articolo da rivista del settore_______
Quando, procedendo di bolina larga o al traverso, il vento co- mincia a superare i 20 nodi, si comincia ad avere qualche pro- blema legato alla potenza sovrabbondante presente nelle vele. La potenza non si traduce più in un aumento di velocità, ma comincia a indurre sbandamento con tutte le conseguenze ne- gative sulla stabilità di rotta, prima fra tutte la tendenza a straorzare. Quindi, bisogna ridurre la concavità delle vele e, so- prattutto, spostarla in avanti. Cazziamo dunque a ferro le driz- ze (del genova e della randa) e cazziamo il paterazzo. Quest’ul- tima regolazione elimina la concavità nella parte alta della ran- da e mette in tensione lo strallo diminuendo quindi la conca- vità nella parte alta del genova. Laschiamo anche un poco la scotta della randa permettendo a quest’ultima di svergolarsi e di scaricare il vento dalla parte alta.
- non mi e'chiaro perche cazzando il paterazzo elimino la concavita superiore della randa//
>non mi e'chiaro perche cazzando il paterazzo elimino la concavita superiore della randa
Si flette l'albero e apre la balumina della randa, ma non funziona se l'armo è in testa.
Quindi mi pare che ci sia una contraddizione fra le due affermazioni:
a) elimina la concavità nella parte alta della randa (vale se è a 7/8)e
b) mette in tensione lo strallo (vale se è armato in testa)
Citazione:Messaggio di matteo11
articolo da rivista del settore_______
Quando, procedendo di bolina larga o al traverso, il vento co- mincia a superare i 20 nodi, si comincia ad avere qualche pro- blema legato alla potenza sovrabbondante presente nelle vele. La potenza non si traduce più in un aumento di velocità, ma comincia a indurre sbandamento con tutte le conseguenze ne- gative sulla stabilità di rotta, prima fra tutte la tendenza a straorzare. Quindi, bisogna ridurre la concavità delle vele e, so- prattutto, spostarla in avanti. Cazziamo dunque a ferro le driz- ze (del genova e della randa) e cazziamo il paterazzo. Quest’ul- tima regolazione elimina la concavità nella parte alta della ran- da e mette in tensione lo strallo diminuendo quindi la conca- vità nella parte alta del genova. Laschiamo anche un poco la scotta della randa permettendo a quest’ultima di svergolarsi e di scaricare il vento dalla parte alta.
- non mi e'chiaro perche cazzando il paterazzo elimino la concavita superiore della randa//
perchè l'albero, otre a flettersi si comprime e si incurva verso poppa, spanciando di conseguenza verso prua.
questo movimento fa si che la tela della randa, trattenuta dalla balumina, si appiattisca diminuendo il grasso e quindi la potenza.
Laschiamo anche un poco la scotta della randa permettendo a quest’ultima di svergolarsi e di scaricare il vento dalla parte alta.
questo non è propriamente corretto:
per scaricare in alto, va regolato il punto di scotta del genova, arretrandolo verso poppa.
ps: comunque, con 20 nodi fai una sola cosa (anzi, la devi aver già fatta): RIDURRE.
non mi entra in testa,,
se cazzo il paterazzo non aumenta il grasso della vela? in quando arretrando l.albero tenderei a 'schiacciare la randa '...
non capisco dove sbaglio...
Citazione:Mansail ha scritto:
Citazione:Messaggio di matteo11
articolo da rivista del settore_______
Quando, procedendo di bolina larga o al traverso, il vento co- mincia a superare i 20 nodi, si comincia ad avere qualche pro- blema legato alla potenza sovrabbondante presente nelle vele. La potenza non si traduce più in un aumento di velocità, ma comincia a indurre sbandamento con tutte le conseguenze ne- gative sulla stabilità di rotta, prima fra tutte la tendenza a straorzare. Quindi, bisogna ridurre la concavità delle vele e, so- prattutto, spostarla in avanti. Cazziamo dunque a ferro le driz- ze (del genova e della randa) e cazziamo il paterazzo. Quest’ul- tima regolazione elimina la concavità nella parte alta della ran- da e mette in tensione lo strallo diminuendo quindi la conca- vità nella parte alta del genova. Laschiamo anche un poco la scotta della randa permettendo a quest’ultima di svergolarsi e di scaricare il vento dalla parte alta.
- non mi e'chiaro perche cazzando il paterazzo elimino la concavita superiore della randa//
perchè l'albero, otre a flettersi si incurva verso poppa, spanciando di conseguenza verso prua.
questo movimento fa si che la tela della randa, trattenuta dalla balumina e si appiattisca diminuendo il grasso e quindi la potenza.
Laschiamo anche un poco la scotta della randa permettendo a quest’ultima di svergolarsi e di scaricare il vento dalla parte alta.
questo non è propriamente corretto:
per scaricare in alto, va regolato il punto di scotta del genova, arretrandolo verso poppa.
ps: comunque, con 20 nodi fai una sola cosa (anzi, la devi aver già fatta): RIDURRE.
il disegno è la sintesi della mia spiegazione. comunque non preoccuparti, l'effetto del paterazzo sulle vele è soventemente 'oscuro'.
come puoi notare dalla figura, frequentemente viene utilizzato anche uno stralletto volante che aiuta lo spanciamento.
si hai ragione
, infatti il lato oscuro del paterazzo non finira'qui...
e' sempre poco intuitivo capire cosa succede nella parte alta della randa, per la medio alta adesso e'chiaro..
grazie
Citazione:Mansail ha scritto:
il disegno è la sintesi della mia spiegazione. comunque non preoccuparti, l'effetto del paterazzo sulle vele è soventemente 'oscuro'.
come puoi notare dalla figura, frequentemente viene utilizzato anche uno stralletto volante che aiuta lo spanciamento.
Io ho un T.A. ed un paterazzo 'molto' regolabile. Che con gli armamenti T.A non si scarichi la randa nella parte alta non è vero, ci si riesce anche se meno degli armi frazionati, quello che conta è avere una regolazione abbastanza cazzata delle sartie basse che tiene rigido l'albero nella parte bassa e che impedisce un'eccessiva curvatura.
Comunque per la cronaca con il vento forte (20-25 nodi) e tutta tela a riva le maggiori velocità ed angolo di bolina che ottengo con kermit sono con genoa cazzatissimo (ci riescono in pochi a cazzare come dico io) e randa cazzata ma abbastanza scarrellata, in questa condizione ottengo equilibrio al timone e tanta ma proprio tanta velocità.
Ne approfitto per capire se anche ad altri T.A. capita la stessa cosa
Kermit, ma quando parli di 20/25 intendi reali od apparenti?
Citazione:aleufo ha scritto:
Kermit, ma quando parli di 20/25 intendi reali od apparenti?
Reali, io tengo l'anemometro sempre sul reale
con che barca navighi? se posso chiedere
Citazione:kermit ha scritto:
Citazione:aleufo ha scritto:
Kermit, ma quando parli di 20/25 intendi reali od apparenti?
Reali, io tengo l'anemometro sempre sul reale
Citazione:matteo11 ha scritto:
con che barca navighi? se posso chiedere
Citazione:kermit ha scritto:
Citazione:aleufo ha scritto:
Kermit, ma quando parli di 20/25 intendi reali od apparenti?
Reali, io tengo l'anemometro sempre sul reale
Con kermit
ma se vuoi si dice che sia un Oceanis 411
Acc o quanto è rigido alla vela Kermit? o cosa ci hai messo sotto? Uranio impoverito invece del piombo????
Citazione:aleufo ha scritto:
Acc o quanto è rigido alla vela Kermit? o cosa ci hai messo sotto? Uranio impoverito invece del piombo????
Pensa che invece sotto non c'è nemmeno il piombo ma ghisa
. Credo dipenda anche dalle forme delle parti immerse e anche dalla posizione del bulbo che è abbastanza arretrata proprio per contrastare la straorza. Tutti gli armatori di 411 con cui ho parlato dicono di non aver mai straorzato al massimo bisogna contrastare una leggera tendenza all'orza
Citazione:Messaggio di matteo11
articolo da rivista del settore_______
Quando, procedendo di bolina larga o al traverso, il vento co- mincia a superare i 20 nodi, si comincia ad avere qualche pro- blema legato alla potenza sovrabbondante presente nelle vele. La potenza non si traduce più in un aumento di velocità, ma comincia a indurre sbandamento con tutte le conseguenze ne- gative sulla stabilità di rotta, prima fra tutte la tendenza a straorzare. Quindi, bisogna ridurre la concavità delle vele e, so- prattutto, spostarla in avanti. Cazziamo dunque a ferro le driz- ze (del genova e della randa) e cazziamo il paterazzo. Quest’ul- tima regolazione elimina la concavità nella parte alta della ran- da e mette in tensione lo strallo diminuendo quindi la conca- vità nella parte alta del genova. Laschiamo anche un poco la scotta della randa permettendo a quest’ultima di svergolarsi e di scaricare il vento dalla parte alta.
- non mi e'chiaro perche cazzando il paterazzo elimino la concavita superiore della randa//
Voglio darti anche il mio contributo.
Se tu stendi la randa su un pavimento vedrai che l'inferitura non è dritta , ma è più o meno curvata verso prua. Questa curvatura, che il velaio da, può essere più o meno accentuata e determina le caratteristiche del grasso della vela. Questa curvatura viene chiamata ' giro d'albero'.
Quando cazzi il paterazzo, se hai un armo anche debolmente frazionato, oltre a tendere lo strallo, fletti l'albero e l'albero assume una curvatura, la quale, man mano che cresce, va ad assomigliare sempre di più alla curvarìtura del giro d'albero.
Man mano che cresce la curvatura, va assecondare la forma dell'inferitura e quando sarà corrispondente ad essa, avrai la randa totalmente piatta, mentre man mano che il profilo si raddrizza, il giro d'albero crea l'ingrassamento della vela.
Il grasso misurato dalla freccia sulla corda viene chiamato camber dai velai e a seconda della posizione e della sua profondità, determina la forma della randa.
Spero di esserti ststo utile e non aver complicato di più la cosa.
Altrimenti bisognerebbe aspettare Albert che fa chiarezza su tutto.
certo che tutta tela con 25 reali..
Citazione:Mansail ha scritto:
certo che tutta tela con 25 reali..
Stiamo parlando di regata è ovvio altrimenti non ci sarebbe ragione
Con 20 nodi RIDURRE......, non è possibile!!!
Io con 20 nodi mantengo geona 1 piuneo e randa steccata piena!
Ma arrivo fino ai 25 nodi, senza che la barca sbandi!
Mousse 907, con albero e boma maggiorati!
Addisittura durante le regate avevamo un geonoa leggero quindi che arrivava fino in pozzetto in kevlar che bentesato ci permetteva di arrivare fino ai 20 nodi!
La randa ridotta va sopra i 30 nodi!!
Questa non è una mia esperienza ma di mio padre e miei zii durante i 17 anni di regate sul Lago di Garda!
Citazione:Mansail ha scritto:
Citazione:Messaggio di matteo11
articolo da rivista del settore_______
Quando, procedendo di bolina larga o al traverso, il vento co- mincia a superare i 20 nodi, si comincia ad avere qualche pro- blema legato alla potenza sovrabbondante presente nelle vele. La potenza non si traduce più in un aumento di velocità, ma comincia a indurre sbandamento con tutte le conseguenze ne- gative sulla stabilità di rotta, prima fra tutte la tendenza a straorzare. Quindi, bisogna ridurre la concavità delle vele e, so- prattutto, spostarla in avanti. Cazziamo dunque a ferro le driz- ze (del genova e della randa) e cazziamo il paterazzo. Quest’ul- tima regolazione elimina la concavità nella parte alta della ran- da e mette in tensione lo strallo diminuendo quindi la conca- vità nella parte alta del genova. Laschiamo anche un poco la scotta della randa permettendo a quest’ultima di svergolarsi e di scaricare il vento dalla parte alta.
- non mi e'chiaro perche cazzando il paterazzo elimino la concavita superiore della randa//
perchè l'albero, otre a flettersi si comprime e si incurva verso poppa, spanciando di conseguenza verso prua.
questo movimento fa si che la tela della randa, trattenuta dalla balumina, si appiattisca diminuendo il grasso e quindi la potenza.
Laschiamo anche un poco la scotta della randa permettendo a quest’ultima di svergolarsi e di scaricare il vento dalla parte alta.
questo non è propriamente corretto:
per scaricare in alto, va regolato il punto di scotta del genova, arretrandolo verso poppa.
ps: comunque, con 20 nodi fai una sola cosa (anzi, la devi aver già fatta): RIDURRE.
grazie mille, molto esaudiente
Citazione:tiger86 ha scritto:
Citazione:Messaggio di matteo11
articolo da rivista del settore_______
Quando, procedendo di bolina larga o al traverso, il vento co- mincia a superare i 20 nodi, si comincia ad avere qualche pro- blema legato alla potenza sovrabbondante presente nelle vele. La potenza non si traduce più in un aumento di velocità, ma comincia a indurre sbandamento con tutte le conseguenze ne- gative sulla stabilità di rotta, prima fra tutte la tendenza a straorzare. Quindi, bisogna ridurre la concavità delle vele e, so- prattutto, spostarla in avanti. Cazziamo dunque a ferro le driz- ze (del genova e della randa) e cazziamo il paterazzo. Quest’ul- tima regolazione elimina la concavità nella parte alta della ran- da e mette in tensione lo strallo diminuendo quindi la conca- vità nella parte alta del genova. Laschiamo anche un poco la scotta della randa permettendo a quest’ultima di svergolarsi e di scaricare il vento dalla parte alta.
- non mi e'chiaro perche cazzando il paterazzo elimino la concavita superiore della randa//
Voglio darti anche il mio contributo.
Se tu stendi la randa su un pavimento vedrai che l'inferitura non è dritta , ma è più o meno curvata verso prua. Questa curvatura, che il velaio da, può essere più o meno accentuata e determina le caratteristiche del grasso della vela. Questa curvatura viene chiamata ' giro d'albero'.
Quando cazzi il paterazzo, se hai un armo anche debolmente frazionato, oltre a tendere lo strallo, fletti l'albero e l'albero assume una curvatura, la quale, man mano che cresce, va ad assomigliare sempre di più alla curvarìtura del giro d'albero.
Man mano che cresce la curvatura, va assecondare la forma dell'inferitura e quando sarà corrispondente ad essa, avrai la randa totalmente piatta, mentre man mano che il profilo si raddrizza, il giro d'albero crea l'ingrassamento della vela.
Il grasso misurato dalla freccia sulla corda viene chiamato camber dai velai e a seconda della posizione e della sua profondità, determina la forma della randa.
Spero di esserti ststo utile e non aver complicato di più la cosa.
Altrimenti bisognerebbe aspettare Albert che fa chiarezza su tutto.