I Forum di Amici della Vela

Versione completa: Alternatore di potenza
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Citazione:AlfredoC ha scritto:
Ergo? mi tengo tutto così e mi spendo i soldi in vele?

mah guarda, io sono un po' allergico alle 'ricette tutte pronte valide per tutti', per quel che ho visto, quindi limitatamente alla mia esperienza, con un banco di batterie di 500Ah scaricato normalmente (quindi diciamo max -50%), un alternatore da 90A con regolatore intelligente esterno, che quindi all'inizio gli fa erogare il massimo che le batterie possano assorbire, non ha mai buttato fuori più di 50-60A, quindi metà della capacità dell'alternatore. Tale corrente dura mezz'ora un'ora, dopo comunque scende a 30-40A.

Cosa buffa, se fosse stato un alternatore da 150A avrebbe erogato la stessa corrente Blush


Prendi un banco di 2-300Ah e la corrente max accettata comunque si riduce, quindi avere un bolidone di alternatore non serve a nulla, o comunque rimane cronicamente sottoutilizzato.

Preciso: le mie batterie sono quelle sigillate, quindi poco adatte ad una carica veloce, con batterie al piombo aperte presumo si guadagni qualcosa, nel senso l'alternatore potrebbe fornire una corrente maggiore. Sarei comunque stupitissimo se la corrente massima accettata raddoppiasse...

Tutto detto come se fossimo seduti in pozzetto Smile , ma dal punto di vista fisico non si scappa: per avere una grossa corrente (poco tempo di ricarica) ci deve essere contemporaneamente un grosso produttore e un grosso 'assorbitore', e grosso assorbitore significa grosse batterie, molto scaricate.

Io ho messo quel che ho misurato, sarebbe interessante se altri fornissero dati analoghi (correnti di ricarica, ecc) magari per batterie di tipo diverso, ho comunque il sospetto che prima di giustificare l'istallazione di un alternatore da 150A ce ne voglia un bel po'.

Sospetto, sempre parlando in pozzetto Smile
Citazione:rob ha scritto:
Citazione:AlfredoC ha scritto:
Ergo? mi tengo tutto così e mi spendo i soldi in vele?

mah guarda, io sono un po' allergico alle 'ricette tutte pronte valide per tutti', per quel che ho visto, quindi limitatamente alla mia esperienza, con un banco di batterie di 500Ah scaricato normalmente (quindi diciamo max -50%), un alternatore da 90A con regolatore intelligente esterno, che quindi all'inizio gli fa erogare il massimo che le batterie possano assorbire, non ha mai buttato fuori più di 50-60A, quindi metà della capacità dell'alternatore. Tale corrente dura mezz'ora un'ora, dopo comunque scende a 30-40A.

Cosa buffa, se fosse stato un alternatore da 150A avrebbe erogato la stessa corrente Blush


Prendi un banco di 2-300Ah e la corrente max accettata comunque si riduce, quindi avere un bolidone di alternatore non serve a nulla, o comunque rimane cronicamente sottoutilizzato.

Preciso: le mie batterie sono quelle sigillate, quindi poco adatte ad una carica veloce, con batterie al piombo aperte presumo si guadagni qualcosa, nel senso l'alternatore potrebbe fornire una corrente maggiore. Sarei comunque stupitissimo se la corrente massima accettata raddoppiasse...

Tutto detto come se fossimo seduti in pozzetto Smile , ma dal punto di vista fisico non si scappa: per avere una grossa corrente (poco tempo di ricarica) ci deve essere contemporaneamente un grosso produttore e un grosso 'assorbitore', e grosso assorbitore significa grosse batterie, molto scaricate.

Io ho messo quel che ho misurato, sarebbe interessante se altri fornissero dati analoghi (correnti di ricarica, ecc) magari per batterie di tipo diverso, ho comunque il sospetto che prima di giustificare l'istallazione di un alternatore da 150A ce ne voglia un bel po'.
Sospetto, sempre parlando in pozzetto Smile

Confermo in pieno le tue osservazioni:
1) ho un banco servizi da 500 Ah
2) ho un alternatore da 110 Ah e un caricabatterie intelligente
3) non sono mai sceso sotto il 60/70% della carica
4) la corrente erogata é stata di circa 60 Ah per mezz'ora, poi é scesa a 45/50 Ah fino al 95% della carica, l'ultimo goccio é entrato a 5/10 Ah, poi il mantenimento a 0,5 - 1 ah ....
Si puo' fare qualcosa di buono anche con spesa modesta.
Ci si procura :

- Un alternatore da almeno 80A di recupero da uno sfasciacarrozze con 50 Euro ce la si cava
- Una puleggia di diametro circa uguale a quella gia' presente sul motore la regala lo sfasciacarrozze
- Flange di fissaggio ricavate da profilato in ferro tagliate e saldate per pochi Euro anche a farsele fare (se poi si ha la saldatrice...)
- Qualche bullone di lunghezza adatta e una cinghia trapezoidale per qualche Euro
- Un diodo da qualche ampere (qualunque, basta almeno 3A 50V) e filo di sezione adatta per meno di 10 Euro

Si fora la puleggia in modo da poterla accoppiare all'esistente sfruttando i fori che questa gia' possiede per questo scopo.
Si realizzano le flange avendo cura che la distanza fra motore e alternatore possa essere la maggiore possibile in modo che la cinghia possa essere abbastanza lunga da recuperare con il minimo di elasticita' che possiede (per quanto rigida sia) le inevitabili vibrazioni del motore.

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Si trattano l'alternatore, le flange e la puleggia con vernice zincante su tutto l'esterno per renderli piu' adatti all'ambiente marino (tappando le aperture nella zona delle spazzole con un po' di carta per non sporcarle).
Si monta la parte meccanica e si pone in tensione la cinghia.

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Si collega, attraverso il diodo, l'elettrodo 'ausiliario' (l'alimentazione del regolatore dell'alternatore, normalmente indicata con AUX ma con il simbolo D+/61 nei motori Volvo) con l'analogo del nuovo alternatore.
Si collegano le uscite positiva (+) e massa rispettivamente al morsetto lato utenze dello staccabatterie positivo e negativo del banco servizi (quello che viene scaricato di piu') con un cavo di sezione adeguata (minimo 10 mmq, meglio 15).

Risultato : con si e no 100 Euro (e un po' di sano lavoro) si hanno 80A del nuovo alternatore piu' 60A (nel mio caso) dell'esistente per un totale di 140A massimi (a batterie quasi scariche che con batterie quasi cariche si riduce a circa un terzo per le ragioni gia' dibattute in altre discussioni ma si tratta sempre di oltre 40A garantiti contro i 15 originari).
Ho questa variante montata da circa 5 anni e i risultati sono buoni sul mio parco di batterie (tipo ad acido libero 7 anni di eta' e ancora efficienti) costituito da un gruppo servizi da 400 Ah e un gruppo motore da 100Ah, grazie a cio' e a 110W (2 da 30 W + 2 da 25 W nominali) di pannelli solari non ho necessita' di corrente di banchina se non in caso di lungo stazionamento in porto d'inverno con maltempo.
Molto interessante IanSolo!!! CoolCoolCoolSmile
da meditare per vedere come fare! Wink

Comunque adesso mi sono sorte nuove domande:

- che differenza c'è tra un regolatore esterno e uno interno?

- personalmente non scendo mai sotto gli 11v di scarica delle batterie (stupidagggine?)

- il mio ripartitore ripartisce da una parte alla batteria dei servizi (60 AH) e dall'altra alle due batterie da 100 Ah l'una.
- che differenza c'è tra un regolatore esterno e uno interno?

Il regolatore interno (come usualmente e' definito anche se talvolta e' montato sull'esterno dell'alternatore) e' progettato per far lavorare l'alternatore a tensione costante ossia non tiene in alcun conto la corrente erogata (che e' limitata, quindi, solo dalla resistenza dei fili dell'avvolgimento e del carico utilizzatore) ma rigidamente fa erogare i 13,8 -14,2 Volt richiesti per il mantenimento della carica. Volendo migliorare la prestazione si sostituisce questo 'semplice' regolatore con un altro molto piu' sofisticato capace di capire e regolare la corrente erogata secondo le necessita' della batteria (tensione e temperatura o, addirittura, resistenza interna), questo oggetto e' piu' voluminoso e richiede un montaggio appunto esterno.

- personalmente non scendo mai sotto gli 11v di scarica delle batterie (stupidaggine?)

A 10,8V la batteria al piombo e' da considerare scarica e va ricaricata presto per non incorrere nel rischio di solfatazione, personalmente mi sono posto il limite di 11,5V (teorico poiche' con il mio impianto non mi e' mai capitato di scendere cosi' tanto).

- il mio ripartitore ripartisce da una parte alla batteria dei servizi (60 AH) e dall'altra alle due batterie da 100 Ah l'una.

Non capisco : di solito il gruppo motore (serve solo per l'accensione) e' piu' piccolo del gruppo servizi (che serve per luci, strumenti e per il vorace frigorifero) ma da cio' che leggo pare che una sola piccola batteria da 60Ah abbia un lavoro piu' gravoso di quello di una coppia da 100Ah.
Non e' per caso il contrario ?
Grazie Guido per le risposte Smile

allora per l'ultima domanda:

a bordo ho 3 batterie in due circuiti separati: una da 60AH che uso per l'avviamento e due accoppiate da 108 AH l'una che uso per i servizi. l'anno scorso mi si è rotto l'alternatore e un mio carissimo amico e ADV me l'ha ricondizionato cambiandomi il regolatore spazzole e avvolgimento!
ora io da perfetto ignorante in materia ho collegato il ripartitore di carica che ha due uscite una alla batteria per l'avviamento e l'altra alle due batterie che uso per i servizi.
ho fatto la cosa giusta?
ma il ripartitore di carica mi ripartisce solo la carica dell'alternatore o se le batterie sono cariche tende a dare meno carica alle batterie?
..mi fermo qui perchè mi sono sorti altri dubbi

vabbè visto che siete così disponibili e gentili:BlushCool
ma sto 'bip' di regolatore che serve? come fanno le macchine a non brasare le batterie visto che l'alternatore carica sempre a x Ampere sempre? o non ho capito ancora niente?

Denkuiù per la pasiensa Wink
PS
BELLISSIMA idea di scriverci le ore sul filtro credo che copierò

Arigrazie Guido!
---citazione1----
il secondo alternatore è montato sul basamento quindi rigido mentre il motore è sui silent perchè vibra, penso a tutti gli alternatori di serie che sono parte integrante del motore
questo montato così non crea problemi ??
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E' per questo che ho spiegato che serve una cinghia lunga (e quindi sia pur di poco elastica) e, comunque, il motore non vibra piu' di tanto (non deve !!) e 5 anni di funzionamento senza problemi a me paiono prova adeguata (certo il montaggio sul monoblocco sarebbe piu' pulito ma piu' difficile per l'autocostruttore).
In ogni caso la parte piu' debole e' il cuscinetto dell'alternatore e se si rompesse non produce ulteriori danni e basta togliere la cinghia.

---citazione2---
due uscite una alla batteria per l'avviamento e l'altra alle due batterie che uso per i servizi.
ho fatto la cosa giusta?
ma il ripartitore di carica mi ripartisce solo la carica dell'alternatore o se le batterie sono cariche tende a dare meno carica alle batterie?
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Si, e' la cosa giusta e consente (credimi) di spartire la carica secondo le necessita'.

---citazione3----
ma sto 'bip' di regolatore che serve? come fanno le macchine a non brasare le batterie visto che l'alternatore carica sempre a x Ampere sempre?
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No, non da sempre 'x' Ampere ma 'Y' tensione il che equivale ad avere la corrente che cala fino quasi a zero man mano che la batteria si carica e quindi non cuoce salvo guasti.
Citazione:rob ha scritto:
Citazione:AlfredoC ha scritto:
Ergo? mi tengo tutto così e mi spendo i soldi in vele?

mah guarda, io sono un po' allergico alle 'ricette tutte pronte valide per tutti', per quel che ho visto, quindi limitatamente alla mia esperienza, con un banco di batterie di 500Ah scaricato normalmente (quindi diciamo max -50%), un alternatore da 90A con regolatore intelligente esterno, che quindi all'inizio gli fa erogare il massimo che le batterie possano assorbire, non ha mai buttato fuori più di 50-60A, quindi metà della capacità dell'alternatore. Tale corrente dura mezz'ora un'ora, dopo comunque scende a 30-40A.

Cosa buffa, se fosse stato un alternatore da 150A avrebbe erogato la stessa corrente Blush


Prendi un banco di 2-300Ah e la corrente max accettata comunque si riduce, quindi avere un bolidone di alternatore non serve a nulla, o comunque rimane cronicamente sottoutilizzato.

Preciso: le mie batterie sono quelle sigillate, quindi poco adatte ad una carica veloce, con batterie al piombo aperte presumo si guadagni qualcosa, nel senso l'alternatore potrebbe fornire una corrente maggiore. Sarei comunque stupitissimo se la corrente massima accettata raddoppiasse...

Tutto detto come se fossimo seduti in pozzetto Smile , ma dal punto di vista fisico non si scappa: per avere una grossa corrente (poco tempo di ricarica) ci deve essere contemporaneamente un grosso produttore e un grosso 'assorbitore', e grosso assorbitore significa grosse batterie, molto scaricate.

Io ho messo quel che ho misurato, sarebbe interessante se altri fornissero dati analoghi (correnti di ricarica, ecc) magari per batterie di tipo diverso, ho comunque il sospetto che prima di giustificare l'istallazione di un alternatore da 150A ce ne voglia un bel po'.

Sospetto, sempre parlando in pozzetto Smile



bravo Rob, chiaro e illumiante.
che tecnologia di batterie monti sui tuoi banchi da 500Ah, giusto per avere il quadro completo? Palla 8
Citazione:AlfredoC ha scritto:


- che differenza c'è tra un regolatore esterno e uno interno?

che io sappia.....Big Grin
quello interno all'alternatore setta solo la tensione della corrente in uscita, a livello costante utile alla ricarica delle batterie (13.8, 14.2 ecc.. secondo anche il tipo di batteria), e quello arriva loro a meno delle cadute di tensione sul circuito (diodi, ecc)
il regolatore esterno fai conto che è invece una 'specie' di caricabatterie, come quello che abbiamo sulle ns barche per la ricarica da banchina, che quindi cattura in ingresso la corrente proveniente dall'alternatore a tensione prefissata e ne cura e provvede la somministrazione alle batterie, nella maniera più adatta e secondo anche (settaggio interno) la tecnologia delle batterie che abbiamo a bordo: tradizionalmente secondo il classico schema della ricarica a tre stadi (bulk' a corrente costante / 'absorption' a tensione costante / float o 'di mantenimento', senza rischi di sovraccarico)


Citazione:AlfredoC ha scritto:


- personalmente non scendo mai sotto gli 11v di scarica delle batterie (stupidagggine?)

in che senso stupidaggine Alfredo?
se scendi a 10.8 le collassi, quasi certamente.. qualcuno dice 11.2, anzi.
io sotto gli 11.5 comincio ad avere le palpitazioni, fare fuori una batterie, facendole perdere molta della sua performacce ed accorciandole la vita sono soldi spesi, di sicuro non vale la pena allungare un'altra notte all'ancora in rada correndo quel rischio (se non altro perché oltre alla spesa della notte in banchina rischi di rovinarti il resto della crociera!!!)




Citazione:AlfredoC ha scritto:


- il mio ripartitore ripartisce da una parte alla batteria dei servizi (60 AH) e dall'altra alle due batterie da 100 Ah l'una.

ho letto il tuo post successivo con la spiegazione della tua situazione a bordo e direi che hai fatto la cosa giusta a meno di ponti e bypass che non sono comunque alla mia altezza e che dipendono in ogni caso dalle possibilità offerte dal tuo ripartitore a livello di sua scheda tecnica: direi che il ripartitore serve precisamente all'uso che tu ne stai facendo (quindi somministra la tensione di carica dell'alternatore alle tue batterie nella maniera più adatta, prima di tutto prediligendo i banchi servizi e poi l'altro.. ma per questo devi vedere appunto le caratteristiche tecniche del tuo ripartitore che essendo di qualità non ho dubbi svolga egregiamente il suo lavoro



ps.
ovviamente ricordati che anche io sono in fase learning come te..Big GrinBig GrinDisapprovazioneDisapprovazione
Citazione:IanSolo ha scritto:
Si puo' fare qualcosa di buono anche con spesa modesta.


mecojons.. complimenti: parlando di produzione di corrente elettrica direi che mi hai tranquillamente ILLUMINATO
Cool
Citazione:IanSolo ha scritto:
Si puo' fare qualcosa di buono anche con spesa modesta.

bello, ho un sistema praticamente uguale, solo con l'alternatore montato sui supporti motore e non a paratia ma il principio è lo stesso


una cosina che ho fatto è un buco bello largo nella parte centrale della puleggia grande per poter utilizzarre con una chiavona inglese il bullone centrale dell'asse del motore quando lo si deve girare piano piano a mano per regolare le valvole

non so che motore sia il tuo ma magari riesci a girarlo anche solo prendendo a turno uno dei quattro bulloni della puleggia..

bv
Il regolatore esterno è fondamentale per caricare le batterie in modo Efficiente e corretto, i migliori regolatori sono completamente personalizzabili.
Un buon regolatore esterno ha il sensore di temperatura per l'Alternatore e uno per la temperatura della Batteria.

- Grazie al sensore di temperatura dell'Alternatore abbiamo la possibilità di proteggerlo contro sovratemperatura e decidere quanto ridurre la corrente prodotta qualora l'alternatore superasse questa soglia.
Abbiamo la possibilità di settare la corrente massima erogata in modo da non far mai lavorare l'Alternatore al 100% e quindi garantire una maggiore affidabilità e durata nel tempo.
Solitamente viene fatto lavorare ad un massimo dell'80% della sua corrente nominale.

- Il sensore di temperatura della batteria permette non solo di proteggerla contro sovratemperatura, ma di impostare il valore di compensazione della tensione in base alla temperatura della batteria durante la ricarica. (Valore fornito dal costruttore della batteria)
Alcuni regolatori hanno anche delle features molto interessanti, come il "Belt Load Manager" nel caso dei Regolatori più avanzati, come il BALMAR MC-614 che impedisce lo slittamento della cinghia dell'alternatore andando a dosare il carico dell'alternatore in modo graduale, molto utile su motori con cinghia a "V" o con Alternatori maggiorati che assorbono più HP.

- Un altro enorme vantaggio, che spesso non viene considerato è che un buon regolatore esterno ha la possibilità di leggere la tensione direttamente ai terminali della batteria con il "Voltage Sense", andando a compensare la caduta di tensione che inevitabilmente con un impianto a 12V o 24V viene a crearsi a seconda della corrente di carica che l'Alternatore sta generando (più è alta la corrente di carica e più è alta la caduta di tensione) e alla lunghezza dei cavi che collegano la batteria all'Alternatore (aumentando la sezione dei cavi può essere ridotta, ma non scompare!), ricordatevi che la distanza da considerare è quella dall'Alternatore alla Batteria e poi quella dalla Batteria all'Alternatore! e da eventuali Switch, Fusibili e giunzioni tra di loro (si, anche i punti di giunzione tra capicorda, fusibili, switch.. ecc incrementano la resistenza del sistema).
I regolatori interni hanno il "Voltage Sense" che legge direttamente dietro all'uscita dell'Alternatore e ad esempio non è raro vedere una tensione in uscita dall'alternatore di 14,4V e una tensione massima ai terminali della batteria di 13,8-13,7V. In questo caso la batteria non raggiungerà mai la tensione di ricarica (che ricordo dovrebbe essere la massima dichiarata dal costruttore se come molto spesso viene fornito un range di tensioni di ricarica) non caricandosi mai al 100% e andando incontro a fenomeni di Solfatazione riducendone la capacità utilizzabile (già molto bassa nel caso di batterie al piombo acido) e la vita. Questo è il motivo per cui la parola Efficiente è sottolineata all'inizio del post. Smiley59
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