Ho montato l'otto da alpinismo per frenare il boma in caso di strambata involontaria. Il circuito è: winch, bozzello sulla falchetta, freno, bozzello sulla falchetta, winch. Nelle prove che ho fatto ho trovato problematica l'nterferenza fra il freno e la scotta randa. In pratica aumentando la tensione sul freno la randa viene cazzata dal circuito del freno e la scotta della randa non lavora, con il risultato che la randa non è ben regolata. Ho fatto qualche errore? Dopo aver fatto queste prove credo di capire perchè il costoso freno Winchard ha quella forma con molte volute: così la tensione da applicare al freno dovrebbe essere sufficientemente bassa da non interferire con la scotta della randa. Consigli per un migliore uso dell' otto?
Io personalmente rinuncio a tutte quelle cose,meglio imparare a timonare che aggiungere inutili complicazioni
Al massimo, se devo fare tanta strada con andature molto poggiate e moto ondoso, mi aiuto con una ritenutina ma mooolto sottile, deve solo tenere fermo il boma, non resistere alla vela che stramba.
preferisco la ritenuta,è menoo ingombrante e facile da inserire.
Citazione:tiger86 ha scritto:
Io personalmente rinuncio a tutte quelle cose,meglio imparare a timonare che aggiungere inutili complicazioni
Al massimo, se devo fare tanta strada con andature molto poggiate e moto ondoso, mi aiuto con una ritenutina ma mooolto sottile, deve solo tenere fermo il boma, non resistere alla vela che stramba.
io ( quandooccorre )uso uno scottino da 6 e un moschettone in plastica tipo spi della lewmar
la stessaa volte mi occorre per portarmi le volanti a riposo accanto alle lande e le volte che mi occorre fermare il boma posso tenere la volante sottovento lasca non mi disturba
per il resto basta poggiare lentamente e allo stesso tempo recuperare scotta randa fino a portare il boma al centro e poi si stramba, operazione che faccio tranquillamente da solo
spesso con la barra in mezzo alle gambe e le mani libere
poche manovre essenziali
bv
Citazione:Messaggio di augustob
Ho montato l'otto da alpinismo per frenare il boma in caso di strambata involontaria. Il circuito è: winch, bozzello sulla falchetta, freno, bozzello sulla falchetta, winch. Nelle prove che ho fatto ho trovato problematica l'nterferenza fra il freno e la scotta randa. In pratica aumentando la tensione sul freno la randa viene cazzata dal circuito del freno e la scotta della randa non lavora, con il risultato che la randa non è ben regolata. Ho fatto qualche errore? Dopo aver fatto queste prove credo di capire perchè il costoso freno Winchard ha quella forma con molte volute: così la tensione da applicare al freno dovrebbe essere sufficientemente bassa da non interferire con la scotta della randa. Consigli per un migliore uso dell' otto?
Io l'ho provato una volta solo per curiosità. Devo dire che non ho riscontrato questo problema, quindi provo a fare delle supposizioni.
1- sicuro che il rallentatore sia applicato sul boma ad una distanza corretta dalla trozza?
2- Hai regolato il freno e hai poi provato a vedere se il boma riesce a scorrere da sx a dx (è un freno non un blocco)? Se il boma ci riesce significa che non interferisce con la scotta.
3- sicuro di non sovracazzarlo? Ripeto che è un freno e non un blocco.
se riesce a cazzare la randa significa che lo overtrimmi al punto da farlo lavorare come un freno che però ad una certa ampiezza blocca il boma. Pericolosissimo in caso di strazorza.... col cavolo che laschi.
Ti ricordo che quel tipo di freno è tanto più funzionale quanto è la forza applicata che lui deve contrastare. Cioè: se a mano riesci a spostare dolcemente il boma e quasi senza fatica, non significa che in strambata non riesca a fermarlo frenandolo.
A me era parso un buon sistema solo che mi rompe avere qualcosa sul boma e perciò non uso nulla.
Alpa 550, penso che il problema sia risolvibile usando un sistema che dia maggiore attrito, tipo il Wichard (costoso) oppure la piastrina Stick o meglio il Mezzo Barcaiolo (poco o nulla costosi) di cui si parla nella discussione segnalata da Einstein. Per rispondere alle tue domande: premesso che il vento di prova era sugli 8 nodi apparente (quindi forse poco significativo), sì ho regolato il freno a otto applicando tensioni progressivamente maggiori e cominciava a frenare decentemente con tensioni piuttosto alte, abbastanza da cazzare la randa spostandola troppo verso il centro. Questo mi sembra anche logico, l'equilibrio delle forze applicate sull'otto tende a portare lo stesso (e la randa) al centro. Penso quindi che l'attrito non debba essere fornito da una tensione applicata al freno, ma da un attrito di sistema, cosa che succede con un dissipatore tipo Wichard, dove l'attrito è funzione più del numero di volute fatte dalla cima che della tensione applicata. Per rispondere al tuo punto 3, concordo, comunque per bloccare il boma con l'otto occorre applicare forze davvero rilevanti. Continuerò le prove, per me questo attrezzo è importante; penso che una volta trovato il sistema giusto, l'userò anche per strambare con venti apparenti fino a 10-12 nodi. Oltre i 12 faccio la doppia virata (in genere sono l'unico operativo a bordo).
Doppia virata? Fai 2 giri di 360°? Quando il vento rinforza e si forma onda per non strambare si mette una rituneta sul boma, che va dal boma verso prua, questa dev'essere non molto robusta, in caso il boma vada in acqua, causa straorza o rollio accentuato e sia molto lungo, deve rompersi.
La vela è un'oppppppinione.
Citazione:bullo ha scritto:
Doppia virata? Fai 2 giri di 360°? Quando il vento rinforza e si forma onda per non strambare si mette una rituneta sul boma, che va dal boma verso prua, questa dev'essere non molto robusta, in caso il boma vada in acqua, causa straorza o rollio accentuato e sia molto lungo, deve rompersi.
La vela è un'oppppppinione.-
giusto, avrei dovuto dire una virata (lunga), non doppia.
Ciao
io mi trovo molto bene con un elastico da 8 mm di diam....legato da un'estremità all'attaccatura del vang al boma e dall'altra un gancio in plastica da attaccare alle sartie quando necessario.
L'elastico permette un pò di movimento, e frena il boma sull'onda, ma in caso di necessità si allunga quasi fino alla mezzeria....però il boma non stramba.
Dopo vari tentativi (utilizzo di cime con diametro diverso, punto di attacco sul boma... ) la soluzione finale è stata quella di fissare l'otto non direttamente sul boma ma con una fettuccia che lo mantenesse libero per circa 20 centimetri. In parallelo alla fettuccia ho fissato un robusto elastico più corto, in questo modo tirando leggermente la cima libera del circuito l'elastico mantiene in leggera tensione il freno che rallenta appena il movimento del boma. Per evitare strambate involontarie tiro fortemente la cima mettendo in tensione la fettuccia che blocca il boma . Non utilizzo il winch ma manovro a mano e blocco la cima in uno strozzascotte disponibile in pozzetto. Oltre che a strambate involontarie mi è comodo per mantenere la randa a farfalla in andature non proprio di poppa piena