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Versione completa: Usare il frassino ... un'eresia?
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Ho intenzione di realizzare la copertura in legno delle sedute in pozzetto e mi sono chiesto se, contrariamente al consueto utilizzo del teak o altre essenze più o meno esotiche, non possa raggiungersi un buon risultato anche con il frassino che è comunque un legno duro e sufficientemente resistente agli agenti atmosferici anche se lasciato nudo. I maggiori dubbi me li pongo in merito alla risposta all’esposizione all’acqua di mare ed alla necessità di una più frequente manutenzione per ovviare al fatto che si tratti in ogni caso di un legno meno protetto dalle oleosità o resinosità proprie di altre essenze. Per contro avere le sedute di una superficie molto chiara costituirebbe un sicuro vantaggio nei periodi caldi, quando frequentemente ci si siede con indosso il solo costume da bagno, mentre il risultato estetico potrebbe risultare apprezzabile (quantomeno sul piano dell’originalità).
Qui lo usano per le ossature, mai per le coperture, non conosco questo legno sicuro che essendo così duro non scheggi facilmente?
http://www.progettopimenoff.com/classic%2010.htm
http://www.klepper.ch/it/faltboote_technik_material.php
Frassino???

Solo per i vampiri!!!

Big GrinBig GrinBig Grin
Un legno alternativo è il douglas.
Negli anni 60 è stato molto usato per gli infissi ed ancora si mantiene dopo 50 anni.
In acqua dolce viene usato molto il larice. E' molto resistente alla marcescenza, e se non sbaglio era anche usato nella costruzione di piccole barche tipo gozzi in Liguria.

L'unico neo la difficoltà di trovarlo stagionato, ormai è un legno abbastanza 'raro' perchè si muove molto, soprattutto se non stagionato.

Ricorda che è però la particolarità di quasi tutti i legni cresciuti in zone temperate, dovuto alla differenza di accrescimento nelle varie stagione (i famosi anelli usati per contare gli anni, che le piante tropicali infatti non hanno)



Giulio
Il larice si usava anche per le coperte nelle costruzioni tradizionali veneziane, perchè è più duro e più resistente all'acqua (più resinoso) anche se muove più dell'abete.
Il problema è il colore:è già rosso di suo e con la luce scurisce, se ci fai le sedute del pozzetto ti friggi il posteriore d'estate.
Citazione:clavy ha scritto:
Il larice si usava anche per le coperte nelle costruzioni tradizionali veneziane, perchè è più duro e più resistente all'acqua (più resinoso) anche se muove più dell'abete.
Il problema è il colore:è già rosso di suo e con la luce scurisce, se ci fai le sedute del pozzetto ti friggi il posteriore d'estate.

Avevo costruito la mia passerella in Larice, sempre esposta all'esterno, mi è durata una vita!Smiley14
Ma il teakTongue.....vuoi mettere?Tongue è un'altra cosa.......direi anzi che se ti distendi senti un tepore unico! E' un'ottima terapia per la schienaWinkWinkWink
Mi scuso se rispondo con ritardo (da giovedì ero lontano dalla possibilità di connettermi ad internet) ma voglio ringraziare tutti per i contributi e gli spunti offerti.
La domanda che ponevo è legata (come avrete immaginato) alla disponibilità di due belle tavole di frassino di 5 cm che intendevo destinare ad altro lavoro che mai più realizzerò. Non ricerco, quindi, soluzioni alternative al teak per puro spirito d’originalità, quanto saggiavo la possibilità di destinare del materiale che già possiedo ad un impiego che potrebbe apparire poco ortodosso senza correre il rischio di dover recriminare a cose fatte. Nell’eseguire lavori da sé il costo dei materiali non dovrebbe incidere sulle scelte, ad andare al risparmio si rischia di sfacchinare tanto senza soddisfare appieno le proprie aspettative e restare delusi smorza l’entusiasmo e la voglia di fare.
Anche per questo nel fine settimana mi sono confrontato sul tema con il mio mentore per i lavori di falegnameria, si tratta di un falegname savonese (forse sarebbe meglio dire ebanista essendo persona capace di realizzare mobili di grandissimo pregio con le più raffinate tecniche), ormai da decenni trapiantato in Sardegna, che in gioventù ha lavorato presso numerosi cantieri liguri nell’allestimento degli arredi di grandi yacht. La sua non è quindi un’esperienza diretta nella realizzazione di scafi ma ricorda perfettamente come i cantieri, oltre ad impiegare largamente il frassino per le ordinate ed i bagli, si servissero di questo legno anche per numerosi particolari esterni (le falchette, i tientibene, i passamano) che però erano immancabilmente trattati con vernici e non lasciati esposti.
Il dubbio persiste. Mi guarderei bene dal passare il flatting sulle sedute in pozzetto ma non è che poi, dopo qualche tempo dalla posa della copertura, si corra il rischio di osservare sulle parti plastiche i segni del tannino rilasciato per dilavatura dalle piogge o qualcos’altro di peggio che non mi riesce di prevedere?
Vogliate scusarmi se vi affliggo con i dubbi (che non sembrano così sciocchi quando ci rimugino sopra ma che sembrano decisamente tali quando li espongo agli altri).
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