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Versione completa: Regole ISAF 2009-2012
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Scusate ma a voi quando leggete le regole di regata tradotte in lingua italiana non vi viene un nervoso allo stomaco e v'incazzate per quanto sono scritte male? Io ormai ci rinuncio e preferisco leggerle direttamente in inglese.

Possibile che non ci sia una persona competente alla FIV che sappia fare una traduzione decente?
In caso di controversia in regata vale la versione in inglese o quella in italiano?
Inglese.
Io di inglese non ci capisco nulla, ma non credo che sia facile tradurre un regolamento.
Citazione:Gof ha scritto:
Io di inglese non ci capisco nulla, ma non credo che sia facile tradurre un regolamento.
Credo che non sia difficile, il problema è che il traduttore dovrebbe essere anche velista e ragatante e possibilmente devrebbe conoscere bene anche l'italiano oltre che l'inglese
Citazione:kermit ha scritto:

Credo che non sia difficile, il problema è che il traduttore dovrebbe essere anche velista e ragatante e possibilmente devrebbe conoscere bene anche l'italiano oltre che l'inglese

Ti assicuro che chi ha tradotto sa di cosa parla e non lo ha fatto alla leggera......il problema è connesso al fatto che il regolamento è anglosassone non solo di lingua, ma di testa, dunque è molto difficile rendere chiaro 'l'anglopensiero' con delle normali locuzioni.

Prova a tradurre dall'inglese un libro di barzellette anglosassoni e capirai la difficoltàWink....

Ciao
Marcello, puoi fare qualche esempio?
Magari sarebbe interessante valutare dove ci sono dei dubbi di interpretazione.
Qui abbiamo anche degli UDR affermati e magari ne viene fuori un argomento interessante...

Marco
Citazione:albert ha scritto:
Citazione:kermit ha scritto:

Credo che non sia difficile, il problema è che il traduttore dovrebbe essere anche velista e ragatante e possibilmente devrebbe conoscere bene anche l'italiano oltre che l'inglese

Ti assicuro che chi ha tradotto sa di cosa parla e non lo ha fatto alla leggera......il problema è connesso al fatto che il regolamento è anglosassone non solo di lingua, ma di testa, dunque è molto difficile rendere chiaro 'l'anglopensiero' con delle normali locuzioni.

Prova a tradurre dall'inglese un libro di barzellette anglosassoni e capirai la difficoltàWink....

Ciao
Per tanti anni il mio mestiere è stato di scrivere le regole di volo, in italiano ed in inglese, ovviamente il master di origine era in inglese ma ci si riusciva egregiamente anche in italiano, l'unica differenza è che in italiano per esprimere lo stesso concetto sono necessarie più parole e lo stesso manuale in italiano aumentava di circa il 30% nel numero di pagine
è il problema dei regolamenti...più volte le scappatoie si nascondono nei vizi della dialettica....
difficile essere fedeli alla traduzione e non dare adito a 'interpretazioni'che rendono la regola inefficente...
più che leggere la semplice traduzione è molto utile consultare dei libricini che danno una interpretazione alla regola presentando inoltre la casistica delle situazioni più frequenti.
Un tempo ne faceva uno molto chiaro la Mursia ma mi sembra che non sia uscita l'edizione relativa all'ultimo aggiornamento.
Quello che ho io non mi ricordo chi lo pubblica ma andando il librerie specializzate lo trovi.
Citazione:kermit ha scritto:
....l'unica differenza è che in italiano per esprimere lo stesso concetto sono necessarie più parole e lo stesso manuale in italiano aumentava di circa il 30% nel numero di pagine

Vedi, il problema sta proprio là: non so se tu bazzichi il mondo delle regate da molto tempo, ma prima di questo regolamento ne esisteva uno molto più ampio, che comprendeva molte più regole (per darti un'idea l'attuale 10 era la 36) e che non lasciava adito ad interpretazioni, contemplando molti più casi dell'attuale, e pur essendo molto più articolato, risultava molto più comprensibile perchè tutto ciò che poteva accadere stava scritto in chiari termini.

Quando in isaf si sono accorti che per ogni regola venivano fuori a margine almeno una decina di casi sulle eccezioni e sulle interpretazioni 'border line', cosa hanno pensato: sfrondiamo tutte queste particolarità e lasciamo tutto alla 'libera' interpretazione degli Udr di turno......che va anche bene, se Udr e regatanti hanno esperienza, buon senso e correttezza, ma a volte purtroppo non è così.

Da qui, la necessità, nella traduzione, di non aggiungere nemmeno una virgola al testo inglese, e di trovare delle parole, a volte non proprio correnti in italiano, che siano surrogati di quelle inglesi, che non dicano però nulla di più e nulla di meno.

Comunque, a tua consolazione, in caso di controversia sull'interpretazione, fa sempre fede il testo inglese.....

Ciao
L'italiano è una bella lingua per le poesie, mentre l'inglese è adatto per testi tecnici.

nel mio settore si comprende come tradurre dall'inglese all'italiano faccia aggiungere delle parole , spesso tendendo a farci usare sinonimi (perchè l'italiano richiede anche cura nella forma) che ne alterano il significato o che lasciano spazio a libere interpretazioni...

Pensa che su questa caratteristica delal lingua i politici ci giocano da tempi immemorabili. Idem le interpetazioni della legge (avvocati) o del fisco (commercialisti): ognuno dice la sua su due materie che dovrebbero essere certe!

Io dico che non è facile: cmq in sede di protesta vale l'inglese (che poi NON dovrebbe essere diverso dall'italianoWink)
Citazione:gedeone marco ha scritto:
Marcello, puoi fare qualche esempio?
Magari sarebbe interessante valutare dove ci sono dei dubbi di interpretazione.
Qui abbiamo anche degli UDR affermati e magari ne viene fuori un argomento interessante...

Marco

Sarebbe davvero interessante trovare dei casi concreti! Così impareremmo tutti qualcosa di importante sul regolamento.

Suzuki
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