inverno che affronto. Ho visto che praticamente tutti, nella marina dove sono, hanno messo la barca sull'invaso ai primi freddi dicendo che 'le fa bene stare all'asciutto'.
Ho provato a capire meglio, ma sembra che la spiegazione sia la frase tra virgolette appena citata e basta.
Siccome volevo veleggiare un po' anche d'inverno l'ho lasciata in acqua con l'intenzione di metterla sull'invaso ai primi miglioramenti del tempo e seguendo anche questi ragionamenti:
1.la marina è in zona lagunare e tra pioggia, neve e umidità non credo avesse potuto giovare di chissà quale beneficio
2.la temperatura è scesa anche a -15°C: pensare di lasciare la barca totalmente esposta a temperature del genere sinceramente...beh, credo non avrei dormito la notte.
La mia intenzione è quella di aspettare il miglioramento del tempo, lasciarla 'asciugare' al massimo una settimana, fare tutte le manutenzioni necessarie all'opera viva e via di nuovo.
Sbagliato tutto?
Paolo
se la tiri fuori per fare carena ok, ma se credi che una settimana sull'invaso la possa asciugare....
Io cerco sempre di tirarla fuori dall' acqua almeno un paio di mesi, magari non tutti gli anni.
Pero', piu' che tenerla fuori dall' acqua, vedo che le fa bene stare coperta e ben areata.
Ho fatto fare un telone in due pezzi, uno dietro che si appoggia sul boma, ed uno davanti appoggiato su una cima tirata da prua all' albero.
Il telone non tocca la coperta e sotto tutto quello che puo' stare aperto lo e'.
Poi ho smontato tutti i paglioli e portato a casa tutto quello che puo' assorbire umidita'.
L' umidita' all' interno e' minima, la coperta (in legno) non e' mai bagnata ed il motore parte sempre senza probemi ogni due o tre settimane quando mia moglie fa un salto a controllare.
[quote]Nick ha scritto:
Ma a parte il periodo più rigido è bene ricordare che tutte le barche in vetroresina, se l'opera viva non è costruita con resina epossidica e non ha ricevuto un generoso trattamento protettivo in epossidico, hanno bisogno di un periodo fuori dall'acqua per abbassare l'umidità assorbita dalla carena, in modo da allontanare il problema osmosi.
Questa e' una nuova teoria....me la spieghi?Grazie Giorgio
A dire la verità è una teoria che ho trovato piuttosto spesso.
Ad esempio Zerbinati ne parla a pag 362-363 del suo 'Lavori a bordo' (che mi permetto di raccomandare a tutti noi diportisti zelanti con un pò di manualità)
O Allan Vaitses a pag 32 di 'The fiberglass boat repair manual' (molto ben fatto ed adatto a chi fa lavori importanti o vuole almeno capire se il cantiere cui ci si è affidati li fa a 'regola d'arte')
Sostanzialnmente la probabilità di osmosi, nonchè la velocità di propagazione del fenomeno, dipende da qualità dei manufatti, microbolle, catalizzazione incompleta e altre amenità. In ogni caso è direttamente proporzionale alla porosità dello strato superficiale (Gelcoat... la cui porosità aumenta con l'invecchiamento, il più delle volte perchè accelerata da maltrattamenti durante i lavori di rimozione della antivegetativa vecchia). Infine è funzione diretta della quantità di umidità che penetra nella struttura..per questo la misuriamo quando acquistiamo una barca...A parità di porosità e di altri fattori quali le citate qualità manufatto e densità (salinità) dell'acqua, dipenderà quindi dal tempo di immersione.
Quando la barca è sull'invaso si asciuga lentamente ( o meglio rapidamente negli starti superficiali, molto più lentamente si libera della umidità intrappolata in profondità). Per questo serve molto tempo per riportare l'umidità a valori abbastanza bassi da consentire un trattamento protettivo in epossidico ( che abbasserà drasticamente la porosità)
In attesa del trattamento... più stà in acqua più si riempe di umidità, più sta fuori e più si asciuga.
anch'io ne ho sentite di ogni, ci sono correnti di pensiero più varie, l'importante è che non si tiri su tutti insieme la barca altrimenti non si sa più dove metterle
Un anno un cantiere mi ha tirato su la barca e in una settimana mi ha messo antivegetativa e poi rimessa in acqua. Un'altro anno ho tirato su la barca ed ho visto formarsi nell'arco di pochi minuti delle bolle, 'ecco' ho pensato, 'alla barca è venuta l'osmosi', poi, con l'idropulitrice ho visto che quelle bolle si sono rotte e sotto c'erano i vecchi strati di antivegetativa. Quindi nella stesura dell'antivegetativa era stata ingabbiata umidità(?)
Sono arrivato alla conclusione che prima di dare l'antivegetativa è meglio che la barca sia rimasta fuori per un po' e che si sia asciugata. Se prende un po' di freddo, si rifarà con il caldo dell'estate, basta vuotare il circuito dell'acqua.
Quindi, più o meno siamo tutti concordi che lasciare la barca almeno due mesi fuori dall'acqua fa bene e che non è un problema una temperatura troppo bassa quando la barca è all'esterno (io avevo pensato ai miei scarponi da scii...con -17 uno si è 'crepato' ...temperatura critica: meglio lui che io comunque).
I pareri citati da Nick credo siano abbastanza autorevoli.
In agosto 2009 il precedente proprietario ha fatto il trattamento antiosmosi (8.000€ ): mi ha dato le fatture e la garanzia sul lavoro è di 12 mesi.
Adesso che vado a tirarla fuori sono proprio curioso di vedere in che stato si presenta.
Vi farò sapere.Paolo