Ciao a tutti,
leggevo in altro 3D sulle vele di prua ed un accenno degli scritti mi ha fatto incuriosire su un passaggio: LE MANI DI TERZAROLI AL GENOA (e parlo di genoa rollato).
Intuitivamente la vedo una soluzione molto comoda ed efficace, riduci mantenendo la forma della vela (che è poi il limite dell'avvolgere parzialmente il genoa) ed abbassando 'bene' il centro velico di prua; certo, mantieni il centro velico avanzato, ma puoi farlo lavorare come un fiocco...se poi aumenta ancora, chiudi tutto ed armi trinchetta.
La manovra di riduzione forse è da pensare bene, perchè deve essere modificato il punto di mura (e non si hanno i corni come in varea del boma) e cambiata la posizione alle scotte (a meno che non si usi una seconda coppia di scotte). Ma sul tema manovra credo che una soluzione pratica la si possa tirare fuori...
Qualcuno di voi adotta questa soluzione del genoa rollato con mani?
Come si trova? Pregi e difetti? Se ne possono mettere più di una di mani? Foto ?
Grazie
A) Punto di mura, si può fare come su alcune rande: brancarella normale e stroppo con alle estremità due gasse, con aggiunta di moschettoni perchè non si molli prima di tesare la drizza, il tamburo sarà preparato per accogliere il nuovo punto di aggancio
B) Scotte, se non adotti sistemi che le rendano solidali , dovresti farcela a passare prima l'una e poi l'altra (anche con virata in mezzo in caso)
Avevo visto delle foto in internet, ma adesso non le ho, fondamentalmente la base viene arrotolata e profilo con bugna alta (non ci sono neanche problemi con il punto di scotta), ci sono delle altre bracarelle per passare i matafioni a trattenere il salame.
Detto questo non so se con le onde che spazzano la coperta preferirei fare un cambio vela o una mano di terzaroli.
Ecco qua....genova massima superfice terzarolato...era il periodo in cui si pensava fosse meglio abbassare la vela e mantenere un pò di sovrapposizione sulla randa.....meglio un fiocco magro e alto...
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[quote]aleufo ha scritto:
Ecco qua....genova massima superfice terzarolato...era il periodo in cui si pensava fosse meglio abbassare la vela e mantenere un pò di sovrapposizione sulla randa.....meglio un fiocco magro e alto...
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ok però giusto come esempio su vento di sardegna ( che concettualmente non è così obsoleta) ho visto una trinchetta terzarolata con bugna bella alta, visto su video linea blu rai 1 nel nostro golfo con 40 nodi di maestrale
quindi IMHO se po fà BENISSIMO e io ne farò realizzare una concettualmente così per la mia barca
http://www.youtube.com/watch?v=FJiNX7GPdpM
QUESTO è IL LINK a 1,50 minuti del video è chiarissimo quanto affermo
BV
OT: mortacci quanto cammina!
Vero, ma è un pò diversa da un genova terzarolabile
Citazione:aleufo ha scritto:
Vero, ma è un pò diversa da un genova terzarolabile
VERO
però è abbassata
e lo scafo è moderno
bv bv
Citazione:Vince_VR ha scritto:
Il Genova trezarolabile è sempre stato una valida soluzione per la prua, specialmente quando c'erano i garrocci e i cambi vela erano una battaglia.
Vennero fuori quando sui vecchi IOR si cecò di evitare un cambio vela a prua passando dal 2 al 3, che allora il 3 tagliato a mo' di Working Jib (o Olimpico, cioè alto di drizza e corto di base) non si era ancora pensato.
Considerate che allora a prua si cambiava ogni 2/3 nodi, con dei set di vele da paura: #1 Light, #1 Medium, #1 Heavy, #2, #3, #4 (che era un Jib, quindi davanti all'albero), #5, #6 e StormJib.
Era allora produttivo avere il #2 terzarolabile a #3, manovra che si faceva rapidamente in virata, spostando la scotta sulla brancarella e poi in virata si mollava la drizza e si agganciava la brancarella di mura con uno stroppo, tirando giù i garrocci.
In condizioni di 14/15 nodi rafficati, questa possibilità ti evitava tre/quattro cambi vela a regata.
I terzaroli scomparvero quando, con gli stralli cavi a doppia canalina, si cominciò a cambiare le vele facendo il peeling.
ci son tanti modi di andare a vela
regate a bastone
regate d'altura
no regate solo crociera
ecc ecc
se si parla di crociera e l'obiettivo è quello di gestire la barca in diverse situazioni con vento forte e mantenendo anche costi ragionevoli IMHO la soluzione è VALIDISSIMA
bv
Citazione:Messaggio di Madinina II
Qualcuno di voi adotta questa soluzione del genoa rollato con mani?
Genoa avvolgibile e terzaroli non vanno molto d'accordo.
A quel punto cava l'avvolgitore e passa ai garrocci.
BV
Citazione:anonimone ha scritto:
Citazione:Messaggio di Madinina II
Qualcuno di voi adotta questa soluzione del genoa rollato con mani?
Genoa avvolgibile e terzaroli non vanno molto d'accordo.
A quel punto cava l'avvolgitore e passa ai garrocci.
BV
Concordo pienamente. L'avvolgitore é sicuramente comodo (ma a mio avviso poco sicuro in certe condizioni). Sicuramente pensare di terzalorare un genoa avvolgibile presenta complicazioni.
Nel caso dei garrocci la manovra (già descritta) é semplicissima.
Nel mio caso specifico il mio genoa in dacron pesante (per la crociera) lo porto fino a 20nodi senza eccessivo sbandamento, poi per comfort riduco prima la randa e poi il genoa fino a 28/30 poi in crociera passo alla trinchetta (pur avendo in scorta un 3 ed un 4 ed una tormentina)
Senza avviare una polemica i fatti innegabili sono
Avvolgitore innegabile comfort per uscitine ma anche
peso e inerzia
catenaria
windage notevole all'ancora
possibilità di inceppi con ventoni
scarsa efficienza velica causa vele piatte
riduzione poco efficiente con ventone
Certo ti evita di andare a prua in molti casi (in altri ci devi andare smadonnndo perche' si é incastrato o si é rotta la cimetta ovviamente nelle ondizioni piu' critiche possibili).
Scud
Avete qualche altro dettaglio in più sui genoa terzarolabili? Tipo foto o disegni di come sono esattamente? Per la crociera mi potrebbe interessare visto che non ho il rolla.
Citazione:stout ha scritto:
Avete qualche altro dettaglio in più sui genoa terzarolabili? Tipo foto o disegni di come sono esattamente? Per la crociera mi potrebbe interessare visto che non ho il rolla.
mah non ho foto del mio ma immagino che si possano trovare in rete. Tuttavia é molto semplice. Metti un anello o fettuccia di mura circa 1,20 lungo l'inferitura (con opportuni rinforzi come se fosse una nuova mura). Idem sulla balumina crei una nuova bugna e sulla congiungente tanti matafioni (adeso li fanno con fettuccia al velcro.
Magari la nuova bugna é tale che la base del genova rimane alta permettendo all'onda di spazzare la coperta.
Quando devi ridurre agganci la nuova scotta alla bugna alta e molli la drizza cazzando un eventuale cricabasso collegato alla mura alta.(se non vuoi fare la manovra dal pozzetto basta un moschettone addizionale a prua). Tutta la vela scorr verso il basso e sei in assetto nuovamente. Ora se proprio vuoi fare le cose in regola bisogna mandare un uomo a prua a arrotolare la parte bassa del genoa rimasta lasca e a chiudere i matafioni/fettucce. Cosi' é piu' agevole virare e l'acqua passa sotto senza intasare.
Direi pero' che é consigliabile solo con 120% o meno che gia' sono di grammatura pesante. Poco pratico farlo su dei 140% che mediamente sono di tela leggera e hanno una superficie considervole.
Scud
Scud
Io ho il fiocco coi terzaroli (è un 108%).
Lo ho scelto, al posto di averlo su frullino con strallo tessile, per poter ridurre lasciando ben aperto il canale tra fiocco e randa.
Il fiocco è ingarrocciato perchè del tuff luff non tanto mi fido con sventolate forti davvero, e avere la vela che scende restando agganciata allo strallo è meglio.
Poi, per condizioni proprio toste, mi sono fatto fare una trinchetta piccola (in realtà, un fiocco ORC al massimo della superfice ammissibile dalle OSR), quella su strallo tessile con frullino e con la drizza parancata.
Per ridurre si sposta una scotta (io uso quella sopravento sfilandola dal carrello e ripassandola dall'altra parte), poi si lasca la vela, si scende di drizza agganciando il nuovo punto di mura con uno stroppo di spectra già preparato a prua (un po' più alto per lasciare spazio ai garrocci sotto), si mettono in forza drizza e scotta e sei di nuovo in assetto. Dopo, conviene fare il salame e legare bene coi matafioni, per evitare che le onde e il vento danneggino la parte bassa della vela. Il punto di scotta della mano è un pò più alto di quello a vela tutta issata.
Segnalo anche che sui mini 6,50 usano spesso una mano di terzaroli anche sul gennaker grande, date le limitazioni sul numero di vele.
Danke, come immaginavo. Infatti io avrei (probabilmente) un 140 da ridurre. I miei dubbi erano che tutte ste brancarelle e matafioni a vela piena rovinino di molto la linea del genoa..
Citazione:stout ha scritto:
Danke, come immaginavo. Infatti io avrei (probabilmente) un 140 da ridurre. I miei dubbi erano che tutte ste brancarelle e matafioni a vela piena rovinino di molto la linea del genoa..
avendo le fettucce cucite in velcro posso dirti che ogni tanto qualcuna fa sflap sflap sulla curva esterna della vela ma per il resto non noto alcun danno alla linea della vela. Da rilevare che mediamente la nuova base sara a 1,20/1,5m di altezza e quindi in quella zona non é che rovini molto.
Scud
Citazione:LiberaMente ha scritto:
Io ho il fiocco coi terzaroli (è un 108%).
Lo ho scelto, al posto di averlo su frullino con strallo tessile, per poter ridurre lasciando ben aperto il canale tra fiocco e randa.
Il fiocco è ingarrocciato perchè del tuff luff non tanto mi fido con sventolate forti davvero, e avere la vela che scende restando agganciata allo strallo è meglio.
Poi, per condizioni proprio toste, mi sono fatto fare una trinchetta piccola (in realtà, un fiocco ORC al massimo della superfice ammissibile dalle OSR), quella su strallo tessile con frullino e con la drizza parancata.
Per ridurre si sposta una scotta (io uso quella sopravento sfilandola dal carrello e ripassandola dall'altra parte), poi si lasca la vela, si scende di drizza agganciando il nuovo punto di mura con uno stroppo di spectra già preparato a prua (un po' più alto per lasciare spazio ai garrocci sotto), si mettono in forza drizza e scotta e sei di nuovo in assetto. Dopo, conviene fare il salame e legare bene coi matafioni, per evitare che le onde e il vento danneggino la parte bassa della vela. Il punto di scotta della mano è un pò più alto di quello a vela tutta issata.
Segnalo anche che sui mini 6,50 usano spesso una mano di terzaroli anche sul gennaker grande, date le limitazioni sul numero di vele.
QUESTE son le cose che mi piace sentire, caro armatore di barca del passato
bv
Leggendovi, comprendo limiti e pregi, ma se devo trarre una morale è che è un'ottima soluzione il genoa terzarolabile (se dimensioni e forma consentono)...sicuramente merita un pensiero (alla peggio ti trovi 2 bugne in più e non le usi).
Anzi, aggiungo...il pensiero è ancora più furbo se penso che il mio genoa (140%,un poco grandino forse) ha già parecchi anni poveretto (credo 15). Quando sarà, magari tra non molto, di farmene uno nuovo, potrei modificare il vecchio aggiungendo nuova mura e bugna (oltre a matafioni)...così in inverno o navigazioni un pò così armo lui.
Citazione:Madinina II ha scritto:
Leggendovi, comprendo limiti e pregi, ma se devo trarre una morale è che è un'ottima soluzione il genoa terzarolabile (se dimensioni e forma consentono)...sicuramente merita un pensiero (alla peggio ti trovi 2 bugne in più e non le usi).
Scusa una cosa, tanto per capirsi:
hai il genoa avvolgibile,
aumenta il vento e prendi una mano terzarolando (diamo per buono che si faccia bene).
aumenta ancora il vento cosa fai?
BV
Anonimone, sai che hai ragione...se aumenta il vento e devo passare a qualcosa di più gestibile (es Trinchetta) sono costretto a mollare tutto (la mano al genoa intendo), nuovamente tirare su il genoa, avvolgerlo e poi posso armare trinchetta. Vero, a questo non ci avevo pensato, è un impiccio in più...se a questo ti riferivi con la tua domanda.