Ciao velisti,
questo è il mio premo messaggio su questo forum che vedo essere una vera miniera di informazioni di persone pratiche e d’esperienza.
Io ho la fortuna di possedere una bellissima barca da regata minialtura, sportiva, divertente e performante, ma molto poco conosciuta, un Dynamic One Designe 24.5 prog. Di Sergio Lupoli del 1996 (prodotta qualche anno dopo con il nome di DOD 24.5 e venduta in Svizzera) albero e boma Z Spars, armo 7/8, con gennaker su bompresso telescopico in carbonio e spinnaker.
http://www.velisti.it/barche/index.php?shipcode=S00194
Il punto è questo: pur facendo solo regate di circoli vorrei dare un settaggio corretto all’albero (per rispetto della barca stessa) in modo da averlo nelle condizioni migliori possibile.
Non ho però, la necessaria esperienza e nn so da dove cominciare;
-ci sono manuali, documenti, siti internet specifici o altro che mi possano aiutare?
- avete consigli specifici da darmi?
- da dove comincio per avere un settaggio accettabile? (io navogo nello stretti di messina e normalmente con vento non inferiore a 13- 15 knt
Grazie mille
Ciao e Buon Vento
Nicola
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Inserisco una foto!
Ciao
Ciao, il punto da capire è che non esiste UNA regolazione. Se vuoi che l'albero sia sempre a posto, devi imparare a regolarlo, in modo da avere l'insieme sartie/albero/vela che lavorano insieme per le condizioni meteo del momento.
Quindi procurati gli attrezzi che servono, fatti dei segni di riferimento sulla sartia o sul tenditore, misura la situazzione attuale e scrivitela, per poterla replicare facilmente; quindi cerca di capire che cosa succede cazzando/mollando (angolo di bolina, tendenza all' orza/tendenza alla poggia, forma della randa, tensione dello strallo, catenaria dello strallo, forma del genoa, sovrapposizione delle vele etc.etc.
…..La vedo durissima…!
Allora,…partiamo da un punto!
Per quella piccola esperienza che ho:
1°passo:
“vento forte- albero appoppato”,- “vento debole – albero dritto”-----------è poco, ma è un punto di partenza, Ti trovi?
2°passo?
Grazie
Nicola
Bhe direi che più che albero appoppato o appruato mi sembrerebbe più giusto... vento leggero sartie meno tesate,
vento sostenuto sartie più cazzate.
Citazione:1°passo:
“vento forte- albero appoppato”,- “vento debole – albero dritto”-
...Vento fortissimo ... albero in acqua!
La barca e' come una grande orchestra. Per fare un buon concerto devi iniziare a far suonare tutti assieme.
Innanzi tutto non si deve confondere inclinazione con flessione.
L'inclinazione modifica il centro di spinta e cambia il rapporto fra bordame del fiocco e boma, rispetto alla coperta.
La flessione (albero), serve per adattare la sua curva a quella della rotondita' dell'inferitura randa, spesso dev'esserlo di piu', mai di meno.
Premesso questo, sul tuo 1° passo, ci sarebbero da fare delle considerazioni: vento forte- albero appoppato. Se con albero appoppato si intende solo albero inclinato, no buono, anzi, con venti forti, puo' rendersi necessaria una diminuzione d'inclinazione per ridurre il momento d' imbardata. Se invece, con questa manovra si intende, soprattutto, flettere l'albero per depotenziare la randa e tendere lo strallo, O.K.; ma e' comunque un compromesso, l'ideale sarebbe scindere la flessione dall'inclinazione. Con venti deboli invece, non sarebbe male avere l'albero piu' inclinato verso poppa, per rendere la barca piu' ardente e sentire il timone meno neutro.
Come vedi (come ti ha gia' detto anche sailor 13), non esiste UNA regolazione, ogni barca ha la sua, l'importane e' che tu sappia dove mettere le mani e, soprattutto, IL PERCHE'.
ciao
Vogliamo provare a fare qualche tentativo?
Il bello delle barche di quella misura e' che non servono attrezzature troppo speciali e si puo' fare da soli.
Fermo restando che tutto quello che ti hanno detto e' corretto, io comincierei cosi':
- in porto, senza vele, allenta le sartie
- regola lo strallo di prua in modo da avere 5 gradi di inclinazione ad albero diritto
- tesa le sartie alte e punta le basse
- tira su la randa e cazzala bene come se ci fosse vento
- ritesa le sartie alte
- fai qualche prova per capire come le sartie basse definiscono la curvatura dell' albero (li' conta molto come e' tagliata la randa)
- molla la randa e controlla che l' albero sia ancora dritto ma inclinato
Poi esci, controlli la randa con vento leggero, la curva dell'albero in senso trasversale, provi il genoa.
Dai in mano a qualcuno il timone, vai all' albero, tira verso di te le sartie alte e basse e guarda come cambia la curvatura, sia longitudinale che trasversale.
Poi rientri e ricominci.
Come ti hanno detto, ci sono cose che costringono a decidere cosa rinunciare da una parte per avere di piu' da un' altra.
Citazione:PaoloB3 ha scritto:
Vogliamo provare a fare qualche tentativo?
Il bello delle barche di quella misura e' che non servono attrezzature troppo speciali e si puo' fare da soli.
Fermo restando che tutto quello che ti hanno detto e' corretto, io comincierei cosi':
- in porto, senza vele, allenta le sartie
- regola lo strallo di prua in modo da avere 5 gradi di inclinazione ad albero diritto
- tesa le sartie alte e punta le basse
-centra l'albero
- tira su la randa e cazzala bene come se ci fosse vento
- ritesa le sartie alte
- fai qualche prova per capire come le sartie basse definiscono la curvatura dell' albero (li' conta molto come e' tagliata la randa)
- molla la randa e controlla che l' albero sia ancora dritto ma inclinato
Poi esci, controlli la randa con vento leggero, la curva dell'albero in senso trasversale, provi il genoa.
Dai in mano a qualcuno il timone, vai all' albero, tira verso di te le sartie alte e basse e guarda come cambia la curvatura, sia longitudinale che trasversale.
Poi rientri e ricominci.
Come ti hanno detto, ci sono cose che costringono a decidere cosa rinunciare da una parte per avere di piu' da un' altra.
Citazione:nikolbo ha scritto:
…..La vedo durissima…!
Allora,…partiamo da un punto!
Per quella piccola esperienza che ho:
1°passo:
“vento forte- albero appoppato”,- “vento debole – albero dritto”-----------è poco, ma è un punto di partenza, Ti trovi?
2°passo?
Grazie
Nicola
no, non ci siamo.
non puoi semplificare così, sarebbe troppo facile.
1° ogni modello di barca vive di vita propria, perciò senza inventare niente, cerca di scoprire i fondamentali della regolazione della tua barca, cercando altri che la usano in regata e la conoscono meglio di te
per il 2° punto fino al 99° rimettiti alla clemenza della corte e degli AdV
Ciao Eintein,
effettivamente intendevo 'flessione' e non inclinazione, e condivido pienamente le tue considerazioni.
'Dove metter le mani' e 'perchè', sono le cose che sto cercando di capire. Vorrei farmi una 'preparazione di base' e in un secondo momento andare sul 'fino'.
Ciao e grazie
Nick
Citazione:einstein ha scritto:
Innanzi tutto non si deve confondere inclinazione con flessione.
L'inclinazione modifica il centro di spinta e cambia il rapporto fra bordame del fiocco e boma, rispetto alla coperta.
La flessione (albero), serve per adattare la sua curva a quella della rotondita' dell'inferitura randa, spesso dev'esserlo di piu', mai di meno.
Premesso questo, sul tuo 1° passo, ci sarebbero da fare delle considerazioni: vento forte- albero appoppato. Se con albero appoppato si intende solo albero inclinato, no buono, anzi, con venti forti, puo' rendersi necessaria una diminuzione d'inclinazione per ridurre il momento d' imbardata. Se invece, con questa manovra si intende, soprattutto, flettere l'albero per depotenziare la randa e tendere lo strallo, O.K.; ma e' comunque un compromesso, l'ideale sarebbe scindere la flessione dall'inclinazione. Con venti deboli invece, non sarebbe male avere l'albero piu' inclinato verso poppa, per rendere la barca piu' ardente e sentire il timone meno neutro.
Come vedi (come ti ha gia' detto anche sailor 13), non esiste UNA regolazione, ogni barca ha la sua, l'importane e' che tu sappia dove mettere le mani e, soprattutto, IL PERCHE'.
ciao
Se non ce l'hai comprati il libricino 'Tecniche di vela illustrate' è un po' tipo un Bignami scolastico, dove hai una bella sintesi delle cemtrature dell'albero, facile ben illustrato e ben comprensibile per un neofita.
Questo deve essere il punto di partenza con i fondamentali, ma poi non lo devi usare come un vangelo, ma lo devi adattare alle situazioni e farti una tua esperienza e come diceva sailor13 un tuo data base di regolazione per ogni condizione.
Quando hai dei dubbi chiedi un consiglio a qualche istruttore competente o meglio a qulche rigger professionista e capace.
Poi testi sul rig ce ne sono tanti altri ma meno immediati.
Altra cosa che personalmente ho trovato utilissima: stendi la randa a terra, fai due pieghe più o meno parallele all'inferitura abbastanza vicine all'inferitura stessa e osserva il giro d'albero, magari tesando una fettuccia tra penna e mura per avere un'indicazione visiva più precisa.
Poi nella prima regolazione (senza vele) cerca di dare all'albero lo stesso giro valutato sulla vela
Il problema è proprio quello,……non ho confronti da fare……..la barca è stata prodotta in Italia in soli 4 esemplari e in zona non cìè né neanche uno.
Devo sostanzialmente studiare, apprendere le basi, provare e riprovare e chiedere a Voi che mi state dando una mano (da bravi appassionati)!
Grazie
Nicola
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no, non ci siamo.
non puoi semplificare così, sarebbe troppo facile.
1° ogni modello di barca vive di vita propria, perciò senza inventare niente, cerca di scoprire i fondamentali della regolazione della tua barca, cercando altri che la usano in regata e la conoscono meglio di te
per il 2° punto fino al 99° rimettiti alla clemenza della corte e degli AdV
[/quote]
Citazione:nikolbo ha scritto:
Il problema è proprio quello,……non ho confronti da fare……..la barca è stata prodotta in Italia in soli 4 esemplari e in zona non cìè né neanche uno.
Devo sostanzialmente studiare, apprendere le basi, provare e riprovare e chiedere a Voi che mi state dando una mano (da bravi appassionati)!
Grazie
Nicola
Provare provare...provare provare... (cit. non ci resta che piangere).
Certo Nicola. Ti basta una buona bussola e un buon log.
Tanta...ma proprio taaanta pazienza e vedrai che riuscirai a fare un buon lavoro. Parti dalle basi e poi provare provare provare... scrivi, annota, fotografa... archivia... e confronta.
L'ho ricevuto pochi giorni fà e ho cominciato a leggerlo con attenzione; mi sembra davvero un buon testo, ricco di indicazioni di base, scritto in maniera semplice e comprensibile, e con delle illustrazioni eloquenti.
Grazie per il consiglio
Citazione:tiger86 ha scritto:
Se non ce l'hai comprati il libricino 'Tecniche di vela illustrate' è un po' tipo un Bignami scolastico, dove hai una bella sintesi delle cemtrature dell'albero, facile ben illustrato e ben comprensibile per un neofita.
Questo deve essere il punto di partenza con i fondamentali, ma poi non lo devi usare come un vangelo, ma lo devi adattare alle situazioni e farti una tua esperienza e come diceva sailor13 un tuo data base di regolazione per ogni condizione.
Quando hai dei dubbi chiedi un consiglio a qualche istruttore competente o meglio a qulche rigger professionista e capace.
Poi testi sul rig ce ne sono tanti altri ma meno immediati.
Grazie a tutti per i vs. contributi!
Prova anche a chiedere a Lupoli. So che è una persona disponibile, potresti mandargli una mail (vedi sul suo sito sergiolupoli.com) e chiedergli qualche consiglio sul settaggio dell'albero. Ciao.
Adesso che t'hanno risposto, passa anche in Welcome on board, tu l'hai fatto solo in Tecnica, con 12 messaggi.