ciao a tutti,
l'altro giorno parlando con un amico è uscito fuori un problema che ha lui.
premessa:
motore volvo con alternatore da 50 Ah
2 batterie, una motore e una serivizi (in realtà sono 2 ma in parallelo)
partitore di carica
caricabatterie
si è accorto che accendendo il motore per caricare le batterie, il suo alternatore eroga corrente 'intensa' per 30-40 minuti poi però va a scemare fino a 2-3A. cosi facendo però non riesce mai a caricare le batterie servizi completamente.
ora la sua teoria è che, il caricabatteria quando vede la batteria motore quasi carica, riduce l'erogazione in modo da terminare la carica asintoticamente.
resta però il fatto che le servizi restano non completamente cariche a meno che di lasciare il motore acceso per ore
in sostanza, a lui come a tanti piace la rada, ma cosi facendo è costretto a tenere il motore acceso per ore.
è normale secondo voi questo comportamento dell'alternatore?
il caricabatterie, come vede le batterie ad esso collegate? in pratica, se la motore è carica ma servizi nn molto, come si comporta in termini di A erogati?
è un problema di caricabatteria o di alternatore o di cosa.
capisco che ci vorrebbe almeno uno schema dell'impianto, ma se già cosi mi sapete dare qualche dritta...
grazie
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si, lo so.
come scritto:
il caricabatterie, come vede le batterie ad esso collegate? in pratica, se la motore è carica ma servizi nn molto, come si comporta in termini di A erogati?
in altre parole, in rada io uso la servizi e nn la motore. se tengo il motore acceso un'oretta per ricaricare la servizi, ma il mio caricabatterie da priorità alla carica di quella motore, io la servizi non la caricherò mai completamente.
è questo il problema del mio amico e vorrebbe capire se è questione risolvibile con un caricabatteria moderno, o altro.
grazie
Secondo me le batterie : servizi e motore non devono essere collegate in parallelo, ma separate!
Comunque aspettiamo qualche ADV più esperto !
Citazione:pieros ha scritto:
Secondo me le batterie : servizi e motore non devono essere collegate in parallelo, ma separate!
Comunque aspettiamo qualche ADV più esperto !
certo che sono separate.
ok, totale di 3 batterie di cui 1 motore e 2, collegate in parallelo, sono per i servizi
Citazione:pieros ha scritto:
Secondo me le batterie : servizi e motore non devono essere collegate in parallelo, ma separate!
Comunque aspettiamo qualche ADV più esperto !
Non penso proprio che la batteria motore e quelle dei servizi siano in parallelo; lo sono le due dei servizi! Il partitore di carica manda corrente a quelle più scariche, se quelle dei servizi non vengono caricate probabile problema sul partitore dalla parte dell'uscita verso i servizi; verifica: inverti le uscite del partitore e vedi se questa volta a non essere caricata è quella del motore, nel qual caso cambiare il partitore.
B.v.
Citazione:dru ha scritto:
Citazione:pieros ha scritto:
Secondo me le batterie : servizi e motore non devono essere collegate in parallelo, ma separate!
Comunque aspettiamo qualche ADV più esperto !
certo che sono separate.
ok, totale di 3 batterie di cui 1 motore e 2, collegate in parallelo, sono per i servizi
La soluzione che ho implementato sulla mia è quella di aver incluso nel circuito anche un ripartitore di carica intelligente senza caduta di tensione. Lo trovi da
http://www.teknautic.it o da altre aziende. Lo scopo è proprio quello di caricare a fondo entrambe le batterie. Soluzione peraltro suggerita anche su diversi fori adv. saluti
quello che segnali è un problema ben noto dovuto al fatto che gli impianti delle barche e i relativi alternatori sono di derivazione automobilistica, dove non sono mai servite grosse correnti di ricarica perchè le batterie si usano solo con il motore in moto e quindi sempre sotto carica. Pertanto tutti questi alternatori sono concepiti per erogare alti valori di corrente per un breve periodo di tempo e dopo poco gli ah di carica si riducono a poche unità. Con questi impianti è impossibile ricaricare le batterie della barca tenendo il motore acceso, sia gli Ah ma anche la tensione risulta inadeguata.
Per questo motivo il mercato offre dei dispositivi elettronici che 'gestiscono' la carica indotta dall'alternatore forzandola e ottimizzandone i valori non solo di Ah ma anche la tensione. Inoltre gestiscono la carica di batterie diverse anche come tipologia.
Hanno costi dell'ordine di qualche centinaio di euro e se accoppiati a delle batterie idonee al funzionamento per servizi (elevato numero di cicli di carica/scarica), consentono con un limitatissimo uso del motore di avere le batterie finalmente sempre al top.
Se ne è parlato varie volte sul forum e siamo pure convenzionati con un'azienda che li vende.
ok, grazie mille.
in qualche modo avete dato conferma ai dubbi miei e del mio amico.
step 1- check del partitore come piu su consigliato
step 2- probabile nuovo caricabatteria
grazie
dru
Citazione:mania2 ha scritto:
quello che segnali è un problema ben noto dovuto al fatto che gli impianti delle barche e i relativi alternatori sono di derivazione automobilistica, dove non sono mai servite grosse correnti di ricarica perchè le batterie si usano solo con il motore in moto e quindi sempre sotto carica. Pertanto tutti questi alternatori sono concepiti per erogare alti valori di corrente per un breve periodo di tempo e dopo poco gli ah di carica si riducono a poche unità. Con questi impianti è impossibile ricaricare le batterie della barca tenendo il motore acceso, sia gli Ah ma anche la tensione risulta inadeguata.
Per questo motivo il mercato offre dei dispositivi elettronici che 'gestiscono' la carica indotta dall'alternatore forzandola e ottimizzandone i valori non solo di Ah ma anche la tensione. Inoltre gestiscono la carica di batterie diverse anche come tipologia.
Hanno costi dell'ordine di qualche centinaio di euro e se accoppiati a delle batterie idonee al funzionamento per servizi (elevato numero di cicli di carica/scarica), consentono con un limitatissimo uso del motore di avere le batterie finalmente sempre al top.
Se ne è parlato varie volte sul forum e siamo pure convenzionati con un'azienda che li vende.
Vero, inoltre gli alternatori hanno il regolatore incorporato che legge la tensione all'alternatore e non alle batterie e regola di conseguenza su due stadi di cui l'inferiore carica normalmente 3-5 A.
Se poi sono inseriti partitori a diodi che hanno una caduta che arriva a 0,8 V ed i collegamenti non sono corti e grossi facciamo credere al regolatore che le batterie siano cariche e lui agisce di conseguenza mettendosi in mantenimento.
Morale: un insieme automobilistico, già non adatto ad una barca a vela, come puntualizzato da Mania2, viene ulteriormente peggiorato.
Per avere un sistema adatto alle barche a vela serve:
-Batterie servizi adatte all'uso ciclico e scarica profonda: AVM, GEL
-Alternatore a eccitazione esterna, meglio se di potenza elevata
-Regolatore intelligente con sonda termometrica batterie servizi
-Solenoide di parallelo batterie motore/servizi (lo comasnda il regolatore)
-Adeguamento calibro collegamenti
La filosofia è:
-Fare caricare le batterie servizi con tutto quello che può fornire l'alternatore senza superare la tensione di bolla (14,1-14,4 a 25° per le GEL)
-Quando la tensione è arrivata a 13,3 V mettere in parallelo la batteria motore e escluderla se scende sotto 13,0 V
-Quando le batterie servizi sono cariche regolare la tensione al mantenimento (13,8 a 25° per le GEL- viene fatto in genere a tempo.
Ci sono poi innumeri variazioni sul tema, più o meno efficaci, e accrocchi per imbrogliare l'alternatore, possibilmente senza danneggiare troppo le batterie...trovi di tutto!
Io ho modificato in questo senso circa 15 anni fà e non mi sono praticamente più collegato in banchina, vado di rada in rada senza preoccuparmi di frigo, autopilota, luci, radio etc.
Ultima cosa: fare le cose al meglio ... costa! (Ma poi non ci pensi più)
scusate se mi inserisco. ho un problema simile. Ho un sun odyssey 37 dove non c'è partitore di carica. Il mio alternatore carica bene la batteria del motore ma non quelle dei servizi. O meglio, le carica ma poi il relè si brucia e allora il flusso di corrente si interrompe. Potrei risolvere con un parallelo ma credo che sia solo una soluzione temporanea. Qualcuno sa perchè accade questo? Mi hanno detto che può dipendere dalle batterie. Grazie
da quello che ho capito l'alternatore ha il filo di 'sensing', cioe' quello che gli dice di smettere di caricare, sulla batteria del Motore e non su quella dei servizi. Io parto dal presupposto che la batteria Motore è suppergiù sempre carica, per cui ho spostato il filo di sensing batteria su quella dei servizi. Il problema che puoi avere è in inverno, quando usi poco la barca e quindi poco i servizi che la batteria motore rimanga un po' giù, ma in estate è una gioia.
Pilierone
Citazione:mania2 ha scritto:
quello che segnali è un problema ben noto dovuto al fatto che gli impianti delle barche e i relativi alternatori sono di derivazione automobilistica, dove non sono mai servite grosse correnti di ricarica perchè le batterie si usano solo con il motore in moto e quindi sempre sotto carica. Pertanto tutti questi alternatori sono concepiti per erogare alti valori di corrente per un breve periodo di tempo e dopo poco gli ah di carica si riducono a poche unità. Con questi impianti è impossibile ricaricare le batterie della barca tenendo il motore acceso, sia gli Ah ma anche la tensione risulta inadeguata.
Per questo motivo il mercato offre dei dispositivi elettronici che 'gestiscono' la carica indotta dall'alternatore forzandola e ottimizzandone i valori non solo di Ah ma anche la tensione. Inoltre gestiscono la carica di batterie diverse anche come tipologia.
Hanno costi dell'ordine di qualche centinaio di euro e se accoppiati a delle batterie idonee al funzionamento per servizi (elevato numero di cicli di carica/scarica), consentono con un limitatissimo uso del motore di avere le batterie finalmente sempre al top.
Se ne è parlato varie volte sul forum e siamo pure convenzionati con un'azienda che li vende.
Non è esattamente così, se n'è già parlato ma vendo che con la corrente girano idee confuse
apprezzo ogni contributo, il mio elettrauto mi dice che installando un semplice partitore di carica tutto andrà a posto. Ovvero l'alternatore riuscirà a caricare motore e servizi. A me sembra molto semplice, anche troppo. però mi devo fidare. mi sembra strano che alla Janneau non si pongano questi problemi, visto che li hanno un po' tutti e ognuno li risolve empiricamente e con la propria competenza.
Citazione:carlo58 ha scritto:
apprezzo ogni contributo, il mio elettrauto mi dice che installando un semplice partitore di carica tutto andrà a posto. Ovvero l'alternatore riuscirà a caricare motore e servizi. A me sembra molto semplice, anche troppo. però mi devo fidare. mi sembra strano che alla Janneau non si pongano questi problemi, visto che li hanno un po' tutti e ognuno li risolve empiricamente e con la propria competenza.
Non entro nel merito della soluzione del problema ma l'importante è che il partitore di carica sia di tipo evoluto, cioè non assorba circa 0,5 V di tensione come fanno quasi tutti (quelli più economici). in questo caso infatti la tensione che arriva alle batterie sarebbe insufficiente per raggiungere una buona carica.
Considera che partitori buoni (che assorbono 0,1 V) costano più di un centinaio di euro (p. es. vedi tra i prodotti della Kenix)
Carlo, il tuo elettrauto lascialo lavorare sulle macchine, in barca il discorso è diverso, serve un accesso diretto all'alternatore con eccitazione esterna come ti ha detto RVM, non escludo i ripartitori di carica, ma ti fanno perdere tensione e carica, meglio un relè automatico di parallelo controllato dal regolatore.
Caro Dru, il tuo amico potrebbe essere fortunato, perchè sugli alternatori della Volvo sul lato popsteriore vi è un filo giallo che spesso i produttori di barche ignorano.. questo è il 'sense voltage' che andrebbe collegato direttamente sul polo positivo delle batterie servizi per compensare cadute di tensione introdotte da separatore, cavi, switch etc... Normalmente la Volvo lo lascia collegato sul D+ che va tramite un breve collegamento al positivo del motorino di avviamento e quindi 'sente' solo la tensione della batteria motore. Nel caso sia invece collegato correttamente...ignora quanto ho scritto. Si può comunque prolungare la carica 'intensa' inserendo un diodo sulla linea del sense voltage alterando quindi il valore di feedback, ma a questo punto è necessario stare attenti alla temperatura delle batterie.
Buone feste,
m
grazie dei competenti contributi. capisco che se la Janneau ha uscito la barca con un relè vuol dire che ritiene il relè più idoneo al partitore di carica, come dice giustamente Megalodon. però la mia domanda è questa: perchè secondo voi il relè si brucia e dunque non aziona il palallelo? ne ho messo anche uno più grosso da 50 ampere ma con eguali risultati, ha funzionato due giorni, poi è diventato caldissimo e l'alternatore non ha più caricato i servizi. adesso sto mettendo un partitore su consiglio del mio elettrauto (che è nautico non automobilistico ma bravo in barche a motore), non vorrei fare un altro buco nell'acqua.
se il rele scalda e brucia i contatti significa che in fase di commutazione hai le batterie presumo dei servizi completamente scariche e quella del motore carica, si crea una corrente circolante di svariate decine di ampere che fanno fondere il rele, sulla mia io ho un rele da 100A ma mi preoccupo che le batterie servizi non scendano troppo(max 11,8 12V) altrimenti è ovvio che in fase di commutazione il contatto sfiammi.