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Versione completa: Swala-Sangermani/Giles vincitore di tante regate
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Sabato sono andato a vedere Swala, per chi non si ricorda una precedente discussione, allego delle foto, sto sistemando l'archivio e ne ho approffittato per ridurle.

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Notare il bellissimo code zero.


La barca era in secca, ho potuto vedermela bene dentro e fuori e apprezzare come e' ben costruita.
Se vi interessa ve ne parlo in maniera piu' diffusa e tecnica, intanto spero che vi siano piaciute le foto.
Ogni tanto anche qualche ' vecchia signora ' puo' essere interessante.

Swala progetto Giles costruzione Sangermani
Vincitrice di numerose regate per barche classiche negli ultimi 12 anni, ha lo stesso proprietario, un simpatico appassionato, da 22 anni che regata con gruppo di amici.
PEGASOOOOOOO ...
qui, ti pregoSmileSmileSmileSmile http://forum.amicidellavela.it/forum.asp?FORUM_ID=73

sezione LE BARCHE DI IERI, per non disperdere foto così belle e ... tutto quello che di bello scriverai
Tongue

bellissima

saluti velici
sarastro
la lingua batte...dove il dente duole...
SmileTongueTongue
Smiley14Smiley14
Complimenti stupenda Smile !
ma bella lei!
bravo pegaso, barca veloce, robusta e sicura.

ci ha dato edl filo da torcere più volte alle regate degli ultimi anni.
vero anche che il veccho armatore per quanto con il suo equipaggio di amici fossero tutti 'salamino e prosecco' quando poi c'era da girar delle boe eran tutti dei manici mica da ridere ;-)
Si Si TongueTongueTongue altre foto e notizie.
Citazione:miwiki ha scritto:
Si Si TongueTongueTongue altre foto e notizie.

allora vediamo un po' di esaminare piu' in dettaglio questo progetto.
L'accoppiata Giles/Sangermani aveva gia' prodotto cinque anni prima una barca eccezionale, il Susanna II, vincitore per ben tre volte della regata della Giraglia.
Quindi quando il notaio Masini decide di farsi fare una barca competitiva in regata e da usare anche in crociera pensa a loro.
Da qualche anno dsi vedono sui campi di regata le barche vincenti gia' progettate con timone separato dalla chiglia, da questo punto di vista il progetto di giles (1968) e' invece molto conservativo.

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Dalla vista di prua si vede come le linee d'acqua siano invece molto moderne, per l'epoca, con un prolungamento della chiglia a cui e' attaccato il timone.

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Dalla vista di prua si puo' vedere come fiancate siano svasate, ben piu' strette al galleggiamento rispetto ad altre barche di Giles e non presentano nessun rigonfiamento tipico delle barche IOR che iniziano a comparire due anni dopo.
C'e' quindi una ricerca di riduzione della superfice bagnata,

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Dal Body Plan si vede come da mezza nave in poi le sezioni si appiattiscano, si sia cercato la portanza in poppa terminando con la tipica poppetta di Giles tagliata dritta.

Il timone e' verticale e se notate e' parzialmente compensato, questa soluzione rispetto al classico timone inclinato aumenta un po' la superfice bagnata, ma rende il timone piu' efficace e meno pesante.


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Si vede anche l'asse motore disassato con l'elica Radice a tre pale chiudibili posizionata molto vicina al timone.
Questa e' la peggior configurazione possibile per la manovrabilita' amarcia indietro.... se si vuole entrare in un marina e' meglio aspettare il gommone, anzi due...

Il piano velico e' piuttosto sviluppato, albero proctor originale a due ordini di crocette con stralletto e una sola coppia di sartie basse.
Randa molto importante, sono 46,5 m2, piu o meno la stessa area del triangolo di prua, un bel match da issare e prendere i terzaroli, meno male che tutta l'attrezzatura e' recente e ben dimensionata,
c'e' tendipaterazzo, wang, tendistralletto meccanici, etc...si vede l'occhio del regatante.

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Andiamo a vedere adesso un'altra caratteristica particolare di questo progetto: l'organizzazione del pozzetto.


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Timoneria avanzata e equipaggio che lavora alle spalle del timoniere,
soluzione tipica di Giles, il timoniere non deve essere distratto.
Tutte le manovre sono concentrate in un pozzetto all'estrema poppa dove l'equipaggio puo' lavorare in piedi ai whinch, due per lo spy e uno centrale, surdimensionato per le scotte genoa e uno per la randa.
In mezzo gavoni, soluzione gia' vista su progetti di Nicholson.
Un insieme molto regatistico e anche piuttosto esposto, da duri marinai, e in crocera?...
Questa soluzione la ritroviamo pari pari in un altra realizzazione di
Giles del 1965 il famoso Shelmalier of Anglesey di 18 mt lo yacht più grande da regata costruito fino a quel momento da Berthon Boat, che oggi si trova anche lui ad Imperia


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Per scendere sotto coperta bisogna salire sulla tuga e scendere per una scaletta piuttosto ripida, esiste la possibilita' di montare una capottina a protezione del timoniere, ma in questo caso bisogna uscire lateralmente sul ponte per scendere sotto coperta.

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per oggi basta
segue....
pegaso fantastico, continua così che è interessantissimo.

non è forse da tecnica questo 3d?
ciao!
merita infatti una sezione a sè.
splendida la barca, meglio di una ferrari 250 GTO... appassionante la descrizione! Cool
Che bella!!
E' emozionante vederla..
Concordo!!Il 1968 è un ottima annata..
Fare una sezione dedicata alle 'vecchie signore' è una buona idea.
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Il book fotografico è perfetto, sarebbe strabiliante con una foto dall'altoSmileSmile.
Citazione:miwiki ha scritto:
Il book fotografico è perfetto, sarebbe strabiliante con una foto dall'altoSmileSmile.

...azz, non ci avevo pensato,
la prossima volta noleggio un elicottero,
mai contenti....ehh Big GrinBig GrinBig Grin
quando una barca e'un'opera d'arte, ed un sangermani lo e'come lo e'un carlini, disegnata da un certo sig. Giles (uno dei pochi a meritare il rispetto di Sciarrelli) seguire i dettagli delle scelte tecniche equivale a sentire i commenti di una opera d'arte. I notai Masini poi decisero un progetto ancora piu'classico e turistico, che passava le altre barche sottovento, sopravvento, non appena spuntavano 10 mt a prua.
Che barca era?
Citazione:mantonel ha scritto:
quando una barca e'un'opera d'arte, ed un sangermani lo e'come lo e'un carlini, disegnata da un certo sig. Giles (uno dei pochi a meritare il rispetto di Sciarrelli) seguire i dettagli delle scelte tecniche equivale a sentire i commenti di una opera d'arte. I notai Masini poi decisero un progetto ancora piu'classico e turistico, che passava le altre barche sottovento, sopravvento, non appena spuntavano 10 mt a prua.
Che barca era?

Non lo so' Dopo Swala si fecero costruire sempre da Sangermani il Valentina di Alan Gurney, che fu' varato nel 1972, barca velocissima sopratutto alle andature portanti, vincitore della Giraglia e della Middle sea race, che poi fara' un giro del mondo come B&B Italia con Corrado di Maio come skipper.
IL Swala ebbe vita brevissima come barca da regata, come l'Alpa 12 70 era nato vecchio, l'anno seguente al suo varo ci fu' il cambiamento delle regole di stazza con l'avvento dello IOR, che la penalizzo' molto, ecco perche' Masini commissiono' a Sangermani nel 1971 Valentina.
eh si proprio lei, Valentina, quella del 'le regate finiscono'...e le barche restano?
Citazione:mantonel ha scritto:
eh si proprio lei, Valentina, quella del 'le regate finiscono'...e le barche restano?

Purtroppo del Valentina non ho documentazione e l'ho vista solo da fuori, non sono mai stato a bordo, ma era una barca di 16,5 mt per 4,5 di larghezza quindi con grandi volumi interni e certo internamente non era spoglia come le barche da pura regata.
Costruzione impeccabile finira' la IIa Withbread senza danni se si esclude la verniciatura dello scafo.
Citazione:mantonel ha scritto:
quando una barca e'un'opera d'arte, ed un sangermani lo e'come lo e'un carlini, disegnata da un certo sig. Giles (uno dei pochi a meritare il rispetto di Sciarrelli) seguire i dettagli delle scelte tecniche equivale a sentire i commenti di una opera d'arte. I notai Masini poi decisero un progetto ancora piu'classico e turistico, che passava le altre barche sottovento, sopravvento, non appena spuntavano 10 mt a prua.
Che barca era?

era il Valentina di Sciarrelli...bellissima!
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