Citazione:Francopoggia ha scritto:
Ciao contest , ho visto che la tua barca è un contest 25 , a me piace il C. 27 ; come si comportano le barche della Conyplex?
Grazie
Franco
completamente OT ma non posso non rispondere..
Il cantiere Conyplex (oggi Contest)ha cruiser tra i più apprezzati in Olanda, che anche vecchi mantengono un discreto premio sulla concorrenza. Visto che io sono biased non voglio intessere troppo le lodi. se cerchi ci sono diversi thread che ne parlano.
Ora fanno solo grossi cruiser (da 45 in su)
Sono stati tra i primi a fare infusione a vuoto e le barche restano solide.
Quella di mia moglie è un 25 del 1981 era stata praticamente abbandonata 5 anni e da quando abbiamo riiniziato ad usarla ci ha fatto divertire anche con il tempaccio del mare del nord.
Il 27 è una delle prime della lunga generazione disegnate da Dick Zaal come la mia, suppongo sia molto simile.
qui trovi la brochure
http://www.contestyachts.com/media/925/contest-27.pdf
guarda che sul mercatino c'è un 29 (modello più vecchio pero')ad un prezzo molto interessante..
Si hai ragione che siamo OT e per giunta io che ho creato la discussione vado fuori tema , ma penso che mi hai capito.
Avevo già visto che nel sito la Contest intelligentemente inserisce anche i vecchi modelli , lo fà solo ormai la Jeanneau e a suo tempo anche la ETAP altro cantiere molto bravo a fare barche ma che ha fatto una fine ingloriosa.
Mi interessava sapere come si comporta in mare e nelle manovre in porto in quanto sono con chiglia semilunga e poco pescaggio.
Il 29 che dici tu l'ho visto e il prezzo è anche davvero interessante , solo che nel mio posto barca ci posso solo mettere fino a 8 metri.
Io ho una piccola barca disegno di Van de Stadt che và davvero molto bene e penso che i progettisti di barche olandesi e inglesi siano tra i migliori.
Ciao
Franco
domenica tento il circuito unico nel mio firstino solo con la seconda mano e lo provo.. il problema è se poi funziona con 30 nodi
ritorniamo al soggetto del topic: ridurre la randa con vento forte in poppa. Per vento forte parliamo oltre i 25 kn.
Se il vento dura da parecchio, sara' cresciuta l'onda. Se di poppa piena si tratta...160-180 gradi, la randa va ridotta partendo all'orza. Con venti cosi intensi ridurre di poppa e'piu'difficile.
Se l'onda si fa importante, dopo ore di navigazione, si diventa piu'distratti ed il rischio di strambata e'altissimo. Anzi certo. Io ho paura della ritenuta al boma. In tal caso giu'la randa e vai di solo fiocco. La velocita'e'la stessa, anzi superiore con il solo fiocco. E non genova. Semmai lascio un po'di randa cazzata al centro per ridurre il rollio. Io mollo un po'il paterazzo, ma non troppo per non far pompare l'albero oltre misura. Non faccio regate, l'obiettivo e'arrivare a destinazione sani.
Due foto di una poppa mitica nello Skagerrak a 30-35 kn e 2.5 mt di onda in poppa. Fondale 7-10 metri. Temperatura prossima a zero gradi.
Ma il peggio doveva ancora arrivare...
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Citazione:Francopoggia ha scritto:
Si hai ragione che siamo OT e per giunta io che ho creato la discussione vado fuori tema , ma penso che mi hai capito.
Ok continuo a peccare di OT
Mi interessava sapere come si comporta in mare e nelle manovre in porto in quanto sono con chiglia semilunga e poco pescaggio.
Io ho una piccola barca disegno di Van de Stadt che và davvero molto bene
vedendo i disegni van der stadt suppongo che il comportamento sia simile. la manovrabilità della mia è ottima, sulle onde tipicamente molto ripide (dei muretti)del mare del nord o dei laghi si comporta bene e non sbatte, da quando ho le vele nuove stringe anche discretamnete anche se di bolina larga è l'andatura migliore.
Da quando ho il genoa 110 è stabilissima di rotta, con le vele a segno non mi serve neppure l'autopilota, al limite con onda per non far muovere la barra la lego con un elastico e lei se ne va bella dritta. il limite nella manovrabilità a motre è data dal fatto che ha volvo monocilindrico (MD5) che quindi prende i giri lentamente e data l'inerzia devi invertire la marcia sufficientemente in anticipo e shassate per corregere sono poco utili. Per il resto è una classica ior anni 70, con randina e genovone, la vita è molto migliorrata passando al genoa 110 però ci vuole il vento per muoverla..
@ Mantonel vedo che gli scenari nordici si assomigliano.. e la filosofia di navigazione è la stessa, nella mia foto avevo il vantaggio di essere nel mare interno (lago oramai)senza fetch, quindi poca onda. Io sogno un giorno di arrivare in Danimarca ma la ciurma mi sabota..
caro Contest, con la tua chiglia lunga e pescaggio ridotto hai interesse a risalire il mare del NOrd nelle acque Olandesi interne, magari fino a raggiungere il confine con la germania e sbucare a Borkum. A quel punto sei di fronte alla Danimarca. certo la ciurma ha di che lamentarsi...ma quando sei in Danimarca, affacciati in Svezia. E'piu'bella. BV.
Ciao ho letto solo parte delle risposte. Ti dico come ho agito io.
Sono istruttore di vela sul lago di como, navigo sui meteor. Le vele di prua sono ingarrocciate.
Navigo sempre cdon allievi con esperienza di vela molto ridotta(prima uscita in barca- dodicesima).
Primo temporale oltre i 30 nodi: navigavo di bolina con 2 mani alla randa e fiocco, improvvisamente il vento è aumentato stendendo la barca, acqua nel pozzetto, ho ammainato il fiocco che esceso praticamente da solo, ho solo dovuto recuperarlo un po' per non trascinarlo in acqua. In questo modo riuscivo a virare ma avanzavo pochissimo quando il vento calava ritiravo su il fiocco ed avanzavo. Avrei anche potuto issare la tormentina ma non volevo andare per troppo tempo a prua.
In 2 occasioni ho dovuto navigare con 25-30 nodi in poppa: ho navigato con solo fiocco facendo timonare gli allievi, quando sbagliavano il fiocco andava a collo ma non c'erano rischi.
Per prendere i terzaroli basta orzare poco, basta un lasco e con venti noemali,20 nodi, riesci a ridurre la randa.
Non andrei di sola randa perchè se non esperto rischi di strambare involontariamente non avendo il fiocco che 'ti avvisa'.
Se navighi da solo con 25-30 nodi di vento da terra o sul lago, se non ci sono altre barche e devi andare a prua puoi lascare la randa e lasciare il timone la barca si mette al traverso lavori a prua, dopo aver avvolto o ammainato il fiocco e poi finito il lavoro a prua puoiriprendere la navigazione. In questo modo io ho cambiato vela di prua in completa autonomia. E' vero, si dice di non abbandonare mai il timone ma se sei solo o con equipaggio non esperto è una soluzione. Devi ovviamente essere lontano da eventuali pericoli.
Citazione:Dema ha scritto:
Ciao ho letto solo parte delle risposte. Ti dico come ho agito io.
Sono istruttore di vela sul lago di como, navigo sui meteor. Le vele di prua sono ingarrocciate.
Navigo sempre cdon allievi con esperienza di vela molto ridotta(prima uscita in barca- dodicesima).
Primo temporale oltre i 30 nodi: navigavo di bolina con 2 mani alla randa e fiocco, improvvisamente il vento è aumentato stendendo la barca, acqua nel pozzetto, ho ammainato il fiocco che esceso praticamente da solo, ho solo dovuto recuperarlo un po' per non trascinarlo in acqua. In questo modo riuscivo a virare ma avanzavo pochissimo quando il vento calava ritiravo su il fiocco ed avanzavo. Avrei anche potuto issare la tormentina ma non volevo andare per troppo tempo a prua.
In 2 occasioni ho dovuto navigare con 25-30 nodi in poppa: ho navigato con solo fiocco facendo timonare gli allievi, quando sbagliavano il fiocco andava a collo ma non c'erano rischi.
Per prendere i terzaroli basta orzare poco, basta un lasco e con venti noemali,20 nodi, riesci a ridurre la randa.
Non andrei di sola randa perchè se non esperto rischi di strambare involontariamente non avendo il fiocco che 'ti avvisa'.
Se navighi da solo con 25-30 nodi di vento da terra o sul lago, se non ci sono altre barche e devi andare a prua puoi lascare la randa e lasciare il timone la barca si mette al traverso lavori a prua, dopo aver avvolto o ammainato il fiocco e poi finito il lavoro a prua puoiriprendere la navigazione. In questo modo io ho cambiato vela di prua in completa autonomia. E' vero, si dice di non abbandonare mai il timone ma se sei solo o con equipaggio non esperto è una soluzione. Devi ovviamente essere lontano da eventuali pericoli.
le esperienze di lago o golfo sono diverse, senza le onde...
25-30 nodi di tramontana da noi alzano 2-3 metri d'onda: impossible lasciare la barra
25 nodi a torbole, ci ragatano gli optimist: ci vuole forza e pelo sullo stomaco, ma senza le onde è tutto più fattibile.
Adl condivido pienamente la tua opinione. Tutto dipende dalle onde e quindi, se il vento viene da terra, dalla distanza dalla costa.
Per questo ho segnalato dove ho affrontato queste situazioni.
Ovvio che con 2 metri di onda non lasci il timone.
Citazione:ADL ha scritto:
25-30 nodi di tramontana da noi alzano 2-3 metri d'onda: impossible lasciare la barra
25 nodi a torbole, ci ragatano gli optimist: ci vuole forza e pelo sullo stomaco, ma senza le onde è tutto più fattibile.
Approfitto di quanto detto da ADL, mio conterraneo (chissà se ci conosciamo?) per lanciare un OT: ma secondo voi 25 nodi in Adriatico creano lo stesso effetto di 25 nodi in Tirreno? ovviamente ipotizzando vento di traversia e pari distanza dalla costa... a voi la parola!
Citazione:Palmitos way ha scritto:
Approfitto di quanto detto da ADL, mio conterraneo (chissà se ci conosciamo?) per lanciare un OT: ma secondo voi 25 nodi in Adriatico creano lo stesso effetto di 25 nodi in Tirreno? ovviamente ipotizzando vento di traversia e pari distanza dalla costa... a voi la parola!
non saprei, 25 e passa nodi li ho presi solo poche volte in carriera;-)
per logica: l'unica differenza può essere data dal fondale che sul tirreno sale più rapidamente che da noi, quindi avvicinadoci alla costa le onde si fanno più importanti, edal fetch maggiore del tirreno. l'adriatido si dice che faccia onde corte e ripide
per esperienza: i tirreno ho navigato solo a formia e a follonica, entrambi golfi. sebbene abbia preso venti importanti sempre onde ridotte, per via del poco fetch. a follonica maer piatto, a formia stavamo un po' fuori, col campo quasi a gaeta e la sinistra del campo ci sarà stato un metro d'onda. da noi quando tira la tramontana può essere forte, ad esempio la nazionale 470 del 2009, hanno soffiato 25-30 nodi per 2 giorni e al terzo, con 15-20 ci hanno fatto uscire e c'erano 2 metri e passa d'onda, un delirio.
per Palamitos: io ho un 470 targato 'ITA 4311' un laser 'ITA 136183' e faccio regate con la Strega II. se fai regate con molta probabilità ci siamo incontrati.
Navigando quasi sempre in solitario, in caso di aumento brutale del vento di poppa, riduco prima il genoa di 2 mani per potere mettermi di bollina senza troppi casini dopo. Li riduco la randa di quello che serve, mi rimetto in rotta riapprendo il genoa. Se aumenta ancora riduco il genoa di 1.
Se il vento aumenta ancora, rifaccio la manovra per la seconda mano della randa e cosi via.
Insomma, sempre la randa ridotta piu del genoa anche se inizio con il genoa per poterlo fare.
Il motivo e semplicemente che la randa e piu complicata da ridurre che il genoa, e comunque mantengo un equilibrio alla barca anche se di poppa e molto relativo
Bompa
Citazione:ADL ha scritto:
per Palamitos: io ho un 470 targato 'ITA 4311' un laser 'ITA 136183' e faccio regate con la Strega II. se fai regate con molta probabilità ci siamo incontrati.
E' vero, me lo avevi già scritto che sei su Strega II. Io sono sulla barca gemella e rivale, Jonathan II... (a proposito di rivalità e sberleffi: il mio nick è Palmitos Way, adattamento alle esigenze del forum di Palmito's way; palamito è una tecnica di pesca...)
Per quanto rigarda le differenti reazioni dei mari ad uguali quantità di vento, vorrei precisare che, sebbene apparentemente inconsistente, la domanda credo abbia un suo fondamento: Dalle nostre parti (ADL potrà confermare) 25/30 nodi o più provengono sempre da Tramontana/Maestrale, mai da Scirocco che al massimo spira intorno ai 20 nodi. Solo che in quelle condizioni si forma un mare infernale che non viene affrontato neanche dai pescherecci più grandi della nostra marineria. Per contro dai nostri amici tirrenici leggo affermazioni tipo '35 nodi mentre stappavo il prosecco'. Ci sarà qualcosa di diverso...
Scusate l'invasione di campo
,
Sono aperte le adesioni per il <font face='Times New Roman]
Primo Raduno Nazionale Velico AdV[color='Times New Roman]. Notizie in cronaca raduni !!!!
non sono affatto un esperto...ma giacche' mi sono trovato nelle condizioni descritte ovvero aumento sostenuto con vento in fil di ruota con mare che andava formandosi e mi sono fatto male...scrivo per chi come me non e' un lupo di mare e potrebbe un giorno trovarsi nekllle stesse condizioni...
prima cosa come gia detto da molti...quando pensi se ridurre oo meno...stai gia perdendo tempo...fallo poi avrai tutto il tempo per ridare tela...
seconda tirar giu la randa col vento di poppa non e' affatto cosa semplice ( sempre per noi marinai della domenica parlo) soprattutto se con mare formato diventa un impresa
terza considerazione...il genova il fiocco e le vele diprua...non hanno il boma!!!!
noi abbiamo commesso l errore di non tirar giu in tempo utile la randa...il vento ed il mare si sono inca..ati e abbiamo avuto seri problemi....come andare con prua al vento senza rischiare di sdraiare la barca? alla fine quando avevamo comunque deciso di farlo...( continuava a rinforzare) la barca durante una planata non e' stata governabile ed ha cambiato mura.....se avevamo solo il genova rollato...non sarebbe accaduto nulla....se...purtroppo con la randa ( il bola e la scotta della stessa ...le cose sono andate diversamente....io la proxima volta non ho dubbi...prima riduco piu' del dovuto...poi se necessario...lascio solo quella di prua....ammazza quanto fa male la strambata !!!!
ciax
Citazione:tiger86 ha scritto:
Siccome non tutti hanno i carrelli, anche per i timonieri bravi stare con vento forte in fil di ruota con la randa cazzata al centro non è facile, figuriamoci con due ritenute... un po pericolosetto.
Meglio procedere con manovre più normali cercando di fare veloce e ricordarsi che con le scotte in bando le vele si rovinano ma non portano.
Perchè talvolta vengono complicate cose semplici...
Domanda pertinente alla situazione descritta: perche' tutti terrorizzati dai preventer? E si che fior di persone che di miglia ne han fatte (tante) in condizioni spiacevoli li considerano non solo utili ma necessari.
Citazione:Ti cito la firma di un adv: quando ridurre? Ora che l'hai pensato.
Penso sia verissimo. Un conto è non pensarlo e trovarsi in difficoltà per ridurre la randa, un altro è pensarci e non farlo, che poi ti rode pure nel momento in cui lo dovrai fare.
Eccomi, e mi straquoto per la mia firma, mi avevano dato questo consiglio anche a me...è diventato il mio 1° comandamento da quando... 'ragazzi mettiamoci le cerate che arriva il cattivo tempo...è arrivato prima che potessimo scendere a vestirci...' 40 nodi, tanta paura, fortuna niente danni, le donne pallide, noi senza parole, dopo un paio di sdraiate di quà e di là con l'amico al timone NON LA REGGO NON LA REGGO...siamo tornati in sicurezza, però quella sera abbiamo stappato il prosecco...ed è tornato il sorriso.
Da quel momento non esito un attimo, se poi sono stato troppo previdente in un attimo ridiamo vela.
Cmq anch'io mi avvicino al lasco e appena sventa riduco, devo provare la variante di cazzare il genoa simil bolina evedere l'effetto sulla randa, da povare prima con ariette...
Premetto che non ho i carrelli e quindi tutto più difficile, però ho provato a cazzare bene il fiocco, ma la randa mancò se ne è accorta. Dove ho sbagliato? Naturalmente qualche strappo alla randa è successo purtroppo, ma questo era già in conto.